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"Davanti all'immagine della Madonna di Czestochowa tutta la Polonia è in preghiera per il Concilio Vaticano II"

+ Stefan Wyszynski

Il giorno della solenne apertura del Concilio vaticano II tutti i quotidiani, non solo italiani, pubblicarono in prima pagina - accanto agli articoli di fondo - una grande foto sull'avvenimento. La scelta era in parte obbligata: Piazza San Pietro o l'interno della Basilica pronta ad accogliere i Padri conciliari. Fece eccezione un quotidiano romano - Il Tempo - che pubblicò una grande immagine del Santuario di Czestochowa.

Da questa scelta trasse spunto il Cardinale Stefan Wyszynski per un bellissimo articolo pubblicato sull'Osservatore Romano del 21 ottobre 1962. Un articolo con un solo, grande filo conduttore: il legame del popolo polacco con il Concilio. Nell'immagine della Madonna di Jasna Góra il Porporato scorgeva come il segno di una misteriosa appartenenza di quello straordinario evento alla Chiesa della sua terra...

"Scorrendo il numero di un giornale quotidiano di Roma del giorno 11 ottobre, ha suscitato i pensieri che andrò esponendo, proprio la prima pagina, dedicata all'aapertura del Concilio Ecumenico, sulla testata della quale risultava la facciata della Basilica di San Pietro con la cupola michelangiolesca e il titolo: "Dalla Città Eterna il Verbo al Mondo". Chiudeva l'articolo a pié della stessa pagina una fotografia del Santuario di Czestochowa, dinnanzi al quale si scorgeva l'immensa folla di 800 mila pellegrini, giovani cattolici, uomini e donne, radunatisi il 26 agosto, festa della Madonna, per manifestare la propria adesione di fedeltà all'Onnipotente Iddio, alla Croce di Cristo, al suo Vangelo, alla sua Chiesa ed al supremo Pastore il Papa: ed anche per pregare fervorosamente uniti alle intenzioni del Santo Padre, invocando grazie ed ispirazioni, necessarie al Papa ed ai Padri del Concilio nell'imminenza di esso.

La coincidenza delle riproduzioni di queste due immagini, del colle Vaticano, cioè, e della gioventù polacca in preghiera, con felice intuito della Redazione di detto giornale, illustra in modo perfetto - così ritengo - l'adesione del Popolo Polacco al Concilio. I nostri occhi guardano verso Roma, la preghiera sulle labbra, mentre il nostro animo sereno ripone tutta la fiducia nel Capo della Chiesa e nei Padri Conciliari. Non tutti i Vescovi polacchi hanno potuto prendere parte al Concilio: di 65, tanti essi sono, finora soltanto 17 sono arrivati a Roma. Nutriamo la speranza che ancora altri ne arriveranno. Il regolare svolgimento della cura Pastorale esige che in ogni diocesi rimanga almeno un Vescovo per tutta la durata del Concilio.

L'Episcopato polacco desidera ardentemente che le braccia materne della Basilica di San Pietro, nello stringere con amore tutta la Chiesa Cattolica, accolgano anche la Polonia. Perciò abbiamo deciso di accomunare ai lavori conciliari tutto il popolo cattolico polacco. Troppo grande però sembra la distanza tra Roma e la Polonia! Eppure esiste un mezzo, di straordinaria importanza ed altrettanto efficace, per dare al Concilio una territorialità senza limiti,, ed è la "oratio sine intermissione" di tutta la Chiesa con le intenzioni del Concilio. Del resto lo stesso Santo Padre ci ha fornito un ottimo esempio, quando dal primo momento in cui indiceva il Concilio ha mobilitato con grande energia la campagna di preghiere per il Concilio. Egli ancora si è messo alla testa dei fedeli, peregrinando in sacre processioni per le vie dell'Urbe insieme col Popolo Romano, e recentemente recandosi a Loreto e ad Assisi. Luoghi questi - mi sia consentito notare - specialmente cari al cuore di noi Polacchi. A Loreto , proprio ai piedi della Basilica, è il Cimitero di quegli eroi, figli della nostra Patria, che dettero la vita per liberare la città dagli occupanti e difendere dalle bombe la cupola in fiamme. E ad Assisi, ebbe luogo la canonizzazione di San Stanislao, Vescovo e Martire, prima canonizzazione degli annali della Chiesa.

Da parte nostra, quindi, abbiamo deciso di organizzare in Polonia, per il periodo dall'11 ottobre all'8 dicembre, delle speciali preghiere dal motto: Veglie Conciliari in unione con Maria Santissima di Czestochowa". A questo scopo tutti i Vescovi hanno indetto nelle rispettive diocesi un calendario di preghiere così che in ogni parrocchia per ventiquattr'ore, senza interruzione si avvicenderanno nella preghiera tutti i fedeli, uomini e donne, gioventù maschile e femminile, e bambini, sempre nelle intenzioni del Santo Padre per il Concilio.

In conclusione, ogni giorno in tutta la Polonia, staranno in preghiera per ventiquattr'ore, da 30 fino a 50 parrocchie, dinnanzi al Santissimo Sacramento esposto, con l'immagine della Madonna di Czestochowa in posto d'onore. Queste raccolte hanno lo scopo di radunare i fedeli, i sacerdoti e le congregazioni religiose per le devozioni comuni, con la santa Messa votiva della Madonna di Czestochowa, celebrata a mezzanotte. Inoltre i singoli ceti sociali sono invitati ad intervenire ad un'ora di devozioni speciali, adatte alla loro condizione: genitori, cioè, gioventù femminile e maschile, bambini, ammalati e religiosi. L'orario non trascura nessuno! Ciascuno deve portare il suo contributo al Santo Padre. Nel passato sotto il regime monarchico, la Polonia offriva alla Santa Sede "l'obolo di San Pietro"; oggi non abbiamo né oro né argento, ma vogliamo contribuire con moneta più pregiata, con la preghiera. E siamo convinti che questo dono è il più necessario al Santo Padre ed ai Padri Conciliari.

(L'Osservatore Romano, 21 ottobre 1962)

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