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Verso le Giornate Giubilari

Giovani e Giubileo, un intero anno di iniziative  

Un “itinerario per i giovani” lungo tutto l’Anno Santo è stato elaborato dal gruppo di lavoro “Giovani e Giubileo”, su incarico del Comitato Centrale del Grande Giubileo dell’Anno 2000. L’attenzione alle giovani generazioni non si limita così al grande evento d’agosto, la XV Giornata Mondiale della Gioventù, specifico e circoscritto nel tempo, ma continua anche nel resto dell'anno giubilare, per il quale si prevede comunque un grande afflusso di giovani pellegrini, con un insieme di attività a cui partecipare “a piacere”.

Le diverse iniziative, alcune inserite nella “settimana tipo” del pellegrino, non sono pensate per distogliere i giovani dal pellegrinaggio del quale fanno parte o dagli altri eventi giubilari, ma piuttosto per offrire un approfondimento, la possibilità di un contatto con i coetanei e per dare soprattutto a quanti verranno a Roma individualmente o al di fuori di un gruppo organizzato luoghi e momenti di “ricarica spirituale” dedicati in modo specifico ai giovani.

Così un “Incontro di testimonianza e preghiera” si terrà dal lunedì al venerdì (ore 18-19) nella Chiesa di S. Lorenzo in piscibus, donata con i locali annessi da Giovanni Paolo II nel 1984 per farne un Centro Internazionale Giovanile dove dare ai giovani pellegrini accoglienza, formazione, preghiera e testimonianza. L'incontro serale, animato dai Movimenti e Associazioni presenti al Centro, comprende canti, lettura della Parola di Dio, testimonianze, preghiera silenziosa e un momento di fraternità.

Appuntamento invece in Piazza San Pietro ogni mercoledì alle ore 21, qui i giovani presenti a Roma animeranno la "preghiera del pellegrino”.

A Piazza Navona, ogni sera del giovedì si terrà poi “l’Adorazione Eucaristica” nella Basilica di S. Agnese in agone. L'Adorazione avrà inizio alle ore 21 con la celebrazione della Messa, cui seguiranno momenti di silenzio, canto e proclamazione della Parola di Dio fino alle ore 24.  Diversi Sacerdoti saranno disponibili per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, in varie lingue.

Ogni primo del venerdì del mese alle ore 21 la Celebrazione della Riconciliazione si terrà anche nella Basilica di S. Sabina sull'Aventino (in Avvento e Quaresima: ogni venerdì), con una liturgia della Parola e alcuni segni espressivi in preparazione alle confessioni individuali in diverse lingue.

Ogni sabato (ore 19) nella Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo al Corso, verrà celebrata la Messa internazionale dei giovani. Alcuni "segni" caratterizzeranno la liturgia (lucernario, memoria del battesimo, accoglienza del cero pasquale, litanie dei Santi...); letture e intenzioni della preghiera universale saranno proclamate in diverse lingue, particolare sottolineatura verrà data alla Professione di fede. Durante tutto l'anno si raccolgono le offerte per sostenere un progetto di solidarietà a favore dei giovani. Al termine della Messa i partecipanti si incontreranno per un momento di festa. 

Altre iniziative sono disponibili a richiesta come la celebrazione della memoria dei martiri nella catacombe cristiane o l’incontro con  una comunità parrocchiale di Roma.

Per coordinare le varie attività proposte ai giovani pellegrini ed offrire un punto di informazione e di aiuto, un apposito "Servizio Giovani", promosso dal Comitato Centrale del Grande Giubileo e composto da un gruppo internazionale di volontari, sarà attivo dal prossimo ottobre presso il Centro del Volontariato per l'accoglienza giubilare. E un programma radiofonico, “Radio Giubileo Giovani”, animato da giovani e per i giovani, andrà in onda sulle frequenze della Radio Vaticana in diverse lingue ogni giorno dell’Anno Santo dalle 14.30 alle 16.

Indirizzi Utili
Centro del Volontariato
Largo Santa Lucia Filippini, 20 (Largo di Torre Argentina)
I - 00186 Roma
tel. (+ 39) 06 69 54 51 - 06 69 54 56 60
fax (+ 39) 06 69 92 30 61 - 06 69 92 30 61

I giovani di Roma pellegrini a Lourdes/Testimonianza
Sr. Antonietta Luccitti

A Maria che " nella  vita della Chiesa continua ad essere misticamente Colei che precede l'avvento del Signore. A Lei, che adempie senza interruzione il ministero di Madre della Chiesa e di ciascun cristiano, affido con fiducia la preparazione della XV Giornata mondiale della gioventù": così Giovanni Paolo II nel messaggio per la "Giornata" del Giubileo dei Giovani 2000.

E i giovani di Roma, guidati dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, raccogliendo l'invito e le segrete aspirazioni di un Papa che, nelle quindici Giornate mondiali della Gioventù, ha ritmato i suoi passi sui passi, le attese, le aspirazioni e le speranze dei giovani di tutto il mondo, si sono messi in cammino, in pellegrinaggio, verso la Grotta di Lourdes, dal 19 al 25 agosto, per prepararsi insieme al momento di grazia della XV Giornata Mondiale della Gioventù, che sarà celebrata a Roma dal 15 al 20 agosto 2000.

