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I religiosi e il Giubileo - La famiglia Carmelitana

Solidarietà ed ecumenismo

Tiberio Scorrano, O. Carm.

Un primo pellegrinaggio della famiglia carmelitana verso la Porta Santa di S. Maria Maggiore e di S. Giovanni in Laterano, è avvenuto domenica due aprile. Gruppi provenienti da Palestrina, S. Marinella, Albano Laziale insieme alle Parrocchie Carmelitane di Roma (S. Martino ai Monti, S. Maria in Tra-spontina, S. Maria del Carmelo a Mostacciano e S. Maria Regina Mundi a Torre-spaccata) e a suore amiche del Carmelo di diversa provenienza hanno dato vita al Giubileo della Famiglia Carmelitana del Lazio. Una giornata all’insegna della condivisione, conversione e riconciliazione. I circa 500 partecipanti hanno finito il pellegrinaggio, iniziato la mattina nella Basilica di S. Martino ai Monti, con una conferenza sul tema: “ Varcare la porta santa con Maria, come fratelli e sorelle, incontro a Cristo Signore” tenuta da P. Roberto Toni, Carmelitano del Carmelo di Sassone (Ciampino). E’ stato solo uno dei numerosi incontri programmati della Famiglia Carmelitana per vivere intensamente e comunitariamente il grande Giubileo del 2000.  L’Ordine Carmelitano, sorto agli inizi del XIII secolo, ha vissuto tutti i Giubilei della storia cristiana. Proprio il Papa Bonifacio VIII affidò ai Carmelitani, nel 1299, alla vigilia del primo giubileo, il convento di S. Martino e di S. Silvestro ai Monti a Roma con la relativa cura pastorale delle anime.  Questo ricordo accresce l’attenzione dei Carmelitani per l’avvenimento, almeno per la Provincia Italiana, ma la nota introduttiva è venuta dalla tempestiva e ispirante Lettera circolare, “Per varcare la Porta Santa”, che il nostro Padre Generale, Joseph Chalmers, e il Preposto generale dei Carmelitani Scalzi, Camillo Maccise, hanno scritto insieme e inviato a tutto il Carmelo dei due rami nel mondo. Da questa testimonianza di fraternità sono scaturiti gli stimoli e gli orientamenti nelle realtà locali per vivere il Grande Giubileo del fine millennio con intensità. La Famiglia Carmelitana italiana ha accolto l’evento come un momento di grazia straordinaria per intensificare il processo di rinnovamento delle strutture, delle comunità e delle persone in corso questi anni per un’azione apostolica inculturata, secondo la particolare sensibilità carmelitana per la dimensione spirituale, fraterna e contemplativa ispirata ai modelli di Maria del Monte Carmelo e al profeta Elia. Si possono ricondurre a quattro i percorsi che si sono intrapresi per dare valore all’anno giubilare e portarci alle soglie della Porta Santa: la fraternità accogliente, l’incontro con la Parola, la solidarietà e l’ecumenismo. Per il primo percorso, la fraternità, si sono preparati i religiosi in particolare a ravvivare il senso dell’accoglienza materiale, spirituale e liturgica. Accoglienza prima di tutto dei penitenti attraverso il sacramento della riconciliazione e la direzione spirituale. I sacerdoti sono stati “aggiornati” con corsi specifici e resi disponibili nelle Chiese e Santuari a noi affidati e anche per le confessioni nelle Basiliche Romane. Si sono poi rinnovate alcune strutture di accoglienza. Il secondo percorso è quello della “Parola di Dio” che consiste nella proposta della Lectio Divina fatta nelle comunità e condivisa con la gente. A Roma, vi sono due chiese Carmelitane dove si offre regolarmente questa esperienza. Nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, lungo via della Conciliazione, vicino San Pietro, ogni mercoledì e ogni venerdì sera, il carmelitano P. Bruno Secondin, professore di spiritualità nella Pontificia Università