Il Giubileo nel mondo
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IL GIUBILEO NEL MONDO

AFRICA

MALAWI

Piccole comunità cristiane insieme verso il 2000

"Camminare insieme nella fede - Il nostro viaggio verso il 2000" è l'impegno che la Conferenza Episcopale del Malawi ha adottato nella sua ultima lettera pastorale, l'ottava di una serie aperta nel 1992. Il documento lancia ufficialmente a livello nazionale le attività preparatorie per le celebrazioni del Grande Giubileo e del centenario della presenza della Chiesa Cattolica nel Paese.

In coerenza con le decisioni e gli orientamenti emersi dal Sinodo Africano anche in Malawi verranno discussi i temi dell'evangelizzazione, dell'inculturazione, del dialogo, della giustizia, della pace, dello sviluppo globale e dei mezzi di comunicazione sociale. In ogni famiglia, in ciascuna "Piccola Comunità Cristiana" (PCC) di religiosi o di laici, nelle quali si incarna la Chiesa Universale, verranno introdotti gli stessi temi di riflessione, affinché l'intera "Famiglia di Dio" possa avanzare unita ed in armonia verso il terzo millennio. I tre argomenti a cui il Sinodo africano ha dedicato altrettante fasi di approfondimento durante l'intero triennio di preparazione al Giubileo, daranno al Malawi l'opportunità di contribuire ad una nuova stagione di evangelizzazione (1996-'98), di dialogo nella Chiesa e tra le Chiese (1998-'99), di stimolo al raggiungimento della giustizia sociale e della pace (1999-2000).

La lettera pastorale indica l'esempio dei missionari che, numerosi, hanno contribuito alla diffusione della Chiesa nel Paese, catalizzatore della coesistenza pacifica e costruttiva tra le diverse etnie locali. «Ma io vi dico, amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori ...»(Mt 5, 44): è il messaggio che viene sottolineato dai Vescovi per rafforzare questo complesso cammino di integrazione.

Tutti, laici, sacerdoti e religiosi, sono chiamati a proseguire nell'opera di rinnovamento spirituale fin qui condotta. L'azione deve svolgersi con particolare attenzione nelle scuole, dove si potranno valorizzare i temi della dottrina sociale della Chiesa ed instillare nei giovani un concetto di libertà implicante responsabilità e disciplina interiore, affinché l'inserimento del messaggio evangelico in ogni singola cultura diventi strumento di dialogo tra gli uomini e dia voce a chi non è ascoltato.

ZIMBABWE

La famiglia, testimone di Cristo

La preparazione della Chiesa africana al Giubileo è iniziata già nell'aprile del 1994 con il Sinodo africano che si è occupato in particolar modo della crescita e dello sviluppo della vita della Chiesa in Africa. Questi temi sono stati nuovamente affrontati nel settembre del 1995 durante la visita in Africa di Giovanni Paolo II che ha affidato ai Vescovi locali il compito di svolgere concretamente nelle diverse diocesi il programma pastorale discusso durante il Sinodo. Per rendere immediatamente operativa questa fase, i Vescovi hanno curato una pubblicazione incentrata sulla parola del Papa dal titolo "The Africa Synod Comes Home".

Questo documento verrà affiancato al programma di preparazione al Grande Giubileo dell'anno 2000 che nei prossimi tre anni si impegnerà a istituire la " famiglia di Dio nello Zimbabwe". Il senso alto della famiglia come luogo in cui i valori dell'amore, della condivisione, della cooperazione e primo fra tutti del dialogo, è l'argomento cardine che i Vescovi hanno voluto sottolineare nel loro documento. Nella famiglia devono regnare la pace e l'armonia, la fiducia reciproca e la solidarietà, tutti valori di grande rilievo sui quali i Vescovi intendono lavorare per aiutare a crescere la Famiglia di Dio in Africa.

Un'altro tema di grande rilievo affrontato nella lettera pastorale è stato quello del ruolo della donna nella società africana. Essa va difesa nella propria dignità e nei propri diritti, non solo nel ruolo che ha all'interno della famiglia, ma soprattutto sul posto di lavoro, nella Chiesa e nella società. Questi temi, che verranno approfonditi nell'intenso cammino di catechesi delle diverse diocesi, contribuiranno ad arricchire il programma di preparazione al Grande Giubileo del Duemila. L'anno 1997, rappresenta il primo dei tre anni della fase preparatoria al grande evento, ed è stato dedicato alla figura di Gesù Cristo Figlio di Dio, secondo quanto indicato dalla lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente.

Si lavorerà affinché ciascuna diocesi attraverso le proprie parrocchie, si impegni a testimoniare i valori del Vangelo. La Chiesa d'Africa ha in tal modo dato inizio alla sua missione di evangelizzazione che rappresenta il punto d'arrivo del loro intenso cammino pastorale verso il Grande Giubileo dell'Anno Duemila.

LIBANO

Dal Comitato Nazionale una rivista per il Giubileo

Con l'adozione da parte della Commissione Episcopale per la preparazione al Grande Giubileo del programma del Comitato Centrale è stato lanciato un appello a tutte le diocesi, congregazioni, istituzioni e movimenti presenti nel Libano. Il Comitato Nazionale presieduto da S.E. Mons.George Scandar si è messo all'opera dando inizio alla fase preparatoria con una solenne concelebrazione eucaristica cui hanno partecipato circa tremila fedeli provenienti da tutte le regioni del Libano. Contemporaneamente la Commissione Centrale ha dato vita ad una " Rivista del Giubileo " a scadenza periodica, che si propone di spiegare e preparare al Giubileo la Chiesa locale. Difatti la Rivista contiene spunti per omelie per sacerdoti ; spunti di meditazione per religiosi e religiose ; materie di insegnamento per catechisti ; scorci di riflessioni per movimenti. Per tutti i fedeli letture utili. La Rivista è pubblicata in due lingue : arabo e francese. Con l'apertura ufficiale della preparazione al Grande Giubileo dell'Anno 2000, tutte le chiese locali hanno celebrato nelle proprie diocesi, delle cerimonie d'apertura del 1997, anno che secondo l'indicazione di Giovanni Paolo II è dedicato a Cristo come "unico Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre". Molte le attività con cui le varie diocesi si preparano al Giubileo: a parte le frequenti liturgie eucaristiche, ogni diocesi si è abbonata alla "Rivista del Giubileo" diffondendola in tutte le parrocchie ; sono stati elaborati studi e meditazioni sulla Lettera Apostolica "Tertio Millennio Adveniente"; spunti e sermoni incentrati sull'Anno dedicato a Cristo; conferenze occasionali; catechesi in scuole ed università; liturgie di penitenza e di riconciliazione; pellegrinaggi in luoghi di maggiore devozione ecclesiale e storica. Non mancano attività religioso-artistico e momenti di solidarietà. Dopo la loro costituzione, tutte le Commissioni si sono messe la lavoro, ciascuna nel proprio campo, con l'obiettivo di preparare e sensibilizzare tutti i fedeli all'appello di Giovanni Paolo II, invitando ad un rinnovo di conversione e di riconciliazione. La Commissione Centrale e la "Rivista del Giubileo" offrono periodicamente un resoconto delle proprie attività e dei propri piani di lavoro ed in armonia con le aspettative di tutta la Chiesa guardano con intensità al Sacramento del Battesimo e alla virtù della Fede.

