Jubilee 2000 Search
back
riga

Verso la GMG 2000

“Il Vangelo si porta con un cuore giovane”

Card. Roger Etchegaray

Ecco che, già da qualche mese, il cardinale James Francis Stafford mi chiedeva di avere con voi quello che  chiamava un’espressione molto giovanile- una “conversazione” sul tema “Cristo ha bisogno dei giovani”. Avevo accettato tanto più volentieri in quanto avevo, ingenuamente, preso questo invito come se lui stesso avesse bisogno di un giovane per introdurre la vostra Sessione di lavoro sulla 15º G.M.G. L’uomo propone ma Dio dispone, anche di un cardinale: il cambiamento di programma, per la circostanza dell’udienza del Papa, trasforma questa conversazione spirituale in un semplice saluto. È più corto ma è anche più incisivo, più giovane direi! Tengo tuttavia almeno ad abbordare il tema proposto: “Cristo ha bisogno dei giovani” che si potrebbe altrettanto bene invertire : “I giovani hanno bisogno di Cristo”. Riflettendo, pregando sull’idea che Cristo ha bisogno dei giovani, mi sono detto che non solo le prossime Giornate Mondiali della Gioventù  ma tutto l’Anno giubilare poteva svolgersi con questo leit motif, dinamico, mobilitante, come si dice oggi: Cristo, oggi come ieri, il Cristo di sempre che percorre non soltanto i cammini di Giudea e di Galilea, ma il mondo intero con il suo slogan o meglio con il suo grido del cuore: “convertitevi e credete al Vangelo”. E per questo oggi, come 2000 anni fa’, l’eternamente giovane che è il Dio fatto uomo ha bisogno di essere accompagnato soprattutto da giovani apostoli, poichè bisogna avere  fiato, sprint, entusiasmo, in breve  tutte le qualità e anche i piccoli difetti dai quali si riconosce un giovane. Il Vangelo si porta con un cuore giovane, più ancora che con piedi svelti  o parole squillanti. Ne ho fatto ormai di sermoni e conferenze nel corso della mia vita e sotto tutti i cieli, quante volte ho annunciato, gridato Gesù sopra i tetti! Ma lo confesso, là ove più mi riconosco testimone di Cristo, è quando l’annuncio prende la forma di una risposta a chi si incuriosisce della mia vita cristiana: “Perchè Lei è cristiano?” Strana domanda: non mi piace che me la pongano, o piuttosto non mi piace troppo rispondere: è un po’ il mio segreto, è soprattutto il mio mistero. “Perchè Lei è cristiano?” Sconvolgente domanda : ogni volta che me l’hanno rivolta (e i giovani hanno l’arte di rivolgermela a bruciapelo, senza giri di parole) ogni volta che,  nonostante tutto, cerco di non rispondervi mi sono sentito io pure ringiovanito, ringiovanito nella mia fede battesimale, pulito da ogni incrostazione, dalla routine che ricopre la mia vecchia pelle di cristiano. Perchè Lei è cristiano? Imbarazzante domanda che mi ha fatto sempre farfugliare quando ho cercato di rispondervi da solo: con una domanda così singolare non me la sono cavata veramente che con una risposta al plurale...cioè in Chiesa, cioè in legame con altri cristiani di ogni razza, di ogni cultura, di ogni età. È soprattutto quando mi sono trovato in mezzo a giovani, cercatori di Dio, che mi sono sentito fiero di essere cristiano in una Chiesa tutta protesa  verso l’avvenire. È vero, il Vangelo non è un fumetto per adolescenti ritardati, o un libro rosa, oggi meno che mai. Anche oggi, e il Papa non cessa di ricordarlo, il Vangelo non può essere scritto da ciascuno di noi che con caratteri di sangue. Con il sangue dei martiri, più attuali, più necessari che mai. E bisogna esere giovani per  accettare questa follia, anche se si muore in una età avanzata come l’apostolo Giovanni. Sì,  il Cristo ha bisogno di giovani, ma di giovani che hanno bisogno di lui , di lui vero Dio e vero Uomo, e non di un Cristo da hit parade. Ma, per questo, diamo fiducia a Dio ancor più che ai giovani. Egli è padrone dell’impossibile, come aveva detto alla ragazza di Nazareth. Spetta a lui cavarsela con la modernità, la post-modernità, con le nuove generazioni quali spuntano, per quanto sconcertanti possano essere. Quanto a noi crediamo del tutto semplicemente al Dio di Abramo, al Dio che è sempre capace di suscitare una discendenza di giovani credenti. Quanto a noi, osiamo, osiamo con Cristo annunciare la Buona Novella ai giovani di oggi. Di grazia,  non togliamo la parola a Dio, il suo Spirito sa parlare ai giovani di oggi, lasciamolo parlare, non cerchiamo di addomesticare un Vangelo senza frontiere. Che il grande raduno del mese di agosto lasci esplodere la forza del Vangelo, come dice san Paolo, nella debolezza dei giovani che siamo, tutti giovani ma egualmente tutti deboli: due qualificativi che vanno bene insieme nel Vangelo di Cristo. Tutti i cammini dei giovani portano a Roma, da Denver, Manila, Parigi, per non indicare che le ultime tappe. Buon raduno a Roma, che vi spalanca tutte le sue porte dell’Anno Santo.

top