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Giubileo nel mondo - Panoramica sulla vigilia dell’Anno Santo nei cinque continenti

Un dinamismo pastorale che coinvolge tutte le diocesi
+ Crescenzio Sepe

Un dato preliminare s'impone per la sua assoluta evidenza: il Giubileo è vivo in tutto il mondo, e, posso affermare, più ci avviciniamo all’apertura della Porta Santa, più l’attenzione e la sensibilità si fanno vive. E' la notizia, potremmo dire, di questa fine del ventesimo secolo che ci lascia non senza inquietudini e contraddizioni, ma anche con un forte segno di speranza.

In una precedente occasione avevo paragonato la vitalità del Giubileo ad un fiume sotterraneo che scorreva silenzioso.

Ora questo fiume ha guadagnato la superficie, è diventato un impetuoso corso d'acqua viva, capace di suscitare e rigenerare energie nuove.

Nello spirito della TMA, il Giubileo è diventato - a partire dall'anno dedicato a Gesù Cristo - orizzonte pastorale nel quale si sono mosse e si stanno muovendo le Chiese locali di tutto il mondo.

In quest’ultimo anno di preparazione, dedicato a Dio Padre, non si intende certo tracciare un bilancio del cammino compiuto, ma porre l’accento su questo imponente e importante cammino in corso, che ci riguarda in maniera diretta e dal quale abbiamo tratto non pochi spunti per la creatività, l’interesse, la profonda ecclesialità di una serie di iniziative.

Per offrire un quadro generale vorrei soffermarmi, con una panoramica più veloce che ampia, su alcuni singoli Paesi dei vari continenti, ponendo l'accento su alcune iniziative particolari.

Si tratta di un campionario non certamente esaustivo ma è la logica giornalistica a imporre di limitarsi a brevi cenni: anzi, talvolta a semplici "titoli", capaci di far sintesi e di suscitare, magari, un più vasto interesse.

Mi affiderò per prima ai numeri, alla mole quantitativa della produzione sul Giubileo in tutto il mondo. E' stato riferito, dati alla mano, che Giubileo è il titolo best-seller di questi anni nel campo dell'editoria cattolica mondiale. Una biblioteca sul Giubileo occuperebbe già migliaia di metri di scaffali. Volumi, libri, sussidi, opuscoli, poster, perfino semplici volantini, per restare solo alla carta stampata, senza contare la sempre più numerosa e fornita famiglia dei mezzi multimediali, da Internet ai compact-disk: tutto parla di Giubileo, sviluppando intorno all'evento una straordinaria fase di comunicazione spontanea.

Ecco alcune cifre:

- oltre 1000 sussidi tra manuali, depliant, riviste, calendari, bollettini, audio e video cassette, poster, ecc… tradotti nelle varie lingue ed in molti casi anche nei dialetti locali;

- oltre 200 messaggi pastorali inviati dalle varie Conferenze Episcopali nazionali;

- circa 300 lettere ed esortazioni pastorali inviate dai singoli Vescovi;

- più di 100 piani pastorali elaborati dalle varie Conferenze Episcopali nazionali o da singole diocesi;

- circa 100 conferenze stampa organizzate nei vari continenti.

Da tutta questa vasta produzione, oltre che dai contatti sempre più costanti, che abbiamo con i Vescovi del mondo, èpossibile delineare i caratteri generali, il segno del Giubileo nei vari continenti.

Così la forte vitalità dell'America Latina può essere espressa dal lavoro di sostegno e coordinamento del Celam, e dal forte impegno di grandi e piccoli Paesi come, ad esempio, il Brasile, il Cile, la Costa Rica, l'Equador, per i quali la preparazione al Giubileo, nel solco dei 500 anni dell'evangelizzazione, rappresenta un'opportunità per far crescere l’impegno dei sacerdoti, religiosi e laici, nell'edificazione della Chiesa e della società.

Tre eventi caratterizzano in modo singolare la preparazione del Giubileo nel Continente africano, che è il Continente missionario per eccellenza: il Sinodo continentale del 1994 e i due successivi pellegrinaggi apostolici del Santo Padre Giovanni Paolo II in Africa nel settembre 1995 e nel marzo 1998. Fu proprio Giovanni Paolo II a collegare la celebrazione del Sinodi continentali con la preparazione giubilare. Si legge, infatti, nella Tertio Millennio Adveniente (n. 21), che "questi Sinodi costituiscono già per se stessi parte della nuova evangelizzazione: nascono dalla visione del

Concilio Vaticano II sulla Chiesa; sono espressione della forza che Cristo ha donato a tutto il Popolo di Dio, facendolo partecipare della propria missione messianica, missione profetica, sacerdotale e regale".

