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GIUBILEO NEL MONDO

Repubblica Centrafricana
Che senso dare all’anno del Padre?

«La Chiesa riconosce nel Cristo il volto misericordioso del Padre e lo testimonia restando nella prospettiva delle parole di Gesù nel Discorso della montagna: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro” (Lc 6,36). La Chiesa lo fa essendo presente a ogni dolore, sofferenza, solitudine, povertà, ingiustizia, abuso di potere. E’ in questa prospettiva che essa fa la scelta preferenziale per i poveri». Queste parole si leggono nel volumetto “Dio Padre” scritto dal Comitato nazionale per il Giubileo della Repubblica Centrafricana. «La Chiesa - è detto nel testo - prende sempre più coscienza del fatto che è necessario difendere i diritti umani di fronte ai poteri che li calpestano. Essa lo fa in molti modi, con la formazione, l’azione, le proposte in favore della giustizia, della pace e della promozione umana». Gli autori del libretto propongono alcuni punti di riflessione che dovrebbero ispirare le iniziative ecclesiali circa la catechesi, la liturgia e la carità nel 1999. Per esempio, essi suggeriscono che la ricerca ecumenica e il dialogo con le religioni non cristiane presenti nella Repubblica Centrafricana siano vissuti in una prospettiva universalista; che la missione, cioè la testimonianza e l’annuncio del Cristo Salvatore, si compia in un dialogo costruttivo con le persone di ogni cultura e religione; che si rendano sensibili le comunità cristiane al problema del debito internazionale. Infine gli autori del volumetto esortano a vivere il sacramento della riconciliazione.

Sudafrica
Prepararsi al Giubileo con le Letture della Domenica

Il Dipartimento dell’adorazione liturgica della diocesi sudafricana di Johannesburg ha preparato un Sussidio per prepararsi al Giubileo con le Letture della Domenica. Nel compilarlo si è attenuto ai suggerimenti del Comitato Centrale del Giubileo e ha seguito fedelmente le indicazioni date dalla Lettera apostolica Tertio Millennio adveniente per il 1999, terzo e ultimo anno di preparazione all’Anno Santo. Il Comitato Centrale ha raccomandato di fare uso frequente del “Padre Nostro” che, come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, è “soprattutto la preghiera della Chiesa” (CCC 2776). Un altro suggerimento messo in pratica nella preparazione del Sussidio liturgico è stato quello di dare particolare rilievo ai periodi dell’Avvento e della Quaresima.        

Perú
Campagna internazionale per l’annullamento
o la riduzione del debito estero

«I cristiani dovranno farsi voce di tutti i poveri del mondo, proponendo il Giubileo come un tempo opportuno per pensare, tra l’altro, ad una consistente riduzione, se non proprio al totale condono, del debito internazionale, che pesa sul destino di molte Nazioni» (TMA, 51). Ispirandosi a questa direttiva del Papa nella Lettera apostolica Tertio Millennio adveniente del 10 novembre 1994 e ai suoi innumerevoli interventi, a conferma della scelta preferenziale della Chiesa per i poveri e per un mondo più equo, giusto e solidale, è stata lanciata la “Campagna internazionale Giubileo 2000”, per chiedere il condono o una riduzione significativa del debito estero dei Paesi più poveri e di quelli che hanno debiti enormi. La Campagna è animata a livello mondiale dalla “Coalizione mondiale Giubileo 2000”, di cui fanno parte centinaia di Organizzazioni di 53 Paesi. La sua azione principale è la raccolta di 22 milioni di firme di persone nei cinque continenti, da presentare agli otto Paesi più industrializzati del mondo (G8), quando si riuniranno alla fine del prossimo giugno a Colonia, in Germania.

La Conferenza episcopale del Perú ha preso l’iniziativa di raccogliere le firme nel proprio Paese, con una Campagna nazionale dal titolo “La vita prima del debito”. La Campagna è appoggiata da istituzioni della società civile che partecipano alla raccolta delle firme e promuovono azioni educative e l’elaborazione di analisi e proposte tecniche. Per il Perú si chiede che sviluppi la solidarietà con altri Paesi e partecipi a un movimento mondiale per l’equità e la giustizia. Inoltre, gran parte dei fondi finora destinati a pagare il debito estero (ogni anno circa il 20 per cento del bilancio del Paese) dovrebbero essere investiti in programmi sociali che creino lavoro e sviluppo locale e in spese per la salute e l’educazione.   