ASIA

GIAPPONE

Una Commissione speciale di preparazione

Il primo passo della Chiesa cattolica del Giappone in vista dell'Anno Santo è stata la traduzione della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II "Tertio Millennio Adveniente". Immediatamente ha fatto seguito la creazione di una speciale Commissione per la preparazione al Grande Giubileo formata da sette vescovi, due sacerdoti, un segretario e presieduta dall'Arcivescovo di Tokyo il Card. Petrus Shirayanagi per un totale di undici membri. La Speciale Commissione si è già riunita cinque volte dal dicembre del 1996 per riflettere sui vari temi del Giubileo. Punto di partenza per questa prima fase dedicata a Cristo «unico Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre», sono le varie diocesi che sono state chiamate a rispondere alla domanda «come la Chiesa giapponese si sta preparando al Giubileo». La maggioranza dei fedeli prenderà parte alla preparazione del Giubileo, andando incontro al primo gradino indicato dal Pontefice come cammino «di riflessione e azione a livello universale» e puntando soprattutto ad un tempo «di penitenza e riconciliazione». L'anno 1997 segna la prima fase di preparazione indicata dal Santo Padre nella Lettera Apostolica.. Attualmente, concrete attività sono state prese dalla Commissione Speciale per la preparazione: è stato provvista la necessaria ed adeguata informazione concernente il Giubileo in ogni diocesi ; sono stati distribuiti materiali contenenti la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II "Tertio Millennio Adveniente" e tutto riguardante la fase preparatoria ad ogni diocesi; un sommario della Lettera del Santo Padre, distribuzione del Messaggio della Speciale Commissione riguardante il grande Giubileo; direttive pastorali da seguire, commentate da vari omelie e prediche. Le diocesi e di conseguenza le varie parrocchie diventano il fulcro per una più adeguata preparazione. Esse sono chiamate a riunire i fedeli ed incamminarli sulla via segnata prima dal Papa e ricalcata dalla Commissione Speciale per la preparazione al Giubileo dell'Anno 2000. Nel contempo la Chiesa giapponese guarda alla celebrazione del 450° anniversario dell'arrivo in Giappone di San Francesco Saverio, e alla celebrazione, nella diocesi di Nagasaki, del 400° anniversario dei ventisei martiri giapponesi.

COREA DEL SUD

Per una cultura della vita nel III Millennio

Il dipartimento di apostolato sociale dell'Arcidiocesi di Seul ha pubblicato una Dichiarazione che, annunziando l'Avvento del primo anno preparatorio al Grande Giubileo, invita i fedeli alla conversione ed alla riconciliazione. Nella dichiarazione il Vicario episcopale, Rev. Andrew Choi Chang-mu, ha evidenziato i temi della dignità umana, della riconciliazione nazionale, della condivisione con i fratelli nord-coreani, e della protezione dei lavoratori immigrati. L'invito a vivere il significato profondo del Giubileo è introdotto da un richiamo alle origini bibliche che poi si evolve e recupera attualità attraverso il messaggio di Gesù; un ulteriore elemento che rende ancor più speciale questo periodo è, per la Corea, il duecentesimo anniversario della storia della Chiesa nel Paese.

La sfida diretta al rinnovamento interiore di ogni cristiano deve contemplare, nella realtà coreana, una serie di elementi indicati dal Rev. Choi. In primo luogo la lotta contro la "cultura della morte" comporta il ripudio dell'aborto e della pena di morte, ammessi dall'ordinamento civile, ed il rispetto dei diritti umani, specie nei confronti dei numerosi detenuti politici. Inoltre la vita, l'ordine della Creazione, non è rappresentata solo dall'uomo: per questo si dovrà guardare con un'attenzione del tutto nuova alla tutela dell'ambiente, danneggiato in nome dello sviluppo economico, e stimolare anche il rapporto di solidarietà tra la comunità metropolitana e quella delle provincie, In questo senso sarà prezioso il contributo che il "Movimento Vita Cooperativa" potrà dare per la difesa delle campagne dall'aggressione industriale e per un richiamo concreto all'antico uso di ridistribuire le terre nell'anno del Giubileo. Ma oggi la nozione di giustizia sociale si è arricchita di nuovi significati; di conseguenza l'attenzione deve essere rivolta anche al diritto, spesso negato, ad un'abitazione dignitosa, al potenziamento dello stato sociale, alla tutela dei lavoratori immigrati, i quali, per lo più di origine cinese, tendono ad essere fortemente emarginati ed umiliati. In riferimento alla delicata situazione politica che da decenni divide le due Coree, l'occasione giubilare si presta a favorire nuovi sviluppi nel processo di riconciliazione nazionale, in un clima generale di perdono e condivisione.

FILIPPINE

Comunicatori d'amore per rinnovare la società

La Chiesa delle Filippine ha da tempo iniziato un intenso cammino di preparazione al Giubileo coinvolgendo vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici. La Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente ed il suo programma per il triennio che conduce all'Anno giubilare, sono stati ampiamente divulgati attraverso pubblicazioni diverse, che ne hanno riproposto, con immediatezza e semplicità, i punti principali. Obiettivo costante è stato quello di collegare la preparazione al grande Giubileo con la realtà sociale e religiosa delle Filippine, mettendo in luce i motivi di riflessione e di speranza che il popolo filippino sta vivendo.

Particolarmente importante in questo contesto è la Lettera pastorale che l'Arcivescovo di Manila, card. Jaime Sin, ha indirizzato ai suoi fedeli in occasione dell'inizio del Triennio in preparazione al Giubileo, e che mette in luce tre aspetti fondamentali: l'obiettivo del Triennio secondo le indicazioni del Papa, la celebrazione dell'anno di Gesù Cristo e alcune indicazioni pratiche. «Con questa Lettera pastorale - scrive il card. Sin - vorrei chiedere a tutti i fedeli dell'Arcidiocesi di Manila, sacerdoti, religiosi, e in modo particolare uomini e donne laici, giovani (la gioventù della Giornata Mondiale 1995!) e bambini, di dire al Santo Padre che accettiamo la sfida che ci ha lanciato nella sua Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente. Consentitemi di dirgli che desideriamo, con particolare impegno, sincerità e generosità, fare uso di questi tre anni davanti a noi per preparare noi stessi, ma anche le nostre famiglie, le nostre parrocchie e le altre comunità, a quel rinnovamento della fede cristiana e della testimonianza a cui la Tertio Millennio Adveniente ci chiama».

Delineando gli obiettivi del grande Giubileo dell'anno 2000, il card. Sin sottolinea come siano posti in maggior evidenza il rafforzamento della fede in un mondo che ormai stenta a credere, e la testimonianza della vita cristiana, in un'epoca in cui "solo la testimonianza parla realmente". Per raggiungere questo traguardo è necessaria un'autentica conversione del cuore ed un rinnovamento spirituale, attraverso un'intensa e profonda preghiera, mediante le opere di solidarietà a favore dei poveri, degli abbandonati e di quanti si trovano in condizioni di necessità. «La conversione personale ed il rinnovamento individuale devono procedere mano nella mano con l'opera di rinnovamento sociale all'interno delle nostre comunità e della nazione: l'Anno Giubilare ci chiama ad entrambi questi compiti. Conversione personale e testimonianza, aggiunte alla riforma sociale e alla realizzazione della giustizia sociale: questo il mandato e l'agenda per i nostri prossimi tre anni».

Soffermandosi in modo particolare sull'anno 1997, anno di Gesù Cristo, il card. Sin ricorda come, seguendo l'invito del Santo Padre che aveva indetto nel 1984 l'Anno Mariano, i Vescovi filippini avevano proclamato per il 1985 un Anno di preghiera, di penitenza e di supplica a Maria. La nazione attraversava allora un periodo di profonda crisi, provocata dalla dittatura che aveva messo in ginocchio la popolazione. Al termine di quell'anno di intensa preghiera e di affidamento all'intercessione di Maria, fu riconquistata la libertà ed il rispetto dei diritti civili. «Oggi non ci troviamo in una situazione simile - prosegue il card. Sin - ma viviamo tuttavia in un momento ugualmente significativo nel nostro cammino come nazione. Come il nostro continente asiatico sta mutando rapidamente, un nuovo millennio si apre per il nostro popolo, nuovo per diversi aspetti: per i cambiamenti, per le opportunità di arricchirsi, per le opzioni che costruiranno il nostro futuro».

