Gli altri cristiani e il Giubileo dell'Anno 2000
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GLI ALTRI CRISTIANI E IL GIUBILEO DELL'ANNO 2000

Eleuterio F. Fortino

Il Giubileo dell'anno 2000 che commemora il bimillenario dell'incarnazione del Verbo di Dio coinvolge tutti i cristiani, anche se le varie Chiese e Comunità ecclesiali non conoscono nella loro prassi pastorale normale l'uso di celebrare gli anni santi. Va sempre più estendendosi la convinzione che questo giubileo, proprio perchè si riferisce a Gesù Cristo nostro unico Signore, vada solennizzato in modo speciale possibilmente anche con qualche avvenimento comune fra tutti i cristiani, avvenimento che testimoni al mondo la nostra fede comune e la volontà di intensificare le relazioni per raggiungere la piena comunione.

Le varie Comunità cristiane commemoreranno il giubileo secondo proprie opzioni teologiche, sensibilità pastorali e prassi liturgiche. La lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente di Papa Giovanni Paolo II ha chiaramente presente questa situazione che rispetta pur avanzando la proposta di ricercare insieme una qualche celebrazione comune di tutti i cristiani che esprima la fede comune e il comune impegno in favore dell'Evangelo nel mondo. «Quanto gioverebbe in tale prospettiva che, nel rispetto dei programmi delle singole Chiese e Comunità ecclesiali, si raggiungessero intese ecumeniche nella preparazione e realizzazione del giubileo» (TMA, 16). Questa prospettiva è allo studio degli organismi preposti come la Commissione Ecumenica del Comitato Centrale del Giubileo dell'anno 2000 che annovera nel suo seno sei delegati fraterni delle altre Chiese e Comunità Ecclesiali (Patriarcato Ecumenico, Patriarcato copto ortodosso, Comunione Anglicana, Federazione Luterana Mondiale, Alleanza Riformata Mondiale, Consiglio Mondiale Metodista) e dalla sottocommissione mista del Gruppo Misto di Lavoro fra la Chiesa cattolica ed il Consiglio Ecumenico delle Chiese. La riflessione e la ricerca è presente anche tra gli altri cristiani.

Consiglio Ecumenico delle Chiese

Il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) già dal settembre 1994, nella riunione del suo Comitato Esecutivo tenutosi a Bucarest, ha considerato la prospettiva della celebrazione del millennio e ha chiesto alle Chiese-membri quale potrebbe essere il ruolo del CEC per la celebrazione del l'anno 2000.

In seguito è apparso sempre più chiaramente che il contributo specifico del CEC in questo campo è quello di sforzarsi ad aiutare le Chiese «per avviare un dialogo sui progetti per l'anno 2000, offrendo i propri servizi per uno scambio fra coloro che stanno preparando delle celebrazioni o sono interessati alle celebrazioni dell'anno 2000». Connesso a questo scopo vi è un secondo, di altrettanta importanza, e cioè quello di incoraggiare le Chiese in ogni luogo ad esprimere durante la preparazione e durante la celebrazione stessa "la loro comunione". Nell'ambito del CEC si va riflettendo anche sulla natura delle celebrazioni e su come manifestare la comunione tra le Chiese. L'interrogativo posto è il seguente: «Come le Chiese, celebrando l'anno 2000, possono illustrare e affermare la loro comunione offrendo così un atto di significativa testimonianza ed un segno di speranza?» .

Innanzitutto il CEC sottolinea la necessità di una importanza da dare alla preparazione "pastorale e teologica" dei fedeli "di ogni luogo". A questo scopo sono pianificati studi "per congregazioni, scuole, e gruppi di vario interesse". Vengono segnalate alcune iniziative possibili:

a) la preghiera: va accentuata la preparazione spirituale-liturgica e indicata la preghiera comune come un evento appropriato per la celebrazione comune del millennio, soprattutto a livello locale;

b) i « testi»: vanno studiati insieme i passaggi biblici per comprendere il giubileo, si propone di riflettere insieme sulla traduzione e sull'uso liturgico della preghiera del Signore (Padre Nostro) e di confessare insieme la fede contenuta nel simbolo niceno-costantinopolitano;

c) atti simbolici: si possono considerare possibili degli atti simbolici da realizzare , atti che esprimano il cammino delle Chiese verso la piena unità come: una celebrazione della comunione battesimale, una professione comune di fede, qualche atto che cancelli il ricordo di antichi reciproci anatemi. La commissione dottrinale del CEC "Fede e Costituzione" è stata invitata ad esplorare altri eventuali atti simbolici possibili come la celebrazione della Pasqua in una data comune.

d) Molti eventi - un evento comune: le varie Chiese celebreranno il millennio in "vari luoghi ed in molti modi". Una moltitudine di eventi è legittima. Ma il CEC afferma: «Tuttavia l'idea di un incontro di tutti i cristiani, sollecitata dall'aperto invito del Papa, è anche una componente delle celebrazioni. Qui emergono almeno due fondamentali questioni: a) come assicurare un genuino carattere ecumenico ad un tale incontro, b) quale potrebbe essere il luogo più appropriato per un tale incontro?» .

