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GIUBILEO NEL MONDO

Costa d'Avorio
P
ellegrinaggio nazionale a Yamoussoukro

“In marcia verso Dio il Padre di tutte le misericordie” è questo il tema generale sul quale si confronteranno in questo ultimo anno che precederà il Grande Giubileo i rappresentanti religiosi della diocesi del Gran Bassam in Costa d’Avorio. Per meglio prepararsi è stato anche organizzato un incontro pastorale dedicato a quanti operano all’interno della diocesi. In quest’ultimo anno di preparazione dedicato alla figura del Padre la diocesi del paese africano focalizzerà l’attenzione della catechesi, degli insegnamenti e delle omelie su alcuni punti fondamentali quali:

Dio Padre: paternità, maternità, procreazione; Dio Creatura: valorizzazione del dialogo interreligioso con un particolare accento sull’ecumenismo; la famiglia, le Comunità ecclesiali di Base; il Sacramento della Penitenza; La Misericordia e la giustizia ed infine; attenzione ai poveri ed ai prigionieri.

La Commissione nazionale per il Giubileo dell’anno 2000 ha tracciato, nel corso dell’incontro pastorale, le linee guida per l’organizzazione delle manifestazioni religiose del 1999. Innanzitutto l’ultima domenica di maggio, festa della Trinità, si svolgerà il pellegrinaggio nazionale alla Basilica di Yamoussoukro dove si prevede la partecipazione di circa 300.000 fedeli. Si tratta di una veglia di preghiera che inizierà alle ore 21,30 per terminare alle ore 04,00 del giorno successivo.

La Santa Messa del giorno della S.S. Trinità sarà concelebrata dai vescovi delle diocesi di Gran Bassam, Aby, Yakro, Gagnoa.

Nel discorso di apertura dell’anno pastorale 1998/1999 il Vescovo del Gran Bassam, Paul Decoury-Tabley, ha sottolineato come nel percorso trinitario dopo il Figlio, lo Spirito Santo si è giunti quest’anno al Padre. “In effetti” afferma il Vescovo africano “Cristo, nostro Unico Salvatore ci ha donato la luce e la forza dello Spirito Santo per condurci verso il Padre, così come indicato da Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica T.M.A. n.49”

L’amore verso Dio il Padre si manifesta nelle attitudini concrete ad avere una conversione autentica che significa “adesione al bene e fedeltà ai dieci comandamenti”. Dettami che si riassumono in uno solo: l’Amore che si manifesta soprattutto in favore dei poveri, nel dialogo ecumenico e interreligioso . Per evitare possibili “incidenti di percorso” è necessario , afferma il  Vescovo Decoury, “essere devoto e seguire l’esempio di colei che disse si a Dio Padre, Maria figlia amatissima del Padre , la sposa della Spirito Santo, la madre di Gesù”.

In comunione con la Chiesa universale anche per i fedeli della diocesi africana questo anno rappresenta una sorta di riassunto di tutta la vita cristiana. In effetti essa è una perenne marcia verso Dio Padre nella luce e nella forza dello Spirito Santo. Una vita fonte di amore e di misericordia. Fulcro di tutta la riflessione di questo anno pastorale è quindi la paternità che viene da Dio. I padri di oggi, afferma il Vescovo del Gran Bassam, “devono seguire il modello della famiglia universale . come per il padre si deve provare del rispetto cosi è per Dio nostro Padre per il quale questo sentimento si trasforma in adorazione.  Ed è proprio la domenica con la liturgia della Santa Messa che i cristiani riscoprono Dio Padre attraverso il rispetto del giorno a lui consacrato ma soprattutto attraverso la celebrazione dell’Eucarestia”.

“La visione di questo Dio pieno di amore, di questo Padre di tutte le misericordie  si rivela ogni giorno attraverso i gesti e le parole  dei suoi figli per i  fratelli che hanno più bisogno. Primo frutto del rispetto di Dio è la conversione che si realizza attraverso la rivalorizzazione  del Sacramento della Penitenza; il secondo frutto è rappresentato da una maggiore attenzione per i poveri e gli esclusi; ed infine un maggiore dialogo interreligioso” conclude il presule della diocesi del Gran Bassam.

