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La lettera

Affidiamo il Grande Giubileo alla preghiera dei Contemplativi

Card. Roger Etchegaray, Card. Eduardo Martinez Somalo,
+ Crescenzio Sepe, + Piergiorgio Silvano Nesti

Carissime  Sorelle e Fratelli Claustrali,

Ormai prossimi all’inizio del Grande Giubileo dell’Anno 2000, ci rivolgiamo a tutti voi, fratelli e sorelle dei monasteri e conventi di clausura, consapevoli che una singolare presenza di Dio permea le vostre comunità e le vostre dimore.

Vi salutiamo, consapevoli di essere sempre in comunione con voi nelle preghiere, nella fede, nella solidale premura per la salvezza di tutte le anime. La vostra presenza nella Chiesa e nel mondo “proclama e diffonde per se stesso il primato di Dio e la trascendenza della presenza umana, creata a sua immagine e somiglianza (cfr. Verbi sponsa, n. 7).

La comunità cristiana sta vivendo intensamente questa ultima fase di preparazione al Grande Giubileo dell’anno 2000 e tutti i Cristiani percepiscono che si tratta di un evento di grazia, di un dono di Dio, un anno di misericordia che suscita speranza ed impegno.

Anche voi condividete il cammino che coinvolge la comunità di tutti i credenti, alle soglie del terzo bimillenario dalla nascita di Cristo. Il vostro spirito è in pellegrinaggio, insieme con tutto il Popolo di Dio, verso una rinnovata conoscenza del Signore.

Il Sommo Pontefice ha tracciato le tappe per il cammino del rinnovamento per la fede; ha rivolto un invito alla conversione, ha chiesto un impegno per la giustizia sociale; ha desiderato una sensibile apertura verso tutti gli uomini, affinché essi conoscono il Cristo, lo amino, lo comprendano, abbiano fiducia in Lui, e vedano nel suo Vangelo il modello della santità della vita.

Seguendo la guida del Successore di Pietro, tutta la Chiesa ha approfondito e celebrato il Mistero della SS. Trinità che ci è stato rivelato dall’incarnazione del Figlio.

Voi, fratelli e sorelle contemplativi, già conoscete tutto questo, perchè lo vivete ogni giorno, gustando la dinamica della inabitazione di Dio in voi.

Ora, offrendo voi stessi con Gesù Cristo al Padre, collaborate all’opera della Redenzione e partecipate, a pieno titolo, al grande rinnovamento spirituale suscitato dal Grande Giubileo dell’Anno 2000.

Affinché tutti i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà possano partecipare a questi frutti spirituali, chiediamo le vostre preghiere.

Gli uomini del nostro secolo, tanto tormentati dalla pressione culturale del materialismo e dell’indifferentismo, hanno bisogno di riconoscere ancora che Dio è apparso all’umanità nel suo Verbo fattosi carne.

Vi scriviamo questa lettera per dirvi che vi sentiamo impegnati nella missione del Giubileo. Il risultato dell’Anno Santo è legato anche, e soprattutto, alla vostra preghiera e alla comunione spirituale delle vostre vite con tutti coloro che, in questo Anno Santo, vogliono convertirsi e tornare alla casa del Padre. I pellegrini che in Roma, nella Terra Santa, nelle Cattedrali o nei Santuari cercheranno di ottenere il grande dono dell’indulgenza, si sentiranno uniti a voi e sorretti nel loro itinerario di conversione.

Chiedete a Dio che la Chiesa, corpo di Cristo e sua sposa, riesca a testimoniare la propria identità, per attrarre tutti gli uomini al cuore di Dio. Giunga la vostra implorazione nella liturgia come incenso al cospetto di Dio; le vostre mani alzate implorino benedizione sul nostro Santo Padre, sulla Chiesa e sull’intera umanità.

Che in questo anno di grazia, il volto di Dio si manifesti a tutti gli uomini, si riveli a coloro che lo annunciano, si faccia conoscere a quanti cercano la pace interiore e desiderano di sperimentare la presenza viva di Dio nella loro vita.

A tutti voi il nostro riconoscente e religioso saluto e la nostra Benedizione.

