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IL GIUBILEO NEL MONDO

CEDOI

Sussidio comune di preparazione al Grande Giubileo

"In cammino verso il Grande Giubileo dell'anno 2000"(En marche vers la Grand Jubilé de l'An 2000) è il titolo del sussidio preparato dalla Conferenze delle Chiese locali dell'Oceano indiano (Cedoi). Il testo, che riassume a grandi linee i punti essenziali della lettera apostolica del Pontefice Tertio Millennio Adveniente, ha avuto una tiratura di 10.000 copie ed è stato distribuito in tutte le isole che fanno capo al Cedoi per la sensibilizzazione dei fedeli al cammino di preparazione al Giubileo. Ogni singola diocesi si è poi data alcune linee pastorali.

La diocesi di Port-Louis, nelle isole Maurice, che quest'anno festeggia i suoi 150 anni di vita, ha indetto un Sinodo il cui svolgimento sarà in stretta sintonia con la preparazione del primo anno giubilare. Anche l'isola Rodrigues, che fa capo alla stessa diocesi, è associata a questo progetto.

La diocesi di Port-Victoria, che comprende le isole Seychelles, ha costituito un comitato nazionale del Grande Giubileo e ha messo in atto, per i tempi liturgici forti dell'anno, alcune iniziative pastorali, decise in seguito ad un incontro di sensibilizzazione e di confronto fatto con tutto il clero: in Avvento è avvenuta la diffusione di un breve testo informativo in tutte le parrocchie e la realizzazione di un'inchiesta capillare per capire cosa la gente pensa e sa di Gesù Cristo: a partire dai risultati del sondaggio è stata poi predisposta, per la Quaresima, una solida e qualificata catechesi sulla figura del Cristo, finalizzata proprio a rispondere alle domande e alle lacune emerse dai risultati dell'inchiesta.

La diocesi di Saint-Denis-de-La Réunion ha informato e sensibilizzato sui temi del grande giubileo in due assemblee plenaria: la prima ha coinvolto il clero diocesano, la seconda ha visto come protagonisti i 270 rappresentanti di parrocchie, aggregazioni ecclesiali, servizi e organismi diocesani che compongono il Consiglio pastorale diocesano. Sono state organizzate diverse sessioni, che, a diversi livelli, a partire dalla parrocchie, hanno coinvolto le diverse componenti la chiesa locale. In una parrocchia si sono ritrovate tutte le religiose di una Congregazione del posto.

In occasione della prima domenica d'Avvento, inoltre, mons. Gilbert Aubry, vescovo di Saint Denis, ha indirizzato a tutta la diocesi una lettera pastorale intitolata "Joie de Croire Force d'aimer, avec le Grand Jubilé de l'An 2000". Un quaderno per l'animazione e la formazione a livello parrocchiale è stato preparato e diffuso capillarmente.

EGITTO

Nel segno del dialogo l'intensa attività di preparazione

La Chiesa copto-cattolica d'Egitto celebra i 100 anni dal suo primo sinodo, e dal suo primo seminario inter-rituale, mentre si concretizzano le prime iniziative per il triennio di preparazione al Grande Giubileo. Le attività sono ripartite tra sette comitati, quasi tutti pienamente funzionanti, che agiscono coerentemente alla storia propria della Chiesa in Egitto, pervasa da un forte spirito di unità. Basti pensare alla grande celebrazione penitenziale del dicembre scorso, che ha riunito il patriarca Stefanos II e i vescovi dei diversi riti cattolici in un'atmosfera veramente unica di sincera fratellanza ed umiltà, alle celebrazioni per l'inaugurazione del triennio, che hanno visto il patriarca Makarios V ed i vescovi cattolici appartenenti ai diversi riti concelebrare una messa greco cattolica in una chiesa copto cattolica, o ancora alla cerimonia del 16 aprile per il rinnovo delle promesse del Battesimo, con la presenza, accanto al nunzio apostolico Mons. Paolo Giglio, del patriarca Stefano II e dei vescovi cattolici dei diversi riti.

