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ANNO DELL'EUCARISTIA

CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
PER L'APERTURA DELL'ANNO ACCADEMICO 2004-2005
DELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ SALESIANA

OMELIA DEL CARD. RENATO RAFFAELE MARTINO

Mercoledì, 13 ottobre 2004


Dall'Eucaristia la forza per essere "sale e luce"

 

Carissimi,

sono lieto di essere qui, a condividere con voi l'inizio del nuovo Anno Accademico della Pontificia Università Salesiana. Convocati dallo Spirito Santo, vogliamo iniziarlo riuniti attorno all'altare eucaristico per fare memoria del mistero santo del Sacrificio pasquale di nostro Signore Gesù Cristo. Nel mistero dell'Eucaristia troveremo la fonte perenne di ogni autentica sapienza, la sorgente fresca di ogni scienza, la bussola che guida sicura il nostro cammino nella verità e verso la verità. L'Eucaristia, soprattutto in questo Anno che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dedicato alla sua beneficante contemplazione, dovrà essere l'anima vitale di ogni sapere, la linfa di ogni insegnamento e di ogni apprendimento che saranno svolti in questa Università. L'Eucaristia non sia solo l'inizio cronologico dell'Anno Accademico, ma sia, soprattutto, l'inizio da cui si irradia ogni sapere, ogni ricerca, ogni esercizio della ragione speculativa. "Per tale missione l'Eucaristia non fornisce solo la forza interiore, ma anche - in certo senso - il progetto" (25):  così si esprime Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Mane nobiscum Domine.

Il Vangelo che è stato proclamato ci propone due paragoni:  Gesù dice, con molta forza e semplicità, che i discepoli devono essere sale e luce. I discepoli devono rendere visibile nella loro vita la forza trasformante del Vangelo, devono dimostrare che l'amore nuovo, quello esemplificato da Cristo, è possibile. Nel brano evangelico va sottolineata la dimensione universalistica:  la terra e il mondo sono l'intera umanità, senza distinzione. I paragoni della luce e della città posta sul monte sono spesso usati nell'Antico Testamento per indicare il significato universale di Israele, il suo dovere di essere un popolo segno di Dio di fronte a tutti, punto di convergenza e di ritrovo dell'intera umanità. In altri termini, la comunità dei discepoli - pena la più completa inutilità - deve farsi profezia, e non a parole soltanto, ma con le opere. Essere sale e luce:  è questa una vocazione specialissima che interpella anche la Pontificia Università Salesiana. La interpella a farsi istituzione profetica capace di trasmettere l'inesauribile ricchezza della Parola di Dio agli uomini del nostro tempo.

Dall'Eucaristia verrà la forza per essere sale e luce nel mondo contemporaneo, segnato dalla frattura tra Vangelo e cultura e da una visione secolarizzata della vita. Per essere sale e luce con la consapevolezza della forza rinnovatrice del cristianesimo anche nei confronti della cultura e della realtà odierna. Per essere sale e luce tramite una puntuale investigazione delle ragioni che evidenzino la necessità di una nuova opera di inculturazione della fede che rinnovi dall'interno, con la forza del Vangelo, i criteri di giudizio, i valori determinanti, le linee di pensiero e i modelli di vita dell'uomo contemporaneo. Per essere sale e luce capaci di mostrare il significato sociale del Vangelo, facendo tesoro della dottrina sociale della Chiesa.

Dall'Eucaristia verrà la forza per essere sale e luce, testimoniando, soprattutto, la verità sull'uomo. L'uomo è la via tracciata alla Chiesa da Cristo. In Cristo è offerta una visione integrale dell'uomo, nella sua dimensione personale e sociale. L'antropologia cristiana deve costituire il referente critico permanente quando si affrontano i problemi dell'umanità del nostro tempo, che trovano soluzione nella prospettiva della salvaguardia del carattere trascendente della persona umana, pienamente rivelato nella fede.

Dall'Eucaristia verrà la forza per essere sale e luce tramite una continua proposta dei grandi valori etici:  verità, giustizia, solidarietà, libertà. La Chiesa, attraverso il costante richiamo a questi valori fondamentali, mira a promuovere la coscienza del bene di tutti e di ciascuno come risorsa inesauribile per lo sviluppo dell'intera vita sociale e culturale. In questa prospettiva, la catechesi - che tanto caratterizza gli insegnamenti di questa Pontificia Università - non deve omettere, ma chiarire, invece, alcune realtà, quali l'azione dell'uomo per la sua liberazione integrale, la ricerca di una società più solidale e fraterna, le lotte per la giustizia e per la costruzione della pace. Sarà opportuno, quindi, che la catechesi non tralasci di mettere in luce le conseguenze sociali delle esigenze del Vangelo, sviluppando i contenuti della fede anche con riferimento alla dottrina sociale della  Chiesa, che è una delle componenti essenziali della nuova evangelizzazione.

Carissimi, il compito che vi attende, anche in questo nuovo Anno Accademico, è di lavorare intensamente per una piena valorizzazione della dimensione religiosa della cultura. Si tratta di un compito molto importante e urgente per la qualità della vita umana, a livello individuale e sociale. La dimensione religiosa è costitutiva dell'uomo e gli permette di aprire alle sue svariate attività l'orizzonte in cui esse trovano significato e direzione. Vi sia di guida il Magistero del Santo Padre Giovanni Paolo II che, nella Lettera apostolica Mane nobiscum Domine afferma "In questo Anno dell'Eucaristia ci si impegni... a testimoniare con più forza la presenza di Dio nel mondo. Non abbiamo paura di parlare di Dio e di portare a fronte alta i segni della fede. La cultura dell'Eucaristia promuove una cultura del dialogo, che trova in essa forza e alimento" (26).

Tramite l'intercessione di San Giovanni Bosco, Dio - il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo - benedica i vostri propositi  e  li  sostenga per ogni buon fine.

 

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