Dal Sinodo al Giubileo
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IL GIUBILEO NEL MONDO
Africa

DAL SINODO AL GIUBILEO

Si può dire che la preparazione del Giubileo è cominciata in Africa con il Sinodo continentale del 1994, ed ha avuto un ulteriore sviluppo con la visita del Papa nel settembre dell'anno successivo, quando Giovanni Paolo II ha affidato ai Vescovi di tutte le diocesi il compito di realizzare i programmi pastorali presentati al Sinodo. Ma l'Africa resta un continente fatto di tanti casi specifici, da esaminare quasi uno per uno. Esemplare, per quanto riguarda la rinascita di un Paese insanguinato dai conflitti, è il caso dell'Angola, dove i Vescovi avvertono un segno di speranza nella preparazione del Giubileo dopo anni di guerra civile. L'azione pastorale del 1997, primo anno di preparazione all'appuntamento del duemila, è stata lanciata con un nota dell'arcivescovo di Luanda, cardinale Alexandre do Nascimento, incentrata sulla figura di Cristo e sulla necessità di intensificare il programma di catechesi già avviato. Nel mese di settembre, dedicato in tutto il Paese allo studio della Bibbia, si sono tenute riunioni culminate in una grande celebrazione nazionale. I giovani sono stati coinvolti in corsi di pastorale che si concluderanno in primavera con una manifestazione nazionale. Cristo liberatore (dalla tentazione della violenza e dei falsi idoli, dalla miseria, dall'ipocrisia...) e Cristo principe della pace, sono stati ovunque al centro dello studio e della riflessione.

Il cammino giubilare delle Chiese del Maghreb procede in una situazione caratterizzata da segni di sofferenza. I Vescovi della CERNA (la Conferenza episcopale regionale del Nord Africa) hanno chiesto ai loro fedeli un impegno di conversione e di approfondimento della fede incentrato su tre obiettivi: rendere più forte la fede nell'uomo; dare maggiore concretezza alla presenza della chiesa nella società; creare una più sentita realtà di comunione. In una situazione di lutti e di guerra fraticida, i cattolici del Nord Africa guardano al Giubileo come ad una «festa» che può rompere la spirale della violenza e delle tensioni. Per i Vescovi del Sudafrica, il Giubileo è tempo di purificazione, di missione, di evangelizzazione; nel vicino Zimbabwe, la Conferenza episcopale ha posto nel 1997 l'accento sulla catechesi, mentre nel 1998 ha deciso di promuovere una riflessione sulla vita del credente. In Ruanda, la celebrazione del Giubileo coinciderà con il centenario del'evangelizzazione del paese, e fornirà l'occasione per un esame di coscienza collettivo in vista di un reale cambiamento dopo anni di terribili guerre e di massacri. Per quanto riguarda il Mali, gli anni 1996 e 1997 hanno visto la Chiesa impegnata nella riflessione su temi quali l'evangelizzazione, la giustizia e la pace; mentre nel 1998 e negli anni successivi la preparazione giubilare verterà sulla catechesi e sulle celebrazioni parrocchiali. In Costa d'Avorio, la vigilia viene vissuta nel segno della riconciliazione e dell'impegno e cumenico. Nella diocesi di Abidjan sono state diffuse schede liturgiche, bibliche e catechetiche per familiarizzare i fedeli con i temi del Giubileo. In Tanzania, infine, l'incarnazione di Cristo nella famiglia africana è stato il tema di riflessione per tutto il 1997.

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