Una settimana cristologica nel segno dell'Ecumenismo - Graziano Motta
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ATTIVITÀ DEI COMITATI

Comitato Gerosolomitano

UNA SETTIMANA CRISTOLOGICA NEL SEGNO DELL'ECUMENISMO

Graziano Motta

«Jesus Christus, unus mundi Salvator, heri et hodie idem et in saecula» ha proclamato la Chiesa Madre di Gerusalemme nel corso di una Settimana di studi cristologici, prima sua importante manifestazione di preparazione all'anno Duemila. Promossa dall'Assemblea degli Ordinari cattolici e organizzata dal gruppo per le attività culturali del Comitato gerosolimitano per il Gran Giubileo, si è svolta dal 29 aprile al 4 maggio ed ha avuto un successo magnifico per l'atmosfera serena di grazia che l'ha avvolta, la mobilitazione delle istituzioni e delle comunità religiose dei vari riti e la partecipazione di illustri studiosi locali e venuti da fuori. Ed ancora per il coinvolgimento delle Chiese ortodosse e protestanti, sicchè la Settimana è stata non solo occasione di incontro ecumenico ma ha pure offerto la prima concreta dimostrazione del loro programma di celebrare tutte insieme il prossimo grande evento.

All'ultima sessione, dedicata alla cristologia contemporanea, hanno partecipato infatti il patriarca armeno-ortodosso Torkom Manoogian, l'arcivescovo greco-ortodosso Timoteo, il più stretto collaboratore del patriarca Diodoros e in sua rappresentanza, l'arcivescovo siro-ortodosso Sewerios, esponenti delle altre chiese ortodosse e di quelle protestanti. oltre il Nunzio in Israele e Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina arcivescovo Andrea Cordero Lanza di Montezemolo. Dopo aver ascoltato una conferenza introduttiva di padre Frans Bouwen PB, quella conclusiva del convegno del teologo don Bruno Forte e il discorso di chiusura della Settimana del vescovo Kamal-Hanna Bathish, presidente del Comitato di Gerusalemme per il Gran Giubileo, si sono uniti a tutti i convenuti nella preghiera «Signore Gesù, pienezza del tempo e signore della storia...», scritta da papa Giovanni Paolo II per questo primo anno di preparazione all'anno Duemila. (Preghiera che ha caratterizzato la fine di ogni giornata di lavori, mentre l' inizio è stato segnato dal canto dell' inno «Jesus Christus, unus mundi Salvator» appositamente composto dal maestro P. Armando Pierucci OFM).

Significativo inoltre il fatto che quasi tutte le sessioni di lavoro si siano svolte nel salone del Seminario del Patriarcato armeno-ortodosso, messo fraternamente a disposizione dei cattolici che tuttora non dispongono a Gerusalemme di una sala per conferenze e congressi; l'auditorium del Centro pontificio "Notre Dame" è tuttora in costruzione, risentendo dei ritardi causati dal blocco dei Territori palestinesi e della disponibilità della sua manodopera. Comunque una sessione della prima giornata, articolata in gruppi di lavoro in diverse lingue, si è svolta al "Centro Notre Dame" la cui cappella si è prestata per la riunione plenaria.

Vasto quando esauriente il programma della Settimana articolato in cinque sessioni di altrettante giornate piene. Si è cominciato con i testi messianici del Vecchio e Nuovo Testamento e con la cristologia paolina attraverso relazioni e comunicazioni di P.Jerome Murphy O'Connor OP, P.Jean-Noel Aletti SJ, don Enzo Cortese, P.Peter Du Brul SJ, P. Paolo Garuti OP, P.Scott Lewis SJ, P. Alviero Niccacci OFM e P.Michael Prior CM. Si è passati alle cristologie scolastiche con P.Marcel Dubois OP su Tommaso d'Aquino e P.Josè Antonio Merino OFM su Duns Scoto; alla cristologia giudeo-cristiana con P.Frederc Manns OFM; ai concili, ai Padri della Chiesa e alle testimonianze letterarie e archeologiche in Terra Santa con Lorenzo Perrone dell' università di Pisa, P.Samir Khalil Samir SJ, P.Michele Piccirillo OFM; per concludere sulla cristologia e la spiritualità di oggi con P.Vincenzo Battaglia OFM e P.Angelo Amato SDB (assente, la sua relazione è stata letta dal confratello P.Giovanni Caputa).

Tre le tavole rotonde: a quella sul dialogo cristiano-giudeo-islamico nel Medioevo e nelle prospettive attuali hanno partecipato Abdel Karim Barghouti dell' università palestinese di Bir Zeit, Bruno Chiesa dell' università di Pisa, David Sklare e Avital Wohlman dell' università ebraica di Gerusalemme, quella sull'antropomorfismo nella Bibbia ebraica e sulla presenza divina nella tradizione d'Israele è stata animata da P. Pierre Lenhardt NDS, P.Etienne Nodet OP e P.Michel Remaud FMI; infine quella sulle relazioni cristiano-islamiche ha riunito Mahmoud Abu-Kitteh e Musa Darwish dell' università cattolica di Betlemme, Pau Figueroas dell' università di Beer Sheva e mons. Maroun Lahham, che ha letto una comunicazione di P.Christian Van Nispen Tot Sevenaer SJ.

Alla riuscita della Settimana cristologica si sono impegnati le scuole bibliche e i seminari di Gerusalemme: lo Studium Biblicum Franciscanum che ne ebbe la prima idea, l'Ecole Biblique et Archéologique Francaise dei Domenicani, il Pontificio Istituto Biblico dei Gesuiti, il Seminario Patriarcale Latino, lo Studium Theologicum Hierosolymitanum dei Frati Minori, lo Studio Teologico San Paolo dei Salesiani, il Theologisches Studienjahr dei Benedettini e l'Università cattolica di Betlemme, ai quali si sono uniti l'Istituto ecumenico di Tantur per gli studi teologici, l'Istituto San Pietro di Sion-Ratisbonne e la sezione culturale del Centro pontificio "Notre Dame of Jerusalem". I loro direttori e rettori sono stati moderatori delle sessioni di lavoro che sono state presiedute dai membri dell'Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa, cioè dal suo presidente il patriarca latino Michel Sabbah, dai vescovi e dai vicari patriarcali dei vari riti nonché dal Nunzio e Delegato Apostolico mons. Andrea di Montezemolo. La sessione conclusiva ha avuto come moderatore mons. Rafiq Khoury, segretario generale del Sinodo, presenza quanto mai significativa perché la Settimana cristologica si è strettamente inserita nel cammino sinodale della Chiesa di Gerusalemme e una sua sintesi, in forma semplificata, sarà messa a disposizione delle parrocchie e delle varie istituzioni e associazioni «per il bene generale dei fedeli», afferma mons. Bathish, sottolineando come «in tal modo potrà essere approfondito il carattere spiccatamente cristologico del Giubileo, proprio in questa Terra che ha visto l'Incarnazione del Figlio di Dio».

La connessione tra cammino sinodale e preparazione al Giubileo è stata evidenziata dal Patriarca Michel Sabbah nel discorso di apertura della Settimana e alla sua conclusione avvenuta con una solenne concelebrazione eucaristica a Betlemme nella medievale "sala dei Crociati", sottostante la chiesa di Santa Caterina, che la Custodia francescana di Terra Santa sta restaurando proprio in vista del Duemila, ampliando così le disponibilità di luoghi di culto per i pellegrini.

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