Haïti
Invito a tornare nella Casa del Padre 

Il messagio dei vescovi di Haïti ai fedeli per il 1999, in preparazione all’Anno Santo, si fonda sulla stupenda parabola (Lc 15, 11-32) del padre misericordioso, meglio nota come parabola del figlio prodigo. «In quest’anno dedicato a Dio Padre - scrivono i 12 vescovi - vorremmo invitare voi tutti cristiani d’Haïti, ma anche voi uomini e donne di buona volontà, a tornare nella Casa del Padre. La nostra fede in Dio, fonte d’amore, ci dà quella forza d’amare, che potrebbe restituire a ciascun haïtiano il gusto di questo riferimento ultimo, misterioso, amorevole, capace di dare significato alla vita. Senza questa presenza nei nostri cuori, come troveremmo la forza necessaria e il coraggio di lottare per edificare una società giusta, perché fraterna?»

Esortando anzitutto alla conversione, la Conferenza episcopale dice: «Facciamo tutti insieme un esame di coscienza, per scoprire ciò che in noi e attorno a noi fa schermo alla luce della verità, alla giustizia, alla concordia e alla pace. Così troveremo la forza necessaria per ripartire alla conquista di tutti i valori perduti, senza i quali non si può costruire una società, né riconciliarsi con se stessi, con gli altri e con Dio».

I vescovi di Haïti consigliano poi ai sacerdoti e a tutti gli operatori della pastorale di rivalutare il sacramento della confessione con una catechesi rinnovata e di porre l’accento sulla ricostituzione di un tessuto sociale lacerato. Essi annunciano che nel 1999 sarà organizzato un Convegno nazionale sul sacramento della confessione e sulla virtù della carità. Chiedono a tutte le istituzioni caritative e sociali cattoliche di porre l’accento sull’esigenza della solidarietà con i poveri e gli esclusi.

Stati Uniti
Un anno di grazia del Signore

Nella sua Lettera apostolica Tertio Millennio adveniente del 10 novembre 1994, Giovanni Paolo II ha scritto: «Il Giubileo, per la Chiesa è (...)  “anno di grazia”: anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, anno della riconciliazione tra i contendenti, anno di molteplici conversioni  e di penitenza sacramentale ed extra-sacramentale». Ispirandosi a queste parole, la Conferenza cattolica degli Stati Uniti - un organismo in cui i vescovi collaborano con sacerdoti, religiosi e laici su questioni riguardanti la Chiesa come parte della società del Paese -  ha pubblicato una riflessione di circa 15 pagine su perdono e riconciliazione, intitolata Giubileo del Duemila: un anno di grazia del Signore e destinata ad aiutare le parrocchie e le diocesi a vivere l’esperienza della grazia del Signore durante l’Anno Santo.

«Con la celebrazione del Giubileo del Duemila - si legge nel testo - Dio ci offre un’altra occasione di conversione e riconciliazione. Come il padre misericordioso nella parabola del figlio prodigo (Lc 15, 11-32), Dio è pronto ad abbracciarci quando chiediamo perdono. Ecco perché celebriamo l’anno giubilare. E’ il tempo di ottenere e godere la riconciliazione che abbiamo rinviato per tanti anni, come dice l’Apostolo Paolo nella seconda Lettera ai Corinzi: “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Cor 6, 2). 

Terra Santa
Pacifica coesistenza nello spirito del Giubileo

«Presentiamo questo testo come frutto della riflessione comune di un gruppo di teologi della Chiesa di Gerusalemme, come contributo all’educazione alla pace, in uno spirito di collaborazione con tutte le persone di buona volontà, così che il ventesimo secolo possa chiudersi con la soluzione dei conflitti, in un piano di pacifica coesistenza per tutti i popoli della Terra Santa, nello spirito del Grande Giubileo». Così scrive il Patriarca Latino di Gerusalemme, Michel Sabbah, a conclusione di un volumetto dal titolo “Domande e risposte su giustizia e pace nella nostra Terra Santa”, pubblicato per cercare di rispondere alle domande dei fedeli alla luce della fede, per aiutarli ad avere una visione cristiana della giustizia e della pace. «In Oriente - afferma il Patriarca - la religione penetra e influenza tutte le azioni, private e pubbliche». Egli aggiunge che si deve scegliere il dialogo invece della violenza, perché solo le vie pacifiche conducono alla pace. Dice che la lotta per la giustizia dev’essere completata dall’amore e dalla misericordia che, una volta ottenuta giustizia, conducono al perdono e alla riconciliazione. Nel libretto si legge: «Qualunque  visione del futuro in Terra Santa, data l’importanza della religione nei nostri cuori e nelle nostre vite, deve fondarsi anzitutto sul rinnovamento spirituale di tutte le religioni: la purificazione di cuori e menti a livello personale e istituzionale». Il Patriarca Latino scrive anche: «Gerusalemme ha un valore centrale e simbolico per la religione e il mondo. Dio le ha dato la missione d’essere la città dove Egli e l’umanità si incontrano, dove si compie la riconciliazione tra loro, tra persone e popoli».  

