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Il sussidio pastorale per il Giubileo

E’ stato presentato alla stampa il sussidio pastorale “Il Grande Giubileo del duemila e le Chiese orientali cattoliche ” a cura della Congregazione per le Chiese orientali,  edito dalla LEV.

Il testo, che comprende anche una sezione sul volto orientale di Roma e sulla attuale e multiforme presenza in essa delle chiese orientali, presenta nella prima parte alcune indicazioni teologiche, spirituali e pastorali:

Indicazioni teologiche

L’anno duemila sarà quindi innanzitutto  un anno liturgico, durante il quale celebrare il ciclo dei misteri della salvezza, secondo la tradizione di ciascuna Chiesa. (p.8)

La piena comunione delle Chiese orientali cattoliche sarà evidenziata dall’incontro dei loro pellegrini con il Vescovo di Roma, se possibile. Anche   le celebrazioni locali tuttavia saranno vissute come segno di tale comunione con il Sommo Pontefice.

Fra le insigni memorie cristiane di cui Roma è custode, molte sono di martiri che provengono dall’Oriente, segno della comunione universale dell’unica Chiesa di Cristo in confessione fidei et in effusione sanguinis. (p. 12)

Indicazioni spirituali

La spiritualità orientale si sofferma molto su quell’atteggiamento che, con parola greca, viene chiamato penthos: … La penitenza è però connessa alla conversione: è anzi il frutto che nasce dalla gioia della conversione.

Ogni credente è chiamato al deserto, per ritirarsi dalle cose superflue che lo distraggono e disporsi interiormente a ricevere il dono della salvezza. In questo senso il digiuno ci prepara a rinunciare al frutto proibito per ricevere il Pane di vita. (p.16)

Il digiuno è anche ascesi, preparazione, fortificazione:.. esercizio d’amore per una fecondità spirituale, ...sull’esempio di Maria, la tutta santa, che nell’Incarnazione ha accolto a nome del suo popolo e dell’umanità il Figlio di Dio (p. 19).

Indicazioni pastorali

“Punto di partenza di ogni rinnovamento è l’ascolto della Parola di Dio, un aspetto fondamentale ed essenziale della liturgia. Sarà sforzo concreto delle Chiese orientali cattoliche curare con particolare attenzione le omelie liturgiche, mai omettendole quando siano previste dalle norme della Chiesa, preparandole con profondità ed attenzione e facendo sì che esse rispettino il loro genere proprio, nel contesto della celebrazione, e siano radicate nella Scrittura Santa e nei testi liturgici, evitando di ridursi a discorsi di circostanza. Non si può dimenticare che l’omelia è in tutte le Chiese la modalità abituale, e in molti casi l’unica, di formazione dei fedeli adulti ”. (p. 21)

Il Giubileo sarà un’occasione preziosa perché tutte le Chiese orientali cattoliche si applichino ad una sempre più profonda conoscenza del proprio patrimonio e delle indicazioni del Magistero della Chiesa circa i modi per testimoniarlo nel mondo contemporaneo. (p.22)

Le chiese orientali sono insigni per la loro fedeltà al digiuno. L’anno santo sia occasione perché le Chiese orientali cattoliche rivedano le proprie indicazioni pastorali relative al digiuno, in modo da ridare ad esso l’importanza che vi spetta nell’ambito dell’ascesi cristiana…(p.23).

L’anno Santo è contesto ideale perché due gesti liturgici in particolare siano celebrati secondo le modalità che ad essi conviene,…..,il Battesimo per immersione e l’Eucarestia distribuita sempre sotto le due specie del pane e del vino consacrati (p. 23).

Le Lodi Divine mostrano in modo particolare il significato e la bellezza della preghiera cristiana nel tempo. Le comunità monastiche delle Chiese orientali cattoliche, e nella misura del possibile le altre comunità religiose, celebrino nell’Anno Santo le Lodi Divine con particolare solennità, approfittando per crescere nella familiarità e nella comprensione dei testi mirabili che la Chiesa affida loro. (p.24)

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