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Verso le giornate giubilari

Sacerdoti in Terra Santa
Un Incontro di spiritualità in vista del giubileo

Si sono dati appuntamento a Roma dal 14 al 18 maggio dell’anno venturo, accanto al Papa, le centinaia di sacerdoti di ogni continente che in preparazione del Gran Giubileo sono venuti in Terra Santa per il loro quarto Incontro promosso dalla Congregazione per il clero. Le precedenti tappe di questo cammino verso il Duemila erano state negli anni scorsi rispettivamente i santuari mariani di Fatima, Yamoussoukro (Costa d'Avorio) e Guadalupe; per abbracciare simbolicamente ogni parte del mondo l’itinerario non poteva non comprendere Nazaret. E qui, infatti, nella Basilica dell'Annunciazione, l'Incontro ha avuto le sue più intense giornata di preghiera e di riflessione, non trascurando beninteso la parte del pellegrinaggio nella regione della Galilea; il pellegrinaggio ha poi assunto un aspetto preminente a Gerusalemme e a Betlemme.

Per la Chiesa Madre impegnata intensamente nei preparativi del Gran Giubileo questo evento è stato per ovvie ragioni importante, non solo per il folto numero dei partecipanti alla presenza di cardinali e vescovi, ma anche perché ha consentito una sorta di prova generale del suo progetto di far incontrare gruppi di pellegrini con sacerdoti e fedeli delle proprie parrocchie, con le "pietre vive" di una presenza ininterrotta dall'epoca di Gesù, testimoni di una fedeltà che ha resistito in questi duemila anni ad avversità d'ogni genere, da antiche persecuzioni a recenti emigrazioni. Un incontro che l'Assemblea  degli  Ordinari  di  Terra  Santa  considera  momento   qualificante, elemento essenziale di ogni pellegrinaggio; e per questo ha invitato tutte le conferenze episcopali e le singole diocesi del mondo a non trascurarlo.

I primi risultati sono stati positivi e di buon auspicio perché l’iniziativa venga fatta propria, con gli adeguamenti del caso, dai gruppi di pellegrini che per il Giubileo intendono stabilire un contatto con le parrocchie e con istituzioni sociali e culturali di Terra Santa. Per l'occasione i sacerdoti ospiti hanno avuto la possibilità di apprezzare nelle chiese parrocchiali preghiere e canti in una lingua diversa, l'araba, e momenti della liturgia di riti orientali sconosciuti, come quello bizantino dei greco-melchiti e quello siriaco-­maronita.  Al termine delle preghiere, hanno rinnovato le promesse fatte al momento dell’ordinazione, mentre quelle battesimali hanno avuto appropriata ambientazione alle sorgenti del Giordano (a Banias, sul luogo ove sorgeva Cesarea di Filippo) e a Eptapegon, (le sette fonti) l'attuale Tabga, presso il santuario della Moltiplicazione dei Pani.

Tre eventi eccezionali hanno caratterizzato questo incontro-pellegrinaggio dei sacerdoti.  La concelebrazione della Messa sul lago di Tiberiade, a bordo di sette battelli affiancati l'un l'altro fermati a qualche centinaio di metri dalla riva, davanti a Ghinnosar (il kibbutz dove è esposta la barca dei tempi di San Pietro recuperata anni fa). Eucarestia presieduta dal patriarca di Gerusalemme Michel Sabbah a cui hanno assistito alcune centinaia di fedeli di Galilea.  E a Gerusalemme due incontri di preghiera promossi dal Delegato Apostolico Mons. Pietro Sambi e presieduti dal cardinale Dario Castrillon Hoyos, prefetto della Congregazione per il clero: sul Monte degli Ulivi con un rabbino e uno sheik musulmano per invocare la pace nella Città Santa e nel mondo; e al Cenacolo tra capi e rappresentanti delle Chiese cattoliche e ortodosse come gesto fraterno in attesa della tanto desiderata Unità.  Momenti importanti di dialogo interreligioso e di vita ecumenica, in sintonia con le indicazioni del Papa per il Gran Giubileo. (G.M.)

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