Benin
Sussidio dedicato alle famiglie e ai giovani

Il Comitato nazionale per il Grande Giubileo del Benin ha realizzato un sussidio pastorale rivolto alle famiglie e ai giovani, nel quale, partendo dal messaggio rivolto dal Santo Padre al Sinodo per l'Africa sulla famiglia cellula base della Chiesa e della società, si ricorda agli sposi che il matrimonio, come tutti i sacramenti, è un memoriale, un'attuazione, una profezia dell'evento di salvezza.

Gli sposi rappresentano per la Chiesa un richiamo permanente al sacrificio della Croce: vivono l'uno per l'altra e per i loro figli, a testimonianza del sacramento che li rende partecipi della vita della Chiesa. L'uomo è chiamato a vivere con la sua sposa una speciale forma di amicizia personale, perché, in quanto cristiano, svilupperà l'attitudine ad un amore nuovo, simile a quello di Cristo per la Chiesa. Un'attenzione particolare, all'interno della famiglia, dovrà essere dedicata ai figli, che dovranno essere educati secondo i principi cristiani dell'amore, del rispetto per gli altri e soprattutto al servizio dei più umili e bisognosi.

Rivolgendosi poi in particolare ai giovani, considerati la linfa della vita, il sussidio li invita a pianificare, scegliere, prevenire ed assumere le prime decisioni personali, con particolare attenzione alle scelte vocazionali. Ai giovani, i vescovi rivolgono quindi un appello ad impegnarsi per lo sviluppo del loro paese, ad amare la cultura del loro popolo e a non rinnegare mai la propria eredità culturale e le proprie origini.

Stati Uniti
Un weekend per riconciliarsi con Dio

«Il successo fenomenale delle linee telefoniche gratuite dimostra che la Vostra arcidiocesi risponde veramente a una necessità urgente. Non sorprende vedere come questa iniziativa, a sua volta, è utile ai sacerdoti che attingono a tutte le loro risorse per riportare all’ovile le pecorelle smarrite. Daremo notizia dei Vostri successi nella nostra Rivista Tertium Millennium. La prego di estendere i miei incoraggiamenti e congratulazioni a tutto il gruppo e specialmente ai 150 sacerdoti impegnati». Queste parole sono tratte da una lettera scritta il 12 gennaio scorso dall’arcivescovo Crescenzio Sepe, Segretario generale del Comitato Centrale per il Giubileo, all’arcivescovo della città statunitense di Filadelfia, cardinale Anthony J. Bevilacqua, il quale ha avviato nella sua arcidiocesi un programma giubilare in cinque fasi, che si concluderà il 19 e 20 marzo prossimi, nel cosiddetto “weekend della riconciliazione” con Dio.

La prima fase è cominciata il 31 maggio 1998, quando il cardinale Bevilacqua ha ordinato che la “Croce giubilare della riconciliazione” fosse recata in tutti i 41 decanati (gruppi di parrocchie) dell’arcidiocesi, fino al 20 marzo prossimo.

Preceduta da una campagna pubblicitaria alla radio-TV e dall’invio di volantini alle 437mila famiglie cattoliche registrate nell’arcidiocesi di Filadelfia, la seconda fase ha avuto inizio il 16 novembre scorso e il suo tema generale è una domanda: “Non è ora che parliamo?”.

Da dicembre tabelloni nelle strade e cartelloni sugli autobus in tutta l’arcidiocesi fanno pubblicità in inglese e spagnolo al servizio telefonico gratuito, destinato principalmente ai cattolici allontanatisi dai Sacramenti o estraniatisi per qualunque ragione dalla Chiesa, ma che non esclude persone di altre fedi e non credenti. Dalle 8 del mattino alle 8 di sera, dal lunedì al venerdì, circa 150 sacerdoti volontari - nel loro tempo libero e in turni di quattro ore - rispondono pazientemente su tre linee telefoniche a chi chiama. Durante la notte, il sabato e la domenica un apparecchio registra i messaggi di persone che desiderano essere richiamate. Mons. Charles V. Devlin, Vicario dell’arcidiocesi per il rinnovamento e l’evangelizzazione, spiega il clamoroso successo dell’iniziativa telefonica - 4.355 chiamate nei primi 37 giorni - dicendo che vi sono tante persone in cerca di una risposta o di un raggio di speranza nella loro vita. L’esempio di Filadelfia ha attirato l’interesse di altre diocesi, che chiedono informazioni nella speranza di poter applicare un programma simile.  

