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Verso le giornate giubilari

Giubileo degli artigiani
Il Mistero di Dio nella bellezza dell’opera dell’uomo

Il giorno 20 marzo 2000 sarà dedicato al Giubileo degli artigiani, appuntamento che culminerà con la celebrazione eucaristica in piazza San Pietro alle ore 10. Il giorno precedente (19 marzo) alle 16, si svolgerà un incontro preparatorio presso l'Aula Paolo VI.

Egli che era il Figlio di Dio per noi si è fatto "il Figlio del Carpentiere" (Mt 13,55).

“Esiste una profonda sintonia - spiegano al Comitato per la preparazione delle giornate giubilari del mondo del lavoro - fra il gesto del Creatore e quello dell'artigiano, tanto da rendere  quasi come segno visibile agli uomini del mistero di Dio l'opera di quest'ultimo”.

“La struttura del lavoro artigiano, l'impegno che richiede alla persona, l'ambito famigliare comunitario in cui si esprime - recita il testo dell’invito elaborato in collaborazione con le associazioni italiane dell’artigianato -  testimoniano quanto la vita dell'artigiano rifletta la concezione del lavoro affermata nella dottrina sociale della Chiesa”.

Il lavoro artigiano è generalmente eseguito da una famiglia o da una piccola comunità d'impresa che costituiscono veri e propri spazi di educazione, di trasmissione della Tradizione, di stimolo alle attitudini personali, alla responsabilità partecipata ed alla solidarietà.

La finalità del lavoro degli artigiani è vicina ai bisogni immediati dell'uomo e la sua struttura non è sottomessa ai tempi, talora astratti, della produzione industriale, nè della stretta economia aziendale.

Nel lavoro artigiano v'è la capacità di creare bellezza che non è un di più ma è il sigillo dell'ingegno umano sull'opera creata dalle mani dell'uomo.

Tutte le cose, secondo il libro della Genesi, sono create da Dio che pensa, plasma, dà vita alle sue opere e, dopo averle compiute, le contempla e le benedice: "Dio vide quanto aveva fatto ed, ecco, era cosa molto buona" (Gn 1,31).

Lo sguardo compiacente di Dio per l'opera uscita dalle sue mani si riflette nello sguardo stupito e grato dell'uomo che, plasmato dal Signore come un vaso dal vasaio (cfr. Is 64,7) si scopre capace di infondere nel suo lavoro una scintilla della bellezza, capace di generare fascino per la verità, e della bontà divina.

L'artigiano nell'amore al proprio lavoro scopre l'eco del mistero di Dio operante nella creazione e una lode per Colui che ha posto il Suo Spirito sapiente nel cuore e nelle mani degli artigiani rendendoli "capaci di realizzare ogni sorta di lavoro ed ideatori di progetti" (Es. 35,35).

L'anno del Giubileo era pensato per restaurare l'uguaglianza fra i Figli d'Israele offrendo nuove possibilità alle famiglie che avevano perso le loro proprietà o addirittura la loro libertà personale (Tertio Millennio Adveniente, 13).

Per rafforzare questa prospettiva, il Giubileo del Duemila provoca a rinsaldare il rapporto tra famiglia e lavoro così che l'impegno manuale, tecnico, ideativo possa sostenere l'unità della famiglia, l'amore reciproco, l'educazione dei figli fino a renderli attori responsabili nella società.

A questo scopo Giovanni Paolo II ritiene "indispensabile che si svolga una appropriata politica economica riguardante soprattutto l'istruzione, l'imposizione tributaria, il credito, le assicurazioni sociali (Mater e Magistra 75).    

Di fronte alle nuove sfide del mondo del lavoro, il Giubileo sollecita una nuova cultura della solidarietà. Anche l'artigianato è chiamato ad assumersi la responsabilità  per un modello di economia a servizio di tutti gli uomini. Infatti non bisogna ricercare solo il proprio benessere, quello della propria famiglia o del gruppo: occorre che vi sia solidarietà verso i più poveri secondo criteri di giustizia.

