"Arrivederci a Roma" - Angelo Scelzo
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I GIOVANI SULLA STRADA DEL GRANDE GIUBILEO

"ARRIVEDERCI A ROMA"

Angelo Scelzo

A conclusione di ogni Giornata mondiale della Gioventù c'è un arrivederci e un appuntamento. Stavolta, del luogo e della data del successivo incontro esistevano già da tempo le coordinate: Roma e il Grande Giubileo dell'Anno 2000.

Il pellegrinaggio dei giovani viene così a confluire del tutto naturalmente nel grande pellegrinaggio di tutta la Chiesa universale verso la Porta Santa del nuovo millennio di Cristo. Ma essi rappresentano il gruppo di testa che segna il cammino e fa l'andatura. Nella preghiera di un vicario della diocesi francese di Bayonne - richiamata in un'omelia del cardinale Etchegaray - c'è quasi l'espressione di una scala di misura sul dinamismo dei giovani in rapporto alla fede:

«Se rallenti...si fermano.

Se ti indebolisci...mollano.

Se ti siedi ... si coricano.

Se dubiti... si disperano.

Se critichi... demoliscono.

Se cammini avanti...ti superano.

Se dai la mano... ti daranno la pelle.

E se preghi... allora saranno santi».

La preghiera. Ecco l'elemento che sconvolge gli schemi, il dato che, guardando in volto il popolo dei giovani di Parigi, fa in modo che non tornino più i conti delle mille analisi sociologiche, delle inchieste, dei sondaggi e delle campionature di ogni tipo. È sotto gli occhi di tutti una realtà che val la pena di segnalare: dei giovani era venuto quasi a noia parlarne, tanto era scoperto ed evidente il tentativo di trattarli come segmento di mercato da conoscere - certo - a fondo e in tutte le pieghe, fino a costruirgli intorno un mondo tutto loro. Un mondo «chiavi in mano», ossia nient'altro che uno spazio in vendita, fatto di vetrine e di abbagli.

Chi non ricorda le ondate, sempre ricorrenti, di un certo giovanilismo che, al cospetto dei giovani, ha forse come unica attenuante il fatto di aver provocato certamente più danni tra le generazioni di adulti. I giovani del Papa ( di Roma, di Buenos Aires, di Santiago de Compostela, di Czestochowa, di Denver, di Manila, di Parigi e di ogni altra piazza che lascia soffiare il vento della speranza) hanno spazzato via anche l'immagine e perfino il ricordo di questi trucchi e di questi inganni.

Il loro volto è pulito dal sapone di acqua e speranza, e sullo sguardo non ha fatto in tempo a insinuarsi quel velo di mediocrità che consente appena di muovere passi timorosi e stentati. Eppure, nemmeno a loro la vita concede sconti; anzi il prezzo si fa sempre più alto, fino a diventare, talvolta, insopportabile.

Tragedie, paure, vuoti e angosce non contano gli anni prima di bussare brutalmente alle porte. Si è giovani ma già uomini interi. Quando si muovono dietro al Papa che li chiama sanno che non ascolteranno parole facili. Ma essi chiedono parole vere. E allora ecco che si muovono e vanno. Lasciano le tende e vanno sulle strade dell'umanità per diventare "lettere" di Cristo nel mondo. «Maestro, dove abiti?» «Venite e vedrete».

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