Il pellegrinaggio, organizzato dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile sul tema "Il Padre vi ama" (Gv 16,27), prevedeva momenti formativi e di festa, comunitari o di gruppo, oltre la partecipazione alle celebrazioni che quotidianamente si svolgono a Lourdes. Ma i giovani hanno voluto soprattutto mettersi alla scuola di "Maria, madre e maestra nostra". Hanno voluto assaporare la tenerezza di una Madre che non può non condurre al Figlio. Si sono fatti pellegrini per implorare protezione dalla Madre della misericordia sul "cammino di quanti si faranno pellegrini in questo anno giubilare" (Bolla, 14), in particolare per i tantissimi giovani che da tutte le parti del mondo sono attesi a Roma per la GMG 2000.

"Nessuno - dice il Papa - ha inventato le Giornate Mondiali dei Giovani. Furono proprio loro a crearle". Egli con tenerezza di Padre e di Pastore, dovunque li ha incontrati, ha voluto solamente mettersi in ascolto: "Quando li incontro, attendo prima di tutto ciò che vorranno dirmi di loro". "Abbiamo bisogno dell'entusiasmo dei giovani. Abbiamo bisogno della gioia di vivere che hanno i giovani. In essa si riflette qualcosa della gioia originaria che Dio ebbe creando l'uomo… una gioia sempre nuova, originale", che i giovani sanno esprimere a modo loro, non solo con le parole (cfr. Varcare la soglia della speranza, 19).

Roma (1984), Buenos Aires (1987), Santiago de Compostela (1989), Czestochowa (1991), Denver (1993), Manila (1995), Parigi (1997): segnano solo delle tappe indicative della "grande ed affascinante testimonianza che i giovani danno di loro stessi".

Nel pellegrinaggio a Lourdes, icona del pellegrinaggio verso il grande appuntamento ecclesiale che sarà il "Giubileo dei giovani", questa "gioia giubilare" è esplosa quale segno di speranza per una nuova primavera nella Chiesa e nel mondo. "Voi siete la speranza della Chiesa e del mondo. Voi siete la mia speranza": ha più volte ripetuto il Papa.

Segno dell'incrollabile certezza di fede, da cui i giovani del pellegrinaggio erano animati: Dio, l'invisibile, è vivo e presente in Gesù, il Figlio di Maria. Gesù di Nazaret è il Dio-con-noi, l'Emmanuele, quel Cristo al quale essi in ogni situazione, in ogni regione della terra, non cessano di porre domande. Quel Dio che incontrano e cercano ancora per interrogarlo ulteriormente: invano mi cercheresti, direbbe Agostino di Ippona, se non mi avessi già trovato.

E' ben interpretato questo anelito dell'uomo, anche di oggi, dall'inno ufficiale del "Giubileo dei Giovani", "Emmanuel", che è risuonato in tutte le pieghe dell'indimenticabile esperienza di Lourdes: dal festoso momento della partenza, alle lunghe ore trascorse in treno o in cammino per le vie della città mariana, alle celebrazioni liturgiche così accuratamente pensate, preparate e vissute nella preghiera, nella meditazione e nella lode: Dall'orizzonte una grande/ luce/ viaggia nella storia/ e lungo gli anni ha vinto il/ buio/ facendosi Memoria/, e illuminando la nostra/ vita/ chiaro ci rivela/ che non si vive/ se non si cerca/ la Verità…/l'Emmanuel/… sui passi della fede,/ sentiamo l'eco della/ Parola/ che risuona ancora/ da queste mura, da/ questo cielo/ per il mondo intero:/ è vivo oggi, è l'Uomo Vero/ Cristo tra noi".

Sotto la stessa luce, sotto la sua croce tutti si cantava con la gioia nel cuore e la mente libera del carico superfluo che la vita riserva e pesantemente pone sulle spalle dell'uomo viandante.

Sì, a Lourdes tutti ci siamo sentiti pellegrini impegnati a portare nel nostro zaino il tesoro segreto della preghiera, come incontro con Dio fatto di silenzio e di amore, dell'amore da deporre ai piedi della Vergine Maria, del "cuore povero e gioioso come il cuore di Cristo", il Quale da Dio che era non disdegnò di farsi uomo e pellegrino sulla terra per condurci nella patria del Cielo.

A Lourdes "è sempre Giubileo". A Lourdes i giovani del pellegrinaggio hanno vissuto il "preludio" del Giubileo 2000 che li attende.

E' stata l'esperienza più vera, tra lo sventolio degli stendardi, degli striscioni e dei foulard che in alcuni particolari momenti pur ritmava la gioia palesemente visibile sul loro volto. E lo è stata perché il "Giubileo" vuole essere, per l'appunto, la festa dell'incontro di Dio con l'uomo e dell'uomo con Dio e con i fratelli. Vuole essere la festa della riconciliazione e del perdono, la festa per il dono di una Madre, Maria, che per essersi resa "totalmente disponibile al progetto del Padre, accolse e rese possibile l'incarnazione del Figlio".

