Index   Back Top Print

[ IT ]

DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
AD UN FOLTO GRUPPO DI MILITARI
APPARTENENTI ALLA GUARDIA DI FINANZA*

Aula della Benedizione - Martedì, 14 luglio 1948

 

Abbiamo il piacere di vedere oggi raccolta intorno a Noi, e di salutare paternamente, una larga rappresentanza di quel Corpo armato che, a differenza di altri, spande in piccoli nuclei le sue formazioni da un capo all'altro della penisola, penetrandola tutta con funzioni particolarmente delicate per la vita del Paese.

È facile di comprendere quale alta coscienza del dovere queste funzioni richiedano nella benemerita Guardia di Finanza, che ha tanta parte nella vita economica della Nazione.

A voi infatti appartiene l'azione di vigilanza, di riscontro, d'indagine sul complesso dei tributi che devono alimentare le entrate dello Stato; la sorveglianza del confine terrestre e marittimo, dei porti, delle rade, del mare territoriale; e anche dei grandi opifici e stabilimenti, dove le imposte hanno le loro fonti più vitali. Ora voi ben sapete quale gelosa, oculata, insonne e in pari tempo discreta attività esige questa vostra missione. Impedire, reprimere, denunziare il contrabbando e qualsiasi contravvenzione e trasgressione alle leggi e ai regolamenti di finanza, sono uffici che solo ai non coscienti e ai non onesti possono sembrare impresa meno nobile e molesta ai cittadini : per la coscienza civile e cristiana quegli uffici sono tanto più meritori, quanto spesso più ardui e meno additati al pubblico riconoscimento e alla pubblica lode.

Pensando a questi vostri molteplici doveri, che fanno della Guardia di Finanza la custode incorrotta dei diritti economici dello Stato, e allo straniero, che tocca il suolo d'Italia, fanno di voi la prima apparizione del suo popolo e della sua civiltà, Ci vengono alla mente le dure fazioni del finanziere negli alpestri, impervi posti di confine, dove la sua sorveglianza deve esercitarsi in mezzo a disagi e pericoli, aggravati sovente dalla inclemenza delle stagioni e della lunga solitudine.

Ma la visita al Capo visibile della Chiesa. da voi sollecitata con tanto fervore e da Noi con altrettanta soddisfazione concessa, Ci dà oggi la palese dimostrazione dello spirito, a cui questo così importante settore dell'esercito intende di informare la sua rigida disciplina del dovere. È lo spirito del buon popolo d'Italia, di cui siete figli: spirito di antica civiltà. che trae dalla sua storia l'alimento e dalla profonda coscienza religiosa la sua più intima forza.

Con questo diletto popolo voi sentite come nessun dovere è saldo, nessuna coscienza è impavida, se l'edificio morale dell'uomo non ha, granitico rostrato, la fede in Dio e nelle sue sanzioni; quella fede che, baluardo d'Italia attraverso tutta la sua storia, vuol essere del suo esercito, come di tutti gli altri ceti, il fulcro e la stella: il sostegno incrollabile per reggere onestamente alla fatica delle sue ardue imprese; l'astro luminoso, per non smarrire i sentieri della speranza nel presente immane sforzo di risollevare la patria dalle sue sciagure.

E voi (anche in questo genuini figli d'Italia) Ci date oggi la soave sensazione di voler nutrire la vostra fede religiosa di quella tradizionale pietà che è una delle più autentiche glorie del popolo italiano: la pietà a cui è lume e forza la fiduciosa preghiera, l'uso dei Sacramenti, la devozione alla Vergine e ai Santi. Della stima che voi fate di questa pietà Ci date prova quanto mai gentile nell'omaggio dell'ingrandimento fotografico rappresentante un gruppo di finanzieri che offre fiori alla Madonna « Stella matutina », di un rifugio alpino Quel gruppo. in quel luogo, dinanzi a quella edicola, Ci dice, diletti figli, quale fiamma spirituale voi volete alimentare in petto, sotto il vostro simbolico distintivo delle Fiamme gialle: la fiamma della devozione a Maria, che vi accompagni, vi purifichi, vi difenda. faccia di voi tutti bravi soldati, del braccio e dell'anima, per riuscire sempre vittoriosi dai cimenti della vostra laboriosa vita materiale e da quelli assai più difficili e meritori della vostra vita cristiana.

Con questi sentimenti, a voi tutti qui presenti, ai Signori Generali, agli Ufficiali, Sottufficiali e soldati, alle vostre famiglie e a tutti i vostri cari lontani impartiamo, confortatrice al lavoro, alla fede, alla pietà e propiziatrice delle grazie celesti, l'Apostolica Benedizione.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, X,
 Decimo anno di Pontificato, 2 marzo 1948 - 1° marzo 1949, pp. 165 -166
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana