SARAJEVO-BEIRUT: le sfide di pace del nuovo Millennio
Jubilee 2000 Search
back
riga


I due storici pellegrinaggi di Giovanni Paolo II

SARAJEVO-BEIRUT:
le sfide di pace del nuovo Millennio

Angelo Scelzo

Sarajevo.

Basta il suono, insieme maestoso e cupo, di questo nome che continua a pesare sulle coscienze di ognuno; basta il nome per richiamare alla memoria di ieri e di oggi la tragedia di un'umanità non ancora riscattata dalla schiavitù dell'odio e della sopraffazione, ancora prigioniera di rancori che accecano.

Sarajevo.

Quale rappresentazione del male ci è stata risparmiata nei 4 anni dell'atroce conflitto ? Seppure distratti, e forse tra uno spot e l'altro, davanti agli schermi delle nostre tv - se non dentro le nostre coscienze schermate - è passato davvero tutto l'orrendo campionario della malvagità dell'uomo. E abbiamo appreso - dalla pulizia etnica, dagli stupri, dai cimiteri rasi al suolo - che il limite era ben oltre ogni nostra immaginazione.

Beirut.

Ecco il nome di una pace andata in frantumi, di una convivenza dissolta dal furore delle armi e degli egoismi. Una Terra occupata da una guerra interminabile.

Beirut.

Ecco l'altro nome di un Paese devastato, il simbolo di un Medio oriente dove la pace non sembra trovare riparo. Ma ora, dopo il pellegrinaggio che s'è compiuto, dovremmo capovolgere tutto. E senza cancellare niente di quel che è avvenuto, dovremmo registrare che, di fronte a tutto quel male, s'è visto un segno opposto.

Sarajevo-Beirut.

Vista da quest'altra parte - dalla parte di un Papa indomito di coraggio e di amore - la capitale bosniaca e quella libanese ora evocano il battito nuovo del cuore di una pace che torna ad essere speranza per la vecchia e stanca Europa e per tutto il Medio oriente, alla vigilia di un nuovo millennio. Negli stessi luoghi calpestati e profanati dall'odio, Giovanni Paolo II è andato a tracciare - di persona, dopo averlo spiritualmente percorso passo dopo passo - il solco di un cammino nuovo. E' andato a far valere, sfidando protocolli di prudenza e convenienza, il diritto che, al di là dei suoi stessi meriti, spetta ad ogni uomo: quello di sapere di essere amato. Di non essere solo. E Giovanni Paolo II è andato a Sarajevo e a Beirut per rafforzare - e semmai estendere a ogni dove - questo drammatico grido di pace.

Davvero, come ha scritto Mario Agnes su "L'Osservatore Romano", il «mendicante della pace» è andato a portare l'annuncio che «l'alba di Dio è già presente in mezzo a Voi».

top