"Giustizia secondo la Legge di Israele consisteva anzitutto nella protezione del più debole... I fondamenti di questa tradizione erano strettamente teologici. A Dio solo come Creatore spetta la signoria su tutta la creazione... Perciò le ricchezze della creazione erano da considerare come un bene comune per l'intera comunità" (Tertio Millennio Adveniente, 13).

In conclusione, gli artigiani desiderano che la celebrazione del Giubileo del 2000 sia davvero un evento di novità e di conversione anche per loro affinchè possano offrire un segno di speranza al mondo intero perchè il terzo millennio che si apre sia un tempo di grazia e di fecondità per ciascun uomo.

Comitato per la preparazione delle giornate giubilari del mondo del lavoro
Segreteria organizzativa
C/o Pontificio Consiglio Giustizia e Pace

Piazza S. Calisto, 16
- 00120 Città del Vaticano
tel 0669887106 fax 0669887276
E-mail: jub20mar@tin.it

Congresso mariano-mariologico

La pubblicazione della “Lettera informativa e programmatica” dei contenuti del XX Congresso Mariano-Mariologico Internazionale, da parte del Comitato locale della Diocesi di Roma incaricato della sua realizzazione, segna una nuova ed importante tappa della preparazione di questo significativo appuntamento giubilare. Il Congresso, in calendario dal 15 al 24 settembre 2000 a Roma, presso il Santuario della Madonna del Divino Amore, avrà per tema: “Il Mistero della Trinità e Maria” e, sulla scia dei precedenti congressi mariani e mariologici promossi dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale,  riserverà un’attenzione particolare all’ecumenismo, grazie alla presenza di relatori e studiosi appartenenti a diverse Chiese cristiane.

Ma non è questa l’unica caratteristica del Congresso. Infatti il lavoro del Comitato locale si svolge seguendo un duplice binario: accademico-teologico da un lato, pastorale-diocesano dall’altro. Per quanto concerne il primo, sono stati già fissati gli argomenti delle relazioni generali (affidate a specialisti internazionali) e di quelle della sezione italiana. Il Congresso intende fare il punto sulle attuali posizioni delle Chiese cristiane riguardo il legame tra il Mistero della Trinità e la figura di Maria, alla luce di un nuovo e più approfondito esame comune dei dati biblici, della tradizione ecclesiale e delle esigenze poste dall’inculturazione. Senza trascurare quanto attiene alla storia, alla liturgia, alla spiritualità, alla catechesi e all’arte. Dal punto di vista dell’impatto del Congresso sulla Diocesi di Roma, ed in senso lato sul Giubileo, si vuol fare in modo che esso non sia una goccia persa nel mare delle varie manifestazioni, ma “un evento che spinga a valorizzare concretamente la figura di Maria in quanto completamente relativa a Dio-Trinità”. Perciò, il Comitato ha programmato che ogni Prefettura della Diocesi sia coinvolta dal Congresso tramite l’offerta di almeno un ambiente ciascuna per una celebrazione dal tema trinitario-mariano, guidata da uno dei partecipanti al Congresso. Del resto l’intero convegno sarà sempre aperto alla partecipazione di delegazioni parrocchiali e i congressisti saranno a disposizione delle parrocchie romane (previa programmazione) anche per altri incontri a carattere mariano, mostre o manifestazioni da concordare.

Inoltre, il Congresso Mariano-Mariologico (che si concluderà in San Pietro in concomitanza con il Giubileo dei Santuari mariani di tutto il mondo) ha in cantiere rilevanti progetti, al momento ancora in via di definizione. Tra i quali un concerto nell’Aula Paolo VI con la Fondazione Adkins, una tavola rotonda con esponenti di vari continenti e una dichiarazione ecumenica. Tutto fa credere, dunque, che il Congresso darà un notevole contributo per far sì che il Grande Giubileo possa risultare, pure nel nome di Maria, un’occasione di superamento delle divisioni del secondo millennio.

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