The Holy See - Vatican web site
Jubilee 2000 Search
back
riga


GIOVANNI PAOLO II IN POLONIA

PELLEGRINO NELLA FEDE E NEL CUORE DI UN POPOLO

PELLEGRINO SULLA VIA DEL GRANDE GIUBILEO

È capitato di ripeterlo già altre volte al termine del pellegrinaggio del Papa: "è stato il viaggio più ricco e più intenso di tutti". È accaduto così al ritorno da uno dei Paesi africani o da Manila e - più ancora - dopo Sarajevo e dopo Beirut, i due sogni realizzati. E che dire, ora, al rientro di questo pellegrinaggio che Giovanni Paolo II ha compiuto nell'anima e nel cuore della sua terra natale? Davvero ogni parola appare inadeguata. E lo è. Anche perché, come sempre, a conclusione di ogni viaggio pastorale è il Papa in persona a raccontare, nell'udienza generale del Mercoledì, i suoi viaggi, quasi a catalogarli in maniera ufficiale e sistematica tra i grandi momenti del suo ministero petrino. E tanto più, allora, Giovanni Paolo II ha rivissuto e fatto rivivere nell'Aula Nervi questo suo straordinario ritorno in patria. Un pellegrinaggio - occorre sottolineare - tutto vissuto nella dimensione giubilare; tutto proiettato, a partire dal Congresso eucaristico Internazionale di Wroclaw, lungo il cammino verso il Grande Giubileo dell'Anno 2000. Ed ecco le parole pronunciate dal Papa per questa eccezionale cronaca di un pellegrinaggio:

1. Desidero aprire l'incontro di oggi parlandovi del recente pellegrinaggio che la Provvidenza divina mi ha dato l'opportunità di effettuare in Polonia. Tre sono stati i motivi principali di questa Visita Pastorale: il Congresso Eucaristico Internazionale a Wroclaw, il 1000° anniversario del martirio di Sant'Adalberto e il 600° anniversario della fondazione dell'Università Javellonica di Cracovia. Tali eventi hanno costituito il nucleo dell'intero itinerario che dal 31 maggio fino al 10 giugno ha toccato Wroclaw, Legnica, Gorzow Wielkopolski, Gniezno, città legata alla morte di sant'Adalberto e Cracovia, dove è stata fondata l'Università Javellonica.

2. Il 46° Congresso Eucaristico Internazionale a Wroclaw è cominciato il 25 maggio, Domenica della SS.ma Trinità, con la Celebrazione eucaristica presieduta dal mio Legato, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato. Un ricco programma spirituale e liturgico ha riempito l'intera settimana, snodandosi intorno al tema conduttore costituito dalle parole: «Per la libertà Cristo ci ha liberato» (Gal 5,1).

Il Signore mi ha dato di partecipare alla conclusione dei lavori e così, l'ultimo giorno di maggio, ho potuto, insieme ai presenti venuti da ogni parte del mondo, venerare Cristo nell'Eucaristia, adorandoLo nella cattedrale di Wroclaw. Ho preso parte, in quello stesso giorno, alla preghiera ecumenica con rappresentanti di Chiese e Comunità ecclesiali. Il giorno dopo, Domenica 1 giugno, la solenne Santa Messa - Statio Orbis - ha concluso il Congresso.

Esperienza ecclesiale straordinaria, il Congresso eucaristico internazionale ha radunato molti teologi, sacerdoti, religiosi e laici. E' stato sicuramente un tempo di riflessione approfondita sul mistero dell'Eucaristia ed ha dato modo ai cristiani, venuti dalla Polonia, dall'Europa e da altre parti del mondo, di sostare lungamente in preghiera. Preghiera di volta in volta presieduta da Cardinali e Vescovi di diverse nazioni, invitati per l'occasione. Quello di Wroclaw è stato il 46° Congresso, dal primo che si svolse a Lille, in Francia, nel 1881. Negli ultimi tempi i Congressi Eucaristici Internazionali si sono tenuti normalmente ogni quattro anni, nel seguente ordine: Lourdes, in Francia, 1981; Nairobi, in Kenya, 1985; Seul, in Corea, 1989; Siviglia, in Spagna, 1993. Il Prossimo avrà luogo a Roma, in occasione del Grande Giubileo del 2000.

