La famiglia nel terzo millennio speranza per tutta l'umanità
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RIO DE JANEIRO

LA FAMIGLIA NEL TERZO MILLENNIO SPERANZA PER TUTTA L'UMANITÀ

Alla Santa messa celebrata a Rio de Janeiro per la conclusione del secondo Incontro Mondiale delle Famiglie nell'Aterro do Flamenco. 5 ottobre 1997

«Auspico che queste Giornate carioche lascino nei cuori di tutti un serio impegno nella difesa della Famiglia, speranza dell'umanità. Durante la celebrazione del Grande Giubileo dell'anno 2000 a Roma, non potrà mancare un incontro speciale per le famiglie. Tutte le famiglie sono invitate».

PROTAGONISTI DA TUTTO IL MONDO

Il viaggio a Rio de Janeiro è stato l'ultimo dei pellegrinaggi pastorali di Giovanni Paolo II al di fuori dell'Italia nel 1997, un itinerario lungo il quale il Papa ha realizzato alcune aspirazioni che coltivava da tempo, come le visite a Sarajevo, nel cuore di una delle più sanguinose tragedie del nostro secolo, e in Libano, paese chiamato a una faticosa ricostruzione dopo anni di guerra civile. Anche il pellegrinaggio a Rio ha avuto una spiccata dimensione giubilare, specie quando il Papa, nell'omelia durante la solenne celebrazione eucaristica che ha concluso le sue giornate brasiliane, ha invitato i presenti a rinvigorire la fede e la testimonianza cristiana proprio nella prospettiva del Grande Giubileo.

Per molti versi, le giornate di Rio hanno riproposto la grandiosa scenografia del recente incontro parigino con i giovani di tutto il mondo. Anche a Rio, le immense moltitudini di folla attorno a Giovanni Paolo II sono state la caratteristica dominante delle celebrazioni liturgiche e degli incontri all'aperto. Protagonista, la famiglia; protagonista nelle parole del Papa e nelle testimonianze dei presenti, offerte in una molteplicità di linguaggi che però ruotavano attorno allo stesso tema: essere «dono ed impegno, speranza dell'umanità», come recitava il logo del secondo Incontro Mondiale delle Famiglie. Il primo raduno di questo tipo era stato tenuto a Roma l'8 e 9 ottobre 1994, per il terzo il Papa ha dato appuntamento alle famiglie di tutto il mondo a Roma, durante il Grande Giubileo del 2000.

Il grande incontro di festa e di testimonianza nello stadio Maracanà, la sera di sabato 4 ottobre, e la solenne celebrazione eucaristica di domenica 5 nell'Aterro do Flamengo, sono stati gli avvenimenti cruciali della visita. A nome di tutte le famiglie del mondo, gli sposi presenti in gran numero, con i loro figli e le storie vive della loro vita in comune, hanno rinnovato davanti al Papa le loro promesse matrimoniali, impegnandosi a essere testimoni di fede e di amore nel mondo.

Fin dal suo arrivo in terra brasiliana, il Papa ha indicato i temi che avrebbe affrontato nel corso del suo pellegrinaggio: «Auspico che i valori del patrimonio culturale e religioso della Nazione brasiliana servano da base per promuovere decisione giuste in difesa dei valori della famiglia e della Patria». Un altro tema in primo piano nei discorsi di Giovanni Paolo II è stato quello dello sviluppo sociale del Brasile, uno dei primi paesi visitati dal Papa all'inizio del suo Pontificato. Terra di immense ricchezze ma anche di enormi contraddizioni, grande potenza regionale minata da enormi squilibri, il Brasile ha tuttora un enorme bisogno di coniugare sviluppo con giustizia sociale, cultura con rispetto della vita. L'insegnamento della Chiesa, nel paese che conta il maggior numero di cattolici nel mondo e l'Episcopato più numeroso, resta sempre legato al vangelo, come ha ricordato il Papa chiedendo agli sposi fedeltà contro una mentalità edonistica che tende a diffondersi sempre più nel mondo. E la famiglia, "Chiesa domestica" e "architettura divina e umana", come l'ha definita Giovanni Paolo II a Rio, resta al centro di ogni progetto di sviluppo umano e sociale.

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