Tra le iniziative particolari, posso citare il pellegrinaggio nazionale alla Basilica di Yamoussoukro, che si terrà quest'anno nell'ultima domenica di maggio, festa della Trinità, e che farà come la sintesi per tutto il continente del triennio di preparazione. Il pellegrinaggio, cui è prevista la partecipazione di 300 mila fedeli, sarà, scrivono i Vescovi africani, "il segno dei nostri sforzi, delle nostre opere, degli impegni che abbiamo assunto nei tre anni di preparazione in comune".

Per buona parte dell'Europa, e qui mi riferisco all'Europa centrale ed orientale, la preparazione del Grande Giubileo ha coinciso con il definitivo affrancamento dall'ideologia totalitaria di numerosi Paesi sottoposti, dopo la seconda Guerra mondiale, alla dittatura comunista. Gioverà qui ricordare che proprio l'Europa è, nell'ottica del Giubileo del Millennio, il Continente che più d'ogni altro ha contribuito ad infoltire le schiere dei Nuovi Martiri, che il Santo Padre ci invita a commemorare.

Non mancano notizie di iniziative apostoliche, delle quali numerose testimonianze ci giungono dalle diverse Conferenze episcopali. Queste Chiese vivono il Giubileo come una nuova primavera!

L'Europa conosce però anche la realtà di Chiese locali dalla lunga e consolidata tradizione pastorale. E’ impossibile

numerare le iniziative prese da queste Chiese, come la Polonia, la Francia, la Germania, l’Inghilterra ecc. Basti dire che,

per esempio, in Italia, sono più del novanta per cento le Diocesi che stanno vivendo un particolare momento di grazia attraverso le missioni popolari, convegni, ecc. In Spagna, poi, il Comitato nazionale ha prodotto, insieme con le varie Commissioni in cui è articolato, una imponente mole di materiale pastorale, sussidi, testi liturgici.

Ad Est dell'Europa c'è l'Asia, Continente immenso e diversissimo. Qui c'è la Terra Santa, dove Gesù scelse di nascere e che per questo il Papa ha voluto indicare quale secondo polo del Giubileo del millennio. I Vescovi di questa Regione si stanno muovendo con molto impegno per far vivere spiritualmente l’evento anche ai pellegrini che verranno da fuori. Basta guardare il Calendario che hanno pubblicato i Vescovi di questa Regione.

Ma l'Asia è anche la culla delle grandi religioni non cristiane, verso le quali i Vescovi di questo Continente si sono rivolti in spirito di dialogo fraterno, impegnandosi a costruire, tutti insieme nel terzo millennio, la civiltà dell'amore. Significativa, a questo proposito, mi pare l'iniziativa dei Vescovi coreani che hanno dato vita ad un movimento a carattere nazionale, detto "Nuovo giorno, vita nuova", con il quale intendono attuare lo spirito del Giubileo in modo concreto, in collaborazione con tutte le forze vive del Paese. L'obiettivo è una trasformazione positiva della intera comunità nazionale, a partire dalla famiglia, dagli ambienti di lavoro, dalla propria città.

Infine l'Oceania, il Continente insieme più lontano e più disperso, nel quale le linee della nuova evangelizzazione sono state puntualmente tracciate nel novembre scorso dall'Assemblea speciale del Sinodo, penultimo appuntamento continentale in vista del 2000. Qui, la sfida raccolta in numerosi documenti dell'Episcopato è ancora quella dell'inculturazione della fede in popoli legati alle culture tradizionali, in un Continente dove convivono realtà d'avanguardia e ambienti quasi primitivi.

Dell'Australia, in particolare, vorrei segnalare l'imminente pellegrinaggio ecumenico (2-11 giugno) che partirà dal centro politico del Paese, Canberra, e si concluderà al centro geografico, la montagna di Uluru: un pellegrinaggio "al cuore dell'Australia" che ha per obiettivo il rinnovamento spirituale e la riconciliazione specie con gli Aborigeni australiani.

Sempre nell'ambito di questa visione del Giubileo nel mondo, mi sembra significativo annunciare le prime date di alcuni Giubilei nazionali:

- 6 maggio: pellegrinaggio nazionale dell'Uruguay

- 21 maggio: pellegrinaggio nazionale del Messico

- 2 luglio: pellegrinaggio nazionale della Polonia

- 25 settembre: pellegrinaggio nazionale della Svizzera

- 7 novembre: pellegrinaggio nazionale dei Paesi Bassi.

A livello regionale italiano va segnalato il Giubileo dell'Abruzzo e Molise, previsto il 1°· aprile.

Come potete constatare, si tratta di una panoramica che dà il senso della vastità, ma anche della profondità di un dinamismo pastorale che coinvolge tutte le Diocesi del mondo e che sta dando frutti di rinnovamento spirituale nei fedeli. E’ questa, in fondo, la finalità ultima che il Santo Padre si era prefisso: far si che la Chiesa possa varcare la soglia del millennio con speranza più viva, con fede più profonda, con carità più incisiva.

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