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Padre Pio e il Giubileo

Un segno concreto della presenza di Dio nel mondo
+ Francisco José Cox Huneeus

La beatificazione di Padre Pio è un evento che ci aiuta a mettere in rilievo alcuni aspetti centrali del Giubileo. La stampa ha posto la sua attenzione quasi esclusivamente sull'aneddotica tralasciando i temi davvero importanti. Vediamone alcuni:

Dio è vivo e agisce nel nostro mondo

Nella vita di Padre Pio si è manifestata la realtà di Dio e la sua azione. La Chiesa con la beatificazione certifica la santità del beato e la sua configurazione con Cristo Gesù. Senza Dio, senza Gesù Cristo e il Suo Spirito, la vita di Padre Pio sarebbe impensabile e incomprensibile. Dio si è manifestato attraverso la presenza e l'azione di Padre Pio per molti anni a tantissima gente di ogni parte del mondo.

Nella società attuale, fortemente secolarizzata, Dio si è messo in evidenza portando luce, fede, pace speranza a uomini e donne che vivono in mezzo a noi in questa società che si dimentica di Dio.

Il Giubileo è anche un lieto annunzio della presenza di Dio nel mondo. Celebra il sorprendente avvenimento della nascita di Cristo, vero Dio e vero uomo. Il Giubileo è l'invito a scoprire Dio che misteriosamente agisce in mezzo a noi, come ha fatto nella vita e nell'attività di Padre Pio. E' una sfida alla fede, perché Dio non agisce normalmente nella forma straordinaria - stigmate, miracoli- come lo ha fatto nella vita di Padre Pio. Dio agisce abitualmente non in modo spettacolare, ma nella semplicità del quotidiano, della fede, della speranza della carità operante. La nascita di Gesù che il Giubileo celebra fu tutt'altro che spettacolare: nella povertà e nella solitudine di Betlemme nacque il Figlio di Dio, che è in tutto somigliante a qualsiasi altro bambino... tranne che nel peccato, che non ebbe parte alcuna in Lui. Così il Giubileo deve aiutarci a trovare, a scoprire e a vivere nella presenza di Dio, nella quotidiana realtà della vita. Nonostante la società sia molto secolarizzata, Dio vive tra di noi e agisce tra di noi.

Il Dio di Gesù Cristo è misterioso nelle sue vie

La sofferenza - simboleggiata dalle stigmate - fu una caratteristica importante nella vita di Padre Pio. Ci ricorda che Gesù Cristo operò per la salvezza morendo sulla croce, prendendo su di sé il peccato , il dolore e la morte, realtà inseparabili di tutta la vita umana. Gesù non soppresse le sofferenze. Qui si radica uno dei più grandi misteri. Tanti si allontanano dalla fede proprio per questo fatto: se Lui è Dio, cioè onnipotente e buono perché non cancella il dolore e le sofferenze dal mondo?

Se non lo fa significa o che non può farlo o non vuole farlo e così svanisce la fede in Dio onnipotente e buono. Ma Gesù non fu indifferente al dolore. Fece quello che nessuno mai avrebbe pensato: assunse il dolore, si fece compagno e vicino di tutti i sofferenti del mondo e, morendo Lui stesso sulla croce, con la sua resurrezione ha vinto la morte e ci ha aperto la porta della vita eterna. Lui ci invita a dare senso salvifico alle nostre sofferenze e a praticare la carità fraterna verso i sofferenti perché loro percepiscano la presenza di Gesù accanto a sé.

Il Giubileo ci chiama a rinnovare la fede in queste Gesù che agisce misteriosamente nel mondo, non secondo i criteri umani che cercano sempre l'efficacia esterna, l'esito visibile, i grandi successi. Le vie del Signore sono misteriose. Lui ci chiama nel Giubileo alla conversione e a fare penitenza, a trovare più profondamente il Signore Gesù e a vivere secondo il Suo Spirito. I nostri pensieri, i nostri atteggiamenti, le nostre parole, il nostro modo di agire e di valutare cose e persone  assomigliano il più possibile  a quelli di Gesù. Questo è lo scopo del pellegrinaggio, dell'attraversare la Porta Santa, di tutti gli incontri del Giubileo. Soltanto trovando Gesù anche nel suo atteggiamento dinanzi al dolore, possiamo arrivare alla pace autentica del cuore. Il cuore ci invita a crescere nella fede nel Dio di Gesù Cristo, le cui vie sono misteriose...ma sono vie che portano alla vita.

Padre Pio dedicò molto tempo al confessionale

Padre Pio aveva una acuta coscienza della gravità del peccato e, allo stesso tempo della profonda gioia che deriva dal perdono e dalla misericordia. Tantissime persone trovarono la gioia e la pace dello spirito grazie al riconoscimento, al pentimento, alla confessione dei loro peccati e grazie all' assoluzione sacramentale. Ma nell'insieme della società moderna, il senso del peccato svanisce sempre di più. E non perché manchino tra di noi grandi peccati; anzi ne abbiamo di tutti i colori: guerre, violenze, omicidi, violazioni dei diritti umani, corruzione, avarizia, commercio di droga, indifferenza dinanzi alla povertà o alle sofferenze altrui, spreco di beni, etc.

Il Giubileo porta in sé una forte componente penitenziale. I segni giubilari tipici: pellegrinaggio, Porta Santa, penitenza, indulgenza, ci portano ad un umile riconoscimento dei nostri peccati e risvegliano la coscienza del male che esiste purtroppo nel mondo. Soprattutto, il Giubileo ci invita ad entrare più profondamente nell'unione con Cristo Gesù e la Chiesa per lottare, con Lui e come Lui, "per vincere il male con il bene".

Dobbiamo così ringraziare Dio che, con la beatificazione di Padre Pio, così vicina all'inizio dell'Anno Santo del duemila, ci aiuta a comprendere e a vivere meglio il Giubileo.

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