Dopo aver sottolineato gli aspetti più preoccupanti della vita sociale (secolarizzazione, materialismo, inculturazione del Vangelo...) il card. Sin sottolinea come l'anno di Gesù Cristo deve portare ad una riscoperta e ad un approfondimento "della sua persona, del suo messaggio e del suo significato per i nostri giorni, della sua presenza nella nostra vita e nella storia del nostro popolo". Un impegno in questa direzione dovrà venire da un maggiore slancio nella catechesi e nell'istruzione religiosa, sia dei bambini che degli adulti, come anche dalla liturgia. Questa catechesi cristologica si dovrà svolgere nelle parrocchie, nelle scuole e in tutti i gruppi e comunità, non come semplice esercizio, ma dovrà sfociare nella preghiera e nella testimonianza.

Il card. Sin conclude la sua Lettera sottolineando come i cristiani siano invitati a realizzare quanto indicato dal Papa nell'ambito della società contemporanea asiatica, ed è proprio in questa "nuova Asia", caratterizzata da cambiamenti e contraddizioni, che la Chiesa deve essere Sacramento di Cristo in modo nuovo: «È a questa Asia dei nostri tempi che dobbiamo portare Cristo attraverso vie nuove, mai usate e in certo modo provocatorie».

Sono già diverse le pubblicazioni che inseriscono gli elementi fondamentali del cammino verso il Giubileo proposti da Giovanni Paolo II nella realtà locale filippina, tenendo in considerazione gli aspetti comuni presenti nei piani pastorali in atto. Particolare importanza assume in questo contesto l'atto di impegno dei laici delle Filippine, che durante questo Avvento del terzo millennio, foriero di una nuova primavera nella Chiesa, assumono solennemente l'onere di fare proprie le decisioni del Secondo Concilio Plenario delle Filippine e di realizzare tre impegni prioritari. In primo luogo quello di essere uomini e donne di preghiera, incoraggiando le rispettive famiglie alla preghiera quotidiana, inoltre i laici delle Filippine assumono l'impegno di proclamare la Buona Novella di Gesù Risorto e di testimoniare la gioia dell'amore fraterno. Infine si assumono l'incarico di aiutare chiunque sia nel bisogno, uomo o donna, e soprattutto i più poveri tra i poveri.

Anche dai Delegati al Congresso mariano internazionale, svoltosi in Polonia nel 1996, è venuto l'impegno, a nome dei diversi Movimenti di Apostolato Mariano, ad accogliere l'invito del Papa per il rinnovamento ed il rafforzamento della fede. I Delegati hanno anche stilato una Agenda comune per vivere l'Avvento del Terzo Millennio insieme a Maria. «Nell'anno 1997 dedicato a Nostro Signore Gesù Cristo, ci sforzeremo di diventare suoi autentici discepoli, come comunicatori di fede in una società che sembra rassegnata all'incredulità».

Nell'anno 1998, in cui si celebrerà lo Spirito Santo inviato da Cristo, l'impegno sarà quello di "essere comunicatori di speranza in un mondo che è spesso tentato dalla disperazione". Infine nel 1999, anno di Dio Padre, lo sforzo sarà quello di essere "comunicatori di amore" in una società dove regnano l'indifferenza e l'egoismo. In questo lungo Avvento che durerà dal 1997 al 1999, viene incoraggiata la consacrazione, individuale o familiare, di parrocchie e diocesi, al Sacro Cuore di Gesù, affinché il nuovo millennio veda tutti gli uomini e le donne uniti nell'amore e nella pace.

EUROPA

SPAGNA

Le tappe fondamentali verso il Grande Giubileo

Avviato il Piano pastorale (1997-2000)della Conferenza Episcopale spagnola per la preparazione al Grande Giubileo dell'Anno 2000. Il Piano, secondo quanto afferma nella nota introduttiva Mons. Elias Yanes, Arcivescovo di Saragoza e Presidente della Conferenza Episcopale spagnola, è articolato su elementi di continuità sapientemente integrati ad elementi innovativi. Nel Piano vengono infatti proposte nuove azioni e nuovi obiettivi in conformità a quanto affermato dal Santo Padre nella sua Lettera apostolica Tertio Millennio adveniente, in modo specifico per quanto riguarda la fase preparatoria appena cominciata. Naturalmente, continua l'Arcivescovo Yanes, è evidente che il Piano, approvato dalla Conferenza Episcopale spagnola, rappresenta soltanto una linea generale di guida per tutte le Chiese particolari che sono quindi chiamate a sviluppare in conformità con le loro specifiche esigenze, propri piani di azione pastorale in piena autonomia. Questo non toglie tuttavia al Piano l'essenza di un sussidio di raccordo comune sul quale basarsi. In primo luogo perché i vescovi che lo hanno approvato sono gli stessi che presiedono le varie comunità diocesane; e in secondo luogo perché le azioni approvate hanno lo scopo diretto o indiretto di farsi promotrici della vita della fede in tutta la Chiesa pellegrina che è in Spagna.

Il Piano Pastorale, diviso in una parte introduttiva e in tre capitoli, si sviluppa attraverso un triplice percorso conoscitivo. Nell'introduzione vengono brevemente ripercorse le linee seguite nel corso della fase antepreparatoria e viene illustrato in via molto generale quello che sarà il nuovo Piano di azione pastorale nell'orizzonte del Grande Giubileo dell'anno 2000. Nel primo capitolo ci si sofferma sulla figura di Gesù Cristo e sulla riscoperta della Chiesa attraverso la conversione personale e comunitaria per un rinnovamento pastorale. Vengono approfonditi i temi riguardanti l'unità e la comunione e si guarda al Concilio Vaticano II come ad un sicuro punto di riferimento verso l'evento giubilare. Il primo capitolo si chiude con la proposta di una riflessione sulle necessità di una nuova evangelizzazione.

Il secondo capitolo ripercorre una panoramica generale sulla attuale situazione della Chiesa di Spagna con particolare riferimento alle difficoltà del nostro tempo, alle realtà positive e alle speranze, all'uomo, in cammino verso la Chiesa e, in modo più specifico, alle considerazioni pastorali riguardanti il presente. Il capitolo si chiude con una riflessione sull'assimilazione delle Costituzioni del Concilio. Nel terzo ed ultimo capitolo vengono illustrati quelli che sono gli obiettivi e le azioni pastorali prioritarie della Conferenza Episcopale spagnola per la preparazione al Giubileo.

L'Arcivescovado di Valencia ha già pubblicato per questo primo anno un sussidio di catechesi per la preparazione al Giubileo dell'Anno 2000. Il Sussidio dal titolo: "Catechesi per l'anno 1997" è diviso in Note Pastorali, Catechesi ed è integrato da una Nota dottrinale su alcune questioni cristologiche e implicazioni ecclesiologiche.

Lo stesso Arcivescovado di Valencia ha già pubblicato nello scorso anno un sussidio di catechesi, con l'obiettivo di sensibilizzare la Comunità Cristiana per la preparazione al Giubileo e una Lettera ai Giovani dell'Arcivescovo Agustin Garcia-Gasco.

FRANCIA

2000 anni fa...il Giubileo domani.