Con una cerimonia svoltasi nell’Università Villanova il 16 gennaio, il cardinale Bevilacqua ha concluso la terza fase del programma giubilare per un “weekend di riconciliazione” con Dio, dando il mandato a circa 8mila volontari evangelizzatori che, a due a due, si recano nelle case delle famiglie cattoliche.

La fase quattro è la visita alle famiglie che i volontari compiranno e la quinta la confessione in massa nei due giorni di marzo indicati.   

Messico
Il pellegrinaggio della Vergine di Guadalupe in tutto il Paese

Una copia della statua di Nostra Signora di Guadalupe, che il Papa benedirà nel suo prossimo viaggio in Messico, sarà portata in processione in tutto il Paese, nel quadro delle iniziative in preparazione al Grande Giubileo del 2000, allo scopo di ravvivare nel popolo la devozione alla Madonna, rinnovare la conoscenza delle apparizioni di Nostra Signora di Guadalupe come avvenimento fondamentale nella storia della nazione e diffondere il suo messaggio nel terzo millennio.

Al termine del pellegrinaggio, copie della statua benedetta saranno consegnate ad ogni diocesi del Messico, in modo che la rinnovata devozione alla Madonna aiuti il paese a ritrovare la propria identità nazionale, riassunta nella Vergine di Guadalupe.

Brasile
Missioni popolari nel tempo del Giubileo

Le proposte contenute nella Tertio Millennio adveniente e nel progetto di evangelizzazione “Verso il Nuovo Millennio” vengono fatte proprie dai vescovi del Brasile con il 14° piano biennale di azione pastorale, per gli anni ’98 e ’99.

Il progetto, che si inserisce nel quadro dei programmi globali già approvati, presenta  alcune novità nelle strutture organizzative, allo scopo di semplificarle e razionalizzarle. La programmazione pastorale si articola ora nei seguenti sei settori, o “dimensioni”: comunitaria e partecipativa, missionaria, biblico-catechetica, liturgica, ecumenica e per il dialogo interreligioso, per la trasformazione della società. Vengono inoltre indicati gli organi della Conferenza episcopale chiamati a coordinare le pastorali con i programmi globali e le istituzioni consultive nei campi giuridico, politico, imprenditoriale e dell’informatica.

Nell’ambito della “dimensione” liturgica, è proseguita la pubblicazione delle guide omiletiche e alle celebrazioni, con i sussidi “Uniti nello stesso Spirito”, per la prima parte del Tempo Comune, “Con lo Spirito del Resuscitato”, per il Tempo Pasquale, e “Al servizio della vita e della speranza”, per il periodo fino al 22 novembre ’98. Quest’ultimo richiama i suggerimenti generali per le celebrazioni proposti nel corrispondente sussidio dell’anno passato (“Chiamati a servire”), pur sottolineando le caratteristiche proprie del Vangelo secondo Luca. In particolare, la liturgia dovrà concentrarsi soprattutto nel “rendere il rito atto di amore”, anche attraverso uno stile più spontaneo, gioioso, improntato alla preghiera e alla comunione spirituale. E’ poi confermato l’impegno a celebrare giorni, settimane o mesi tematici senza pregiudicare l’anno liturgico e purché inseriti organicamente nel progetto di evangelizzazione annuale.

La dimensione catechetica della pastorale si avvale di due sussidi incentrati sul Vangelo di Luca, che viene illustrato in veste agile ed accessibile nel “Corso biblico popolare” e spiegato allegoricamente nella guida per gli animatori “Oggi la salvezza entra in questa casa”. Il corso biblico introduce l’opera di Luca schematizzandola in tre sezioni: la preparazione, la vita pubblica di Gesù ed infine l’arrivo a Gerusalemme, la morte e la resurrezione, con un collegamento con gli Atti degli Apostoli. La guida propone di effettuare una celebrazione introduttiva che incoraggi ad approfondire i temi del Vangelo e fornisca delle linee di riflessione comuni. A questa potrà seguire una serie di otto riunioni, nelle quali, alla lettura della Parola, dovranno affiancarsi dei momenti di preghiera, di riflessione, approfondimento e di attualizzazione dei messaggi di volta in volta evidenziati.