E da questo stesso spirito di fratellanza e dialogo sono caratterizzate le attività promosse dai comitati per il Giubileo; da quello per la preghiera e la penitenza, che ha organizzato intensi momenti, soprattutto per il primo giovedi e venerdi del mese, al comitato per l'informazione e l'animazione, che ha distribuito in tutte le chiese e nei luoghi di incontro migliaia di copie della preghiera del Papa e libretti informativi. C'é poi il comitato per il rinnovamento e per l'educazione della fede, che ha pubblicato la guida pastorale e missionaria del 1997 "Per voi, chi sono io?" in lingua araba, traducendola dal documento della Commissione pastorale e missionaria del Grande Giubileo. Un altro comitato è costituito dagli animatori delle scuole cattoliche e dei movimenti apostolici, per organizzare manifestazioni artistiche sui temi suggeriti per il triennio.

HONDURAS

Riflessione sulle radici bibliche del Giubileo

È in pieno svolgimento l'intenso programma di preparazione al Giubileo che la Commissione nazionale della pastorale Hondureña ha predisposto per quest'anno. Nel 1997, la figura del Cristo portatore di speranza, sarà al centro della riflessione della Chiesa, assieme allo studio delle radici bibliche del Giubileo, affinché si possa, con rinnovato impulso, dar vita ad una nuova evangelizzazione, basata sull'esempio della solidarietà, del dialogo e della fede.

Tenendo conto delle realtà specifiche presenti nella Chiesa dell'Honduras ogni diocesi ha presentato un particolareggiato programma di iniziative. Nella diocesi di Tegucicalpa sei commissioni (Teologica, Liturgica, Comunicazioni, Catechesi, Teatro, Economia) hanno il compito di approfondire i temi suggeriti dalla TMA e di facilitarne la traduzione concreta. Si è stabilito di celebrare il battesimo degli adulti nel periodo di Pasqua, dopo cinque mesi di preparazione speciale, durante i quali tutta la comunità ha partecipato attivamente alla riflessione sul tema "Maria ci dona a Cristo" ed all'organizzazione di pellegrinaggi incentrati sulla figura della Vergine di Suyapa, della quale ricorre il duecentocinquantesimo anniversario.

Anche la diocesi di Olancho darà molta importanza ai santuari, in particolare a quello del "Dolce nome di Culmì"; Choluteca ha invece predisposto una commissione diocesana ad hoc, per realizzare, tra l'altro, una sorta di "santa missione" per le famiglie ed il rafforzamento delle comunità ecclesiali di base. Un grande sforzo di catechesi e di approfondimento sulla Bibbia, sarà invece al centro dell'attività della diocesi di Trujillo, assieme alla promozione di pellegrinaggi al santuario di Nostra Signora dei Miracoli, in Sonaguera. Un analogo contributo verrà dato dalle diocesi di Santa Rosa de Copán e di Comayagua.

Ma in generale tutte le comunità dell'Honduras si muoveranno in sintonia, promuovendo iniziative comuni, quali la produzione di sussidi per la radio e la televisione e l'organizzazione di tempi speciali di riflessione: il mese delle vocazioni, la settimana della Bibbia, il mese missionario, il mese della famiglia.

Di qui al 2000, inoltre, la venerata immagine di Suyapa, patrona dell'Honduras visiterà tutte le regioni del Paese, richiamando i fedeli, con il suo sguardo di madre, ad una rinnovata attenzione alla figura dell'amato figlio, Gesù Cristo. Primo segno tangibile di questo speciale rapporto di devozione si è avuto in occasione dell'inaugurazione ufficiale del triennio di preparazione, svoltasi proprio nel giorno della festa della Vergine patrona.