Lo slancio della Chiesa di Francia verso il Grande Giubileo sta coinvolgendo con sempre maggiore armonia le diverse realtà, quelle tradizionali e quelle appena sorte, grazie alle quali si sviluppa il cammino di preparazione all'Evento. La stretta collaborazione tra la Conferenza episcopale nazionale ed il Comitato per il Giubileo ha prodotto un ricco sussidio per introdurre e vivere a fondo il triennio di preparazione. Il documento fa parte della collana "Gli Avventi dell'anno 2000 - In vista del Giubileo".

Per l'Avvento dell'anno liturgico '96-'97, l'incarico di approfondire il tema cristologico è stato affidato alla diocesi di Nanterre. Il Vescovo, mons. F. Favreau, nell'intervento di apertura della rivista indica il senso del Giubileo nella storia di ieri e di domani. La pubblicazione presenta poi brevi capitoli cheanalizzano i vari aspetti della vita e dell'esempio di Gesù Cristo, attualizzandoli anche attraverso l'aiuto delle testimonianze dei padri della Chiesa e dei profeti dell'Antico Testamento. Così, dalla riflessione sulla missione di Giovanni e sul Battesimo di Gesù nasce l'invito a recuperare lo spirito originario dei primi cristiani e dei martiri, il cui sangue ha vivificato i primi passi della Chiesa. Dopo la riflessione, la preghiera: con le parole dei Padri della Chiesa per rivivere le radici del cristianesimo, con Maria e con Giovanni Battista per introdurre il tema della famiglia e dell'ingresso dei bambini nella grande famiglia della cristianità.

Altri dossier sono in preparazione per i prossimi Avventi giubilari. Importante, in questa fase, anche l'apporto di un'altra pubblicazione, la rivista Fêtes&Saisons. In occasione dell'Avvento del primo anno di preparazione al Giubileo, un intero numero è stato dedicato al tema "Gesù vive sempre". Nell'editoriale, il card. Roger Etchegaray sottolinea che «è arrivato il tempo per compiere una gloriosa impresa spirituale, che la vita quotidiana banalizza nella parola conversione ...»

In dodici capitoli la pubblicazione, a cura del Vescovo di Chatres, S.E. Jacques Perrier, disegna un percorso di fede da compiersi durante tutto il 1997, proponendo, per ogni tema, delle letture sacre ed un questionario che stimola a trovare in se stessi le risposte che la vocazione cristiana pone a ciascuno. Iniziando dal significato delle parole "Gesù" e "Cristo" l'attenzione si focalizza sull'oggetto delle speranze di Israele e della fede dei Cristiani. Il richiamo alla fede offre l'occasione per sottolinearne il ruolo indispensabile per la comprensione dei Vangeli e dei misteri in essi contenuti, a partire dell'Incarnazione.

GERMANIA

Tre anni di azione

La Conferenza Episcopale tedesca ha recentemente pubblicato un Piano di Azione per la preparazione e la celebrazione del Grande Giubileo dell'anno Duemila dal titolo Il terzo millennio si avvicina - siamo tutti invitati. Come illustra nella prefazione, il vescovo ausiliare di Amburgo H.J. Jaschke, incaricato della Conferenza Episcopale tedesca per il Grande Giubileo, già sono cominciati i preparativi per il cammino verso il Giubileo. Il Piano d'azione informa in modo esauriente e preciso sull'attuale situazione delle iniziative promosse e sul lavoro delle strutture operative. Inoltre la pubblicazione si prefigge lo scopo di fornire impulsi ed orientamenti per i tre anni di preparazione a tutti i livelli della vita della Chiesa di Germania. Sulla base di questi presupposti quindi, il piano si rivolge innanzitutto agli incaricati delle diocesi e delle associazioni cattoliche e a quanti si occupano della preparazione del Grande Giubileo sia a livello regionale che locale.

Nella discussione sulla linea di base e sulle priorità tematiche di preparazione che dovrebbero rispecchiare la vita della chiesa e le esperienze pastorali in Germania, sono stati evidenziati i seguenti orientamenti: pubblica presa di coscienza della dimensione salvifica del Giubileo; le iniziative atte ad evidenziare le prospettive positive per il futuro; la dimensione ecumenica che è di particolare importanza per la situazione specifica in Germania; il rapporto dei cristiani con la Chiesa e con il mondo e la solidarietà verso il prossimo come impulso per un'apertura della Chiesa verso la vita pubblica a livello comunale e regionale.

Per un'effettiva realizzazione di tali contenuti la Conferenza Episcopale e le diocesi tedesche hanno creato una struttura diocesana di lavoro con l'obiettivo di rendere più rapida e costante la collaborazione tra gli incaricati diocesani e l'incaricato per il Grande Giubileo della Conferenza Episcopale.

Il piano d'azione mette altresì in evidenza le singole scadenze dell'anno liturgico per il prossimo triennio di preparazione al Giubileo.

1997 - Gesù Cristo: il volto umano di Dio; Anno di sensibilizzazione, dello scambio e dell'approfondimento della fede.

1998 - Lo Spirito di Dio nel mondo; Anno della scoperta dei segni di speranza.

1999 - Il Dio di Gesù Cristo: Padre di tutti gli uomini; Anno di ricordo e di orientamento.

2000 - La trinità di Dio; Anno delle celebrazioni della presenza di Dio nel mondo.

Secondo la tematica dei singoli anni e con specifici riferimenti alle indicazioni proposte da Giovanni Paolo II nella sua Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente vengono descritti i contenuti degli anni di preparazione con proposte concrete da attuare nelle diocesi, nelle associazioni e nelle comunità ecclesiali strutturando ogni volta tali proposte nelle tre espressioni principali della vita cristiana quali: la testimonianza (martyria), il servizio (diakonia) e la liturgia (liturgia).

OCEANIA

NUOVA ZELANDA

Ritrovare le radici del rinnovamento

Con una Lettera pastorale intitolata The Church in Jubilee, la Conferenza dei Vescovi della Nuova Zelanda presenta i motivi per cui i cattolici sono chiamati a celebrare, con particolare solennità, i duemila anni della nascita di Cristo, dando così inizio al cammino della Chiesa neozelandese verso il grande Giubileo. «Lo scopo di questa Lettera - è scritto nell'introduzione - è quello di presentare la particolare natura di questo evento a tutti gli interessati, particolarmente ai Consigli pastorali, ai sacerdoti, alle comunità religiose, alle associazioni diocesane e nazionali, e di evidenziare i temi particolari per la celebrazione del Giubileo».

Sostanzialmente la Lettera dei Vescovi neozelandesi ricalca la Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente, proponendone i passaggi più importanti e prendendo in considerazione alcuni degli aspetti peculiari legati alla realtà locale. In particolare i Vescovi chiedono ai mezzi di comunicazione sociale di utilizzare la Lettera per redarre messaggi brevi ed immediati, da trasmettere nel corso dei prossimi tre anni. Viene anche sottolineato come i temi propri di questa grande celebrazione non dovranno tuttavia costituire un lavoro in più, separato dal resto, ma andranno opportunamente inseriti nei programmi e nelle attività ordinarie.

La Lettera si articola in nove brevi capitoli, preceduti da una introduzione, in cui si ricorda come, fin dall'inizio del suo Pontificato, il Papa Giovanni Paolo II abbia costantemente guardato alla celebrazione del Giubileo dell'anno 2000, considerando quest'ultimo scorcio del millennio come un periodo di preparazione a tale evento. Dopo aver presentato il mistero dell'Incarnazione del Signore alla luce delle Scritture, tema che costituisce il motivo portante del Giubileo, la Lettera dei Vescovi neozelandesi si sofferma a precisare il significato dell'Anno Sabbatico e del Giubileo presso il popolo ebraico, evidenziando i temi principali che devono guidare anche ai nostri giorni la celebrazione giubilare.

