Un evento esclusivamente spirituale - Card. Roger Etchegaray
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Un evento esclusivamente spirituale - Card. Roger Etchegaray

Il Calendario del Grande Giubileo dell'Anno 2000 è stato presentato alla stampa internazionale nella Sala stampa della Santa Sede martedì 26 maggio 1998, e grande è stata l'eco dell'avvenimento nei media di tutto il mondo. Alla conferenza stampa sono intervenuti il Cardinale Roger Etchegaray, Presidente del Comitato centrale del Grande Giubileo, l'Arcivescovo Crescenzio Sepe, Segretario del medesimo Comitato, e Mons. Piero Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.

Sul lungo cammino verso il Giubileo abbiamo, dal dicembre 1994, la Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente nella quale Giovanni Paolo II traccia - talvolta con la precisione di una mappa da stato maggiore - il nostro itinerario verso l'Anno 2000. Ora che l'orizzonte di questo nuovo millennio è così vicino, il Papa ci presenta il Calendario del Grande Giubileo. Se qualcuno, nel brusio della carovana, non pensava più che si tratta di vivere un anno particolarmente santo nei minimi dettagli, questo Calendario viene a strapparlo dalle distrazioni o tentazioni materiali per mostrargli il carattere esclusivamente spirituale dell'evento che si prepara. A dire il vero, è proprio in questo spirito che le Chiese locali si sono già messe in cammino con grande alacrità e fervore.

La presentazione di questo Calendario è preceduta da una serie di annotazioni che consentono di definirne i tratti essenziali: è fondamentale una lettura attenta per ben cogliere la natura stessa del Giubileo... e accordarvisi pienamente. Un Giubileo basato su un calendario liturgico può apparire una procedura di routine, priva d'immaginazione; ma non potrebbe esservene un'altra per una Chiesa che si nutre, giorno dopo giorno, dell'unica manna della storia della salvezza vissuta più come impegni pressanti che come semplici anniversari. In questo senso, la testimonianza ecumenica, voluta dal Papa come una delle esigenze giubilari, è posta in risalto in modo originale nel Calendario, sia in occasione della Settimana tradizionale di preghiera per l'unità dei cristiani (è il 18 gennaio che si aprirà la Porta Santa di S. Paolo fuori le mura) sia il 7 maggio, al Colosseo, per la celebrazione ecumenica dei "Nuovi Martiri". Particolarmente significativa sarà anche, all'inizio della Quaresima (8 marzo), la processione penitenziale che si svolgerà da santa Sabina al "Circo Massimo" con "la chiara coscienza di ciò che la Chiesa ha vissuto nel corso degli ultimi dieci secoli" (T.M.A.. n. 33). Peraltro, poco prima dell'apertura del Giubileo, una assemblea interreligiosa si terrà a Roma, dal 24 al 28 ottobre 1999.

Ogni calendario ecclesiastico è universale. Il carattere romano di questo calendario giubilare ha tuttavia un valore esemplare o almeno stimolante per le Chiese locali e le Conferenze episcopali che dovranno stabilire il loro proprio calendario. Come il Papa chiede espressamente, la celebrazione del Giubileo deve farsi "contemporaneamente in Terra Santa, a Roma e nelle Chiese locali" (T.M.A.. n. 55). Il programma per la Terra Santa, dato il contesto socio-politico, resta ancora incerto su molti punti, ma speriamo possa svolgersi: lo faremo conoscere in tempo utile. Quanto al polo delle Chiese locali, esso si rivela il più promettente in iniziative di ogni sorta assunte, secondo lo spirito e la lettera T.M.A. ed è tanto più importante in quanto il numero dei fedeli, soprattutto del terzo mondo, che potranno essere pellegrini a Roma o in Terra Santa, sarà necessariamente modesto, nonostante la grossa corrente di solidarietà che si delinea. Il successo spirituale dell'Evento giubilare è dunque in gran parte nelle mani dei Comitati Nazionali per il Giubileo, collegati in modo attivo con le Chiese diocesane. Attraverso la preparazione e distribuzione di vari "sussidi pastorali" il Comitato Centrale del Giubileo stimola e nutre incessamente questo reciproco aiuto.

Il Calendario segnala le celebrazioni giubilari più significative e già registrate che vanno ad inserirsi nel calendario liturgico. In seguito, pannelli regolarmente aggiornati indicheranno le date dei pellegrinaggi e delle manifestazioni culturali che Roma avrà l'impegnativo onore di accogliere.

Teniamo presente, fin da ora, l'obiettivo assegnato da Giovanni Paolo II per la celebrazione stessa del Grande Giubileo: "la glorificazione della Trinità dalla quale tutto viene e alla quale tutto si dirige, nel mondo e nella storia " (T.M.A. n. 55).

 

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