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L’Approfondimento

Un ritorno comune alla fonte divina dell’autentica sapienza
Alessandro Finazzi Agrò

"La cura dell'istruzione è amore (Sap. 6.17)".Certamente questa massima ha potuto ispirare la Chiesa nella sua opera in favore della trasmissione del sapere antico, prima per merito delle comunità monastiche che hanno preservato e diffuso il patrimonio librario greco e latino, poi con l'istituzione, la promozione e il consolidamento delle università in Europa.

Questa considerazione ha in parte ispirato l'idea di riunire a Roma professori di tutte le università del mondo per celebrare insieme il Grande Giubileo dell'Anno 2000 e testimoniare così in modo concreto il legame ideale con l'origine stessa dell'Università.

Il congresso mondiale dei docenti universitari riguarderà gli aspetti più importanti, in ogni ambito disciplinare, delle emergenze scientifiche ed etiche che sembrano caratterizzare l'apertura del nuovo millennio. Sarà tra l'altro una presa di coscienza del ruolo che l'università deve svolgere: di essere cioè un riferimento etico oltre che culturale per la società che affronta il futuro con vecchi timori e nuove speranze.

La chiusura del secolo più tragico del secondo millennio, secolo in cui anche la scienza, o meglio la tecnologia, ha contribuito con mezzi di distruzione sempre più potenti ad aumentare l'orrore delle guerre, soprattutto a carico della popolazione civile e in cui la cultura, o meglio una pseudocultura, ha tentato di legittimare lo sterminio di interi popoli e, in modo strisciante, l'affermarsi di un atteggiamento possibilistico verso il valore assoluto della vita ammettendo o favorendo l'aborto e l'eutanasia, richiede un profondo ripensamento sui valori che i docenti devono affermare in primis per loro stessi e quindi per i propri allievi.

L'idea di una trasmissione "neutra" della cultura secondo cui il rapporto tra docente e discente sia ininfluente sull'insegnamento e l'apprendimento risulta alla prova dei fatti totalmente infondata.

Ciascuno di noi costituisce tra i suoi ricordi più preziosi la figura di uno o più docenti, che veri maestri, hanno influenzato in modo profondo la formazione, il pensiero e le scelte della vita. E' perciò opportuno e urgente che i docenti di ispirazione cristiana ritrovino le ragioni stesse della propria fede e della loro missione di guida delle generazioni future, senza prevaricare le coscienze degli allievi, ma indirizzandoli eticamente soprattutto con l'esempio, con un'applicazione costante al proprio dovere.

Sarà questo il modo più adeguato per rispondere alla specifica vocazione di professore e di mostrare concretamente gratitudine alla Chiesa Cattolica per aver costituito le Università.

Inoltre i docenti cattolici, per la prima volta nella storia della Chiesa, potranno celebrare il Giubileo, insieme al Santo Padre, non individualmente ma come comunità scientifica che riconosce l'appartenenza divina di ogni autentica sapienza nella meditazione delle parole del Salvatore "conoscerete la verità e la verità vi farà liberi ( Gv 8.32)". L'incontro con il Papa, consentirà di ricapitolare le principali conclusioni raggiunte nelle rispettive aree disciplinari per presentarle allo stesso Santo Padre, quale omaggio al Suo coraggioso e per certi versi innovativo rapporto con la comunità scientifica mondiale.

Questo Giubileo dei docenti universitari si annuncia come un evento peculiare nel pur vasto ambito di significativi incontri programmati per il 2000 e vuole sottolineare la continua attenzione dimostrata da Giovanni Paolo II per il mondo universitario e in modo particolarissimo per i giovani che ne sono ad un tempo i principali fruitori e la stessa ragione di essere. In questo contesto non sembra casuale il fatto che l'incontro del Papa con i giovani per la Giornata Mondiale della Gioventù, l'evento più importante dell'anno giubilare in termini di numero di partecipanti, si svolgerà qualche giorno prima, il 19 e il 20 agosto del 2000, proprio all'interno di una delle Università di Roma.

Le giornate giubilari a Tor Vergata
 nel segno di un nuovo umanesimo

La dimensione umanistica della cultura e del sapere scientifico e il rapporto tra fede e ragione. Questi i temi su cui Giovanni Paolo II ha basato la sua Visita Pastorale all’Università di Tor vergata, il 29 aprile scorso, in vista dei grandi eventi giubilari che avranno luogo qui, nei 600 ettari del campus universitario romano. Il Santo Padre ha voluto ricordare soprattutto la giornata giubilare dei giovani e quella dei docenti universitari, per le quali il rettore Alessandro Finazzi Agrò ha posto in evidenza, nell’indirizzo di saluto al Pontefice, il forte coinvolgimento dell’Ateneo, “comunità di maestri e studenti”. 

L'autentico umanesimo “non rende l'uomo estraneo a Dio o a lui antagonista”, ha detto il Santo Padre. “Al contrario - ha aggiunto -, aprendosi al mistero divino, il vero umanista trova lo spazio della propria libertà, lo slancio di una ricerca che ha come confini il vero, il bello ed il bene, i tratti di una insostituibile valenza formativa al servizio di un progresso culturale autentico”.

Il Papa ha quindi fatto riferimento ai Convegni scientifici, alcuni dei quali promossi anche dalla Università di Tor Vergata, che in vista del Giubileo sono stati programmati attorno al tema "L'università per un nuovo umanesimo", e che “ben rispondono” a questa prospettiva. “Auspico di cuore - ha detto il Papa - che essi siano occasioni propizie di  approfondimento scientifico e, al tempo stesso, di dialogo e di confronto tra docenti e studenti su queste tematiche di grande interesse umano e spirituale. In questa linea si situa il Giubileo dei Docenti Universitari, alla cui preparazione si sta lavorando con impegno”.

Ma Tor Vergata è anche la sede dei grandi raduni del 2000. Così al santo Padre “piace menzionare la Giornata Mondiale della Gioventù” che “costituirà un'occasione singolare per rinnovare in profondità le prospettive della ricerca in ogni campo del sapere umano”.

Nel corso della cerimonia il Papa ha anche benedetto, e fatto suonare, la campana della futura cappella universitaria di Tor Vergata. La chiesa, centro dell’azione pastorale all’interno dell’Università, sarà dedicata a San Tommaso d’Aquino. “Con la sua intelligenza aperta ed il suo interesse appassionato per la verità, questo Santo seppe cogliere "l'armonia che intercorre tra ragione e fede" (Fides et ratio, 43)”, ha spiegato il Papa che ha quindi colto l’occasione per dare una interpretazione autentica della sua ultima enciclica: “Non si tratta - ha affermato -  di fondare la fede sulla ragione, o di sottoporre l'una all'altra, ma di illuminare la ragione con la luce della fede. Di questa luce abbisogna anche la cultura universitaria”.

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