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EDITORIALE

DA SARAJEVO A RIO DE JANEIRO, UN GRANDE ITINERARIO GIUBILARE

Sergio Sebastiani

La visita a Rio de Janeiro per l'incontro mondiale delle Famiglie ha concluso forse l'anno più intenso e significativo nella lunga e straordinaria geografia dei pellegrinaggi del Santo Padre in ogni parte del mondo. Sarajevo, Beirut, Repubblica Ceca, Polonia, Parigi, Bologna: i passi del Papa portano al cuore di ogni grande vicenda che si affaccia dai diversi versanti sulla storia non solo ecclesiale del millennio che sta per tramontare.

Vien quasi difficile parlare al passato di una sequenza così intensa di luoghi e di emozioni, tanto sono ancora vive le immagini e le sensazioni di quello che appare sempre più come un unico, ininterrotto pellegrinaggio verso la Porta Santa del Grande Giubileo dell'Anno 2000. E sullo sfondo del Grande Giubileo questo cammino – che continua a incantare le folle e a stupire i cuori – affina sempre più l'orizzonte verso il nuovo millennio, offrendo così una dimensione dinamica anche a ciò che resta alle spalle.

Lo sguardo, insomma, è rivolto al futuro. Il coraggio, l'ottimismo, la speranza e la fiducia nell'umanità e nelle risorse di ogni singolo uomo vengono dalle tracce stesse di questo cammino che, duemila anni fa, ha conosciuto un nuovo inizio attraverso l'ineffabile mistero dell'Incarnazione di Cristo.

Giovanni Paolo II ripercorre emblematicamente e ricapitola, nella sua ansia missionaria, tempi e luoghi di una storia di fede che porta ora il popolo di Dio a condividere con l'umanità intera l'esperienza del cambio di un millennio.

La pace, la convivenza tra i popoli, la memoria attiva e vivificante delle radici, la possente risorsa della speranza dei giovani, la centralità della Eucarestia, il ruolo vitale delle famiglie nella Chiesa e in una società sempre più smarrita: attraverso i luoghi geografici, da Sarajevo a Rio de Janeiro, sono stati questi i grandi temi che l'umanità si è vista riproporre in primo piano dalla forza di testimonianza di un Papa che continua a spendere incessantemente tutto se stesso per la causa di Cristo.

Lungo il cammino verso il Grande Giubileo dell'Anno 2000, Giovanni Paolo II ha suggerito che «la Chiesa si faccia carico con più viva consapevolezza del peccato dei suoi figli nel ricordo di tutte quelle circostanza in cui, nell'arco della storia, essi si sono allontanati dallo spirito di Cristo e del suo Vangelo» (TMA 33).

Non sono mancati, finora, gesti e iniziative capaci di rendere testimonianza concreta di un sincero atteggiamento di revisione su comportamenti tenuti, in passato, anche da uomini di Chiesa. È un atteggiamento che la natura, l'essenza stessa del Giubileo fa scaturire come esigenza primaria.

In questo senso, il Colloquio intraecclesiale sulle "Radici dell'antigiudaismo in ambiente cristiano", rappresenta uno dei momenti di più intensa e matura riflessione. Anche in questo avvenimento entra significativamente il grandissimo valore di un pellegrinaggio: il più breve fra tutti, da San Pietro alla Sinagoga di Roma, ma certamente il più lungo e straordinario tra ogni altro viaggio, se visto attraverso le distanze poste dalla storia.

Al Colloquio, in programma il 30 ottobre e il 1° novembre, Tertium Millennium dedica un ampio dossier con interventi di studiosi ed esperti, alcuni dei quali tra i protagonisti dello stesso simposio. Il compito del dossier è specialmente quello di offrire una sicura base informativa e di inquadrare nella giusta luce un evento intraecclesiale che, come tale, va considerato un atto di riflessione comune in grado di approfondire i complessi termini di una delicata questione. Il fatto stesso che tale esigenza sia venuta alla luce serve a introdurci fino in fondo nel clima e nell'atteggiamento giusto per vivere fino in fondo e pienamente il Grande Giubileo dell'Anno 2000.

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