In questo punto la dimensione catechetica si intreccia con la pastorale missionaria, che quest’anno ruota in modo particolare attorno alle “Sante Missioni Popolari”. Così, del resto, si intitola il sussidio, frutto della collaborazione tra la Conferenza episcopale e le Pontificie Opere Missionarie. Questo lavoro prosegue l’azione cominciata nel ’97 per la formazione degli evangelizzatori e che culminerà il prossimo anno con il libro “Missione senza frontiere”. Nella mistica della nuova evangelizzazione, la risposta della religiosità popolare ai falsi idoli del mercato e della globalizzazione assume una nuova forma: una Santa – in quanto perpetua la missione di Gesù nello speciale tempo di Grazia del Giubileo –, Missione – nel significato di invio, di trasmissione di valori e di esperienze in un mondo ricco di informazioni quanto povero di comunicazione -, Popolare – perché si sviluppa in mezzo alla gente, con la gente e a partire dalle istanze degli esclusi e degli emarginati.

La Chiesa in Brasile, attingendo dalla sua ricca tradizione missionaria, prepara il futuro e risponde oggi alle nuove sfide del secolarismo, facendo particolare attenzione all’equilibrio tra la fedeltà alla Parola e la creatività nel trovare modalità di testimonianza adatte alle molteplici realtà del Paese.

CELAM
Il Progetto pastorale per l’anno del Padre

Anche quest’anno il Consiglio episcopale latino americano (CELAM) ha pubblicato un testo guida per la preparazione al Grande Giubileo. Il progetto pastorale accoglie l’esortazione di rendere la vita cristiana “come un grande pellegrinaggio verso la casa del Padre” (Tertium Millennium adveniente, 49), coinvolgendo tutti i vescovi del subcontinente nell’impegno a cercare e vivere le implicazioni di un Dio che è Padre e Madre, fonte di amore e di speranza, ma anche guida esigente per il discernimento del bene dal male.

Sottolineando la continuità con le Pastorali del ’97 e del ’98, viene posto in rilievo che solo vivendo la fede in Gesù cristo sotto l’azione dello Spirito Santo è possibile abbracciare l’umanità intera con lo stesso amore paterno che Dio nutre per i suoi figli. Così acquistano un senso  profondo e trovano un punto di contatto i diversi modi di esercitare la paternità, all’interno del matrimonio come anche da parte di coloro che acquistano figli e figlie spirituali attraverso il sacerdozio. In questo senso, riscoprire in sé l’amore di Dio vuol dire sentirsi pienamente figli, che seguono l’esempio del Cristo.

La virtù della carità, verso la quale devono essere indirizzati i maggiori sforzi, andrà praticata nel sociale a tutti i livelli, dal contatto con il prossimo all’impegno politico nazionale ed internazionale.

A questo riguardo il cinquantenario della dichiarazione universale dei diritti umani rappresenta una preziosa occasione per promuovere in modo speciale i diritti e i doveri della famiglia, della donna e dell’infanzia. Il piano del CELAM per il 1999 si esplicherà anche attraverso la collezione di tascabili “Terzo Millennio”, per la quale sono in corso di preparazione e di stampa altri 15 titoli: la traduzione dell’ “Itinerario Liturgico per l’anno del Padre”, del Comitato Centrale per il Giubileo, i libri “365 giorni con il Padre” e “Maria, figlia prediletta del Padre”, il commentario pastorale “Il Vangelo di San Matteo” e, per la Pastorale dei giovani, “Il padre li ama”. Ai laici si rivolge “La paternità e la maternità cristiana” e ai sacerdoti “Padri e Pastori nello stile di Gesù”. Seguiranno poi “I religiosi, profeti di un mondo nuovo”, di P. Camilo Maccise, “Contributi alla preparazione e alla celebrazione del Matrimonio”, “La celebrazione del Sacramento del Perdono”, “Parole ispirate su Dio Padre”, il testo di morale “Le proiezioni della Carità” e, per la pastorale sociale, “L’opzione preferenziale per i poveri”. Chiuderanno la collezione del ’99 “Le religioni monoteiste” e “Credo nella vita eterna”.

A queste pubblicazioni, come ogni anno, si aggiungeranno le traduzioni degli studi teologici e degli altri testi che verranno proposti dal Comitato Centrale del Grande Giubileo, oltre ad una serie di audiocassette con un commento per ogni domenica dell’anno, arricchito da musiche religiose su Dio Padre.