BOLIVIA

Esperienze ecumeniche ricche di speranza

La Chiesa Boliviana, in cammino verso il nuovo millennio, intende riaffermare la sua natura di comunicatrice di vita e di speranza. La celebrazione del Grande Giubileo dell'incarnazione del Figlio di Dio, diventa l'occasione di una riflessione approfondita e necessaria sulla realtà nella quale vive la Chiesa che è in Bolivia.

I vescovi, consapevoli che il compito della chiesa non può fermarsi ad un'analisi sociologica, fanno seguire un piano di intervento pastorale, formulato alla luce della parola di Dio, che da una parte ci illumina dall'altra ci interpella. La preparazione al Giubileo parte dalla considerazione che il Regno di Dio abbraccia tre dimensioni intercomunicanti: liberazione dal peccato personale; liberazione dai mali strutturali per una giustizia da realizzarsi nella storia; liberazione dalla morte mediante la Resurrezione di Cristo. Tutto questo fa della ricorrenza giubilare un tempo di grazia, di conversione, di riconciliazione, di perdono, di giustizia, di perdono, di solidarietà, di pace. L'invito dei pastori, è a celebrare il grande dono dell'incarnazione come nuova evangelizzazione che collochi la storia e le relazioni umane nella prospettiva del progetto di Dio. Il che significa prendere coscienza delle sfide nell'ambito politico, quale la mancanza di un'effettiva democrazia. Quelle nell'ambito socioculturale in cui si evidenzia la polarizzazione della società in ricchi e poveri; la distorsione e la manipolazione dei mezzi di comunicazione; la cultura della violenza anche all'interno della famiglia; la politica di controllo delle nascite. La sfida in campo ecologico dove l'edonismo, l'individualismo e la sete di guadagno hanno portato alla distruzione della natura.

Non mancano sfide nell'ambito religioso, come l'invasione di molte sette e movimenti e il disorientamento dei cattolici. Molti anche i motivi di speranza che i vescovi raccolgono per un cammino nuovo di crescita umana e cristiana. Tra questi la credibilità che la Chiesa cattolica gode nella opinione pubblica. Cresce il bisogno di Dio nella cultura. Aumentano le comunità ecclesiali di base come spazio di comunione, partecipazione e autentica evangelizzazione; le esperienze ecumeniche sono ricche di speranza, così come la fioritura di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Di grande rilevanza è il lavoro dei laici impegnati; in particolare la partecipazione delle donne nell'evangelizzazione, nell'educazione, nella pastorale familiare. Rivive la vita sacramentale. Si aprono nuovi spazi per la pastorale biblica, e in un situazione di povertà generalizzata, la Chiesa si muove con azione incisiva nel campo dell'educazione, della salute, dei servizi sociali, per la promozione integrale dei più bisognosi.

Dinanzi ad una problematica così complessa e difficile la Chiesa riconferma la sua fede in Cristo, che cammina con gli uomini nella storia, prendendo parte alle nostre angustie e speranze. Forte di questa presenza essa, alle soglie del terzo millennio, si sente solidale con gli uomini e le donne del suo tempo. Intende affrontare il passaggio al nuovo millennio con serenità e gioia e vivere il Giubileo come un tempo di lode e di gratitudine.

