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Il mistero del Verbo illumina il mistero dell’uomo

Dal discorso di Giovanni Paolo II

“ ... La communio è il fondamento su cui poggia la realtà della Chiesa. Una koinonia che ha la sua fonte nel mistero stesso del Dio Trino e si estende a tutti i battezzati, che sono perciò chiamati alla piena unità in Cristo. Tale comunione si rende evidente nelle diverse forme istituzionali in cui il ministero ecclesiale viene svolto e nella funzione del Successore di Pietro come segno visibile dell’unità di tutti i credenti. A nessuno sfuggirà il fatto che il Concilio Vaticano II ha fatto suo con grande slancio l’anelito “ecumenico”. Il movimento di incontro e chiarificazione, che si è posto in atto con tutti i fratelli battezzati, è irreversibile. E’ la forza dello Spirito che richiama i credenti all’obbedienza, perché l’unità sia fonte efficace dell’evangelizzazione. La comunione che la Chiesa vive con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo è indice di come i fratelli sono chiamati a vivere insieme. “Il Concilio, che ci ha donato una ricca dottrina ecclesiologica, ha collegato organicamente il suo insegnamento sulla Chiesa con quello sulla vocazione dell’uomo in Cristo”: questo dicevo nell’Omelia per l’apertura del Sinodo dei Vescovi, il 24 novembre 1985 (Insegnamenti, vol. VIII, 2, p. 1371). La Costituzione pastorale Gaudium et spes, che poneva gli interrogativi fondamentali a cui ogni persona è chiamata a dare risposta, ripete anche a noi oggi parole che nulla hanno perso della loro attualità: “Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (n. 22). Sono parole a me quanto mai care e che ho voluto riproporre nei passaggi fondamentali del mio magistero. Qui si trova la vera sintesi a cui la Chiesa deve sempre guardare nel momento in cui dialoga con l’uomo di questo come di ogni altro tempo: essa è consapevole di possedere un messaggio che è sintesi feconda dell’attesa di ogni uomo e della risposta che Dio gli rivolge...”

“... Il “piccolo seme” che Giovanni XXIII depose “con animo e mano trepidante” (Cost. Ap. Humanae Salutis, 25 dicembre 1961) nella Basilica di San Paolo fuori le Mura il 25 gennaio del 1959, annunciando l'intenzione di convocare il ventunesimo Concilio ecumenico nella storia della Chiesa, è cresciuto dando vita a un albero che allarga ormai i suoi rami maestosi e possenti nella Vigna del Signore. Molti frutti esso ha già dato in questi trentacinque anni di vita e molti ancora ne darà negli anni che verranno. Una nuova stagione si apre dinanzi ai nostri occhi: è il tempo dell'approfondimento degli insegnamenti conciliari, il tempo della raccolta di quanto i Padri conciliari seminarono e la generazione di questi anni ha accudito e atteso...”
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