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GIUBILEO NEL MONDO

Cile - La Croce del Terzo Millennio a Coquimbo

La “Croce del Terzo Millennio a Coquimbo”, nell'Arcidiocesi de la Serena, 500 km a nord di Santiago si trova già in costruzione. Le autorità civili del Comune, con il Sindaco Pedro Velasquez in testa e con l'approvazione dell'Arcivescovo S.E. Donoso, hanno accolto la coraggiosa iniziativa di erigere una grande croce monumentale sul colle più alto della città, che gode di una veduta panoramica eccezionale su entrambe le città, Coquimbo, con il porto, e la Serena. La Croce sarà segno e ricordo per le generazioni future del Grande Giubileo dell'Anno 2000, che segna l'inizio del terzo millennio della storia cristiana.

Coquimbo è un città portuale dove la popolazione molto coraggiosa va avanti tra mille sacrifici. E' una città con tanti problemi derivati dalla povertà in cui vive la gran parte dei suoi abitanti.

E' forte il contrasto con le belle spiagge comunali dove sorgono lussuosi luoghi di vacanze, con belle ville e alberghi. Coquimbo città ha bisogni materiali di ogni genere: salute (strutture ospedaliere), case, educazione (scuole), infrastrutture (strade) etc. Perché, allora, chiedono alcuni, spendere soldi, tempo, impegno per alzare una grande croce?

La risposta del popolo di Coquimbo è una testimonianza di grande valore, che parla della fede e del cuore generoso della gente, delle Autorità e della Chiesa di Coquimbo.

La Croce Monumentale, posta sul colle più alto della città, illuminata durante la notte per essere sempre vista da tutti, sta a significare che il coquimbano (come ogni essere umano) deve avere lo sguardo rivolto verso l'alto, verso Dio. In Gesù Cristo, Salvatore, che, attraverso la croce, ci aprì il cammino della vita, trova il più profondo stimolo per vivere bene, per fare dell'amore per Dio e per il prossimo, il senso vero e profondo della propria vita.

La Croce Monumentale manifesta la fede che sostiene nel pellegrinaggio spesso duro e sacrificato che è la vita. La Croce Monumentale è un segno della fede, della speranza e dell'amore per Dio e per il prossimo che Gesù ha portato e con la quale il popolo di Coquimbo, cristiani, cattolici, protestanti, vogliono iniziare il Terzo Millennio.

Il disegno architettonico della croce è stato oggetto di un concorso pubblico bandito a livello nazionale. E' stato vinto dalla ditta degli architetti Carlos Aguire, Alvaro Paez e Juan Pablo Parentini.

Le dimensioni della croce sono veramente monumentali e la sua configurazione, assai originale. E' una croce integrata da tre pezzi indipendenti uniti nella base, significando le tre persone della Trinità. Nell'ampio spazio di preghiera che si crea nella base, 10 colonne da cui sgorga dell'acqua, rappresentano i dieci comandamenti e l'acqua del Battesimo. Più in basso 12 colonne significano i dodici apostoli che supportano una grande vetrata fatta di 2000 pezzi di vetro, segno dei 2000 anni della nascita di Cristo.

L'altezza sopra il colle (che da parte sua ha 140 mt. sopra il livello del mare) è di 70 mt.; ogni braccio della croce misura 20 metri. Il progetto prevede scale e ascensori fino a un belvedere a 60 mt. sopra il colle. Da quel punto si gode una vista  panoramica eccezionalmente bella.

L'opera è finanziata da contributi del popolo, di aziende locali e nazionali, del Comune e dello Stato.

Oltre il significato spirituale già segnalato, un tale monumento significa un fattore di attrazione turistica di grande rilievo. Coquimbo ha bisogno di risorse e di coltivare una sua originalità e la coscienza del proprio valore. Un monumento come questo darà notorietà e prestigio alla città: sarà in qualche modo per Coquimbo quello che a Rio de Janeiro ha significato il grandioso Cristo del Corcovado.  L'esempio di questa iniziativa di Coquimbo e dell'Arcidiocesi di La Serena può ispirare altre città a intraprendere un opera simile.

Il progetto fu presentato al Santo Padre e al Cardinale Angelo Sodano dal Sindaco. Fu accolto e benedetto con gioia ed entusiasmo e la promessa di aiutare in diversi modi la realizzazione. Anche noi, dalla nostra rivista, auguriamo tante belle cose e buon successo!

Colombia - Assemblee familiari in tutte le parrocchie del Paese

“Dilatare gli orizzonti del credente secondo la prospettiva stessa di Cristo: la prospettiva del “Padre che è nei cieli”” (TMA, 49). Il vescovo Mons. Luis Gabriel Romero Franco, Presidente del Comitato nazionale della Colombia per la preparazione e celebrazione del Giubileo, si riferisce a questa direttiva del Papa nella Lettera apostolica Tertio Millennio adveniente del 10 novembre 1994, per presentare i temi per le assemblee familiari che si tengono in parrocchia in tre sere, per tre volte durante il 1999, sui temi: il mistero di Dio Padre, la carità(o amore), la penitenza. Nel primo ciclo di sere di riflette su: il mistero del Dio della salvezza universale; Dio amore che è fonte di amore; Dio come Padre di misericordia. Nel secondo i temi proposti sono: l’amore nell’esperienza umana; l’amore come dono di Dio per tutta l’umanità; l’amore di Dio vissuto e condiviso nelle relazioni umane. Nell’ultimo ciclo serale si medita sulla penitenza, vista come virtù delle persone, come sacramento del perdono, come sacramento della riconciliazione.  

