29 giugno 1998
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29 giugno 1998

"Se Gerusalemme rappresenta da una parte le origini del Cristianesimo e dall'altra la Città celeste, e come tale conserva un perenne valore di richiamo alle sorgenti della fede ed alla meta ultraterrena, Roma è piuttosto depositaria di un compito centrale nella missione della Chiesa attraverso i secoli. Compito che consiste nel garantire e promuovere la comunione dottrinale e pastorale e nel sostenere l'evangelizzazione fino agli estremi confini della terra.

Possa il Grande Giubileo del Duemila rafforzare in tutta la Chiesa l'impegno missionario e la tensione alla piena unità tra cristiani appartenenti a diverse confessioni".

5 luglio 1998

"Martedì prossimo, 7 luglio, sarà resa pubblica la Lettera Apostolica Dies Domini sulla santificazione della domenica. Vi ho apposto la firma il 31 maggio, giorno di Pentecoste, per sottolineare che essa è frutto speciale di quest'anno che, nella preparazione immediata al Giubileo, è particolarmente dedicato alla riflessione sullo Spirito Santo.

E' lo Spirito Santo, infatti, che continuamente ripropone alla memoria della Chiesa le ricchezze del mistero della Redenzione e aiuta i credenti di ogni generazione a riscoprirle e a viverle.

Tra le priorità che urgono oggi nella vita della comunità cristiana c'è appunto la riscoperta della domenica. Per molti, infatti, essa rischia di essere sentita e vissuta solo come "fine settimana". Ma la domenica è ben altro: è il giorno settimanale in cui la Chiesa celebra la Risurrezione di Cristo. E' la Pasqua della settimana!"

23 agosto 1998

"Per aiutarci a vivere il mistero di Cristo nel tempo, la liturgia si articola nelle varie fasi dell'anno liturgico. Oltre ai momenti fondamentali - Natale, Pasqua, Pentecoste - anche altre feste di grande rilievo vengono dalla Chiesa solennizzate come giorni di precetto, con l'obbligo di partecipare all'Eucaristia sul modello della domenica, che è giustamente considerata la "festa primordiale".

Vivendo profondamente le ricchezze della domenica e quelle dell'intero anno liturgico, i cristiani prenderanno sempre più coscienza della loro identità. Ciò li aiuterà a prepararsi bene anche al Grande Giubileo dell'Anno Duemila. Questa ricorrenza avrà certo una particolare solennità. E tuttavia, "questo anno e questo tempo speciale passeranno, in attesa di altri giubilei e di altre scadenze solenni. La domenica, con la sua ordinaria "solennità", resterà a scandire il tempo del pellegrinaggio della Chiesa, fino alla domenica senza tramonto" (Dies Domini, 87)".

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