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Le giornate giubilari • Diaconi Permanenti

Un ministero a tre dimensioni: Parola, liturgia e carità

A cura di Laura Galimberti

Il Diaconato permanente : identità, funzione e prospettive : questo il tema della relazione di Mons. Roberto Gonzalez Nieves, arcivescovo di San Juan di Puerto Rico, Brasile, ai diaconi permanenti.

Dal richiamo alle radici nel Nuovo Testamento, allo sguardo al futuro impegno, protagonisti della nuova evangelizzazione. Eccone alcuni passi :

“L’istituzione del diaconato viene dal Nuovo Testamento. Tutti conosciamo il Protomartire, il protodiacono Santo Stefano. San Luca, negli Atti degli Apostoli, dice che questi hanno imposto le loro mani su “sette uomini di buona fama, pieni di Spirito Santo e Sapienza” affinché si prendessero cura delle vedove di lingua greca. Anche loro erano di lingua greca e sciolsero gli apostoli dalle preoccupazioni temporali affinché potessero dedicarsi all’orazione e alla predicazione (At. 6,3). La parola diacono viene dal greco “diaconia” che, in due diversi sensi, si utilizza più o meno cento volte nel Nuovo Testamento, essendo questo il loro significato: ministero/ministro o servizio/servo. I diaconi sin dall’inizio si dedicarono unicamente al servizio della mensa. Il ministero diaconale è triplice. Il diacono si ordina per il ministero della parola, della liturgia e della carità. Ministero triplice perché nel diacono, essendo – come è – persona, questi tre uffici sono concentrici, girando intorno a Cristo Servo, centro nella persona del diacono.

Ministero della Parola

I diaconi, che non ricevono l’ordinazione sacerdotale, ricevono nella ordinazione diaconale, come ministri di Cristo Servo, l’ufficio di predicare il Vangelo e di annunziarlo all’assemblea. Inoltre il diacono deve convertirlo in fede viva, insegnarlo e compierlo. Il diacono, dal momento della sua ordinazione riceve dal Vescovo, successore degli apostoli, l’imperativo di annunciare il Vangelo. Questo porta in sé un cambiamento nel più profondo del suo essere. Nella persona del diacono il soffio dello Spirito Santo si unisce adesso al suo respiro fisico affinché quello che lui predica ed insegna non sia mera voce umana. Da questo momento la predicazione e l’insegnamento del diacono deve essere la voce di Cristo, vero Dio e vero uomo.

Ministero della liturgia

Il diacono manifesta presso la Chiesa la sua “diakonia” quando la riassume sacramentalmente nella liturgia. Le sue azioni e il suo agire liturgico sono parti integranti della stessa e non soltanto addobbi. Nella liturgia ogni cristiano ha il diritto e il dovere di dare la sua partecipazione in maniera diversa. Non esiste Chiesa senza la liturgia e neanche la liturgia senza la Chiesa. E’ molto importante che il diacono conosca il suo ufficio nella liturgia. Egli deve assistere il celebrante, sapere il “quando”, “come” e “perché” di tutto quello che il celebrante fa o dice in quel momento.

Ministero della carità

A questo ministero si riferisce l’elezione dei “primi diaconi” fatta dagli apostoli, fra i quali si trovava Santo Stefano. Dalla situazione presentata negli Atti 6, si vede come il diacono è chiamato a questo ministero : l’amministrazione della carità ; la sollecitudine per i bisognosi fu sempre parte integrante dell’ufficio diaconale finché esistettero in Occidente. San Lorenzo, arcidiacono di Roma è martire della carità ed è anche il patrono dei diaconi impegnati in modo particolare verso quest’ufficio d’amore per i più poveri, che sono il tesoro più grande della Chiesa. Si dice che la carità comincia al-l’interno della propria casa. Il diacono dia l’esempio nella sua casa e nella sua famiglia. Dia l’esempio mediante la sua vita quotidiana. Anche a mezzo della sua predicazione del Vangelo che deve essere con le parole e le opere. Dia esempio mediante l’ufficio liturgico, ricco in carità ed amore. Si nutra con l’orazione personale ed intima. L’incontro con Dio che è Amore, porta all’incontro amoroso con il prossimo. Perciò il diacono deve conoscere le necessità dei fedeli ed esse devono includersi all’interno dell’Orazione Universale nella liturgia della messa e delle Ore come anche nella sua preghiera personale. Cerchi quelle agenzie pubbliche e private come anche comunità religiose che abbiano come scopo l’aiuto nelle diverse necessità umane. In questa maniera il diacono sarà ponte di contatto con queste agenzie e anche cooperatore con esse. Dia formazione adeguata alle associazioni e gruppi laicali, specialmente giovanili, affinché pieni dell’amore di Cristo, visitino ed aiutino i bisognosi e lavorino in favore dei poveri. Per ultimo, il diacono è agente di giustizia e di pace giacché mediante il suo ufficio di carità diviene responsabile nel promuovere sempre la ricerca del regno di Dio e della sua giustizia. Il diacono è stato ordinato e consacrato per essere sacramento, segno vivo ed efficace del ministero e del servizio di Cristo nella Chiesa. Il diacono deve sempre ricordare che lui è il segno visibile di Cristo Servo in questo mondo.

Quali prospettive d’impegno per il futuro?

“ Si tratta di sviluppare il triplice ministero indicato. Pertanto sia il diacono ministro della Parola nella liturgia e nei mass-media. Sia catechista nelle parrocchie, nelle carceri e nella vita pubblica. Sia il diacono ministro della liturgia in tutta la sua pienezza. Nelle parti in cui presiede, come anche in quelle che non presiede. Compia  il suo servizio senza imporsi, come è opportuno. Aiuti la celebrazione di tutti affinché si estenda la comunione con Cristo e con la sua Chiesa. Che il suo ministero liturgico contribuisca alla bellezza e alla fluidità delle cerimonie, sapendo che è quello l’ambito in cui si ottimizza l’incontro tra Dio, l’umanità e il singolo uomo. Che svolga questo incontro nello splendore liturgico pieno di bellezza, santità e verità. Che la sua carità sia sincera nell’amore. Carità che esercita nella predicazione del Vangelo e nel servizio liturgico. Carità che trabocca verso i più bisognosi e che svolge nell’ambito più nascosto, che solo Dio conosce, perché è nei poveri e diseredati che Cristo in persona soffre. Nel silenzio del nostro niente sgorga la Parola: è Cristo che chiama per nome ognuno di noi e ci dice “Seguimi”. Siccome tanti di voi hanno ricevuto il sacramento del matrimonio e Dio ha benedetto molti di voi con la nascita di figli e figlie, il vostro ministero diaconale vi offre l’occasione di rendere testimonianza di vere famiglie in mezzo al mondo. Dovete sforzarvi affinché la vostra famiglia sia una vera chiesa domestica, essendo buoni sposi come Cristo lo è della sua Chiesa. La vostra famiglia è il luogo dove dovete esercitare primariamente l’ufficio della parola, della liturgia e della carità.

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