India - Assemblea dei vescovi per il terzo millennio

Per il Giubileo del 2000 i vescovi indiani hanno in programma una loro assemblea straordinaria per definire i nuovi orientamenti, che dovranno guidare la Chiesa in India nel terzo millennio cristiano. Il programma dell'assemblea è stato discusso in una riunione del Comitato permanente della Conferenza episcopale, svoltasi recentemente a New Delhi. Come ha spiegato in un'intervista all'agenzia UCAN il vice segretario generale della Conferenza episcopale, Padre George Pereira, l'assemblea dovrà discutere le strategie per dare nuovo impulso alla missione evangelizzatrice della Chiesa in India, per valorizzare il suo patrimonio culturale e per promuovere il rinnovamento spirituale dei fedeli, nella convizione, ha detto Padre Pereira, "che anche la Chiesa debba contribuire alla costruzione di una nuova e vitale società in questo Paese". L'assemblea, che si terrà probabilmente nel mese di ottobre del 2000 a Bangalore, nello Stato meridionale di Karnataka, sarà preceduta da una serie di incontri preparatori a livello parrochiale, diocesano e regionale. Come evidenzia, infatti, la bozza del documento di lavoro preparato dal Comitato permanente, l'assemblea dovrà coinvolgere tutte le realtà ecclesiali del Paese per dimostrare il "carattere  partecipativo" della Chiesa in India. A partire dal mese di gennaio del 2000, ogni diocesi organizzerà un seminario sul tema: "Un nuovo modo di essere Chiesa - Verso una nuova società", per stimolare i fedeli a una partecipazione attiva alla missione della Chiesa. In tutte le parrocchie verrà distribuito un sussidio preparato dal Comitato nazionale per il Grande Giubileo del 2000 e intitolato "La Chiesa, una comunità animata e guidata dallo Spirito Santo", che illustra vari aspetti della vita della Chiesa a livello parrocchiale e diocesano.

Francia - Il cardinale Etchegaray incontra i delegati per il Giubileo

Il cardinale Roger Etchegaray, Presidente del Comitato Centrale del Grande Giubileo del 2000, ha incontrato a Parigi i delegati delle diocesi e dei Movimenti cattolici del

Paese, che preparano al loro livello i grandi appuntamenti dell’anno prossimo. Alla riunione ha partecipato Mons. Jacques Perrier, vescovo di Tarbes e Lourdes, presidente del Comitato nazionale francese per il Giubileo. Il cardinale si è rallegrato per le iniziative prese dalle diocesi francesi per “questa grande avventura giubilare”, cara a Giovanni Paolo II dall’inizio del suo pontificato. In Francia e in molti altri Paesi il cardinale Etchegaray vede un “segno della vitalità della Chiesa”. A suo parere, l’anno prossimo da 25 a 30 milioni di pellegrini potrebbero recarsi a Roma.

Il Presidente del Comitato Centrale ha ricordato che le diverse proposte cattoliche per celebrare i duemila anni dalla nascita di Cristo non cercano di “ricuperare” le altre Chiese cristiane, anche se l’intento del Papa è fortemente ecumenico. Ha annunciato che alla fine di ottobre del 2000 si terrà a Roma, alla presenza del Papa, un Colloquio interreligioso per esaminare come le religioni potrebbero collaborare di fronte alle sfide del terzo millennio. “Domani - ha dichiarato il cardinale Etchegaray - il grande problema non sarà più l’ateismo, ma una sincera e profonda coabitazione tra le religioni e il modo in cui il cristianesimo dovrà mantenere la sua identità, senza scivolare nel sincretismo”.

Mons. Jacques Perrier ha tracciato a grandi linee i programmi della Chiesa in Francia per l’anno prossimo. Dopo un primo periodo di preparazione dal 22 dicembre 1999 al 2 gennaio 2000, egli ha suggerito che le 14 Domeniche di Quaresima e del tempo pasquale permettano un “riciclaggio, non con dei corsi, ma secondo la liturgia”. Questa formazione cristiana della Domenica sarebbe destinata in particolare a chi si è allontanato dalla Chiesa cattolica. Dopo alcuni raduni diocesani nella Pentecoste del 2000, l'estate sarà dedicata a valorizzare Santuari, piccoli o grandi, per avvicinare alla fede persone diverse e quindi non necessariamente molto praticanti. Ancora non è stato fissato il programma per la fine dell’Anno Santo.

Padre Max Cloupet, Rettore della chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma, è anch’egli già mobilitato perché possano essere accolti nell’Urbe i pellegrini isolati e i piccoli gruppi giunti dalla Francia. Il cardinale Etchegaray ha concluso l’incontro ripetendo che il fine dell’anno giubilare è: “Rafforzare la fede e la testimonianza dei cristiani, cioè favorire una conversione personale e un impegno sociale senza frontiere”.  

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