Le opinioni che nell'ambito del CEC vanno manifestandosi su questo tema sembrano dare "una priorità alla Terra Santa". Si dice:«Una celebrazione a Gerusalemme, su invito della Chiesa locale, sarebbe un incontro dei cristiani nei luoghi stessi che testimoniano l'incarnazione di nostro Signore». La riflessione e i contatti continuano. Dopo l'ultima riunione de Comitato Centrale del CEC un documento su "il CEC e l'anno 2000" è stato inviato per studio alla Chiese-membri (Cf World Council of Churches, Central Committee, 12-20 september, Geneva, 1996, p.83). Il CEC terrà la sua Assemblea Generale nel 1998 (Arare, 4-22 settembre) da dove potrebbero provenire orientamenti più precisi e impegnativi.

Comunioni Cristiane Mondiali

Le Comunioni Cristiane Mondiali hanno dichiarato di non voler far passare questo avvenimento senza solennizzarlo in qualche modo. L'evento giubilare coinvolge in effetti l'intera ekumene cristiana che fonda la sua comunione nella fede in Gesù Cristo. Infatti "a questo movimento per l'unità, chiamato ecumenico, partecipano tutti quelli che invocano la Trinità e professano la fede in Gesù Cristo Signore e Salvatore" (UR, 1).

Lo scorso anno, a giugno su iniziativa del CEC ha avuto luogo un incontro informale dei rappresentanti delle Comunioni Cristiane Mondiali per uno scambio di informazioni. Sono stati invitati anche rappresentanti cattolici. Quest'anno nel mese di maggio si ripete l'incontro per un nuovo confronto di informazioni. Da tali contatti si trae l'impressione che sia possibile un atto celebrativo comune che possa coinvolgere tutte le varie Chiese e Comunità ecclesiali.

La Federazione Luterana Mondiale e l'Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate terranno entro quest'anno le loro assemblee generali, rispettivamente a Hong Kong e a Debrecen in Ungheria. Vi si prenderanno delle decisioni anche in relazione alla celebrazione del giubileo. Per il momento le Chiese locali-membri sono state invitate a collaborare con le altre Chiese sul luogo a considerare le possibilità di celebrazioni comuni locali.

La Comunione anglicana e le altre Chiese presenti in Inghilterra, compresa la Chiesa cattolica, hanno preso l'iniziativa di "celebrare insieme il millennio" con programmi ovviamente comuni che sono già in preparazione. Hanno dato vita anche ad un bollettino ("Millennium News"). Nel numero di febbraio 1997 si mette in evidenza questa indicazione: «Il compito delle Chiese per il millennio è di collegare l'anno 2000, il nome di Cristo e la possibilità di significato personale e di speranza pubblica». Le Chiese in Inghilterra propongono già un atto simbolico per il momento del passaggio dal 1999 al 2000 . Nello stesso bollettino si legge:

«Le Chiese di Inghilterra chiedono a tutti di compiere tre semplici atti all'ultimo momento del ventesimo secolo. Vorremmo offrire l'opportunità di osservare un minuto di silenzio, di accendere una candela e dire una preghiera. Dovunque vi troviate- a Trafalgar Square o in un verde villaggio, a casa con amici e in famiglia - il Millennio-Momento sarà salutare di ritorno in se stessi».

Il testo aggiunge: «Immaginate la scena delle 23,58 del 31 dicembre 1999: la musica si ferma, gli eccitamenti si tranquillizzano. Ognuno fa silenzio e accende una minuscola candela dal vicino. Nel silenzio ciascuno può pensare a quanto sta morendo e a quanto sta incominciando. Allora per mezzo minuto, tutti quelli che lo vogliono, si uniscono in una semplice preghiera. Momento da non dimenticare di comunione denso di riflessioni personali».

Per la Comunione Anglicana nel suo insieme va ricordata la dichiarazione comune fra il Santo Padre e l'Arcivescovo di Canterbury, S.G. il Dr. Carey, a conclusione della visita a Roma, in cui, tra l'altro, si è messo in rilievo la celebrazione comune del millennio. Il Papa e l'Arcivescovo anglicano affermavano: «Noi incoraggiamo anglicani e cattolici con tutte le loro sorelle e i loro fratelli a pregare, celebrare e testimoniare insieme nell'anno 2000. Noi faccialo questo appello in spirito di umiltà, consci che una testimonianza credibilie sarà piena solamente quandoi anglicani e cattolci, assiee a tutti gli altri cristiani, avranno raggiunto quella piena unità visibile che corrisponde alla preghiera di Cristo "Che tutti siano una sola cosa....affinchè il mondo creda" (Gv.17,21)».