Cism – Conferenza italiana superiori maggiori
Gli appuntamenti per  i religiosi

Il Padre, questo grande sconosciuto. Una riflessione per prepararsi al Giubileo nella spiritualità e nella mistica dei religiosi, con un'attenzione particolare al Padre. "Il Padre - si legge nell'editoriale della Rivista Religiosi in Italia, firmato da P.Fidenzio Volpi, Segretario generale del CISM - continua a restare nell'ombra, è misconosciuto e rifiutato, perché viviamo in una società che non capisce più il ruolo del Padre neppure a livello umano e sociale". Ripartire dunque dal rapporto delle creature con Dio creatore, come rapporto interpersonale e non come rapporto di causalità, in dipendenza da un principio di onnipotenza.

" L'idea di Dio come Padre - si legge ancora nell'editoriale - non è esclusiva e propria della tradizione ebraico-cristiana perché era presente nelle religioni antiche ed è ancora viva nelle religioni tribali di tutti i popoli". "La più popolare preghiera - sottolinea P.Volpi - è rivolta al Padre nostro che sei nei cieli. Il passo verso questa personificazione sembra sia stato compiuto a partire dalla considerazione del cielo come serbatoio di germi. Il cristianesimo ha purificato questa idea primordiale di Dio, ma comunque il concetto della sua paternità come forma iniziale del rapporto iniziale con Dio può rappresentare un punto di partenza comune per una riflessione sull'esperienza di Dio con credenti di altre religioni".

Da questa constatazione il CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) prende spunto ed avvia un calendario di programmazione per l'Anno Santo. Due gli appuntamenti pre-giubilari : il primo una settimana di assemblea Generale che si terrà a Catania dall'8 al 13 novembre dal tema "Relazioni generazionali nella Vita Consacrata. Strategie di animazione e di governo". L'altro appuntamento è fissato per il 22 novembre, a Collevalenza, per un Convegno di Studio per Formatori della formazione iniziale e permanente, Animatori vocazionali, Superiori di Comunità, Religiosi Fratelli e responsabili dell'aiuto fraterno.

Un calendario più peculiare per i religiosi in occasione del Giubileo prevede per il 2 febbraio del 2000 nella Basilica di S.Pietro, il Giubileo della Vita Consacrata, un momento di aggregazione e spunto di riflessione per tutti i religiosi.

Per i religiosi desiderosi di un rinnovamento spirituale, teologico, antropologico e pastorale, per affrontare con maggiore entusiasmo gli anni di Missione, la Pontificia Università Salesiana organizza un corso di formazione permanente per Missionari e Missionarie. Il corso che avrà come contenuti studi sull'antropologia, sulla storia, Teologia e pastorale durerà fino a dicembre.

Rosminiani
L’evangelizzazione della cultura sfida del terzo Millennio

Vito Nardin

E’ stimolante qualsiasi sfida, perché costringe a pensare che ci sono in te delle energie di cui non ti eri accorto, ma quando a sfidarti è il Papa, la cosa si fa impegnativa. E’ questa la sensazione che stiamo provando noi Rosminiani, già da un anno. Nell’Enciclica “Fede e Ragione” egli citava il nostro fondatore Antonio Rosmini tra i maestri del rapporto di circolarità  tra la filosofia e la parola di Dio (n. 74). Poco tempo prima, in settembre, rivolgendosi ai Padri Capitolari, così ci impegnava: “mentre la Chiesa si prepara ad entrare nel terzo millennio  cristiano, l’evangelizz-azione della cultura è una parte cruciale di ciò che ho definito ‘la nuova evangelizzazione’, ed è a questo proposito che la Chiesa guarda con ansia ai figli di Antonio Rosmini..” In tale contesto, l’Istituto della Carità ha la missione specifica di indicare il cammino della libertà, della saggezza e della verità che è sempre quello della carità e della croce”

Che fare?   Tornare alle radici, rafforzare la consistenza della vita rosminiana nelle comunità e individuare nuovi modi di presenza nella chiesa e nel mondo.

Se lo sforzo coinvolge tutti, in Italia, Inghilterra, Irlanda, Stati Uniti, Venezuela, Tanzania, India e Nuova Zelanda, le iniziative si sviluppano specialmente qui in Italia, culla dell’Istituto e terreno più attrezzato per iniziative legate al Giubileo.

Ecco l’esperienza di un “mese rosminiano” di ritorno alle radici per religiosi in cerca di rinnovamento; si farà al Calvario di Domodossola, con inizio il 15 agosto 2000. Sarà in lingua inglese; negli anni successivi sarà facilitata la partecipazione ai religiosi di altre lingue.

