Jubilee 2000 Search
back
riga

Verso le Giornate Giubilari - Giubileo dei Giornalisti

Verso un’etica dell’informazione

Emilio Rossi

Dal 1 al 4 giugno celebrano a Roma il loro Giubileo giornalisti provenienti da tutto il mondo. Giubileo dei giornalisti - può sembrare un’espressione per qualche verso contraddittoria gli impazienti cronisti del quotidiano, anzi ormai dell’istante in tempo reale, gli storiografi di ciò che - un’ora fa non era e fra un’ora sarà già archiviato, alle prese con una ricorrenza bimillenaria! Eppure proprio questo contrasto propone una sottolineatura particolare. Proprio perché sono abituati ad un costante testa-a-testa con il tempo, proprio perché sono dediti a seguire ora per ora ciò che nel reale muta e si accavalla e si annulla, i giornalisti che prendono sul serio il loro mestiere avvertono il bisogno di qualche punto di riferimento durevole, di qualche metro affidabile, di qualche valore capace di tenuta ed erogatore di senso al loro stesso raccontare l’attualità. Un raccontare che li affianca e sinceramente li appassiona. Se, restando al piano umano, fosse per i giornalisti solo occasione per vivere una sosta di riflessione e per ricuperare qualche inquietudine all’interno stesso del loro lavoro e delle ragioni che lo reggono, ebbene il giubileo già sarebbe un momento propizio. Mai come oggi, del resto, sotto la spinta travolgente delle nuove modalità comunicative su scala mondiale, si affollano interrogativi perfino radicali sull’avvenire della professione. E mai come oggi si moltiplicano carte di doveri e codici deontologici, generalisti o specialisti, che attestano certamente una forte esigenza, non ancora una validità interiorizzata e operante. È chiaro comunque, che proprio mentre si ingigantiscono le dimensioni tecnologiche e imprenditive si rafforza la consapevolezza che il giornalismo è più che un business o una carriera. Le implicazioni civili ed etiche ne fondano, con le responsabilità, la dignità. Non stupirà che una categoria cristiana come quella di prossimo possa costituire la chiave per orientarci anche in una crescente complessità e dinamica della professione. Prossimo sono le persone di cui noi giornalisti parliamo  in direzione talvolta della compiacenza  talvolta della superficialità, talvolta della denigrazione fino al limite del linciaggio - e prossimo sono le persone che informiamo volta a volta con scrupolo o con disinvolta leggerezza, con attenzione o con in-condizionata smania di successo, con rispetto con spregio talvolta senza sentirci per nulla re-sponsabili degli impulsi e dei segni che lasciamo dietro i nostri messaggi. Scriveva un poeta, l’ irlandese Yeats: “Tutte le cose che ho detto e fatto, / ora che sono vecchio e malato, / diventano problemi, tanto che / notte per notte rimango sveglio ...” Il Giubileo è, secondo le indicazioni veterotestamentarie, oltre a tutto il tempo della restituzione, il tempo in cui ciascuno rientra in possesso del suo. E allora - mi faceva osservare un collega giovane e riflessivo dovrebbe essere il tempo in cui i lettori rientrano in possesso dei loro diritti, si riappropriano del primato nel rapporto con i giornalisti. I lettori come prossimo: è un’indicazione che può essere accettabile per tutti, meno facile ad applicarsi in concreto. La sosta di riflessione può diventare esame di coscienza centrato anzitutto sul proprio lavoro, sulle cose che si vorrebbe avere non scritto o detto o mostrato. L’etica professionale non è solo fatta di garanzie e di prescrizioni negative, ma anche di potenzialità positive Considerazioni come queste fanno parte come dire, di un prologo al Giubileo. Il resto, il più, per chi ha il dono della fede,  è partita di conversione e di Grazia.
top