Jubilee 2000 Search
back
riga

Il Giubileo della Famiglia francescana

Nicola Nicoletti

A partire dal 6 e sino al 9 aprile i francescani di tutto il mondo hanno celebrato il loro anno giubilare. Un Giubileo diviso tra due città sacre: Assisi e Roma. Un incontro organizzato dal Movimento francescano italiano suddiviso tra una prima parte, penitenziale, ed una più strettamente celebrativa. Hanno preso parte all’evento circa 6mila francescani. Clarisse, dai quattro ordini di spiritualità, ragazzi del GIFRA, frati minori, cappuccini, conventuali, Istituti secolari, e tante altre espressioni di vita francescana che si sono riuniti nella città del loro fondatore e poi a Roma per pregare e vivere momenti assembleari.  Il 7 aprile hanno dato l’inizio ai lavori fr. Calogero Peri, Presidente di turno dell’Unione e fr. Paolo Fiasconaro, Segretario Generale. Alla sera, in puro spirito di letizia non è mancato un momento di lode e di canto grazie alla presenza di Angelo Branduardi che ha pregevolmente musicato nel suo ultimo lavoro, “Infinitamente piccolo”, gli scritti di San Francesco. Tre sono i significati che i seguaci di Francesco identificano con il Giubileo: fare memoria; celebrare il dono della riconciliazione - lasciarsi riconciliare; proclamare la pace e il bene. Il momento penitenziale si è concluso il giorno 8 al termine dei lavori guidati da sr. Maria Luceta Macik, Presidente del Movimento Religioso Francescane e da fr. Giuseppe Celli Segretario Generale  Mofra,  con il pellegrinaggio dal Santuario della Porziuncola, dove Francesco ascoltò per la prima volta la Parola di Dio, alla sua tomba. Domenica 9 aprile la celebrazione giubilare si è spostata a Roma dove fr. Giacomo Bini, Ministro generale Ofm, ha presieduto la Celebrazione eucaristica. La meditazione sull’Anno Santo è stata tenuta da fr. Raniero Cantalamessa. Nel pomeriggio il Cardinale Roger Etchegaray, Presidente del Comitato Centrale per il Grande Giubileo, ha celebrato la Santa Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano dove nel 1209, San Francesco si recò con i primi frati per ottenere da Papa Innocenzo III l’approvazione della Regola.

top