PARAGUAY

Recuperare il senso e il valore della vita

Un invito a celebrare nella speranza il Grande Giubileo è il punto focale del messaggio che la Conferenza episcopale del Paraguay ha indirizzato alla Chiesa del paese latinoamericano. La Lettera pastorale traccia con grande chiarezza i problemi che il popolo paraguaiano sta vivendo nel corpo e nello spirito, e suggerisce per ogni tema una strada da percorrere nella speranza e nella fede per contrastare il diffuso senso di disagio provocato dalla sfiducia, dal vuoto spirituale e dalla mancanza di grandi ideali. Ricordando il cammino compiuto da questo popolo durante 35 anni di dittatura, e negli ultimi anni di questa giovane democrazia, la lettera riconosce al regime meriti correlati alle infrastrutture economiche, ma denuncia con vigore la cultura monetarista e la diffusione della corruzione, che hanno ferito gravemente e in profondità lo spirito di molti paraguaiani. Anche oggi, nonostante gli indubbi progressi sul fronte dei diritti umani, non è stato ancora recuperato il senso e il valore vero della vita, che non viene protetta pienamente al suo inizio, e neppure al suo tramonto. Per incoraggiare ogni persona a fare un profondo esame di coscienza e a rinnovarsi totalmente, la Chiesa che è nel Paraguay riconosce la mancanza e i limiti di cui ha sofferto la sua azione negli anni, e chiede sinceramente perdono a Dio e a tutti, ma ricorda anche il sacrificio di tanti suoi figli, e prega affinché dal loro esempio la comunità intera riesca a trovare la forza per rivolgersi al Padre, riflettendo sulla Parola del Cristo.

Il richiamo della conversione è rivolto agli individui, ma anche alle istituzioni, e particolare attenzione deve essere prestata in questo anno di elezioni, affinché venga recuperato appieno anche il senso della politica. A riguardo si sottolinea come il concetto di libertà sia stato erroneamente assolutizzato, divenendo fonte di libertinaggio; l'invito è, quindi, a far sopravvivere la libertà, partendo dalla verità, dalla Parola come fonte che orienta gli atti di libertà.

La Chiesa rinnova il proprio impegno evangelizzatore e richiama ogni individuo ed istituzione alle proprie responsabilità, tanto maggiori quanto più grande è il potere a disposizione di ciascuno, affinché nel terzo millennio possa affermarsi una cultura della solidarietà.

THAILANDIA

Rinnovare la comunione e lo spirito missionario

La preparazione al Giubileo come occasione di conversione, in primo luogo per il clero e i religiosi: è l'auspicio, che arriva dalla Thailandia, espresso da frate Michael Adul Guratana, segretario della Commissione centrale per la preparazione al Giubileo del Duemila. «Dopo trenta anni di lavoro missionario, non è cambiato il numero dei cattolici. Anzi è sensibilmente diminuito poiché è rimasto costante nel tempo - duecentomila - mentre la popolazione è passata da trenta a sessanta milioni di persone». Il Comitato, che ha tenuto il primo incontro nel settembre dello scorso anno, ha individuato alcune iniziative missionarie finalizzate non soltanto a annunciare il Vangelo a quanti sono "lontani", ma anche a rinnovare la comunione e lo spirito missionario della comunità cattolica. In primo luogo è prevista la pubblicazione di un bollettino bimestrale, da distribuire gratuitamente in tutto il paese, da quest'anno fino al duemila. Una seconda iniziativa è la distribuzione del Vangelo a tutte le famiglie cattoliche. Un gruppo di laici - spiega frate Guratana - ha iniziato a incontrare le famiglie ed a educarle alla lettura della Scrittura e alla sua condivisione con gli altri.

Le due iniziative nascono come stimolo per lo stesso clero, che, come scrive frate Guratana, è in gran parte responsabile dell'attuale situazione della chiesa thailandese. Le cause della crisi vengono individuate dal sacerdote in una mancanza di spirito missionario: «noi preti non andiamo a cercare le pecore perdute e questo per molte ragioni: siamo soddisfatti di quanti vengono nelle nostre chiese, e non andiamo alla ricerca di chi non vi si accosta».

D'altra parte sebbene il numero dei cattolici sia molto limitato, è pure vero che essi hanno un grande potere in quanto gestiscono le scuole più rinomate della Thailandia. «Si è così diffusa tra i thailandesi l'idea che le scuole cattoliche sono soltanto per i ricchi. E la gente ha l'impressione che il cattolicesimo sia ricco e capitalista. Un giudizio esteso anche a preti e religiosi. Cattolicesimo in Thailandia sugnifica ricchezza e potere».