Pellegrinaggio della fede: quello di Lourdes.

Non c'è stato momento che non abbia toccato il cuore. Dal rosario itinerante  verso la grotta, fin dall'arrivo; alla Messa di apertura del pellegrinaggio; alla preghiera silenziosa davanti alla Grotta in cui ciascuno ha potuto riflettere sul senso dell' "essere pellegrino verso Dio" disponendo il proprio cuore al sacramento della riconciliazione e della misericordia di Dio comunitariamente vissuto nella Celebrazione penitenziale "Il Padre vi ama"; alle catechesi di gruppo; all'incontro con il Cardinale J. M. Lustiger e il Cardinale Camillo Ruini contrassegnato dalla "sacralità della consegna" della GMG Parigi-1997/ GMG Roma-2000; alla S. Messa internazionale dei Giovani presieduta dal Card. Camillo Ruini con il ricordo del proprio Battesimo; all'Adorazione Eucaristica nella grande Basilica San Pio X; alla fiaccolata animata dal rosario nelle varie lingue e culminata con la gradita sorpresa di "una pioggia di fuochi d'artifizio", davanti alla Basilica del Rosario, a notte inoltrata, mentre il coro cantava l'inno ufficiale del Giubileo, l'inno della GMG-1997 e l'inno GMG-2000.

Coronamento delle giornate la "Festa insieme", nella Sale des fêtes, il pomeriggio precedente la partenza. Una festa animata da toccanti "testimonianze", in cui la sofferenza si è fatta inno di lode a Dio e a Maria e la disperazione si è trasformata in gioia di vivere e di canto alla vita, nonostante il male continui a paralizzare in una carrozzella o ad attanagliare il corpo. Perché l'anima vibra irrorata dalla grazia di Dio e dalla fede nella sua presenza, e la voglia di continuare a vivere è erompente e più forte di ogni seme di morte.

Questo è il miracolo perenne di Lourdes, che ad ognuno è dato di sperimentare e che il cantante Massimo Cataldo ha ben interpretato con il suo vario repertorio, e il fascino di un'età che guarda ad un futuro luminoso, in perfetta sintonia con i sogni e le aspirazioni dei giovani a Lourdes.

Dopo l'agape fraterna sul luogo stesso della festa, la Via Crucis, scandita da preghiere, canti, riflessioni, profondi silenzi, in processione lungo la strada che costeggia il complesso degli ospedali e la Casa "Salus Infirmorum", si è conclusa a mezzanotte con la S. Messa nella Grotta, ai piedi della Vergine.

Ha voluto ricordarci, prima del congedo da Maria, Colei che ci ha generati a nuova vita sotto la Croce del Suo Figlio Gesù, che "nella storia umana, pur segnata dal male e dalla sofferenza, l'ultima parola appartiene alla vita e all'amore" (Giovanni Paolo II). Di questo amore i giovani sono chiamati a farsi testimoni perché "Gesù è andato incontro alla morte, non tirandosi indietro di fronte a nessuna conseguenza del suo "essere con noi" come "Emmanuele".

Una Croce, il 14 settembre 1999, dalla Basilica "giubilare" di S. Croce in Gerusalemme,  inizierà il suo pellegrinaggio attraverso le vie di Roma, sostando nelle varie parrocchie della Diocesi, per essere innalzata come trofeo di gloria nel luogo dove Giovanni Paolo II incontrerà i giovani di tutto il mondo nella veglia del 19 agosto 2000.

A Roma farà ritorno anche la grande Croce di legno che, al termine dell'Anno Santo della Redenzione, il Papa affidò proprio a loro, ai giovani, invitandoli a portarla nel mondo come segno e annuncio dell'amore di Cristo per tutta l'umanità. Vi tornerà "dopo aver compiuto un lungo e ininterrotto pellegrinaggio attraverso i continenti mostrando che la Croce cammina con i giovani e i giovani camminano con la Croce", perché è la Croce di Cristo "il centro, il senso e il fine di tutta la storia e di ogni vita umana" (Giovanni Paolo II).

Ogni giovane è ripartito da Lourdes, con la consapevolezza che mettersi in cammino, diventare pellegrino, non può che essere un viaggio di tutta la vita. Ognuno è chiamato a "varcare sempre nuove soglie", a riscoprire la vita stessa come un unico, grande viaggio nel quale Lui, il Signore Gesù, da sempre si fa compagno di cammino, come per i discepoli di Emmaus.

Ad ognuno il compito di riempire il proprio zaino di fiducia, di speranza, di entusiasmo, di disponibilità alla Sua Parola, che è "Parola di vita", per diventare "apostoli intrepidi del Suo Vangelo", coerenti con la fede e autentici testimoni per gli uomini del terzo millennio ormai alle porte. 

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