India
Sessione giovanile per il Giubileo

"Sessione giovanile per il Giubileo del 2000" è il titolo del sussidio dedicato ai giovani animatori delle comunità cattoliche dell'India: un testo che vuole essere di aiuto nella preparazione dell'Anno Santo e per la formazione di coloro che saranno i protagonisti del terzo millennio.

Secondo  Mons. Cyprian Monis, vescovo ausiliare di Calcutta, i testi e la struttura del sussidio offrono agli animatori  l'opportunità di sviluppare nuove cognizioni sull'organizzazione e la qualità delle assise giovanili.

Secondo padre Paul Puthanangedy, uno degli autori del sussidio, tre sono le aree di impegno nelle quali i giovani possono svolgere un ruolo determinante nella ricerca del percorso di una Chiesa rinnovata: la libertà come strumento per la costruzione di una nuova società, il dialogo con le numerose religioni presenti nel Paese, la protezione della natura, dono di Dio per l'intera umanità.

La gioventù è sinonimo di speranza, in quanto i giovani, con  la loro creatività, energia, spirito d'iniziativa, dovranno abolire quelle differenze economiche, religiose e di casta che oggi sono presenti nel subcontinente asiatico. Fondamentale per l'attuazione di questi cambiamenti sarà il ruolo dello Spirito Santo, che dovrà guidare non solo i giovani ma tutti i fedeli della Chiesa cattolica indiana lungo questo difficile cammino.

Iraq
Un anno di attività

Le sei diocesi della regione di Ninive, nel nord dell'Iraq, si stanno preparando al Giubileo organizzando celebrazioni e preghiere in comune con cattolici e ortodossi di diversi riti. Particolare importanza è stata data, all'inizio del 1998, alla celebrazione della settimana di preghiere per l'unità dei cristiani, con messe e omelie in tutte le parrocchie. Il 23 gennaio un incontro ecumenico organizzato dal Comitato per il Giubileo è stato presieduto da Mons. Qurillos Emmanuel Benni, vescovo di Mossul dei Siri.

Successivamente, si sono tenute iniziative in particolare per i giovani e per le famiglie: particolarmente ben riuscito un raduno giovanile che ha visto la partecipazione di 6000 persone. Altre celebrazioni liturgiche si sono tenute in diverse parrocchie della regione.

Un ciclo di conferenze sull'anno dello Spirito Santo si è svolto a Mossul, la principale città del distretto, e in altre due località. Temi degli incontri: i poveri, la vita dei fedeli nella Chiesa, il rinnovamento della vita spirituale.

Recentemente, la festa dell'esaltazione della Croce è stata celebrata con particolare solennità a Mossul, Alqosh e Batnaya. Ad Alqosh la celebrazione è stata presieduta dal vescovo Abdul-Ahad Sana. Nella stessa località si è svolta una manifestazione artistica sul tema "Cristo: via, verità e vita".

Francia
Dialogo con i musulmani

L’assemblea plenaria della Conferenza episcopale francese, riunita a Lourdes, ha approvato il 7 novembre un testo di orientamento sul dialogo fra cristianesimo e islàm, in cui si esortano i cristiani a superare paure e incomprensioni e a “entrare in una logica di dialogo e incontro” con i musulmani che vivono in Francia.

La dichiarazione è stata approvata a grande maggioranza dopo una discussione “particolarmente ricca”, hanno detto alcuni vescovi. Il testo prende atto della presenza in Francia “non solo dei musulmani, ma dell’islàm, con le sue organizzazioni e le sue correnti” e del fatto che già in numerosi quartieri delle città esistono associazioni di dialogo fra cristiani e musulmani. “Le scuole cattoliche - si legge nel documento - accolgono sempre più numerosi i giovani musulmani”, molti sono i matrimoni misti, i sacerdoti si trovano di fronte alle esigenze dei musulmani durante funerali e altre funzioni religiose. Molti francesi, però, rimangono ancora incerti nella “tenaglia” fra chi teme che la nazione perda “la sua identità” e chi milita per la pluralità delle culture. Il dialogo “non è facile” ammettono i vescovi, perché quello vero non dev’essere né “un rinnegamento delle proprie convinzioni”, né “un’imposizione del proprio pensiero”.

