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L’apertura della Porta Santa
nella Basilica di San Giovanni in Laterano

La missione universale di Roma

1. "Vi annunziamo ciò che era fin da principio,... ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita" (1 Gv 1,1).

Fratelli e Sorelle  carissimi! In questo giorno solenne, nel quale facciamo memoria della nascita del Signore Gesù Cristo, avvertiamo la verità, la forza e la gioia di queste parole dell'Apostolo Giovanni. Sì, nella fede, le nostre mani hanno toccato il Verbo della Vita; hanno toccato Colui che, come abbiamo recitato nel Cantico, è l'immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura. Per mezzo di lui e in vista di lui tutto è stato creato (cfr Col 1, 15-16). E' questo il mistero del Natale che percepiamo con profonda emozione, soprattutto quest'oggi, inizio del Grande Giubileo dell'Anno Duemila. Dio è entrato nella storia umana ed è venuto a percorrere le strade di questa terra, per dare a tutti la capacità di diventare figli di Dio.

Auguro di cuore che questo mistero di santità e di speranza inondi del suo continuo fulgore l'animo dell'intera Comunità diocesana di Roma, idealmente raccolta in questa Basilica per l'apertura solenne della Porta Santa.

In questo momento di forte intensità spirituale, desidero rivolgere il mio affettuoso e beneaugurante saluto al Cardinale Vicario, mio primo collaboratore nella sollecitudine per i fedeli della Chiesa che è nell'Urbe. Con lui saluto il Vicegerente ed i Vescovi Ausiliari, che lo affiancano nel servizio pastorale diocesano. Rivolgo, inoltre, un cordiale pensiero al Capitolo Lateranense, ai Parroci, all'intero Clero romano ed a quanti, Religiosi, Religiose ed operatori pastorali laici, costituiscono la parte eletta di questa nostra Chiesa di Roma, chiamata a presiedere nella carità ed eccellere nella fedeltà al Vangelo.

Saluto le Autorità ed i rappresentanti della pubblica Amministrazione, che hanno voluto essere presenti. Saluto i romani, i pellegrini e quanti, attraverso la televisione, si uniscono a noi per quest'evento di grande rilevanza storica e spirituale.

2. Dopo aver aperto questa notte la Porta Santa nella Basilica Vaticana, ho aperto, poc'anzi, la Porta Santa di questa Basilica Lateranense, "omnium Ecclesiarum Urbis et Orbis Mater et Caput", Madre e Capo di tutte le Chiese di Roma e del mondo e Cattedrale del Vescovo di Roma. Qui, nel mille trecento, il Papa Bonifacio VIII ha dato  solenne  avvio  al  primo  Anno  Santo  della  storia. Qui, nel Giubileo del mille quattrocento ventitré, il Papa Martino V ha aperto per  la  prima  volta  la  Porta  Santa. Qui è il cuore di quella particolare dimensione della storia della  salvezza, legata alla grazia dei Giubilei, e la memoria storica della Chiesa di Roma.

Siamo passati attraverso questa Porta, che rappresenta Cristo stesso: egli  solo, infatti, è  il  Salvatore  inviato  da  Dio  Padre, che ci fa passare dal peccato alla grazia, introducendoci nella piena comunione che lo unisce al Padre nello Spirito Santo.

Rendiamo grazie a Dio, ricco di misericordia, che ha donato il suo unico Figlio come Redentore dell'uomo.

3. Potremmo dire che il rito di questa sera assume una dimensione più familiare. E' infatti la famiglia diocesana che inizia il proprio cammino giubilare, in  speciale  unità con le Chiese sparse nel mondo intero. A questo grande evento essa si è preparata da lungo tempo, dapprima attraverso il Sinodo e poi con la Missione cittadina. La devota partecipazione della Città e di tutta la diocesi testimonia che Roma è consapevole della missione di sollecitudine universale e di esemplarità nella fede e nell'amore che la provvidenza di Dio le ha affidato. Essa sa bene che si tratta di un servizio che ha la sua radice nel martirio degli Apostoli Pietro e Paolo e che ha trovato sempre nuovo alimento nella testimonianza della moltitudine di martiri, di santi e di sante, che hanno segnato la storia di questa nostra Chiesa.

Carissimi Fratelli e Sorelle! L'Anno Santo, che oggi inizia, chiama anche noi a proseguire su questa strada. Ci chiama a rispondere con gioia  e  generosità all'appello alla santità, per essere sempre più segno di speranza nell'odierna società, incamminata verso il terzo millennio.

