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NOTIZIARIO

Riflessione su Dio Padre in Terra Santa

Anche quest'anno l'Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa ha promosso a Gerusalemme un convegno di studi in preparazione dell'anno giubilare che, dedicato a "Dio, Padre del Nostro Signore Gesù Cristo", ha concluso la "trilogia" indicata dal Papa nella Tertio Millennio adveniente. Due anni fa si era svolta infatti una settimana cristologica e l'anno scorso un analogo convegno sul Santo Spirito. L'iniziativa ha contribuito così a far vivere alla Chiesa locale la dimensione spirituale del Grande Giubileo, con attenzione al rapporto ecumenico e stimolo al dialogo interreligioso grazie al coinvolgimento di personalità delle Chiese di ogni rito e delle altre due religioni monoteistiche, Ebraismo e Islam.

Per la sua organizzazione si sono impegnate le principali istituzioni cattoliche di Terra Santa: L'Ecole Biblique e Archéologique dei Domenicani, lo Studium Biblicum Franciscanum dei Frati Minori, il Pontificio Istituto Biblico dei Gesuiti, l'Istituto S.Pietro-Ratisbonne per gli studi cristiani sul giudaismo, l'Istituto ecumenico per gli studi teologici di Tantur, l'Università cattolica di Betlemme, il Centro pontificio Notre Dame, il Seminario patriarcale latino e gli studentati teologici dei Francescani, dei Salesiani e dei Benedettini.  Alcuni dei loro rettori - d. Maroun Lahham del seminario, p. Frédéric Manns OFM, p. Giovanni Caputa SDB e p. Claude Geffré OP - sono stati i moderatori delle quattro giornate, dal 19 al 22 aprile, su altrettante tematiche: la rivelazione biblica, prospettive monoteistiche, patristica e liturgia, teologia e spiritualità.

Al convegno, ospitato come gli altri anni nel salone del seminario patriarcale armeno ortodosso (e il patriarca Torkom Manoogian è intervenuto ad una sessione) hanno partecipato da 250 a 300 persone. Ogni giornata è stata aperta da una preghiera  e da una riflessione affidate al patriarca latino Michel Sabbah, al vescovo siro-cattolico Pierre Abdel Ahad, al custode di Terra Santa p. Giovanni Battistelli OFM e al vescovo Kamal-Hanna Bathish, presidente del Comitato di Gerusalemme per il Grande Giubileo. Alla cerimonia di apertura il delegato apostolico mons. Pietro Sambi ha letto un messaggio speciale di Giovanni Paolo Ii: "Quest'anno finale di preparazione al Grande Giubileo dell'Anno 2000, afferma, vuole aiutare i credenti ad ampliare i loro orizzonti in modo che possano vedere tutte le cose nella prospettiva del Padre Nostro che è nei cieli, dal quale Gesù è stato inviato e al quale è tornato". Il messaggio, a firma del segretario di stato cardinale Angelo Sodano, prosegue affermando che il Santo Padre "prega perché questo convegno contribuisca a rafforzare il significato della vita cristiana come di un grande pellegrinaggio verso la casa del padre, un pellegrinaggio che coinvolge l'intimo della persona allargandosi  poi alla comunità credente per raggiungere l'intera umanità (Tertio Millennio adveniente, 49). Invita quindi i partecipanti a guardare al Giubileo come ad un'occasione che aiuti la Chiesa  di Terra Santa e i numerosi pellegrini che vi giungeranno a incontrare nelle fede il Signore nei luoghi stessi in cui la nostra Redenzione è attuata". (G.M.)

“Tu hai un Padre”: Lettera pastorale dell’arcivescovo Angelo Comastri

L’arcivescovo Angelo Comastri, Delegato Pontificio per il Santuario di Loreto, ha scritto una Lettera pastorale “alla Chiesa di Loreto in cammino verso il Giubileo del 2000”. All’inizio egli chiede al lettore il permesso di entrare nella sua casa, di sedersi alla mensa della sua amicizia e di iniziare un dialogo con lui. Per mostrare l’infinita bontà di Dio Padre, Mons. Comastri commenta le tre parabole narrate nel Capitolo 15.esimo del Vangelo di Luca: della pecora smarrita (1-7), della moneta ritrovata (8-10), del figlio prodigo (11-32). Ma subito precisa: «Forse è una presunzione commentare le parabole di Gesù, perché esse sono limpide, precise, trasparenti: mi limito soltanto a lasciar sprigionare il potenziale di luce che esse contengono». A conclusione del commento alla prima parabola, l’arcivescovo scrive: «Dio non è soltanto il Pastore che guida e protegge i “vicini”, ma è anche il Pastore che cerca appassionatamente il popolo dei “lontani”. Meravigliosa notizia! Vengono in mente le parole inaudite che Isaia mette in bocca a Dio: “Io, il Signore, sono il primo/ e io stesso sono con gli ultimi” (Is 41,4)». In merito alla  parabola della moneta ritrovata, Mons. Comastri esclama: «La moneta preziosa è il peccatore! Ci pensate? Ma questo è un messaggio di bellezza unica e di consolazione inesauribile!» Nel commento alla parabola del figlio prodigo, che oggi si preferisce chiamare del padre misericordioso, il Delegato Pontificio al Santuario di Loreto scrive: «Dio mi ama! Qualsiasi cosa mi accada, Dio mi ama e continua ad amarmi! (...) Il Padre è Amore, essenzialmente Amore, fedelmente Amore, inesauribilmente Amore». Dopo aver parlato di due illustri pellegrini alla Santa Casa di Loreto - Benedetto Labre (1748-1783) e Santa Teresa di Lisieux - Mons. Comastri ricorda che «il Giubileo è appello dello Spirito: è appello ad una autentica conversione!», conclude la sua «fraterna conversazione» con il lettore e si congeda da lui dicendogli: «Con affetto benedicente mi fermo ancora sulla porta della tua casa e ti saluto nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».  

“Il Padre vi ama”: 21.esimo pellegrinaggio notturno Macerata-Loreto

La sera di sabato 19 giugno prossimo, allo Stadio “Helvia Recina” di Macerata si riuniranno decine di migliaia di giovani per partecipare al 21.esimo pellegrinaggio notturno a piedi di 28 chilometri fino al Santuario della Santa Casa a Loreto, promosso da “Comunione e Liberazione”. Avrà come tema Il Padre vi ama (cfr. Gv 16, 27) e le intenzioni principali di preghiera saranno per i giovani; per la preparazione del Giubileo e della Giornata mondiale della gioventù a Roma nel 2000; per le Missioni che si svolgono nelle diocesi in preparazione all’Anno Santo e in particolare per la Missione Famiglia a Macerata; per la pace nel mondo, soprattutto nei Paesi più colpiti dalla guerra e dalla violenza.

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