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Biblioteca

Dario Busolini

Due Chiese locali aprono, con il loro Giubileo, la nostra biblioteca di questo mese, che si arricchisce poi di un’antologia del magistero del Santo Padre e di un insolito breviario…

L’Eucarestia, il pellegrinaggio e la devozione mariana sono tre elementi al centro del Grande Giubi-leo del 2000 e c’è una regione, in Italia, che li compendia: le Marche. Infatti, le valli appeniniche marchigiane sono da secoli vie di comunicazione per Roma, almeno tre città delle Marche sono state teatro di un miracolo eucaristico e il santuario di Loreto è uno dei più importanti luoghi di culto mariano del mondo, spesso aggiunto agli itinerari giubilari dei pellegrini. Associare, dunque, questa regione al Giubileo e al nuovo millennio non è un’operazione d’occasione, ma risponde a precisi dati di fatto storici ed ecclesiali. Illustrati con chiarezza ed in dettaglio nel volume “Pellegrinaggi eucaristici ed itinerari religioso-culturali nelle Marche”, ideato e curato da Mons. Francesco Marinelli (Edizioni Vivere In, 1999, pp. 254, Lit. 27.000). Il libro spazia dalla spiritualità alla storia, dall’arte alla cultura, mantenendo come comune denominatore il Mistero Eucaristico. Un pellegrinaggio che parte da Loreto, cuore della fede marchigiana ed essenziale memoria dell’Incarnazione, passa per Offida, Macerata e Fermo, le tre città in cui tale Mistero si è, in certa misura, svelato, e termina nelle varie diocesi della regione. L’estensione del Giubileo a tutte le diocesi del mondo, in contemporanea con la sua celebrazione a Roma e Gerusalemme, è una novità di questo Anno Santo, mentre l’uso di concedere l’indulgenza giubilare romana a tutte le Chiese locali o ad alcune in particolare, dopo la conclusione del Giubileo di Roma, è, invece, assai antico. La Chiesa di Milano, per esempio, ebbe tale privilegio già nel 1390 e riuscì a mantenerlo anche nei secoli successivi, ricavando dalle offerte dei pellegrini dei giubilei milanesi parte del denaro impiegato per costruire il suo grandioso duomo e l’ospedale cittadino. Tra questi giubilei di Milano, il più famoso resta quello celebrato dall’Arcivescovo Borromeo nel 1576, per concessione di Papa Gregorio XIII, grande ammiratore delle virtù religiose del Pa-store della più grande diocesi d’Italia. Raccontato con documenti e illustrazioni, nel bel volume di Moreno Vazzoler, “Il Giubileo di San Carlo Borromeo”(Di Baio Editore, 1999, pagine 110, Lit. 39.000), curato dall’Associazione Culturale Famiglia Meneghina. I tomi degli “Insegnamenti” contenenti i discorsi, le omelie ed i messaggi pronunciati da Giovanni Paolo II durante il suo più che ventennale pontificato riempiono da soli una piccola biblioteca, tanto è vasto e profondo il magistero del Papa. Per avvicinarvisi in maniera sintetica ma non superficiale può essere utile, quindi, leggere una raccolta antologica ordinata per argomenti. Come quella curata, in pratici volumetti, da Padre Leonardo Sapienza, della Prefettura della Casa Pontificia, per l’Editrice Rogate. La collana conta finora sette titoli, dei quali sono appena arrivati in libreria “Invito alla preghiera” (pp. 315, Lit. 22.000) ed “È l’ora della missione” (pp. 217, Lit. 20.000), comprendenti, rispettivamente, le più belle preghiere del Papa e le migliori pagine del suo magistero sul dovere di testimoniare il Vangelo che investe tutto il corpo della Chiesa. Per tre anni, dal 1996 al 1998, l’edizione del sabato del principale telegiornale italiano ha ospitato una rubrica religiosa intitolata “Le pa-role del terzo millennio”, nella qua-le sei cardinali (Biffi, Martini, Puljic, Ruini, Tettamanzi e Tonini), il mariologo René Laurentin, il rabbino capo di Roma Elio Toaff e il rettore dell’Università islamica di Fez Tazi Saoud si sono avvicendati, ciascuno per poco più di un minuto, cercando di spiegare in poche parole gli elementi essenziali della fede e della salvezza. Ne è stato curatore il vaticanista Giuseppe De Carli, che pubblica ora il testo integrale delle interviste da lui raccolte nel libro “Breviario del nuovo millennio. Pensieri su un mondo che verrà” (San Paolo, 2000, pp. 167, Lit. 20.000). Accompagnandolo con dei saggi dove i medesimi autori approfondiscono alcuni aspetti degli argomenti trattati, in forma breve, nelle precedenti interviste: l’economia e la morale, la redenzione di Cristo e i tentativi di autoredenzione dell’uomo, la libertà e l’impegno, il senso delle apparizioni mariane, l’esperienza di Dio nell’ebraismo e nell’Islam oltreché, naturalmente, il significato del Giubileo. Giovanni Paolo II ha ribadito più volte che: “Dio è padre, Dio è amore” e nell’imminenza dell’evento giubilare i cristiani sono chia-mati a ricercare tale amore nella sua autenticità e a farne professione nel quotidiano.Può risultare quindi molto utile la lettura di un saggio che parla esplicitamente dell’avvento di una “civiltà dell’amore”. Ha il titolo suggestivo di “Amo dunque sono” (Edizioni Paoline, 1999, pp.258, Lit. 22000) e lo ha scritto Sabino Palumbieri, professore di antropologia filosofica al-l’Università Salesiana di Roma, nonché ideatore e promotore della Via Lucis.

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