Enucleando i temi del Triennio di preparazione al grande Giubileo, così come sono indicati nella Tertio Millennio Adveniente, i Vescovi sottolineano in modo particolare alcuni aspetti relativi alla giustizia sociale, ribadendo come sia inaccettabile il principio secondo il quale ogni popolo non abbia responsabilità nei confronti degli altri popoli, specialmente di quelli più poveri o che si trovano in uno stato di necessità. Le risorse della terra hanno la loro origine in Dio, come intendeva sottolineare anche il Giubileo dell'antico Israele, che le ha donate all'uomo perché da esse tragga alimento e beneficio l'intera umanità. Questa verità fondamentale è andata gradualmente offuscandosi negli ultimi tempi, per cui i Vescovi si augurano che «il Giubileo sia un tempo per tornare indietro, per pentirsi, per cambiare e per creare la volontà necessaria per fare cose nuove».

AUSTRALIA

Stilato il piano delle attività per il quadriennio

È stato ormai definito il calendario delle attività che dovranno animare il cammino della Chiesa d'Australia di qui al 2001. Il Comitato Episcopale per l'anno del Grande Giubileo ha infatti convocato a Sydney i rappresentanti di tutte le diocesi del Paese, per una conferenza ad hoc. Ma già dallo scorso novembre gli oltre cinquecento delegati partecipanti alla conferenza "Prima le persone", organizzata dal Comitato Episcopale per la Giustizia, lo Sviluppo e la Pace, avevano individuato una prima serie di iniziative da effettuarsi nello "spirito di preparazione al Giubileo": l'impegno è diretto a "sradicare la povertà".

Il Comitato Episcopale per il Giubileo si riunisce poche volte l'anno, ma è rappresentato in permanenza da un Comitato del Consiglio Nazionale delle Chiese in Australia, che ha stilato il piano delle attività per il prossimo quadriennio; inoltre sta già distribuendo in tutto il Paese un libro di preghiere, dirette a stimolare un processo di rinnovamento in ogni cristiano nel cammino verso il terzo millennio. Ogni diocesi ed arcidiocesi del Paese è invitata ad organizzare programmi parrocchiali di discussione e convegni sui temi del triennio preparatorio indicati dalla TMA.

AMERICA LATINA

MESSICO

Un progetto di vita e di speranza

"Gesù Cristo, vita e speranza del Messico" è il nuovo Progetto Pastorale per il 2000 della Conferenza Episcopale Messicana. La riflessione dei vescovi si basa su un'analisi approfondita dei significativi cambiamenti sociali, culturali, delle comunicazioni sociali e della stessa realtà ecclesiale in rapido mutamento nel Paese americano.

La crescente povertà e marginalizzazione di ampi settori di gruppi sociali e di giovani, la crisi della famiglia, l'indifferenza religiosa accanto ad una religiosità personale senza apertura alla trascendenza: alcuni dei temi affrontati nel documento di preparazione al Giubileo. Riprendendo le parole di Giovanni Paolo II· nel Progetto si sottolinea il ruolo dei cristiani nel cammino di preparazione al più importante evento della Chiesa per il Terzo Millennio rinnovando la speranza della venuta definitiva di Dio e preparando la comunità cristiana a interpretarne i segni in questi anni di fine secolo.

Con la venuta di Cristo nel mondo, attraverso la Buona Novella dell'Evangelo, Gesù si è fatto portatore di un annuncio di salvezza e di speranza per tutti gli oppressi e i sofferenti del mondo. Il nucleo centrale della fede e della speranza cristiana - insistono i vescovi messicani - è il Mistero Pasquale: la morte e resurrezione di Cristo. Il Dio dell'Antico Testamento che si è manifestato come Creatore di vita e che nel Nuovo Testamento diventa il Dio della salvezza e della vita eterna.

La speranza cristiana non deve però essere vissuta passivamente, nell'attesa di un futuro migliore, ma è invece obbedienza a Dio nel servizio ai fratelli, mediante la conversione del cuore. Così anche la morte di Cristo ci ha rigenerato ad una vita nuova nel servizio al prossimo. La Chiesa, sacramento di Cristo e comunità di vita e di speranza, nell'evangelizzazione ha la sua missione fondamentale che consiste nell'annunciare, celebrare e vivere nel servizio il mistero di Gesù che è morto per i nostri peccati ed è resuscitato per la nostra giustificazione.

La figura di Maria è un modello prezioso che può accompagnarci nel cammino della fede e riconciliarci attorno al Figlio dandoci un esempio perfetto di amore verso Dio e verso il prossimo. Nella seconda parte il documento espone le linee pastorali e le sfide della Chiesa messicana alla luce delle realtà della società civile americana.

La Chiesa ha un ruolo fondamentale nell'azione pastorale e sente la necessità di implementare una catechesi progressiva, dinamica e integrale a tutti i livelli della società. Si parla di Nuova Evangelizzazione che esige metodi adeguati ai cambiamenti in atto. I primi evangelizzatori e i martiri messicani della cristianità possono diventare modelli di vita della nuova evengelizzazione. E' necessaria una promozione umana rivolta a tutti gli ambienti, con operatori e organismi adeguati ad una seria Pastorale Sociale: prestando un'attenzione particolare per i piani pastorali diocesani, che è necessario promuovere con la partecipazione e la corresponsablità di tutti gli operatori.

Un'attenzione particolare va prestata alla religiosità popolare, che nel passato non si è riusciti a valorizzare nè ad evangelizzare debitamente nelle trasformazioni della realtà sociale del Messico. I sacerdoti devono avere un'accurata formazione integrale per la loro missione, con un'adesione personale a Cristo in una continua conversione che si manifesta e si trasmette nella carità pastorale. Anche le comunità dei religiosi devono integrarsi nella vita e nella pastorale delle diocesi: sono un'immensa ricchezza da valorizzare maggiormente.

I laici hanno il compito di sviluppare un'educazione e una formazione nella fede che possa trasformare la società con la forza del Vangelo: vanno incrementati e potenziati i gruppi e i movimenti, soprattutto di giovani. Inoltre il rinnovamento del mondo passa attraverso la famiglia e l'azione evangelizzatrice delle diocesi e delle parrocchie.

Una seria preoccupazione pastorale è anche la constatazione dell'aumento dell'attività di proselitismo delle sette e dei nuovi gruppi religiosi e pseudo-religiosi. Si deve riaffermare la centralità di Gesù Cristo nella storia, alla luce dello Spirito Santo. Tutto il Popolo di Dio è nello stesso tempo evangelizzato ed evangelizzatore, a partire dalla ricchezza e varietà dei carismi e dei ministeri di ognuno: c'è bisogno però di un "nuovo ardore" nella vita di fede e di carità. La testimonianza deve essere presente nella vita e nell'azione evangelizzatrice della Chiesa e la preghiera sempre integrarsi con la missione apostolica perchè una rinnovata spiritualità anima un'autentica promozione umana segno di fermento della cultura cristiana.

I giovani e le donne sono elementi integranti e da valorizzare nella pastorale vocazionale della Chiesa, assieme alla pastorale familiare in una formazione permanente, specialmente dei catechisti e degli educatori. Si sente anche la necessità di offrire una preparazione adeguata ai Sacramenti, attraverso una catechesi sistematica, a partire dalla figura di Gesù Cristo, fondamento della Parola di Dio. La religiosità popolare e le culture regionali possono rivitalizzare la partecipazione dei fedeli alle Celebrazioni Liturgiche.

