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I GIOVANI, DA PARIGI ALLA PORTA SANTA DEL 2000

I GIOVANI. DA PARIGI ALLA PORTA SANTA DEL 2000

Stefano Argentino Storino

La Chiesa di Francia si prepara a vivere un tempo "forte" del suo cammino con la celebrazione delle ormai imminenti Giornate Mondiali della Gioventù. Centinaia di migliaia di giovani- si parla di almeno 400.000 - provenienti da 140 diversi Paesi del mondo, sono attesi dal 14 al 24 agosto prossimi nelle diocesi transalpine e a Parigi. Qui saranno raggiunti da Giovanni Paolo II, che arriverà nella capitale Giovedì 21. Per lui subito una cerimonia di benvenuto a Champ-de Mars, nei pressi della Torre Eiffel; quindi una veglia serale a Notre-Dame. Il Sabato seguente il Santo Padre presiederà un nuovo solenne momento di preghiera vespertino che precederà la grande liturgia del 24 agosto, appuntamenti che si svolgeranno entrambi nel suggestivo scenario dell'ippodromo di Longchamp.

Dopo Manila 1995, Parigi 1997, dunque. È il grande raduno internazionale giovanile di quest'anno assume un particolare significato: una rilevante tappa di preparazione al Giubileo del Duemila. I giovani che vi prenderanno parte avranno infatti l'opportunità di vivere giorni di comunione, un passaggio della propria fede da fatto strettamente privato a condivisione di tipo sovranazionale e universalistica. Un passaggio analogo che - naturalmente su più vasta scala - saranno chiamati a vivere tutte le decine di milioni di pellegrini attesi a Roma a fine millennio.

«Qualcuno penserà che le Giornate non saranno altro che una parentesi nella vita ordinaria dei giovani che accorreranno - afferma l'Arcivescovo di Parigi, Card. Jean-Marie Lustiger - Io penso e spero invece che queste doneranno loro un nuovo slancio per una più profonda responsabilità verso l'avvenire. Questa gioventù fin dall'infanzia è stata sommersa da immagini di violenza. L'immagine del mondo trasmessa loro dai media è fatta solo di violenza e di illusione. C'è una banalizzazione della violenza, in cui tanti giovani non riescono più a distinguere la realtà dal sogno. Le Giornate Mondiali saranno l'occasione di fare festa, una festa che si opponga a modelli violenti di vivere, nella quale si possa scoprire l'altro nella sua intera dignità».

I partecipanti avranno obiettivi precisi: incontrarsi, edificarsi reciprocamente attraverso scambi di esperienze, pregare con il Papa. E fare di quei giorni una grande festa che rappresenti l'immagine di credere insieme. «Una festa di Cristo, un evento spirituale» sottolinea Mons. Michel Dubost, uno dei responsabili dell'organizzazione. Ma non solo. Si tratterà infatti di un vero e proprio pellegrinaggio e non certo di una semplice "kermesse" di giovani cattolici, ne tantomeno una sorta di avvenimento turistico-religioso, sebbene non mancheranno spazi dedicati alla cultura e allo svago.

Le giornate saranno caratterizzate da una triplice dimensione. Una prima, propriamente "spirituale", nutrita da quotidiane catechesi a cura di vescovi di ogni parte del mondo in ben 19 lingue e in oltre un centinaio di luoghi differenti a Parigi. Alcune saranno indirizzate in maniera speciale a portatori di handicap, malati e carcerati.

Sarà poi presente una dimensione "ecclesiale", tempo dell'annuncio di Cristo e di preghiera. Tempo importante per tanti giovani che nella vita quotidiana spesso vivono la fatica e il disagio della solitudine. Tempo privilegiato, dunque, per vivere un'autentica comunione.

Una dimensione "missionaria", infine. Che significa tornare da Parigi nelle proprie città e nelle proprie case con più voglia e desiderio di trasmettere ad altri la gioia di un Vangelo vissuto in comunione, al di là delle originalità di ciascuno.

Il tema centrale della Giornata di quest'anno è tratto dal Vangelo di Giovanni (1, 38-39): «Maestro, dove abiti? Venite e vedrete». Il logo è già pronto: una croce in cima al profilo della Torre Eiffel.

Il pellegrinaggio si articolerà in due distinti periodi. Dal 14 al 18 agosto i giovani partecipanti provenienti dai Paesi più diversi - si prevede a tal proposito la presenza di almeno 40 mila italiani - verranno accolti nelle diocesi transalpine, alloggiati presso famiglie e invitati a momenti di incontro, di festa e di preghiera. Dal 18 al 24 lo scenario si sposterà totalmente a Parigi, dove culminerà con la grande celebrazione liturgica di Longchamp, insieme a Giovanni Paolo II. La messa si avvarrà di un coro di 10 mila giovani, diretto dal coreano Myung-Whun Chung, già direttore artistico dell'Operà di Parigi e oggi direttore dell'Orchestra di Santa Cecilia a Roma.

Un evento, dunque, che ha richiesto mesi di preparazione. Anche per questo circa 500 mila "teen-agers" francesi sono da tempo in fervida attività nelle parrocchie e nelle diocesi transalpine.

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