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Vocazione nella famiglia

Romulo Scelza, coniugato, due figli, diacono permanente dell’Arcidio-cesi di Rio de Janeiro, Brasile

Che reazione ha avuto sua moglie alla sua scelta?

La famiglia del diacono è chiamata a vivere una vita senza dicotomia. Perché un uomo sposato possa essere ordinato Diacono permanente, è necessario  che sua moglie dia il proprio consenso per iscritto. In seguito, partecipa alle conferenze e alle riunioni di informazione e di formazione con il nostro Vescovo, insieme alle spose degli altri diaconi. Avendo già ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, la coppia tramite il sacramento del matrimonio, è stata santificata nel suo amore coniugale, che costituisce segno efficace dell’amore con cui Cristo si dona alla Chiesa ed è un dono che illumina la famiglia, perché essa si riveli come “ dono e impegno, speranza dell’umanità ”. Mia moglie ed io siamo consapevoli del nostro dover essere esempio di fedeltà e d’indissolubilità del matrimonio cristiano davanti ad un mondo che vede aleggiare sulle famiglie il pericolo della perdita dei valori etici e morali.

Come si è sviluppata la vostra vita familiare?

In questi quarant’anni di vita matrimoniale la Provvidenza divina ci ha dato la grazia di percorrere questa strada, in modo continuo e crescente, nel nostro fedele servizio alla Chiesa di Cristo, con a capo il nostro caro Giovanni Paolo II, nella sua diaconia, Egli che è il servo dei Servi. Studiando l’Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, abbiamo avvertito il bisogno che il Diacono eserciti il suo ministero, insieme alla sua famiglia, nel suo servizio alla vita, nella formazione di un comunità di persone, nella partecipazione allo sviluppo della società e nella partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa. Nella nostra vita come Chiesa domestica, abbiamo potuto contare su scuole cattoliche per la formazione dei nostri figli, Patrizia e Romulo, oggi sposati, che ci hanno regalato tre nipotine molto care. Tutti partecipano frequentemente alle nostre attività parrocchiali, al cerchio di amicizie e al nostro mondo lavorativo.

Quanto tempo dedica ad ogni ambito della sua missione?

Spesso mi si domanda circa la disponibilità del tempo. Io rispondo sempre che il tempo è una questione di scelta. “ Dio è il Signore del tempo ”. E’ grande il rispetto che ho per i Diaconi celibi, che possono esercitare il loro ministero in un modo indiviso e con una dedicazione più libera e integrale, al servizio di Dio e degli uomini. Essendo, però, il diaconato permanente esercitato anche da uomini coniugati o vedovi siamo consapevoli che questo Sacramento è ad essi conferito in un’età più matura, perché possano, con l’equilibrio proprio dell’età, vivere in modo armonico la diaconia del lavoro, della famiglia e della Chiesa. Certo il tempo della vita familiare diminuisce parallelamente all’impegno in altre realtà, ma se diminuisce la quantità, senza alcun dubbio è aumentata la qualità.
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