Nel realizzare la promozione umana bisogna favorire una società più giusta e solidale. Ma il crescente impoverimento di milioni di fratelli e le situazioni di estrema e intollerabile miseria destano grande preoccupazione nei vescovi. Accanto a questo vi è una crisi di credibilità a tutti i livelli, specialmente verso le istituzioni di governo e i protagonisti dell'azione politica. Anche la realtà economica del Paese soffre di gravi squilibri, con una forte svalutazione della moneta nazionale. C'è bisogno di un sindacalismo attento alla promozione integrale dei lavoratori che tenga conto delle loro leggittime aspirazioni.

Un altro capitolo di analisi importante riguarda il narcotraffico, vero cancro per la società messicana, e i diritti umani che sempre meno vengono rispettati, in nome di un'individualismo che non valorizza sufficientemente la persona umana ed è segno di una sempre più preoccupante secolarizzazione che sta permeando la cultura nazionale. La famiglia e i contadini, entrambi gruppi sociali che spesso vivono in condizioni di miseria e povertà, talvolta costretti all'emigrazione, devono essere oggetto della pastorale della Chiesa. L'opzione evangelica e preferenziale per i poveri si deve accompagnare alla difesa dei diritti umani, in particolare al diritto alla vita, al lavoro, all'educazione, alla salute, al riposo, alla libertà religiosa e alla pace sociale. I mezzi di Comunicazione Sociale devono stimolare laici ben formati al loro corretto uso, contro la manipolazione della verità, il consumismo, la violenza e la distruzione della famiglia. La cultura e il Vangelo della vita possono sconfiggere la crescente cultura della morte.

Il Progetto Educativo della Chiesa messicana propone e promuove per il Giubileo un cammino di Chiesa che sia educazione agli autentici valori umani e cristiani nel cammino della Chiesa maestra di salvezza. Un'attenzione particolare viene rivolta alla figura di Maria, che con la sua obbedienza accompagnata dalla libera accettazione della Parola di Dio con l'Annunciazione, si apre alla vita del mondo. Maria è madre di Cristo ma è anche la nostra madre e ci riconcilia e ci riunisce attorno al suo Figlio divino dandoci un esempio perfetto di amore verso Dio e verso il prossimo.

COLOMBIA

Una collezione di sussidi per la nuova evangelizzazione

Una collezione di sussidi pastorali denominata "Nuovo Millennio" è il più recente contributo della Diocesi di Pereira al "Processo Diocesano di Nuova Evangelizzazione" (PRODINE). La diocesi ha creato una vera e propria struttura organizzativa dedicata alle attività che dovranno far avanzare la Chiesa colombiana nel terzo millennio: "l'Area di Cultura ed Educazione Cristiana", che, nel segno della TMA, tratterà attraverso la collana "Nuovo Millennio" problematiche molto diverse, accomunate dal fatto di sorgere spontaneamente "dai problemi, dalle difficoltà, dalle speranze e dalle inquietudini della nostra gente", alle quali la Chiesa risponde puntualmente con amore.

Il primo numero della serie è dedicato alla "Chiesa, comunione missionaria". Curato da Mons. Fabio Suescún Mutis, il sussidio intende invitare la Chiesa alla "Nuova evangelizzazione", sulla scorta delle indicazioni contenute nella TMA e nella luce delle parole riportate da Matteo «Voi siete il sale della terra (...) voi siete la luce del mondo ... Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 5,13-16). L'invito è rivolto alla Chiesa, alle formazioni sociali ed ai singoli, ricordando anche il messaggio lanciato da Giovanni Paolo II nella IV Conferenza dell'Episcopato Latinoamericano, affinché da una "Pastorale di conservazione" si passi con coraggio ("Non abbiate paura" !) ad una "Chiesa in stato di missione". Il secondo numero è una guida pastorale sulla New Age. In essa Mons. Norberto Rivera Carrera richiama l'attenzione sulla pericolosità di un fenomeno che approfitta della particolare vulnerabilità psicologica di un'umanità che si appresta a varcare le soglie del nuovo millennio. I successivi numeri spaziano da temi come "L'Evangelizzazione" ed il "Riscatto dei valori", al tema specifico della Tertio Millennio Adveniente, al "Mondo degli angeli", ed altri ancora, in una collezione completa ed esauriente.

CELAM

La collana Tercer Milenio e la Conferenza Teologica

La Conferenza Episcopale dell'America Latina compie un altro passo verso il Grande Giubileo. Sono stati pubblicati, infatti, i sussidi per il 1997, nell'ambito della collana "Tercer Milenio", presentata lo scorso anno dal segretario nazionale del CELAM, S. E. Jorge Enrique Jiménez Carvajal, e gli atti di un importante convegno sul futuro della riflessione teologica in America latina. I 16 titoli della collana relativi al '97 sono incentrati sulla riscoperta della liturgia intesa come ascolto e messa in pratica della Parola e sulla riflessione circa l'esempio di Gesù Cristo.

Il primo volumetto della collezione è un vero e proprio itinerario liturgico sull' "Anno di Gesù Cristo", riguardo al quale le riflessioni del Padre A. Aranda suggeriscono temi di arricchimento per le celebrazioni e le omelie del 1997. Il secondo numero approfondisce il tema di Gesù, evangelizzatore e pellegrino; Padre Miguel Ortega Riquelme fa riferimento in particolare al capitolo IV del vangelo di Luca. Il numero successivo è, invece dedicato a Maria, "Madre di Dio". Il quarto libretto, "Sulle orme di Gesù" a cura della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile, approfondisce i temi trattati dal Vangelo di Marco, seguendone l'incisivo carattere pedagogico. Il quinto trae titolo ed ispirazione dall'esortazione evangelica a seguire l'esempio del Cristo: « "Maestro, dove vivi?", Vieni e lo vedrai ».

Segue il volumetto "Cristiani laici - Testimoni del Signore", espressione del protagonismo laicale, segno dei nuovi tempi. E' stato scritto da una coppia di laici impegnati nella Chiesa del Cile: Francisco e Dolores López. Il settimo sussidio si intitola "Al servizio della Fede". L'ottavo numero, "Testimoni di Cristo nel mondo" è opera di Fr. Camilo Maccise. Dedicato interamente ai fratelli ed alle sorelle consacrati a Dio, il libretto costituisce un valido sostegno, per celebrare con pienezza il Grande Giubileo del 2000.

"Catechesi Liturgica per il Battesimo", sussidio numero nove, sottolinea il legame tra la preparazione catechetica e la liturgia battesimale. L'autore trae ispirazione tanto dal processo catecumenale dei primi secoli, che da alcune esperienze pastorali recenti. Il decimo sussidio "Direttorio e celebrazione del Battesimo" completa la riflessione sul sacramento battesimale, approfondendone altri aspetti. Il CELAM propone nell'undicesimo libretto "Parole ispirate su Gesù Cristo - Letture ed orazioni per l'anno di Gesù", una raccolta di testi in parte ricavati dalla Liturgia delle Ore, ma provenienti da tutto il mondo, preziosa testimonianza dell'esperienza spirituale della Chiesa nei secoli. Il CEAS (Commissione Episcopale di Azione Sociale) del Perù ha prodotto il tredicesimo libretto: "Per una cultura della vita", una riflessione sulla vita intesa come "Tempio del Signore", da difendere contro l'odierna "cultura della morte", di cui l'aborto , l'eutanasia, la pena di morte, le torture e le privazioni degli emarginati, sono soltanto gli effetti più evidenti.

