Quando la guerra è entrata nella mia vita
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QUANDO LA GUERRA E' ENTRATA NELLA MIA VITA

Zlata Filipovic

Prima che la guerra arrivasse nella mia vita, se qualcuno mi avesse chiesto se fossi stata capace di sopravvivere alla guerra o se mi avessero raccontato che tali situazioni esistevano realmente, forse non ci avrei creduto perchè pensavo che la vita non fosse stata possibile senza TV, senza cibo, senz'acqua, senza elettricità, senza riscaldamento. Non pensavo di sopravvivere nella mia città distrutta dai bombardamenti, dove ogni giorno si viveva a contatto con la morte. Ma ci sono riuscita, grazie alla convinzione che qualcosa di meglio sarebbe arrivato, e soprattutto grazie alla forza che mi hanno trasmesso i miei genitori.

Essi mi hanno insegnato che l'uomo deve imparare a superare ogni problema, che non deve lasciarsi sopraffare da essi, ma deve dimostrarsi sempre forte e animato di speranza. Quando l'uomo avrà capito che non si deve combattere il male con il male oppure l'odio con l'odio, allora si porrà al di sopra dell'umana stupidità e potrà sentirsi vero uomo, in tutti i sensi. Questo è quanto io ho compreso e ciò farà sempre parte della mia vita.

Ringrazio Dio per essere sopravvissuta. La verità è che io sono ancora tanto lontana dalla mia casa, dalla mia città Sarajevo, da tutti i miei amici e dalla mia famiglia, ma io non posso e mai dimenticherò, tutti i bambini innocenti che sono stati uccisi, non solo nel mio paese , ma in tutto il mondo e tutti quelli che sono stati feriti o che hanno perso i loro genitori perchè anch'io potevo essere una di loro. Circa due millenni rappresentano il nostro passato e il terzo che ci prepariamo a vivere è il nostro futuro.

Il futuro del mondo appartiene alle nuove generazioni, i bambini nati in questo secolo saranno gli adulti nel primo secolo del terzo millennio. Tuttavia, noi dobbiamo aver cura dei nostri bambini sia per il nostro futuro, sia per il nostro presente, ed è responsabilità degli adulti insegnare loro valori sani, primo fra tutti quello di una infanzia spensierata e serena. Durante il breve periodo dell'infanzia ogni bambino è una "tabula rasa" che viene riempita di informazioni, quando il bambino diventa una persona adulta la sua personalità avrà sia un lato negativo che un lato positivo.

Prendendo la guerra come esempio, di come essa possa influenzare lo sviluppo di un bambino, le sue vittime ne saranno i futuri generatori perchè molti dei bambini di tutto il mondo cresceranno conoscendo nient'altro che la guerra e penseranno che essa possa ripetersi in futuro. Per evitare che ciò accada, per evitare che la storia si ripeta noi dobbiamo impegnarci a cambiare da oggi il pensiero dei giovani.

Se esaminiamo le diverse guerre dei tempi moderni, notiamo che esse hanno direttamente esposto i bambini a vari pericoli. Prima che la guerra scoppiasse nel mio paese io credevo che le guerre riguardassero soltanto altri paesi lontano da me, inoltre, credevo che la guerra fosse quando due eserciti combattevano su un campo di battaglia, soldati contro soldati. Ma oggi le guerre vengono combattute per le differenze etniche, ed esse colpiscono città, villaggi e strade. Ecco perchè così tanti bambini vengono colpiti : quello morto, quello ferito, quello paralizzato e di cui si è abusato sessualmente o tanti soldati feriti, profughi o testimoni.

Tutto questo non dovrebbe accadere, le guerre non dovrebbero essere combattute nè per razzismo, nè per questioni etniche perchè non c'è mai un vincitore nè alcuna conseguenza positiva, le guerre lasciano solo perdenti e vittime delle quali la metà sono bambini innocenti. L'intera società dovrebbe mobilitarsi in nome della pace e in nome di un futuro migliore per i bambini. Noi che stiamo per avviarci verso un nuovo millennio, approfittiamo di questa opportunità per cominciare a costruire il nostro domani, facciamo in modo di avere tutti uno stesso obiettivo in nome della giustizia, della comprensione, dell'onestà e dell'armonia. L'unico modo per raggiungere questo traguardo è quello di percorrere insieme, come fratelli e sorelle, il viaggio che ancora una volta, ci ricondurrà "all'origine e al destino comune dell'umanità".

Se questo millennio si sta concludendo con la guerra in Bosnia, in Rwanda, nello Zaire, in Cambogia, nell'Irlanda del Nord e in Medio Oriente, facciamo entrare il nuovo millennio con la speranza e con la nostra partecipazione, cosicchè non avremo un'altra Bosnia, un altro Rwanda o altri conflitti in Medio Oriente. Ricordiamo a questo proposito le parole di Martin Luther King: « Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o morire stupidamente ».

(Cenni Biografici - Zlata Filipovic è nata a Sarajevo il 3 dicembre 1980 da genitori musulmani, ha 11 anni quando nella città scoppia il lungo conflitto interetnico. Come tante bambine comincia a scrivere un diario nel quale annota gli eventi della sua giornata in una città dove tutto, durante la guerra, diventa precario; la scuola, gli amici, l'acqua, il cibo, la televisione, il divertimento. Zlata si confida, attraverso i suoi scritti ad un'amica immaginaria, Mimmy, con la quale rivive con lucida e matura attenzione la grande tragedia di cui, suo malgrado, è diventata protagonista.)

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