Belgio
L’anno del Padre misericordioso

“In cammino verso l’anno 2000” è il titolo di un libretto preparato dai vescovi del Belgio, all’inizio dell’anno liturgico 1998-99, dedicato alla riflessione sulla presenza di Dio Padre nella nostra vita. Nell’introduzione del volumetto si legge che il tema giubilare di quest’anno è importante, non solo per la vita dei cristiani, ma anche per molti nostri contemporanei che sono alla ricerca di un significato da dare alla loro vita. Nella prima parte del testo, intitolata “Dio nostro Padre”, si parla dell’esperienza di Dio nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Nella seconda, che ha per titolo “Padre nostro, venga il tuo Regno!”, alcuni capitoletti spiegano che il “Padre nostro” è una preghiera e uno spazio di ricettività, che vivere l’amore fraterno significa entrare nel dinamismo dell’amore paterno di Dio.

In quest’anno - si legge nel volumetto - l’opera di riconciliazione costituisce per ciascuna comunità cristiana un impegno e una gioia permanenti. In quest’anno del “Padre misericordioso”, si deve operare in modo più cosciente e concreto per la riconciliazione tra i coniugi, nelle famiglie, nelle organizzazioni e nelle parrocchie. Il dialogo con gli stranieri e gli immigrati che vivono tra noi acquista tutto il suo significato in tale contesto. La nostra angoscia guarisce quando ci guardiamo negli occhi con rispetto e stima. Basta talvolta che una sola persona o alcune compiano il primo passo. Ciascuno può intraprendere il cammino della riconciliazione, riconoscendo la sua parte di torto. Allora, pregando insieme, si può aprire il proprio cuore alla misericordia di Dio.

I vescovi annunciano che, in questo 1999 dedicato alla carità, in Belgio si svolgono colloqui sulle strutture  e sul volto della povertà e viene data attenzione particolare alle iniziative di solidarietà con i poveri. Le Università cattoliche del Paese, con la Quaresima di condivisione, organizzano un Convegno sul debito verso l’estero dei Paesi in via di sviluppo. Si presta speciale attenzione  alle necessità delle minoranze culturali e al loro spazio di partecipazione.

Francia
Celebrare il sacramento della penitenza e della riconciliazione

Il Comitato nazionale francese per la preparazione al Giubileo, presieduto da Mons. Jacques Perrier, vescovo di Tarbes e Lourdes, ha deciso di dedicare un’intero numero di “Documents-Épiscopat” al tema “Padre, perdona loro. Celebrare il sacramento della penitenza e della riconciliazione” e di far pubblicare su “Fêtes et Saisons” una meditazione su Dio Padre, in questo anno 1999 a lui dedicato. La meditazione ha per titolo “Dio, nostro Padre” e comprende dieci capitoli dedicati al Padre di Gesù Cristo, al “Dio dei Padri” nell’Antico testamento, all’onnipotenza di Dio, a Dio creatore, al Padre che perdona, al modo di vivere come figli di Dio e come fratelli, al modo di pregare il Padre. Il fascicolo sulla penitenza e riconciliazione è frutto della collaborazione tra il vescovo di Nanterre, Mons. François Favreau,  e di Padre Jacques Turck, delegato alla pastorale sacramentale di quella diocesi. Come i fascicoli dedicati a Gesù Cristo e allo Spirito Santo negli ultimi due anni, quello di quest’anno si rivolge al maggior numero possibile di persone: famiglie, gruppi di movimenti apostolici, sacerdoti, animatori della liturgia domenicale, cristiani che preparano e guidano celebrazioni penitenziali, che organizzano pellegrinaggi e Via Crucis. Le prime due parti invitano a una riflessione sulla storia e le implicazioni del Sacramento, la terza propone una serie di letture e meditazioni che permettono di prepararsi alla sua celebrazione, da soli o insieme alla famiglia. 

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