GRANDE GIUBILEO DEL 2000: LA DIMENSIONE INTERRELIGIOSA
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Lo Spirito è attivo nel cuore di tutti i popoli - Michael L. Fitzgerald

Sua Santità Giovanni Paolo II ha incessantemente affermato che il Giubileo dell’Anno 2000 non coinvolge soltanto i Cattolici e neppure i soli Cristiani, ma è un evento che riguarda, di fatto, l’umanità intera. Attraverso tale evento, i Cristiani celebrano l’anniversario della nascita del Verbo fatto carne, quel Verbo che illumina ogni persona quando viene al mondo. Per i seguaci di altre religioni, che non vedono Cristo coi nostri stessi occhi, potrebbe esservi una predisposizione a condividere la gioia dei Cristiani nell’anniversario della nascita del nostro Signore. Va inoltre considerato il fatto che la maniera cristiana di calcolare il tempo, a partire proprio dalla nascita di Cristo, è la più comunemente usata nel mondo; e così tutti ci accingiamo a preparare il nuovo millennio.

Ancora, le istanze del Giubileo come "anno di grazia del signore" che abbatte ogni schiavitù, cancella i debiti, rispetta la terra e ristabilisce l’uguaglianza fra i popoli, possono essere condivise da tutti, al di là delle differenze di credo religioso.

Un incontro interreligioso

Poiché questo millennio sta per concludersi mentre il prossimo è ormai alle porte, si è ritenuto opportuno invitare alcuni rappresentanti di fedi religiose diverse a riunirsi per qualche giornata di riflessione. Questo incontro interreligioso – organizzato dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, avrà luogo a Roma dal 24 al 29 ottobre 1999.

Il programma prevede la presentazione di un documento nei riguardi del quale i rappresentanti delle diverse religioni saranno chiamati a prendere posizione. Tutto questo verrà seguito da dibattiti di gruppo allo scopo di redigere una dichiarazione conclusiva comune. Una intera giornata sarà dedicata al pellegrinaggio. L’ultimo giorno i partecipanti saranno invitati al digiuno e alla preghiera prima del raduno per la celebrazione finale in piazza San Pietro alla presenza del Santo Padre. Mentre la prima parte dell’incontro sarà riservata ai soli invitati, la cerimonia in Piazza San Pietro sarà aperta a tutti.

L’organizzazione di tale incontro a Roma già nel ’99 vuol essere un incentivo affinché simili manifestazioni possano aver luogo ovunque, nel ’99 o anche nel 2000 stesso. Andrebbe infine ricordato che – secondo l’intenzione del Santo Padre - il Giubileo dell’Anno 2000 deve essere celebrato non solo in Terra Santa e a Roma, ma nelle Chiese locali di tutto il mondo.

Giornata di Riflessione sul Dialogo Interreligioso

Un’ulteriore sollecitazione nei riguardi della dimensione del dialogo interreligioso del Giubileo dovrebbe essere rappresentata da un invito alla preghiera e alla riflessione rivolto in modo particolare ai cattolici. La data per tale occasione potrebbe essere fissata per la Domenica di Pentecoste dell’Anno 2000.

Qualcuno potrebbe dimostrarsi sorpreso dal fatto che la Pentecoste possa costituire uno spunto di riflessione sull’importanza di promuovere le relazioni fra popoli di religioni diverse. E tuttavia la Pentecoste rievoca la venuta dello Spirito. Lo stesso Spirito che discese sui primi discepoli è sempre attivo nel cuore di tutti i popoli e nelle loro tradizioni e culture, anche nei riti religiosi. Tutto ciò che di buono e di nobile vi è nelle loro tradizioni può essere attribuito all’opera dello Spirito Santo. In questo modo lo Spirito Santo è il Primo Motore nelle relazioni interreligiose. La Pentecoste – che segna la nascita della Chiesa – è festa di missione e – come ha affermato Papa Giovanni Paolo II – il dialogo interreligioso è parte integrante della missione evangelizzatrice della Chiesa. La Pentecoste ci rimanda all’universalità della Chiesa che consiste nel portare il messaggio del Vangelo nel mondo in tutte le lingue. Attraverso il dialogo i Cristiani possono testimoniare il Vangelo nella stessa maniera in cui altri credenti hanno la possibilità di dare testimonianza dei propri valori religiosi e ciò è fonte di reciproco arricchimento. La Pentecoste è il segno che la Babele può essere superata, che l’armonìa fra i popoli non è un’utopia e che questo è, in ultima analisi, l’obiettivo del dialogo interreligioso.

La Domenica di Pentecoste del 2000 sarà dunque un’importante occasione per ricordare ai Cristiani che non siamo Cristiani solo per noi stessi, ma che siamo chiamati a cercare il dialogo con gli altri credenti e, di fatto, con tutta l’umanità.

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