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GIUBILEO E INFORMAZIONE

Dal discorso al Comitato centrale e ai rappresentanti delle Conferenze episcopali. 16 febbraio 1996

«La via privilegiata di quest'annunzio rimangono certo l'incontro personale ed il dialogo attento e paziente con quanti incontriamo sul nostro cammino. L'epoca attuale, però, presenta altre modalità di comunicazione, diventate ormai rilevanti per la società contemporanea, in rapida e costante evoluzione. Mi riferisco alle potenzialità dei mezzi della comunicazione sociale sempre più avanzate e sorprendenti. Si tratta di strumenti di enorme diffusione che possono senz'altro facilitare le relazioni tra gli uomini rendendo il mondo un "villaggio globale" e ponendo perciò in termini nuovi l'urgenza dell'evangelizzazione.

Occorre, pertanto, considerare con saggio discernimento le nuove tecnologie multimediali che influiscono in misura determinante sul modo di pensare e di agire della gente nonché sulla formazione delle nuove generazioni. Attraverso di esse hanno modo di entrare nelle case messaggi e proposte di vita talvolta lontani dal Vangelo, sconvolgendo tradizioni e consuetudini secolari. Al tempo stesso è possibile servirsene per alimentare l'intesa e la solidarietà fra gli individui e i popoli.

A nessuno sfugge il ruolo che tali strumenti possono svolgere nella preparazione e nella celebrazione del prossimo Giubileo, il primo dell'era telematica. All'inizio del secondo millennio, la Chiesa contribuì in maniera decisiva alla diffusione del Vangelo e alla civilizzazione dei popoli, ponendo a loro servizio, soprattutto attraverso i monasteri, oltre ai tesori della spiritualità cristiana, quelli della cultura classica. Nell'attuale svolta epocale che, con l'avvento del terzo millennio, assume il volto di un'autentica rivoluzione tecnologica e telematica, la Comunità cristiana, ricca di fede ed esperta in umanità, è chiamata a prendere coscienza delle nuove sfide e ad affrontarle con coraggio, animando cristianamente questo nuovo areopago. Ponendo al servizio del Vangelo ogni più moderno strumento di comunicazione, i credenti cammineranno al passo coi tempi e non faranno mancare il loro peculiare apporto per costruire la civiltà dell'amore in un mondo più attento all'uomo perché più fedele a Dio. Possa la preparazione al Grande Giubileo del Duemila vedere congiungersi gli sforzi di tutti, perché si faccia di Cristo il cuore del mondo».

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