Gregoriana, introduce i contenuti alla Lectio di brani scelti della Sacra Scrittura. Lo stesso fa il carmelitano P. Graig Morrison, professore all’Istituto Biblico, ogni giovedì sera, nella Chiesa di San Martino ai Monti, sul Colle Oppio vicino al Colosseo. Gli incontri sono partecipati con molto profitto spirituale da laici, religiosi e pellegrini che cercano un nutrimento spirituale. Per quanto riguarda il percorso della solidarietà, la Famiglia Carmelitana ha accolto l’invito a fare opera di sensibilizzazione per la cancellazione del debito ai Paesi poveri e per l’abolizione della pena di morte. Sono state raccolte firme e si danno informazioni ad ogni gruppo e associazione. Inoltre, le strutture caritative di alcune parrocchie romane sono state potenziate. A Roma, nel quartiere di Torre Spaccata, la parrocchia Santa Maria Regina Mundi, sotto la responsabilità del laico Vincenzo Fiermosca, ha realizzato una mensa e un centro di accoglienza per i più poveri intitolato a due figure eminenti del Carmelo: il Venerabile Angelo Paoli, detto “Padre dei poveri” e la Terziaria Maria Angela Virgili. E’ stato anche intensificato il “servizio docce”, per gli emigrati senza fissa dimora nella Parrocchia di San Martino ai Monti. Poiché la carità non ha confini, è stato inserito nel cammino giubilare la realizzazione di una “casa per la gioventù” ad Arjona (Cartagena in Colombia) ove opera una fiorente fraternità carmelitana in un contesto afro-americano con un forte numero di famiglie rifugiate. Un percorso stimolante è infine quello ecumenico. Dal 1992, la Famiglia Carmeli-tana accoglie giovani vocazioni dalla Romania con l’intenzione di avviare una presenza in quella terra bagnata dal sangue di martiri del secolo appena passato e oggi in grave crisi sociale. E’ inoltre la nazione con il più grande numero di cristiano Ortodossi, dopo la Russia. In occasione del Giubileo, è stato lanciato il progetto per la realizzazione di un centro di spiritualità con annesso santuario dedicato a Maria del Monte Carmelo e al Profeta Elia. È stata coinvolta tutta la Famiglia Carmelita-na per gettare un ponte con l’oriente e riaprire quel “polmone” della spiritualità orientale trascurato dopo l’abbandono del Monte Carmelo, a causa delle crociate, da parte dei primi carmelitani, ma soprattutto dopo la separazione tra chiesa d’oriente e d’occidente nel 1054. Abbiamo fatto nostro l’anelito del Santo Padre per l’unità, consapevoli che “l’impegno ecumenico deve fondarsi sulla conversione dei cuori e sulla preghiera, le quali indurranno anche alla necessaria purificazione della memoria storica”, come afferma nell’Orientale Lumen . Inoltre, considerate le tensioni sociali nell’Europa sud orientale, è un impegno ad abbattere i muri della divisione e ad edificare la fraternità superando i conflitti etnici e religiosi. A suggello dello spirito fraterno che anima l’anno giubilare carmelitano segnaliamo la pubblicazione “Roma Carmelitana”, un pellegrinaggio fra le memorie carmelitane della Città Eterna, realizzato dalla commissione mista Carmelitani – Carmelitani Scalzi. Contiene la lettera circolare dei due Superiori Generali del Carmelo in occasione del Grande Giubileo 2000, i luoghi passati e presenti della Famiglia Carmelitana a Roma e una raccolta di preghiere per vivere con profonda spiritualità il pellegrinaggio. Per ogni altra informazione è aperto un sito Internet www.carmelit.org/ che presenta la Provincia Italiana dei Carmelitani con altri interessanti collegamenti per navigare attraverso questa grande Famiglia che lo Spirito santo ha donato alla Chiesa ormai da otto secoli.

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