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Le religioni verso il terzo millennio

Alle soglie del terzo millennio la collaborazione fra le religioni

+ Michael L. Fitzgerald
Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

Guardare al millennio che viene per vedere quale possa essere il contributo che le diverse religioni sono in grado di dare per la pace e la prosperità dell'umanità. E' questo il compito al quale è chiamata l'assemblea interreligiosa convocata in Vaticano dal 25 al 28 ottobre. ''Alle soglie del terzo millennio: la collaborazione fra le diverse religioni'': è il titolo con il quale presentiamo l'avvenimento, altamente significativo dell'impegno della Chiesa Cattolica nel dialogo interreligioso, quanto mai sollecitato dal Santo Padre.

Il programma dell'assemblea si divide in tre parti: due giorni di dialogo e riflessione; una giornata ad Assisi coincidente con l'anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace del 1986; una giornata conclusiva con preghiera e cerimonia finale. I partecipanti -ne sono previsti 235 tra cui una cinquantina di donne, ma potrebbero aumentare man mano che ci avviciniamo all'evento- provengono da 48 paesi e rappresentano circa 20 diverse religioni. Non sono stati invitati solo i leaders religiosi, ma anche appartenenti al mondo universitario, professionisti e alcuni politici. Tutti gli invitati sono comunque, rispetto ai cattolici, persone attivamente impegnate nel dialogo.

La riflessione dei primi due giorni sarà stimolata dalla relazione introduttiva, tenuta dalla Sig.ra Theresa Ee-Chooi di Kuala Lumpur, Malesia, che è l'attuale Presidente dell'Unione Internazionale della Stampa Cattolica. I partecipanti saranno divisi in piccoli gruppi che raccoglieranno le proposte per la dichiarazione finale da sottoporre all'approvazione dell'assemblea nella mattinata del 28 ottobre.

Nel pomeriggio dell'ultimo giorno i partecipanti pregheranno secondo la propria tradizione religiosa, in luoghi particolari messi a loro disposizione. I cristiani, in particolare, si riuniranno nella chiesa di S.Maria in Traspontina. Tutti insieme convergeremo poi verso Piazza San Pietro dove è prevista la cerimonia conclusiva, aperta a tutti coloro che lo desiderano. La cerimonia prevede una serie di testimonianze di persone di diverse religioni, un discorso del Santo Padre, la lettura della dichiarazione finale; e si concluderà con un gesto simbolico di pace.

Resta da dire che, in occasione dell'Assemblea e per facilitare e incoraggiare una maggiore apertura e comprensione tra appartenenti a diverse religioni, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha pubblicato un libretto intitolato ''Camminare insieme''.

Una tappa decisiva sulla via del Giubileo

Card. Francis Arinze
Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

Nella Lettera Apostolica  “Tertio Millennio Adveniente” il Papa Giovanni Paolo II dedica l’anno 1999 a Dio Padre invitando tutti ad intensificare le iniziative di contatti tra i diversi credenti (TMA, 53). Perciò i cinque Cardinali che costituiscono il Consiglio di Presidenza del Grande Giubileo del 2000 hanno deciso di tenere un’Assemblea Interreligiosa dal tema: “Alle soglie del Terzo Millennio: la collaborazione tra le diverse Religioni”, affidandone l’organizzazione al Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

Negli ultimi 34 anni, nello spirito del Concilio Vaticano II, sono state promosse molte iniziative di carattere interreligioso a livello di Chiese locali e della Chiesa universale, nonché di Congregazioni religiose, movimenti e associazioni cattoliche. La più preminente tra queste è stata la Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace celebrata ad Assisi il 27 ottobre 1986, nell’Anno Internazionale della Pace. L’Assemblea Interreligiosa del 1999, a differenza di quella di Assisi, avrà tre giorni di discussioni tra i rappresentanti religiosi in assemblee plenarie e in piccoli gruppi di lavoro, per canalizzare le riflessioni dei credenti sulle luci e le ombre, il positivo e il negativo, sul contributo delle religioni nel secolo e nel millennio che sta per finire. Inoltre, tali riflessioni permetteranno alle religioni di guardare al futuro e chiedersi insieme come poter servire meglio Dio e il mondo. Certo si pregherà. Si farà un pellegrinaggio ad Assisi. Si cercherà di dare un messaggio al mondo.

Le religioni devono collaborare perché alcuni grandi problemi e sfide nel mondo richiedono la cooperazione di tutti i credenti per la loro soluzione: le questioni relative alla giustizia e alla pace, il rifiuto di praticare la solidarietà fra ricchi e poveri, gli atti di discriminazione contro le donne e i bambini, le moderne piaghe dell’AIDS e della droga... I credenti delle varie religioni non possono restare indifferenti. Essi sono convinti che i più alti ideali delle loro religioni li obbligano ad unirsi per trovare delle soluzioni durature. Per di più, nessuna di queste situazioni può essere cambiata senza una certa conversione dei cuori. E la religione offre i motivi più forti e più profondi per iniziare tale cambiamento di cuore, la conversione. La cooperazione interreligiosa in queste materie va oltre l’essere semplicemente auspicabile e diviene una necessità.

La nostra speranza è che l’Assemblea Interreligiosa di ottobre rifletta su tali considerazioni e cerchi di tirarne le conclusioni.

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