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Il Novecento, secolo del martirio

Marco Impagliazzo

Uno degli aspetti più significativi di questo Giubileo è quello della memoria dei testimoni della fede del Novecento. Con una commemorazione ecumenica presieduta da Giovanni Paolo II, la Chiesa ha celebrato solennemente questa memoria il 7 maggio scorso a Roma nella suggestiva cornice del Colosseo. Nella Bolla Incarnationis mysterium il Papa ha chiesto ai credenti di non dimenticare la testimonianza dei martiri del XX secolo. Innumerevoli sono i contesti, le situazioni, le vicende storiche in cui si è resa evidente la testimonianza dei “nuovi martiri” lungo il Novecento. Questa storia complessa e allo stesso tempo sorprendente è stata recentemente ricostruita in un ponderoso volume di Andrea Riccardi, Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento, Mondadori, Milano 2000. E’ un volume in cui Andrea Riccardi unisce il rigore scientifico dello storico alla passione per la vicenda di innumerevoli cristiani che hanno dato la loro vita per la fede nel secolo appena trascorso. Il libro si presenta, fin dalle sue prime pagine, come un affresco tra storia e memoria e guida il lettore in un viaggio, per tanti versi sconosciuto e sorprendente, alle radici del cristianesimo contemporaneo. Dice l’Autore, nell’introduzione: “Sono entrato nel grande archivio della Commissione nuovi martiri, dove sono raccolte lettere, segnalazioni, memorie che, in questi ultimi anni sono arrivate da ogni parte del mondo .... Leggevo e mi sono appassionato”. Questa “passione” è nettamente percepibile nei nove capitoli del libro scritti, senza sbavature retoriche, tra storia e memoria con uno stile agile e incisivo che conduce il lettore alla scoperta degli innumerevoli protagonisti di questa pagina straordinaria della storia cristiana. Il libro si fonda su una ricerca condotta sulle fonti messe a disposizione dell’autore dalla Commissione “nuovi inartiri” voluta dal Papa per studiare e catalogare le figure e le storie dei testimoni della fede del Novecento. Riccardi ha composto le schede consultate presso l’Archivio della Commissione con la storia dei contesti religiosi, politici, umani nei quali nel Novecento si è prodotto quello che l’autore definisce un martirio di massa. Non si tratta infatti della storia di qualche cristiano eroico che ha dato la sua vita per il Vangelo, ma di una vera e propria “folla di martiri”. E’ un modo, finora inedito, di leggere la storia di un secolo che ha mostrato anche attraverso 1a vicenda delle persecuzioni contro i cristiani, il suo volto inumano, violento, intollerante, terribile”. Questi testimoni sono espressione di un’umanità cristiana che ha sofferto violenza per la fede, ma ha resistito mite, umile, non violenta, ma allo stesso tempo forte. La grande realtà del cristianesimo del Novecento, al di là di una complessità storica non facilmente riassumibile, è stata proprio questa “forza umile” dei martiri. Si tratta di un fenomeno di massa che ancora non è possibile valutare nella sua interezza: gente comune, uomini e donne, vescovi, preti, pastori, religiosi, catechisti, laici. Una vera e propria folla di martiri. Un elenco completo è ancora prematuro. Tuttavia, scorrendo le pagine del volume Il secolo del martirio, si può ben vedere come si sia di fronte a un fenomeno universale che tocca tutti i continenti e copre l’intero arco del secolo. Le storie sono diverse, le situazioni e le dinamiche degli avvenimenti differenti, ma ci si imbatte sempre in cristiani che hanno preferito rischiare la propria vita pur di non rinunciare alla propria fede, alla propria missione, alla pratica della carità. Spesso la polvere della storia, il logorio del quotidiano, una cultura dell’immediatezza fanno dimenticare. Di fronte a questa smemoratezza la Chiesa custodisce e difende la memoria dei testimoni della fede del Novecento, come per secoli ha fatto memoria degli antichi martiri. Questa memoria è impegnativa, perché ci si trova innanzi a testimoni viventi del cuore della fede cristiana. Essi chiedono di assumerne e di accoglierne l’eredità. Le loro storie, il loro itinerario di fede suscitano inoltre un grande stupore. E’ lo stupore di fronte a un’umanità che sorretta soltanto dalla fede non ha ceduto alle ragioni dell’odio e della violenza e ha testimoniato la fede, l’amore, l’attaccamento alla missione, al servizio della propria gente e del mondo. E’ lo stupore di fronte a chi, nonostante tutto, ha vissuto e testimoniato il Vangelo fino in fondo, fino all’ultimo respiro. Il libro dei testimoni della fede, che naturalmente è ancora da scrivere in tutta la sua pienezza e larghezza, è da accogliere come eredità da contemplare. Essa continua a suscitare anche in questo tempo nuovi testimoni. Andrea Riccardi, con questa sua “fatica”, aiuta il lettore a fare memoria di questa straordinaria pagina del cristianesimo in età contemporanea narrando “soltanto storie di martirio in mondi differenti” e facendo luce attraverso i labirinti del “secolo sovietico”, dell’idolatria nazista, della tormentata Europa dell’Est, del mondo missionario in Asia, Africa e America Latina, della persecuzione in Cina, nel mondo arabo-islamico, in Messico e in Spagna, dei conflitti nell’Africa indipendente, per terminare anche con un abbraccio ai “martiri” della carità, della giustizia, delle mafie e del terrorismo. E’ un libro che si mette al servizio della memoria di tanti uomini e di tante donne morti nel Novecento soltanto perché cristiani. Il loro messaggio parla, attraverso le pagine del volume, a chi crede, ma anche a chi non crede, agli anziani che hanno vissuto tempi tristi e sono stati coetanei di tanti martiri e ai giovani che non sanno e per i quali la memoria diventa storia. Scorrendo le pagine del volume emerge la realtà di una testimonianza di fede eccezionale che ha coinvolto centinaia di migliaia di donne e uomini uccisi perché cristiani. E’ un dato saliente della storia religiosa del XX secolo che accomuna e unisce i cristiani di ogni Chiesa e confessione e si trasmette come il segno più alto dell’unità dei cristiani. Una vera e propria testimonianza da non dimenticare.
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