Il quattordicesimo sussidio approfondisce il tema dell'ecumenismo: "Le chiese cristiane". A cura di Padre Francisco Sampedro Nieto, CM, sottolinea gli elementi che uniscono e quelli che ancora dividono le chiese cristiane, apportando un contributo di chiarezza al dialogo ecumenico. "Credo nella resurrezione", numero quindici, sottolinea l'esigenza di riportare al centro della vita dei fedeli il Mistero della Resurrezione, contribuendo a chiarire dubbi e confusioni da cui molti cristiani di oggi sono toccati. Ne è autore Padre Carlos Bazarra S., ofmCap. Ultimo sussidio del 1997 "All'ascolto del Maestro - Iniziazione orante della Bibbia" è un invito alla pratica della "Lectio divina". La riflessione di Padre Fidel Oñorio Consuegra si avvale degli insegnamenti di un monaco Certosino, Guigo II, e della visione mistica e poetica di San Giovanni della Croce e di Suor Isabella della Trinità. Il sussidio propone forme concrete di lettura orante della Bibbia, per momenti di riflessione personali, ma anche per le comunità parrocchiali.

"Il futuro della riflessione teologica in America Latina" è stato il tema di un incontro tra Vescovi, sacerdoti e laici esperti di teologia e del continente latinoamericano, convocato dal CELAM ed avvenuto nel settembre 1996. Sono ora disponibili i testi delle sette conferenze che hanno animato il simposio, presieduto da S.E. Oscar A. Rodríguez Maradiaga, alla presenza, tra gli altri, del Card. Joseph Ratzinger. Le linee guida dei futuri sviluppi della teologia nel continente sono state individuate ricostruendo, innanzitutto, il percorso effettuato dall'Episcopato latinoamericano "... Da Rio a Santo Domingo, 1955-1992" (Intervento di S.E. Mons. Luciano Mendes de Almeida, Brasile) e delineando i tratti caratteristici che permettono di circoscrivere geograficamente la qualificazione di un pensiero teologico "Lineamenti di una Teologia Latinoamericana" (Juan Noemi, Chile). L'analisi delle domande cui già ora la teologia è chiamata a rispondere, ma che si manifesteranno pienamente in futuro, è l'oggetto dell'intervento del Dott. Enrique Iglesias, Uruguay: "L'America Latina di fronte al Terzo Millennio: Tendenze e sfide". Una volta delimitato il contesto storico e sociale attuale, vengono presentati con un occhio rivolto al futuro i punti fondamentali delle quattro prospettive teologiche che hanno caratterizzato il pensiero nella pastorale del continente a partire dal Concilio Vaticano II. Una lettura teologica alla luce del comunitarismo (Juan Carlos Scannone, sj, Argentina), della cultura (Carlos Maria Galli, Argentina), della Dottrina sociale della Chiesa (Ricardo Antoncich, sj, Perù) o secondo la Teologia della Liberazione (Gustavo Gutiérrez, Perù).

Frutto del clima di dialogo e di fratellanza, nonché dell'ampio consenso raggiunto tra tutti i partecipanti all'incontro è la conclusione finale, in cui si presentano "Alcune proiezioni di una riflessione teologica Latinoamericana": le linee guida di un pensiero che, da diverse prospettive, dovrà accompagnare ed illuminare la vita dei credenti nel XXI secolo.

HAITI

I giovani e la famiglia "in missione"

I Vescovi di Haiti, riuniti nella loro Assemblea Plenaria, hanno rivolto un forte messaggio alla Chiesa locale, indicando ad essa ed ai governanti specifiche esigenze di crescita spirituale, oltre ad una serie di azioni concrete da realizzare al fine di prepararsi coscientemente al Giubileo del 2000, secondo le esortazioni contenute nella TMA.

Il passo della lettera agli Ebrei richiamato dalla TMA con riferimento all'anno 1997 - "Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre" (Heb 13,8) - è occasione per riflettere sulla necessità di guardare al Cristo come Verbo fattosi uomo per donarci un esempio perfetto da seguire ieri, oggi e sempre. Di conseguenza tutti i cristiani sono chiamati in ogni istante a farsi "missione" e combattere attivamente i soprusi e l'immoralità che hanno ferito gravemente il Paese.

La lotta per ottenere le riforme agraria e fiscale, per raggiungere una livello accettabile di legalità, per combattere la corruzione dilagante e l'inefficienza della pubblica amministrazione e per difendere i giovani e la famiglia è una lotta che può essere condotta soltanto se sorretta da un'anima forte.

I Vescovi di Haiti avevano già evidenziato, nella dichiarazione sui "Fondamenti dell'intervento della Chiesa nel sociale e nella politica" (Aprile 1983), che per realizzare il bene comune è necessario riferirsi ai valori indicati da Giovanni XXIII nella Pacem in Terris (n. 167): la verità, la giustizia, l'amore e la libertà. Su questi pilastri si dovrà edificare una società nuova in un Paese che «offre l'immagine di una casa da costruire» (Messaggio dei Vescovi di Haiti, 7 febbraio 1987). La Chiesa di Haiti, pertanto, si impegna a mettersi in stato di Missione, con tutti i suoi sacerdoti, i religiosi, le religiose ed i laici.

Nell'incontro nazionale che i Vescovi del Paese hanno organizzato per quest'anno, i delegati di ogni diocesi potranno delineare meglio i dettagli delle realtà su cui incidere ed elaborare un messaggio efficace, diretto ad ogni uomo di buona volontà. Nel frattempo ogni parrocchia, ogni diocesi e tutta la Chiesa di Haiti preparerà, con un attenta riflessione di catechesi, una grande festa per il Battesimo.

Pari attenzione sarà riservata alla famiglia, anche in riferimento all'Incontro internazionale delle Famiglie, fissato per il 4 e il 5 ottobre prossimi a Rio de Janeiro. Il Giubileo del 2000 passa necessariamente per questo nucleo fondamentale della Chiesa e della società, ed i rappresentanti haitiani all'incontro di Rio testimonieranno il convinto sostegno che la Chiesa di Haiti fornisce alla spiritualità coniugale ed alla vita familiare intesa come immagine della famiglia di Nazareth.

BRASILE

Tre sussidi per l'evangelizzazione, la liturgia e le comunità

Sono tre, finora, i documenti resi pubblici dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) attinenti alla preparazione del Grande Giubileo dell'anno 2000. Il primo di essi, Procedimento al Nuovo Millennio, aderisce, con entusiasmo, alle parole di Giovanni Paolo II che, in continuità con il Concilio Vaticano II, invita la Chiesa a dare testimonianza della sua fede nel mondo, promuovendo il dialogo e l'unità. Il progetto, in conformità con gli orientamenti della Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente, ha come obiettivo principale quello di suscitare un nuovo ardore e un maggiore coraggio nella missione evangelizzatrice affinché, con la ricerca di nuove espressioni, il messaggio salvifico di Gesù Cristo sia ancor più largamente conosciuto e, conseguentemente, seguito con amore e generosità, specialmente dai giovani. Il documento espone, in linee generali, i contenuti dinamici, direttivi e sussidiari circa gli anni 1996-2000. Il 1996 è stato un anno di sensibilizzazione di tutta la comunità ecclesiale in relazione al progetto di Procedimento al Nuovo Millennio, attraverso il raggiungimento e la realizzazione di cinque punti nodali:

1. la valutazione dell'azione evangelizzatrice -effettuata sulla base di due ricerche: una svolta a livello nazionale, in collaborazione con gli istituti di ricerca e le università; l'altra più capillare, attuata per mezzo delle parrocchie-;

2. la preparazione del progetto nazionale per la pastorale e l'attuazione di due piani: uno regionale e l'altro diocesano;

3. la formazione di agenti preposti all'evangelizzazione;

4. la presa di coscienza circa il senso del Giubileo, della celebrazione del V centenario dell'inizio dell'azione evangelizzatrice nel Brasile e del progetto in sé;

5. la divulgazione dell'avvio ufficiale del progetto.