Il Consiglio Mondiale Metodista è stato tra i primi a sollevare la questione della possibilità di una celebrazione comune nel giubileo dell'anno 2000. La Conferenza Mondiale Metodista ( Rio de Janeiro, 12 giugno 1996) nel suo messaggio finale contiene questo paragrafo sul giubileo: «Fra quattro anni i cristiani in tutto il mondo celebreranno 2000 anni di grazia da quando Cristo è nato per la nostra salvezza.Il millennio che sta per finire è stato quello della crescita della divisione tra i cristiani. Come cristiani ci si è sforzati ad obbedire al mandato di Cristo di andare e predicare l'Evangelo, ma si sono esportate anche le proprie divisioni e alcune volte le proprie competizioni. Le celebrazioni dell'anno 2000 ci sfidano a guardare in avanti verso il terzo millennio. Persisteremo nelle nostre divisioni? O noi saremo più profondamenti convertiti a Gesù Cristo e risponderemo più fedelmente a quanto lo Spirito va dicendo sempre più insistentemente alla Chiese, ricordandoci la preghiera di Cristo che egli rivolge continuamente al Padre "che tutti siano uno"?Questa è la motivazione che più sottolinea il recente insegnamento del Santo Padre, specialmente nella sua lettera sul Millennio e nella sua Enciclica sull'ecumenismo».

Chiese Ortodosse

I primati delle Chiese ortodosse autocefale e autonome, convocati dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, hanno avuto un incontro a Patmos il 26 settembre del 1995. In quella conferenza, tra l'altro, hanno preso la decisione di celebrare l'anno 2000. «Le Chiese Ortodosse - si dichiara nel documento finale - intendono organizzare celebrazioni pan-ortodosse per il giubileo dell'anno 2000. Durante queste celebrazioni la Chiesa eleverà una dossologia al Signore della storia per tutto ciò che egli ha dato alla Chiesa e la mondo in questi secoli». Non solo. Ma si invocherà il soccorso del Signore all'inizio del nuovo millennio. «La Chiesa ortodossa non vuol far passare questo evento senza che sia sottolineato».

Con un comunicato del segretariato del Santo Sinodo del Patriarcato ecumenico del 7 giugno 1996 si dava informazione che il patriarcato Ecumenico aveva deciso di «proporre per l'anno 2000 una serie di celebrazioni liturgiche e culturali attorno ad una delle maggiori feste del calendario cristiano». Attorno alla festa della Trasfigurazione di Nostro Signore (6 agosto). Il comunicato commenta che nessun'altra festa potrebbe essere più appropriata per esprimere e commemorare la gloria futura, «la gloria che si raggiungerà con la perseveranza e la pazienza attraverso le molte sofferenze del tempo presente». Si aggiunge che «lo scopo sarà quello di promuovere la nostra inflessibile devozione e fede nel nostro comune Signore così come la nostra ferma decisione di continuare a dedicare, con ogni mezzo possibile, noi stessi e l'un l'altro al nostro servizio a Dio gradito verso l'umanità ed il mondo, per il quale il solo-senza peccato si è incarnato ed è stato crocifisso». In conclusione il comunicato rivolge questo invito: «Da questo Sacro Centro noi invitiamo tutti coloro che credono in Cristo e che combattono la buona battaglia secondo la Sua volontà dovunque essi si trovino sulla terra a celebrare l'intera giornata del 6 agosto del 2000 con una solenne vigilia con uffici liturgici e con altre manifestazioni, rendendo così gloria all'eterno Signore nato sotto la legge per redimere coloro che erano sotto la legge».

Patriarcato Ecumenico

Il tema del giubileo era stato incluso nella dichiarazione comune fra il Santo Padre e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I che ha concluso la visita a Roma del Patriarca a Roma (29 giugno 1995). Dopo aver ricordato i progressi realizzati nel dialogo e reso grazie a Dio «perché con queste affermazioni fatte insieme si rende più spedito il cammino per la soluzione delle difficoltà esistenti», il Papa ed il Patriarca aggiungono: «Ciò è particolarmente opportuno alla vigilia del terzo millennio,quando cioè, a 2000 anni dalla nascita di Cristo, tutti i cristiani si apprestano a fare un esame di coscienza sulla vicenda del suo annuncio di salvezza nella storia e tra gli uomini».

