I quaderni dell'Osservatore Romano
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NOTIZIARIO

I QUADERNI DELL'OSSERVATORE ROMANO

Era molto attesa la raccolta di articoli del teologo P. Alfredo Marranzini*, pubblicata nel numero 35 della collana "Quaderni" dell'Osservatore Romano, diretta da Mario Agnes: "IL GRANDE GIUBILEO - Cammino con Cristo verso il Padre sotto la mozione dello Spirito". Nella prefazione, il Card. Roger Etchegaray accoglie con gioia la realizzazione del sussidio, che agevolerà i "tre anni di marcia di avvicinamento lungo un itinerario attentamente tracciato dal Papa stesso". In quest'ottica, gli articoli vengono definiti "alimenti leggeri che vengono offerti ai marciatori di Dio in cammino verso l'anno Duemila".

I 18 interventi, già apparsi sull'Osservatore Romano dal marzo al novembre scorso, ripercorrono, a cadenza quindicinale, il cammino di preparazione che l'itinerario liturgico ha ispirato a padre Marranzini. Il titolo d'esordio costituisce già di per sé un eloquente programma: "Un invito alla conversione per la gioia della riconciliazione": l'opera riconciliatrice di Dio, attuatasi per sempre con la venuta di Gesù, che è "insieme il mediatore e la pienezza (...) della rivelazione"(cost. Dei Verbum, 2), ci invita ad "uscire da noi stessi per promuovere la nostra persona".

La riflessione sulla veglia pasquale, che "mentre rievoca le notti del passato, prepara quella del futuro", suggerisce poi al teologo la connotazione cristologica del Grande Giubileo. E di qui inizia l'approfondimento sul rapporto, in Cristo, tra la dimensione temporale dell'uomo e l'eternità, sui segnali di speranza e l'esortazione ad un nuovo cammino di evangelizzazione. Viene affrontato anche il tema dell'unità dei cristiani, sotto lo sguardo materno di Maria, e nell'esempio del sacerdozio di Cristo, che ha insegnato ad amare la Chiesa, a costo del martirio. La Croce viene interpretata come premessa di rinnovamento ed annuncio di salvezza: questa è la chiave indicata per vivere il Giubileo.

Anche il dialogo fra le tre grandi religioni monoteistiche è oggetto del pensiero del teologo, che individuando nel Sinai "un posto preminente di valenza simbolica", esorta all'approfondimento sul mistero della Trasfigurazione e sulla "Croce, in attesa della parusia".

Maria, vista come "grembo dell'incarnazione del Verbo" e, attraverso l'Assunzione, "segno di sicura speranza", ci offre la chiave per interpretare i segni del nostro tempo; al contempo, è esempio di docilità alla voce dello Spirito, "la donna del silenzio, dell'ascolto e della speranza". Ma soprattutto è l'esempio di amore verso Dio e verso il prossimo, a suggerirci chiaramente la via.

Un'attenta riflessione analizza, poi, il carattere provvidenziale del Concilio vaticano II per la preparazione al Giubileo ed introduce l'esortazione finale: "Un grande atto di lode al Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo".

* (Gesuita, professore presso la Pontificia Facoltà di Teologia di Napoli)

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