4. Non poche saranno, nel corso dell'Anno Santo, le occasioni che permetteranno ai credenti di meglio approfondire questo impegno religioso, intimamente connesso con l'itinerario giubilare.        Anzitutto, il Giubileo diocesano, che si svolgerà domenica, 28 maggio, in Piazza San Pietro. Quel giorno, le parrocchie, le comunità religiose, le associazioni e i movimenti ed ogni altra aggregazione ecclesiale operante in Città si troveranno insieme per rendere lode alla Trinità, e manifestare l'intimo proposito di operare consapevolmente, interiormente rinnovati, nella missione che  li  attende. I Giubilei delle singole parrocchie e delle prefetture prepareranno ed accompagneranno quest'importante opportunità  della  diocesi. In  effetti, la  preghiera, l'impegno per l'evangelizzazione e lo sforzo concreto della carità dovranno caratterizzare l'intero percorso dell'Anno Santo.

Un altro evento, affidato in modo peculiare alla Diocesi di Roma, è il Congresso Eucaristico Internazionale, che si terrà, a Dio piacendo, dal 18 al 25 giugno. Sarà il cuore stesso del Grande Giubileo, poiché "nel sacramento dell'Eucaristia il Salvatore, incarnatosi nel grembo di Maria venti secoli fa, continua ad offrirsi all'umanità come sorgente di vita divina" (Tertio millennio adveniente, 55). A Cristo, presenza viva tra noi nel mistero eucaristico, dobbiamo guardare costantemente. In effetti, il Duemila dovrà essere un anno eucaristico, nel quale sarà data rilevanza singolare all'approfondimento della fede in Cristo realmente presente nell'Eucaristia, all'adorazione  del  Mistero dell'altare e ad ogni altra forma di pietà eucaristica.

5. Terzo appuntamento di alto rilievo è la quindicesima Giornata Mondiale della Gioventù. Dopo sedici anni, questa singolare esperienza d'incontro dei giovani con Cristo ritorna a Roma, arricchita  dal  patrimonio di fede, di fraternità, di gioia e di slancio apostolico accumulato nel pellegrinaggio attraverso i vari Continenti. Sono certo che per i giovani romani essa sarà una straordinaria opportunità di condivisione e di scambio di doni spirituali con i loro coetanei di ogni angolo della terra. Sarà, altresì, un'occasione  speciale  per  la  comunità  cittadina di mostrare il proprio volto ospitale. L'accoglienza dei pellegrini, come, del resto, è stato in occasione dei precedenti Anni Santi, sarà tra i primi suoi concreti compiti giubilari.

Accanto ai giovani, le famiglie. Il mio pensiero va all'Incontro Mondiale delle Famiglie, che si svolgerà il 14 e 15 ottobre del Duemila. La famiglia, asse portante della vita della Chiesa  e  della  società, oggi  si  trova a fronteggiare molte e gravi difficoltà, che insidiano la sua identità di luogo primario dell'amore reciproco, della comunione di vita e della formazione delle persone. In questo Anno Santo vogliamo chiedere al Signore, con speciale insistenza, per le famiglie di Roma e del mondo, la capacità di comprendere meglio e di vivere con gioiosa generosità la propria missione, dalla  quale  dipende  il futuro dell'umanità nel nuovo Millennio.

Tanti e significativi sono, pertanto, gli appuntamenti che ci attendono! Li affidiamo tutti alla materna intercessione di Maria, Salute del Popolo Romano. Sia Lei ad accompagnarci e a guidare i nostri passi perché questo anno sia un tempo di straordinaria grazia spirituale e di rinnovamento sociale.

6. Chiesa di Roma, oggi il Signore ti visita per aprire davanti a te questo anno di grazia e di misericordia! Varcando, in umile pellegrinaggio, la soglia della Porta Santa, accogli i doni del perdono e dell'amore. Cresci nella fede e nello slancio missionario: è questa la prima eredità degli Apostoli Pietro e Paolo. Quante volte, nel corso della tua storia bimillenaria, hai sperimentato le meraviglie della venuta di Cristo, che ti ha reso madre nella fede e faro di civiltà per molti popoli! Il Grande Giubileo, con cui ti appresti ad iniziare il nuovo millennio, ti riconfermi nella gioia di seguire fedelmente il tuo Signore e ti doni un desiderio sempre ardente di annunciare il suo Vangelo. E' questo il tuo peculiare apporto alla costruzione di un'era di giustizia, pace e santità.

Amen!

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