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NOTIZIARIO

La Perdonanza, anticipo del Giubileo

Domenica 29 agosto, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila, si è celebrata la “Festa della Perdonanza”, istituita da Papa Celestino V in quella chiesa nel 1294, sei anni prima che Bonifacio VIII desse vita al primo Giubileo cristiano. Chi visita il Santuario abruzzese tra i “Vespri” del 28 agosto e la “Compieta” del 29, dopo essersi confessato con sincero pentimento e comunicato, ottiene l’indulgenza plenaria. Quest’anno la “Porta Santa” della Basilica è stata aperta sabato sera 28 dal cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo di Palermo. Poi più di 40mila persone hanno assistito al tradizionale corteo storico, composto da oltre 800 figuranti, 100 gonfaloni di Comuni e Province d’Italia, 28 gruppi storici. Nata come dono per i fedeli, la “Perdonanza” si celebra da 705 anni, tra profonda spiritualità e folklore, ma quest’ultimo è solo la cornice. L’arcivescovo dell’Aquila, Mons. Giuseppe Molinari, ha spiegato in un’intervista alla Radio Vaticana che la festa istituita da Celestino V è come un anticipo dell’Anno Santo. Sembra che Bonifacio VIII, nel dare vita al primo Giubileo cristiano nel 1300, si sia ispirato un po’ al privilegio, all’indulgenza lasciata da Papa Celestino alla città dell’Aquila. Egli estese il beneficio da 24 ore a un anno intero. Tutta la Chiesa dell’Aquila si sente già proiettata verso il Giubileo, che per essa è come un prolungare la “Perdonanza” per tutto il 2000. 

Lettera pastorale dei vescovi della Lombardia

Per sottolineare il senso del passaggio al Terzo Millennio cristiano, i vescovi della Lombardia hanno scritto una Lettera pastorale che accompagna un sussidio teso a valorizzare le dieci cattedrali della regione e a presentare i testi liturgici per le celebrazioni del prossimo Giubileo. “Ai pellegrini che passeranno nella nostra regione, scrivono i 19 vescovi lombardi, siamo lieti di poter offrire la ricca tradizione di fede e di santità delle nostre chiese locali, con la certezza che l’incontro con le comunità cristiane sarà un momento di forte scambio e di conferma della fede”.

Un Anno Santo trinitario e sociale

Recentemente la diocesi di Rimini ha pubblicato il suo Programma per l’anno pastorale 1999-2000 e per il Giubileo dell’anno 2000. Il documento, di una ventina di pagine, è nato dall’attenta lettura della Lettera apostolica “Tertio Millennio adveniente” e della Bolla “Incarnationis Mysterium”, dalle indicazioni suggerite dai Comitati Centrale e Nazionale del Grande Giubileo. Presentando anzitutto le linee teologiche e spirituali per il Giubileo, esso riafferma che l’Anno Santo avrà un carattere cristologico, trinitario e anche “sociale”, poiché si richiede un impegno per la carità e la giustizia. Seguono le linee pastorali, il riferimento ai “segni” del Giubileo - pellegrinaggio, indulgenza, purificazione della memoria, carità - e una parte dedicata ai poveri e al Giubileo. Si esorta a dare rilievo alla pastorale della famiglia, dei giovani, degli ambiti sociali, professionali, di lavoro e a quella dei malati. Sono elencati i principali eventi culturali nella diocesi e si raccomanda un’adeguata formazione di laici e operatori pastorali, un’accurata preparazione di sacerdoti, diaconi, religiosi e suore. È annunciata la pubblicazione di sussidii e si raccomandano alcuni testi dei Comitati Centrale e Nazionale del Grande Giubileo, del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti, della Penitenzieria apostolica, e la Nota pastorale dei vescovi italiani “Il pellegrinaggio alle soglie del Terzo Millennio”. 

Loreto, ponte tra Occidente e Oriente

Per la prima volta, 52 icone russe usciranno in blocco dalla famosa Galleria Tetriakov di Mosca per essere esposte, dall’8 dicembre 1999 al 31 marzo 2000, a Loreto, la città che custodisce la Santa Casa di Nazareth. Le icone sono tutte sul tema della maternità di Maria. Lo straordinario evento, uno dei tanti che il Santuario sta preparando, è stato annunciato dall’arcivescovo-prelato Angelo Comastri, in un’intervista alla Radio Vaticana. Loreto - egli ha detto - ha le sue radici a Nazareth, in Oriente, e quindi intende rendere più intenso il dialogo tra Oriente e Occidente del mondo cristiano. Si spera in incontri con rapprensentanti della Chiesa ortodossa russa, in momenti di preghiera in comune. Un’altra grande inziativa è che dal 15 al 22 maggio 2000 sarà esposta nel Santuario di Loreto l’urna contenente le spoglie mortali di Santa Teresa di Lisieux, che il Papa nell’ottobre 1997 ha proclamato Dottore della Chiesa. Per la carmelitana francese sarà un ritorno, poiché nel 1887 ella, insieme al papà e alla sorella Céline, giunse pellegrina alla Santa Casa, davanti alla quale visse momenti d’intensa emozione, poi narrati nel suo “Diario”. Durante la presenza dell’urna, nel Santuario sarà allestita una Mostra di foto di Santa Teresa. Infine, per l’8 settembre prossimo, giorno in cui dall’anno scorso a Loreto si recita la “Preghiera per l’Italia”, sono state invitate tutte le persone sequestrate e liberate in Italia, affinché possano ringraziare la Madonna per il loro ritorno a casa e implorare la sua materna protezione sull’Italia.

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