«Per questo - scrive frate Guratana - se si vuole evangelizzare, bisogna cambiare la nostra immagine. Non possiamo raggiungere il cuore della gente se non offriamo il vero volto della nostra religione, il vero volto di Cristo. Che è il volto del povero».

SPAGNA

Il piano pastorale dell'Arcidiocesi di Madrid

Il Piano Pastorale dell'Arcidiocesi di Madrid per il triennio 1996-1999, redatto dall'Arcivescovo Antonio Maria Ruoco Valera, prevede, in primo luogo, un esame di coscienza da effettuarsi per gli errori ed i peccati che allontanano dalla vita cristiana e passa poi ad illustrare gli obiettivi della nuova Evangelizzazione riassunti nella formula "Fortificare la Fede e la testimonianza missionaria di tutto il popolo di Dio".

L'analisi della società spagnola in generale ha messo in evidenza come più urgenti i problemi riguardanti il mondo del lavoro e poi: la droga, l'emarginazione, gli anziani soli, il divorzio e l'immigrazione. Problemi accentuati ulteriormente da una vita dedicata al consumismo, da una vita religiosa impoverita, dalla perdita di valori etici, dalla mancanza di comunicazione e di solidarietà, dalla perdita della propria coscienza morale e dal sentire morale ed etico. Molti battezzati non sono praticanti ed anzi si nota in generale una certa disaffezione alla vita della Chiesa.

D'altro canto però il volontariato, la socializzazione, la conoscenza dei problemi dell'umanità attraverso i mezzi di comunicazione, la redistribuzione del reddito dello Stato e i servizi sono migliorati. Cresce l'impegno per la difesa dei diritti umani, il desiderio di giustizia, la preoccupazione per i poveri, la famiglia, la democrazia, la pace, la tolleranza e l'amicizia.

Nella diocesi di Madrid, per quanto riguarda le funzioni della Chiesa, il credente è propenso alla solidarietà per le missioni, alla catechesi ed all'educazione alla Fede, alla partecipazione all'Eucarestia, alla celebrazione della Prima Comunione ai bambini, ad una risposta alla condizione generale di povertà. Ma molti hanno rinunciato agli elementi essenziali di una vita cristiana, frequentano poco le chiese, non vivono più i sacramenti. Forse tutto questo è imputabile ad una mancanza di identificazione con la Chiesa, con la catechesi insufficiente e con le cerimonie poco attraenti e significative. Solo l'otto per cento della popolazione rifiuta la religione cristiana e questo dimostra come molti non si adeguino al sentire cristiano. Molto sentita, invece, è la Carità, determinata forse dal fatto che il dieci per cento delle famiglie della diocesi è povero e che più di quarantamila persone vivono in condizioni di estrema indigenza.

Benché sia dato un valore positivo alla vita cristiana, non esiste ancora una valida forza di trasformazione, e di questo hanno responsabilità i mezzi di comunicazione che influiscono notevolmente sulla vita delle persone. La famiglia ha perso la sua funzione di scuola di umanità, delegando ad altri la responsabilità di trasmettere l'esperienza religiosa e l'educazione cristiana. Predilige, come pure la scuola, insegnamenti tecnici piuttosto che interessarsi alla formazione della persona.

In questa società tutti i sacerdoti in comunione con il Vescovo sono chiamati all'attuazione del Piano pastorale per "Fortificare la Fede e la testimonianza missionaria di tutto il popolo di Dio". Ecco in sintesi le linee guida da seguire per la realizzazione di questo obiettivo.

Annuncio del Vangelo a tutti ed educazione all'esperienza cristiana. La Fede impone un dovere supremo: annunciare Dio a tutti, credenti e non credenti. Importante da evitare è la dicotomia tra vita predicata e vita vissuta. Si chiede a tutti di: "educare nella Fede" poiché questo è il compito primario di ogni cittadino e di "assistere alla Liturgia" poiché chi lo fa avrà la propria interiorità rafforzata.

