Concilio e Giubileo: due grandi stagioni di speranza
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Editoriale

Concilio e Giubileo: due grandi stagioni di speranza

Card. Roger Etchegaray

«...Si può affermare che il Concilio Vaticano II costituisce un evento provvidenziale, attraverso il quale la Chiesa ha avviato la preparazione prossima al Giubileo del secondo millennio...» (TMA n.18).

C'è forse da aggiungere qualcosa a parole come queste, per esprimere quale legame di spiritualità intercorra tra quella grande assise della Chiesa universale e l'evento di fine millennio? Siamo di fronte ai grandi valichi che attraversano la nostra storia - di uomini e di cristiani - e ne avvertiamo innanzitutto il fascino.

Dalle vette più alte ci viene l'ebbrezza di quell'immenso respiro che ci circonda e che dà vita al nostro stupore. Tocca proprio a noi, generazione di confine da un millennio all'altro, il privilegio di potersi affacciare da queste altezze. E vedere. Scrutare. Contemplare. Riassaporare anche il gusto di essere Chiesa, di essere quel vento della speranza che soffia, senza stancarsi, su tutte le stagioni del mondo. E fu splendida quella segnata dagli anni del Concilio: primavera della Chiesa e del mondo, fu la definizione di qualcuno. La dottrina dei Padri prendeva il largo, quasi si librava, da quell'aula stipata di documenti e di speranze. E inondava il mondo, che cominciava appena a far conoscenza con il primo ramo di una famiglia - quella dei mass-media - che sarebbe diventata poi sterminata.

Ma il Concilio si viveva nell'aria. I segni di una Chiesa in cammino erano come il riverbero di un'epoca nuova. Si parlò di clima del Concilio. Quel clima evocato di recente da colui che tra Concilio e Giubileo ha percorso il provvidenziale cammino di "giovane vescovo di Cracovia" e di Padre e pastore della chiesa universale, al passaggio verso il Terzo Millennio cristiano.

Se un tale avvenimento come il Concilio "costituisce evento provvidenziale" per la preparazione al Giubileo, quali orizzonti - viene da chiedersi - possono ancora schiudersi davanti al varco della Porta Santa dell'Anno 2000 ? Lo stupore è il primo impatto di un'onda di emozioni che ha un solo segno: quello di una nuova stagione di speranza motivata da una gioia da condividere, da un fatto che è diventato radice e inizio nella storia dell'uomo. Duemila anni fa. E' questa la data del battesimo della nostra fede, rigenerata dall'incontro con il Cristo incarnato nella natura umana.

Il Giubileo è memoria viva di quell'incontro che ci fa pellegrini dell'Eucaristia, come il Concilio - che ha visto la Chiesa interrogarsi sulla propria identità, "per essere pienamente fedele al suo Maestro e riscoprire la profondità del suo mistero di Corpo e di Sposa di Cristo - ha costituito l'annuncio di " tempi nuovi". E' per questa via che si comprende a fondo ciò il Papa afferma ancora al n. 19 della Tertio Millennio Adveniente: «La miglior preparazione alla scadenza bimillenaria, pertanto, non potrà che esprimersi nel rinnovato impegno di applicazione, per quanto possibile fedele, dell'insegnamento del Vaticano II alla vita di ciascuno e di tutta la Chiesa».

In modo più pressante, Giovanni Paolo II ha affermato al n.36: «L'esame di coscienza non può non riguardare anche la ricezione del Concilio, questo grande dono dello Spirito alla Chiesa sul finire del secondo millennio». Questa era già la preoccupazione del Papa quando convocò un Sinodo straordinario, venti anni dopo la chiusura del Concilio nel 1985, "per celebrare, verificare e promuovere il Vaticano II".

Non è solo un legame, allora, quello che unisce Concilio Vaticano II e Grande Giubileo dell'Anno Duemila. E' la vita della Chiesa che attraversa, rigenerandolo, il corso della storia degli uomini. Far rivivere non solo il clima, ma i grandi temi e le vaste prospettive che il Concilio Vaticano II ha aperto alla Chiesa e al mondo è l'argomento centrale - proposto attraverso la forma del dossier - di questo numero di Tertium Millennium.

Occorre davvero sottolineare, sempre più e in ogni occasione, che tra Concilio e Grande Giubileo del 2000 ci troviamo di fronte non solo ai due maggiori eventi ecclesiali di questo secolo, ma a due grandi stagioni, ravvicinate - e, quindi, tanto più decisive - della storia dell'uomo. La possibilità di riascoltare dal vivo - con il corredo di un'audiocassetta le voci dei Papi che hanno segnato quell'evento - rende ancora più efficace e suggestiva la scelta di quella che non è solo una rievocazione ma un impegno: far rivivere il Vaticano II attraverso il Giubileo e guardare al nuovo millennio con gli occhi e il cuore di quella speranza che il Concilio ha consegnato, come propria eredità, all'umanità intera.

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