Il coraggio di ‘staccare’ per riconsiderare la propria vita unicamente a contatto con Cristo, tipico messaggio del giubileo, darà sicuramente i suoi frutti.

Gli altri religiosi saranno ugualmente impegnati in un cammino mensile sul tema della valorizzazione de  “i laici nella chiesa e nel mondo”. La riflessione non si farà però assenti i laici: un nuovo modo di essere religiosi, “mai senza l’altro”.

E quali saranno altri momenti significativi nei quali saremo indicatori  del cammino specificato dal Papa?

Due Santuari  collocati sulla Via Francigena ci vedranno impegnati a favorire delle soste che siano vere esperienze di incontro con Dio, pellegrino Lui stesso verso l’uomo (TMA n.7).

Il Centro di Spiritualità Rosminiana del Sacro Monte Calvario di Domodossola accoglierà i partecipanti alle Celebrazioni zonali e agli Esercizi Spirituali.  P. Piergiordano Cabra terrà un corso sulla Vita Consacrata,  dal 25 giugno al 1 luglio. Tanti tra noi si sentono chiamati mettersi a disposizione dei presenti per condividere e sostenere il cammino vero del Giubileo, specialmente nei tempi forti dell’anno liturgico e in corrispondenza del maggiore afflusso.

E la Sacra di San Michele, in Val di Susa?  Continuando una missione millenaria, offrirà anzitutto la maestosa suggestione delle mura medievali come simbolo dell’opera umana che  consacra a Dio il meglio della propria arte e si riserva un posto sul cocuzzolo dei monti per l’incontro privilegiato con Lui. Qui l’esperienza del Tabor è preparata dalla salita attraverso centinaia di gradini scavati nella roccia, prove evidenti che la fatica è condizione necessaria all’ascesa spirituale non meno che a quella fisica. Una novità ‘mondiale’ nel suo genere saranno due ascensori che permetteranno ai disabili di giungere a pregare nella Basilica per offrire a Dio un pellegrinaggio per l’accettazione se non per la guarigione, reso possibile non dai propri piedi ma dalla sollecitudine della comunità.

La comunità dei Padri, affiancata da un nutrito gruppo di Ascritti Rosminiani e Volontari, curano il flusso dei pellegrini nei giorni più affollati, il silenzio e la preghiera nella chiesa, gli incontri spirituali e culturali. Il gruppo “giovani famiglie in preghiera”, la sera di ogni mercoledì vive e offre ai partecipanti un  pellegrinaggio sollevato  “su ali d’aquila”  dalla Parola di Dio e intervallato dalle vocine di figli piccoli in braccio.

E la cultura? La risposta alla sfida del Papa ci impegnerà ben oltre il tempo del Giubileo.  Oltre che impegno di tutti noi rosminiani, è affidata particolarmente ai confratelli che  in Italia (particolarmente a Stresa e Rovereto) e altrove sono occupati a diffondere la conoscenza del patrimonio religioso e culturale rosminiano. Oltre a loro, possiamo contare su eminenti studiosi nelle Facoltà Pontifici, nei Seminari, nella Università.  Le pubblicazioni e i convegni si susseguono, pur nella ristrettezza di mezzi e di persone.

E a Roma?  Per il Giubileo daremo la nostra opera  a S. Giovanni a Porta Latina, a San Carlo al Corso, nella Parrocchia dello Spirito Santo all’Eur e presso le Suore Rosminiane in Via Aurelia.Giovani delle comunità rosminiane saranno presenti, provenienti da tutto il mondo, per partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù.

In Ottobre sarà la volta degli Ascritti, uomini e donne che condividono la spiritualità rosminiana e fanno parte integrante dell’Istituto.

Tutto questo, nel meraviglioso anno del Giubileo, sarà solo una piccola luce, ma potrà essere preziosa sulla strada di qualcuno. Se qualcuno ci incontrerà sarà un vero dono anche per noi, oltre che esserlo, speriamo, noi per lui. Se non ci potrà incontrare, e saranno i più, può ugualmente vivere la spiritualità  squisitamente evangelica del nostro Istituto  e  condividerla:  “si tratta solo di amare e di unirsi ad altri che amano, per amare di più” (Antonio Rosmini).

Il nostro Istituto è tutto qui, ma non è poco.

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