Il secondo documento è essenzialmente un sussidio liturgico destinato, perlopiù, alle varie comunità cristiane che popolano il Brasile. L'opuscolo nasce con l'intenzione di fornire alcuni procedimenti liturgici al fine di aiutare le comunità nella celebrazione anche eucaristica, oltre che fornire indicazioni circa la preparazione dell'ambiente per la celebrazione liturgica, per i canti d'introito, per le letture e le riflessioni spirituali.

L'ultimo dei tre documenti , Camminiamo sulla Strada di Gesù, è un sussidio introduttivo circa il tema teologico centrale indicato nella lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente: «Il primo anno, 1997, sarà pertanto dedicato alla riflessione su Cristo, Verbo del Padre, fattosi uomo per opera dello Spirito Santo» (TMA, n. 40). La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile ha scelto il Vangelo secondo Marco -che verrà letto durante l'anno liturgico a partire dal mese di dicembre 1996 fino a novembre del 1997- per dare risalto alla figura di Gesù. L'obiettivo del sussidio non è solo quello di informare riguardo il Vangelo di Marco, o aiutare a comprendere maggiormente il suo messaggio, ma: «quello di condurre il lettore e le comunità cristiane ad approfondire la fede in Cristo, a rinnovare l'adesione personale ai Suoi insegnamenti e a firmare il compromesso di seguirlo nel cammino della vita». L'introduzione del volumetto è destinata, in modo particolare, agli animatori di circoli biblici e ai gruppi di preghiera, ma è utile anche ai sacerdoti come sussidio al commento domenicale del Vangelo. L'opera è stata pensata per accompagnare le attività bibliche, liturgiche e catechetiche durante il corso dell'anno 1997. Il libro è costituito da 9 capitoli: il primo di essi è d'introduzione. Dal capitolo II al VII sono percorse le varie tappe del cammino di Cristo, dal lago di Galilea fino al Calvario in Gerusalemme. L'VIII capitolo spiega l'importanza della fede per chi sceglie di intraprendere il cammino percorso da Gesù. Infine, l'ultimo capitolo allarga la visuale ed è composto non solo da passi raccolti dal Vangelo secondo Marco ma anche da altri passi evangelici.

URUGUAY

Una lettura popolare della TMA

"Vita piena per l'Uruguay" è il motto che contraddistingue tutta l'intensa attività degli organismi pastorali nel Paese, proiettati, sotto la guida della Commissione nazionale, alla preparazione del Grande Giubileo dell'Anno 2000. Il motto dà anche il titolo ad un sussidio che schematizza efficacemente i passaggi fondamentali del triennio di preparazione al Grande Giubileo e della fase celebrativa. I sei capitoli evidenziano, anche con l'aiuto di immagini, il significato e la storia del Giubileo, il Mistero dell'Incarnazione, i suggerimenti che la Chiesa, a partire dal Concilio Vaticano II, ha elaborato per la preparazione al Grande Giubileo del 2000. Le attività che l'Episcopato dell'Uruguay suggerisce sono numerose, ma possono essere sintetizzate in una serie di domande che il sussidio pone ai fedeli: come approfondire la catechesi sul Battesimo?; come agire concretamente per la difesa della vita e dei diritti umani, in spirito di unione ecumenica con i fratelli cristiani di altre confessioni?; come alimentare la speranza nella venuta del Regno di Dio, lavorando per la giustizia e per la pace, anche in un ottica internazionale, riguardo al problema del debito dei Paesi in via di sviluppo? Traendo coraggio dall'esempio di "Gesù Cristo, ieri, oggi e sempre", la Chiesa dell'Uruguay esorta tutti alla preghiera, per affrontare in maniera degna il cammino di preparazione al Grande Giubileo del 2000.

ARGENTINA

La gioia della conversione

La Commissione Episcopale Argentina (CEA), ha fornito il suo primo contributo alla preparazione del Giubileo dell'anno 2000, pubblicando la prima edizione (1996) di alcune riflessioni spirituali, intitolate: L'Alegria de la Conversion. Mons. Juan Carlos Maccarone, Presidente della Commissione Fede e Cultura, introduce il volume sottolineando che: «pianificare una gioia della conversione, e una comprensione precisa della stessa, è il cardine di una delle esigenze che compongono l'essenza della celebrazione giubilare, ossia: l'esperienza di gioia per il perdono ricevuto. L'opera consta di due parti: nella prima -Mons. Luis Rivas- prendendo in esame le diverse reazioni, suscitate dalla TMA, circa l'attitudine penitenziale della Chiesa, pone in risalto che la santità è un attributo divino. Dio è santo poiché è unico e non può essere confuso con nessuna creatura. Non si può negare afferma ancora Mons. Rivas che la Chiesa sia santa, così come non è pensabile poter dissociare la Santa Chiesa dalla Chiesa peccatrice. La Chiesa è santa per libera elezione di Dio e perché Gesù l'amò e si sacrificò per essa, rendendola santa (cf Ef 5,25-26). Mentre pellegrina su tutta la terra, la Chiesa tende alla sua perfezione definitiva».

La seconda parte della pubblicazione -di cui è autore il Dott. José Rovai- coadiuva la prima incentrando la riflessione sulla Chiesa e il peccato e segnalando, a tale riguardo, alcuni punti focali: «La Chiesa è santa per nascita e fondamento, santa con la santità di Cristo che si sacrificò per essa, stabilendo, così, un'alleanza definitiva. La Chiesa è la Sposa di Cristo e strumento di salvezza. Il peccato in essa -spiega Rovai- è dovuto ai condizionamenti della sua storia, al suo stato di pellegrina, in quanto i suoi membri sono peccatori e questi membri appartengono alla Chiesa. Inoltre i peccati nella Chiesa sono la sua condizione, ma non la sua struttura; non vive di essi ma li patisce, ne soffre e si purifica, convertendosi pienamente. La Chiesa è peccatrice attraverso il peccato di ciascuno di noi, di tutti i suoi membri, che realmente la costituiscono. Ciò che permanentemente la determina è la sua santità. Lo Spirito vive realmente in essa, la mantiene viva, anche se si dovrà lottare sempre per avvicinarsi, ogni volta di più, ai precetti evangelici, vivere in essi e convertirsi in autentica testimonianza di fronte al mondo. Con questo -conclude José Rovai- crediamo che una di queste testimonianze sia il riconoscimento dei suoi peccati, durante il corso della sua storia, attraverso un'autocritica costante, manifestando di fronte al mondo che la sua sola salvezza e redenzione è l'azione pasquale del Signore».

SALVADOR

Il punto sulle attività di preparazione

La Conferenza episcopale del Salvador nell'annunciare il cammino in questo anno dedicato all'approfondimento e alla catechesi sulla figura di Gesù Cristo, ha fatto il punto sulla preparazione al grande Giubileo. Lo scorso anno è stato costituito il comitato nazionale del Giubileo, presideduto dall'arcivescovo di San Salvador, mons. Fernando Sáenz Lacalle, e composto da mons. José Oscar Barahona, mons. Romeo Tovar Astorga, mons. Gregorio Rosa Chávez, e da otto sacerdoti delegati dalle diocesi. Tra le attività realizzate finora vengono segnalate: la giornata di informazione per il clero di ogni diocesi; corsi di formazione per missionari parrocchiali; elaborazione del piano di lavoro e preparazione dei primi materiali di sussidio.

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