Vivere nella comunione della Chiesa. Nell'Eucarestia siamo educati al sentirci uniti nella Chiesa ed ad essa apparteniamo. L'unione è fondamentale per riuscire ad evangelizzare: solo in questo modo può essere confermata l'unità della Chiesa e l'opera di istituzioni, associazioni, movimenti. Vivere in comunione con i poveri. Ogni cristiano deve ricordarsi sempre dei poveri e di quelli che hanno meno perché la vita è migliore senza consumismo.

Far conoscere vita e forza del Vangelo. Ogni battezzato deve partecipare alla vita attiva della società diffondendo la Parola del Signore e ponendosi al servizio degli altri. Tutto ciò non può realizzarsi se non si crea una stretta collaborazione tra clero e laici.

SLOVACCHIA

Riscoprire la figura di Cristo, tema centrale della lettera pastorale dei Vescovi

Pubblicata dalla Conferenza Episcopale slovacca, la Lettera Pastorale per il primo anno del Triennio di preparazione al Grande Giubileo dell'Anno 2000. Nel documento, i Vescovi hanno affermato la necessità di riscoprire la figura di Cristo, attraverso una serie di interrogativi sui quali verrà sviluppata la preparazione della comunità cristiana slovacca.

Che cosa significa per noi, cristiani d'oggi Gesù Cristo? È il punto centrale della nostra vita? Accettiamo la sua verità come un'orientamento sicuro per tutte le nostre decisioni? Crediamo alla sua presenza nella Chiesa?

A queste è a molte altre domande si sta cercando di dare risposta. Grazie a Dio, affermano i vescovi slovacchi, molti tra noi sono in grado di rispondere in modo positivo. Ed è proprio su questa base che il Grande Giubileo della venuta di Cristo che si sta rapidamente avvicinando, rappresenta la vera sfida per tutti coloro che si considerano cristiani, al fine di ottenere una profonda conoscenza di Gesù Cristo, di approfondire la fede in Lui e di accordare la sua vita con la Sua verità. Il Santo Padre - continuano i vescovi slovacchi - ci invita a questo attraverso le sue parole: «Il primo anno della fase preparatoria vera e propria, l'anno 1997, sarà dedicato alla riflessione su Cristo, sulla Parola del Padre che per mezzo dello Spirito Santo si è fatto uomo (...) Il tema principale (...) sarà: Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre (...) Affinché i cristiani abbiano una vera conoscenza di Gesù Cristo, c'è bisogno durante quest'anno di ritornare con l'interesse rinnovato alla Bibbia, e per mezzo della sacra liturgia ricca delle parole di Dio, oppure per mezzo della lettura devota, o tramite le istituzioni create per questo scopo, oppure tramite altri mezzi»(TMA, 40).

Dobbiamo conoscere Gesù Cristo non soltanto attraverso la verità su di Lui ma anche grazie al fatto che Lui stesso ci è vicino e si incontra con noi personalmente attraverso i sacramenti. Perciò il Santo Padre indica anche il secondo elemento della preparazione quando scrive: «L'impegno di attualizzazione sacramentale durante il primo anno (1997) si potrà appoggiare sulla riscoperta del battesimo quale fondamento dell'esistenza cristiana (...) secondo le parole dell'Apostolo: «"Voi tutti che siete battezzati in Cristo, in Cristo siete rivestiti" (Gal 3,27). Il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che il battesimo costituisce il fondamento della comunione con tutti i cristiani, anche con quelli, che ancora non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica. Proprio sotto il profilo, questo sarà un anno molto importante per volgere insieme lo sguardo a Cristo unico Signore nell'impegno di diventare in Lui una cosa sola, secondo la sua preghiera al Padre» (TMA, 41).

Da ambedue i temi del primo anno della preparazione spirituale. Gesù Cristo e Sacramento del battesimo, risulta per noi anche il mandato missionario. Dobbiamo cercare i modi, con i quali mediare la conoscenza di Gesù Cristo anche a quei fratelli e sorelle che ancora non lo conoscono. Infatti tutti hanno diritto di conoscere colui, che li ha dall'amore creati, redenti e che li chiama alla partecipazione alla sua vita.

