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Durante tutto l’Anno Santo

Preghiera serale a San Pietro

Dario Busolini

Un momento per dire grazie al termine della propria giornata insieme a tanti fratelli e sorelle arrivati a Roma per il Giubileo. Grazie a Dio per aver appena iniziato, o terminato, il pellegrinaggio nella Città Eterna, oltrepassato la soglia della Porta Santa, ascoltato la Parola del Santo Padre, pregato sulle tombe dei martiri, essersi riconciliati con il Signore e con il prossimo o magari, se romani, aver concluso serenamente una giornata di lavoro o di festa. Questo voleva essere la Preghiera serale in Piazza San Pietro – una delle “novità” dell’Anno Santo - e così è stato sin dalla sua prima celebrazione, guidata per l’occasione dal Segretario del Comitato Centrale del Grande Giubileo del 2000, Mons. Crescenzio Sepe, alle 19 di Domenica 26 dicembre.

Durante il giorno, la Piazza e le vie adiacenti erano state letteralmente gremite da una folla di persone desiderose di passare per la Porta Santa. Al mattino, per l’Angelus, predominavano i gruppi di pellegrini mentre, dal pomeriggio in poi, è cresciuta la presenza dei romani che, per tradizione, amano essere tra i primi a ricevere l’indulgenza e ammirare il grande Presepe e l’Albero natalizio allestiti sotto l’obelisco vaticano, senza temere le lunghe code tipiche dei giorni compresi tra Natale e Capodanno. Infatti, quando, alle 18,30, gli altoparlanti della Piazza hanno annunciato l’imminente inizio della preghiera, le file per entrare a San Pietro si erano appena sciolte per la chiusura serale della basilica vaticana ed il sagrato era ancora affollato. Ai volontari, così, non sono mancate persone cui distribuire il semplice volantino plurilingue della preghiera (contiene alcune invocazioni, il Credo e il Padre Nostro in latino ed il testo dell’Inno del Grande Giubileo), spiegando loro di cosa si trattava. Intanto, un piccolo coro si sistemava accanto alla statua di San Pietro, mentre un cordone di giovani volontari univa simbolicamente il celebrante ai fedeli che, dapprima un po’timidamente, e poi con convinzione, riempivano, in numero di circa 15.000, lo spazio antistante il sagrato. Finalmente, l’inconfondibile suono delle campane di San Pietro, seguito dalle trombe del Giubileo, ha dato inizio alla preghiera, volutamente essenziale. In silenzioso raccoglimento, la folla ha ascoltato l’invito alla lode, la lettura del Vangelo del giorno, cantato il Credo ed il Pater e recitato alcune intenzioni di preghiera ed un’antifona mariana.

Mons. Sepe, interprete dei sentimenti dei presenti, romani e pellegrini, ha tenuto una breve meditazione, invitando tutti ad elevare il cuore, riempito dalla Grazia di Dio, al Signore, ringraziandolo per il felice avvio del Giubileo e per i tanti doni fatti ad ognuno di noi “facendoci vedere qui, insieme con tanti fratelli venuti da ogni parte del mondo, un nuovo cielo e una nuova terra”. Mons. Sepe ha poi ricordato come ognuno, davanti alla Porta Santa, abbia portato le sue gioie ed i suoi dolori, le speranze e le sofferenze, per offrirli al Signore, consapevole che “al termine della prima giornata del Giubileo, davanti alla tomba di Pietro, il pensiero non può essere che quello del ringraziamento e della lode”.

Al termine dell’incontro di preghiera, durato quaranta minuti, la benedizione del Papa, trasmessa dalla Radio Vaticana, ha evidenziato il senso di comunione spirituale con il Santo Padre e con la Chiesa universale che vuole caratterizzare questo momento di orazione comunitaria. Il quale consente, alle debite condizioni, di ottenere l’indulgenza giubilare.

La Preghiera serale in Piazza San Pietro si ripeterà durante tutto l’Anno Santo, alle 19 in inverno ed alle 19,30 in estate, ogni giorno, salvo nei casi in cui nella Piazza si svolgano altre celebrazioni religiose. È un modo semplicissimo, aperto a tutti, spiritualmente bello ed efficace, per concludere una giornata di pellegrinaggio a Roma. I gruppi di pellegrini che lo desiderino potranno, segnalando al SAC la loro partecipazione, contribuire all’animazione dell’incontro. Già affidata in maniera particolare ai giovani il mercoledì.

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