Il millennio di sant'Adalberto

3. Il millennio di sant'Adalberto, martirizzato appunto nel 997, era l'altro motivo della Visita. Egli proveniva dalla Boemia ed apparteneva alla famiglia principesca Slavnìk. Nato a Libice nel territorio dell'odierna diocesi Hradec Kràlové, divenne Vescovo di Praga in giovane età. Alla fine dello scorso aprile, avevamo celebrato solennemente il millennio di Adalberto, nella Repubblica Ceca, con la partecipazione di molti Vescovi venuti dai Paesi legati alla vita e all'attività di questo Santo. Sant'Adalberto giunse in Polonia verso la fine della sua vita, dietro invito di re Boleslao il Prode. Accettò l'invito ad intraprendere una missione di evangelizzazione presso i popoli pagani che abitavano nelle regioni del mar Baltico. Li trovò la morte ed il suo corpo, dopo il martirio, fu riscattato dal re Boleslao il Prode e trasportato a Gniezno, che da allora diventò il centro del culto di sant'Adalberto. Presso le reliquie del santo martire si svolse nell'anno Mille un importante incontro, non solo religioso ma anche politico. Per la circostanza, andarono a Gniezno sia l'imperatore Ottone III che il Legato Pontificio. La loro riunione col re Boleslao il Prode viene ricordata come l'Incontro di Gniezno, ed è proprio in quel tempo che venne formata in Gniezno la prima metropoli della Polonia di allora. Dal punto di vista politico l'Incontro di Gniezno fu un avvenimento importante, perché significò l'entrata della Polonia dei Piast nell'Europa unita. Nella recente commemorazione del millennio della morte di sant'Adalberto ci siamo ricollegati a questo storico evento e al suo peculiare significato per il nostro continente. Sono giunti a Gniezno per ricordarlo i Presidenti dei Paesi legati alla tradizione di sant'Adalberto: dalla Repubblica Ceca, dalla Lituania, dalla Germania, dalla Polonia, dalla Slovacchia, dall'Ucraina e dall'Ungheria. Ringrazio ancora il Signore e quanto hanno attivamente lavorato per la realizzazione di tale significativo evento.

La fondazione dell'Università Jagellonica

4. La fondazione dell'Università Jagellonica a Cracovia era il terzo motivo della Visita. Questa prima università in Polonia fu fondata dal re Casimiro il Grande nel 1364. Era uno Studium Generale, ma non ancora un'università completa, perché mancava la Facoltà di Teologia. Nel 1397 la regina Edvige e suo marito Ladislao Jagellone fecero quanto era necessario per erigere la Facoltà teologica. Grazie all'iniziativa dei fondatori della dinastia dei Jagelloni, nacque a Cracovia un'università con pieni diritti, che molto presto diventò un grande centro di studi, famoso non solo in Polonia, ma anche in tutta l'Europa del tempo.

Per la città di Cracovia e per il popolo universitario la giornata dell'otto giugno è risultata una grande festa: dopo 600 anni la regina Edvige è stata finalmente canonizzata. In tale circostanza si è tenuto un incontro con i rappresentanti delle università polacche, che non soltanto hanno partecipato alla solenne Celebrazione eucaristica, ma pure all'atto accademico, tenutosi presso la tomba di san Giovanni Kanty, nella chiesa accademica di sant'Anna. Per tutte le persone legate all'Alma Mater di Cracovia è stato un momento di singolare solennità.

Nell'ultima giornata del soggiorno in Polonia si è svolta un'altra canonizzazione, quella di Giovanni di Dukla, francescano del quindicesimo secolo, anch'egli legato all'ambiente accademico dell'Università di Cracovia. Pur nato a Dukla la sua vita e il suo servizio francescano si svolsero a Leopoli. Ringrazio il Signore perché mi è stato concesso di onorarne la memoria nel suo luogo natale, anche se la canonizzazione si è svolta a Krosno nell'Arcidiocesi di Przemysl.

Oltre alle due canonizzazioni, durante il pellegrinaggio, ho avuto la gioia di proclamare due beate: nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, il sei giugno, a Zakopane, Maria Bernardina Jablonska, confondatrice della Congregazione delle Suore Albertine, e Maria Karlowska, fondatrice della Congregazione delle Suore Pastorelle.

Il "Te Deum" di ringraziamento

5. Carissimi Fratelli e Sorelle! Mentre rivolgo al Signore il mio grato pensiero, desidero esprimere vivamente il mio vivo ringraziamento a tutte le persone che, in vari modi, hanno contribuito alla preparazione ed allo svolgimento del mio pellegrinaggio in Patria. Sono riconoscente alle Autorità statali ed a quelle ecclesiali, alle Organizzazioni che in ogni maniera hanno operato per rendere sereno e proficuo il mio viaggio, come pure ad ogni altra Istituzione coinvolta nell'organizzazione. Ringrazio, altresì, la Direzione e gli operatori della radio e della televisione, che hanno consentito alla Polonia e al mondo intero di condividere le emozioni di quanti hanno potuto assistere direttamente agli eventi.

Esprimo la mia profonda gioia per aver potuto, durante gli undici giorni del mio pellegrinaggio in Patria, cantare insieme con tanti miei connazionali il Te Deum di ringraziamento al Signore per tutto il bene che, nell'arco di mille anni, ha profuso in Polonia e nel mondo intero.

top