Per quanto riguarda l'attuazione concreta dei programmi per la preparazione, attraverso la Lettera Pastorale i vescovi slovacchi esorta i fedeli a riunirsi due volte al mese in un incontro catechetico. Di questi due momenti di riflessione comunitaria, uno verrà dedicato al tema "Gesù Cristo", l'altro al tema "battesimo". I vescovi auspicano naturalmente la partecipazione agli incontri soprattutto da parte dei giovani e degli adulti perché proprio essi possono nel modo più profondo comprendere il messaggio cristiano.

Sarà decisiva la personale convinzione dei credenti sulla necessità dell'approfondimento nella fede attraverso gli incontri catechetici. Il Santo Padre desidera che questi ultimi tre anni del nostro secolo abbiano il carattere di veri e propri esercizi spirituali triennali per tutta la Chiesa. La catechesi, infatti, non sarà una teorizzazione non interessante al di fuori della vita ma, al contrario, il mezzo più idoneo per raggiungere un vero e proprio rinnovamento della nostra vita, della vita delle famiglie, della parrocchia e di tutti gli ambienti della società.

LUSSEMBURGO

Insieme con Cristo per la salvezza degli uomini

Uno sguardo rivolto al di là del 2000, per sottolineare il valore di rinnovamento del Giubileo come punto di partenza di una nuova stagione della vita cristiana, è il contenuto del documento di lavoro "Chiesa 2005 - In viaggio: con Gesù Cristo, insieme, per la salvezza degli uomini".

Il progetto "Chiesa 2005" ha preso l'avvio nella giornata pastorale che ha riunito esponenti dell'episcopato, sacerdoti, religiosi e laici. Nel sussidio vengono riportate le lettere dell'Arcivescovo che introduce le proposte per il nuovo millennio. Si riporta anche il testo della conferenza tenuta, nella medesima occasione, dal Vescovo di Francoforte, Mons. J. Wanke.

Una meditazione sul passo del Vangelo di Luca che riporta l'incontro di Cristo resuscitato con i discepoli (Lc 24, 13-53), contribuisce a rafforzare l'invito a camminare tutti insieme, con il Signore, armonizzando i tre aspetti della vita cristiana: quello "mistico" (l'unione con Gesù), quello "comunitario" (la fratellanza tra gli uomini) e quello "politico" (come insegna la Dottrina sociale della Chiesa). Particolare attenzione è rivolta al ruolo dei mezzi di informazione nella società di oggi e nella comunità cristiana: vengono analizzati i pericoli insiti nella potenza dei mass media ma anche le grandi opportunità che offrono.

Il progetto, la visione che l'arcidiocesi propone "per il 2005" è quella di una Chiesa "comunione di comunioni", in cui i sacerdoti, coloro che hanno consacrato a Dio la loro vita ed i laici si muovano all'unisono, in una "pastorale di vicinanza" che coinvolga la comunità cristiana dalle sue istituzioni più grandi ad ogni singola famiglia e comunità.

I suggerimenti finali del sussidio sono esposti in forma di schema, chiaro e dettagliato, seguito poi da una serie di testi per la preghiera e la riflessione. Nella prima delle quattro tappe previste (1996-'97) ogni gruppo di lavoro dovrà inviare alla diocesi un rapporto contenente le conclusioni, le domande, i problemi e le priorità emersi. Una commissione di coordinamento esaminerà tutto il materiale in modo che per la fine del secondo periodo (1998) potranno essere individuati gli orientamenti base per l'azione ecclesiale. Con la terza tappa (1999) le deliberazioni prese a livello locale verranno presentate all'Arcivescovo, che potrà così, negli ultimi mesi del '99 (quarto periodo), fissare le linee guida per la vita della comunità nei primi passi del terzo millennio.

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