«Celebreremo questo grande Giubileo mentre siamo in pellegrinaggio verso la piena unità (...) Invitiamo i nostri fedeli a fare spiritualmente insieme questo pellegrinaggio verso il giubileo. La riflessione, la preghiera, il dialogo, il reciproco perdono e la mutua carità fraterna ci avvicineranno di più al Signore e ci aiuteranno a comprendere meglio la sua volontà sulla Chiesa e sull'umanità». Il Patriarcato Ecumenico ha inviato un suo delegato alla riunione del Comitato Centrale del Grande Giubileo del febbraio 1995 e uno permanete nella Commissione Ecumenica di quel comitato.

S.S. Bartolomeo I ha toccato l'argomento anche nel discorso rivolto alla delegazione cattolica recatasi al Fanar per l'ultima festa di Sant'Andrea (30 novembre 1995). Egli ha detto: «L'anno 2000 conduce i cristiani inesorabilmente di fronte al l'incorruttibile giudice della storia (...) Sono anticipate attese da parte di molti, uomini e donne. E soprattutto vi è la pretesa che la fine del secondo millennio sia coronato da una qualche azione delle Chiese di Cristo, un'azione che possa assicurare speranza al popolo che rifiuta di accettare la divisione che insieme stiamo portando nel terzo millennio (...) In questo campo è chiaro che il ricordo dell'abrogazione degli anatemi fatta dalle nostre Chiese 31 anni orsono alimenta in molti tale attesa. In quel tempo è stato dimostrato ai fedeli che la grazia di Dio e la necessaria audacia acquisita per mezzo della sua grazia ha reso possibile quanto per secoli era stato considerato impossibile».

Patriarcato di Mosca

Nell'incontro bilaterale delle delegazioni della Santa Sede e del Patriarcato di Mosca (Mosca 17-18 dicembre), tra gli altri argomenti trattati, vi è stato anche quello del Giubileo dell'anno 2000. Nel comunicato si informa: «Poiché entrambe le Chiese, per la celebrazione dell'anno 2000 della venuta di Cristo Salvatore in questo mondo, hanno intrapreso un processo di preparazione per mezzo di speciali commissioni istituite a tal fine, i partecipanti all'incontro hanno considerato l'opportunità della cooperazione fra tali commissioni a livello bilaterale e multilaterale in modo che questo Grande Giubileo diventi l'espressione visibile della comune aspirazione dell'intero popolo di Dio di glorificare il Nome dell'Unico Signore il cui sacrificio di redenzione è diventato il pegno della nostra salvezza».

Il Comitato per il Giubileo della Chiesa ortodossa russa è presieduto dallo stesso Patriarca Alessio II ed è composto da vescovi membri del Sinodo, dai presidenti delle scuole ecclesiastiche, da funzionari del dipartimento delle relazioni esterne e di altri dipartimenti dell'amministrazione patriarcale. Nel notificare alla Chiesa cattolica l'istituzione di questo comitato si esprimeva «la speranza che i suoi rappresentanti possano esaminare con voi le prospettive di una collaborazione e la possibilità di concordare provvedimenti per la preparazione del giubileo».

Europa

Le Chiese in Europa presentano un programma particolarmente interessante per la preparazione e la celebrazione del Giubileo. Nel mese di giugno, dal 23 al 29, si terrà a Graz (Austria) la II Assemblea Ecumenica Europea sul tema "La riconciliazione, dono di Dio e fonte di vita nuova". L'assemblea è organizzata dalla Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e vi prenderanno parte 700 delegati cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti.

Inoltre il comitato congiunto fra queste due organizzazioni, riunitosi Ratzeburg (Germania) a fine gennaio, ha deciso di convocare nel 2000 un altro incontro ecumenico europeo per celebrare insieme il nuovo millennio e riflettere insieme sull'unità dei cristiani.

Osservazione

Non ci sono ancora le decisioni sulle celebrazioni comuni né sulle forme precise che esse prenderanno. Le varie Chiese e organizzazioni ecumeniche sono impegnate a trovarle. Nel tempo che ci resta dal 2000 nelle concrete situazioni certamente si concorderà la forma più conveniente in cui ogni tradizione cristiana potrà collocare se stessa accanto alle altre in una sinfonia che renderà gloria a Dio.

Per intanto assieme alla ricerca teologica e pastorale le varie Chiese si preparano nella preghiera. Il comitato internazionale misto composto da rappresentanti della Chiesa cattolica e del Consiglio Ecumenico delle Chiese già due anni fa ha preso la decisione di adottare come tematiche per il triennio 1997-1998-1999 gli stessi temi proposti dal Santo Padre per la preparazione del giubileo. In tal modo la Chiesa cattolica e le altre Chiese e Comunità ecclesiali riflettono e pregano insieme sulla professione di fede nelle tre Persone della Santa Trinità e sulla economia di salvezza realizzata in Gesù Cristo.

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