Russia
La Chiesa riscopre se stessa e si interroga

La rivista "Luce del Vangelo", settimanale cattolico della Russia europea, ha pubblicato nel corso dell'anno una serie di articoli sulla preparazione del Grande Giubileo del 2000, da una parte riproponendo i temi esposti da Giovanni Paolo II nella Tertio millennio adveniente, dall'altra affrontando alcune situazioni particolari, proprie di quei territori. Particolarmente sottolineato da don Bernardo Antonini, rettore del Seminario teologico "Maria Regina degli Apostoli" di San Pietroburgo, il carattere cristologico del Giubileo, che ricorda appunto la nascita di Gesù. Ai riferimenti biblici e liturgici si aggiungono indicazioni più specifiche, poste sotto forma di  interrogativo: "Concretamente, noi qui in Russia, noi comunità di cattolici, come viviamo il mistero di Cristo e della Chiesa? E nella Chiesa, come camminiamo verso la piena unità, particolarmente con i fratelli ortodossi?".

Nella sua lettera pastorale sul Giubileo, mons. Tadeusz Kondrusiewicz, Amministratore apostolico della Russia europea, scrive tra l'altro: "Il mondo si trova di fronte a tanti pericoli e dure prove…Il risultato dell'ateismo che ha avvolto la Russia negli ultimi settant'anni si propone ai nostri occhi  con problemi assai urgenti e penosi. Per risolverli, abbiamo bisogno anzitutto della rinascita spirituale del popolo, della sua guarigione spirituale".

Un invito ad unire gli sforzi per ricostruire la storia della Chiesa cattolica in Russia è stato rivolto alla Comunità cristiana anche dal sacerdote Bronislav Ciaplitzkij, presidente della Commissione teologico-storica costituita presso il Comitato nazionale russo del Grande Giubileo del 2000. Un incontro di tutti i ricercatori e studiosi interessati all'argomento verrà promosso nella prossima estate a San Pietroburgo; nel frattempo tutti sono invitati a raccogliere testimonianze scritte, ricordi, documentazione sulla predicazione del Vangelo, la costruzione di edifici di culto, la vita delle comunità, le persecuzioni. Particolare attenzione verrà dedicata, anche attraverso testimonianze personali, alla sorte dei cattolici in Russia attraverso gli anni.

Oceania
I giovani dal Pacifico a Roma

Anche un gruppo di giovani delle isole del Pacifico parteciperanno a Roma alla Giornata mondiale della Gioventù in programma durante l'Anno Santo. In Nuova Caledonia, il pellegrinaggio verso Roma è in fase di preparazione e se ne occupano coloro che già hanno partecipato alle giornate parigine del 1997.

La vigilia del Giubileo è vissuta intensamente nelle isole che ricadono sotto la giurisdizione della Conferenza episcopale del Pacifico: fra le altre Samoa, Tonga, Figi, Nuova Caledonia, Guam, Marshall, Marianne. Mentre le singole diocesi stanno per definire i rispettivi calendari, ed alcune hanno già indicato i luoghi dove potranno recarsi in pellegrinaggio coloro che non potranno affrontare il viaggio verso Roma, a Tonga e nelle Figi sono in programma celebrazioni e pellegrinaggi in comune con fedeli di altre Chiese cristiane.

La prossima Assemblea speciale del Sinodo per l'Oceania sarà anche l'occasione per una puntualizzazione della preparazione giubilare nelle isole del Pacifico.

Australia
Pellegrinaggio ecumenico

La Chiesa australiana celebrerà il Giubileo del 2000 con un grande pellegrinaggio ecumenico dal centro politico del paese, Canberra, al centro geografico, la montagna di Uluru. Il pellegrinaggio "al cuore dell'Australia" inizierà il 2 giugno e si concluderà l'11 giugno con la celebrazione ecumenica della Pentecoste. L'obiettivo è il rinnovamento spirituale e la riconciliazione, specialmente con gli Aborigeni australiani. L'aspetto ecumenico sarà anche in primo piano.

Sono invitati tutti i capi delle Chiese di Australia, ognuno accompagnato da un giovane. E' prevista anche la partecipazione di assistenti spirituali e giornalisti. Nel tragitto, verranno promossi incontri con le comunità locali e in particolare con gli aborigeni, in spirito di riconciliazione.

Per il 2000, il Comitato nazionale australiano prevede che almeno ventimila pellegrini arriveranno a Roma per il Giubileo.

 

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