Jubilee 2000 Search
back
riga

Verso le giornate giubilari

Bambini e ragazzi - Un grido gioioso in Piazza San Pietro

Il Giubileo dei bambini è ormai imminente, il 2 gennaio del 2000. L’Anno Santo si apre così con il grido gioioso di 35mila bambini e più in piazza San Pietro. Il momento culminate  sarà l’incontro con il Santo Padre, e anche il più emozionante. La giornata porta il segno del passaggio di testimone ai futuri protagonisti del XXI secolo. Ce ne parla  il vescovo Agostino Superbo, Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana, che presiede il Comitato organizzatore della giornata giubilare.

Domanda:  Si registra un grande interesse per il Giubileo dei bambini e dei ragazzi, la prima delle grandi giornate giubilari dopo l’apertura della Porta Santa. Quali sono, a suo giudizio, i motivi di questa attenzione?

Risposta: I bambini e i ragazzi di tutto il mondo vengono a Roma per manifestare la gioia di essere amici di Gesù. L'attenzione rivolta a questa giornata mi sembra motivata dalla genuinità di cui essi sono i portatori. Proprio perché piccoli dicono a noi adulti ciò che è essenziale per vivere bene l'anno giubilare; come piccoli diventano nostri maestri. Vale anche per il Giubileo ciò che disse il Signore. "Se non diventerete piccoli… non entrerete nel Regno dei cieli".

Quali frutti pastorali si attende dalla preparazione e celebrazione del Giubileo dei bambini e dei ragazzi che coinvolge i futuri protagonisti del XXI secolo?

Aiutare i bambini ed i ragazzi ad incontrare il Signore è l'obiettivo pastorale sul quale convergono le iniziative di preparazione e la celebrazione stessa della giornata giubilare. Il Giubileo è una grande festa per la presenza di Gesù in mezzo a noi. I bambini ed i ragazzi ricordano a noi che non si può fare festa senza di Lui. È, questo, un contributo fondamentale per l'anno giubilare. L'intitolazione della giornata "Bambini e ragazzi per il Giubileo" esprime bene questo orientamento pastorale. Certamente in questo passaggio di secolo la presenza del Papa in mezzo ai bambini significherà anche la consegna del testimone della fede ai protagonisti del XXI secolo, quasi un mandato missionario per la storia dei prossimi decenni. Perciò grande importanza avranno le Parole che il Santo Padre vorrà rivolgere loro per confermarli nella fede ed affidare loro questo importante compito.

Ci può parlare delle iniziative già in atto in Italia e  nel mondo per sensibilizzare le famiglie e di come partecipare all’evento? Si è parlato di un tetto massimo di partecipanti, è così?

Alla celebrazione del 2 gennaio a Roma sono invitati tutti i bambini e i ragazzi dai 7 ai 14 anni che lo vorranno. Non è prevista, in tal senso, nessuna limitazione nella partecipazione. L'unico vincolo, purtroppo indipendente dalla nostra volontà, è dato dalla scarsa disponibilità di posti su Roma per chi ha l'esigenza del pernottamento. Anche da questo punto di vista, comunque, ci stiamo attrezzando in collaborazione con il SAC (Servizio Accoglienza Centrale). Per partecipare, dunque, alla giornata del 2 gennaio 2000 è indispensabile mettersi in contatto con il Referente diocesano di Bambini e ragazzi per il Giubileo (in caso di difficoltà la Segreteria organizzativa generale potrà fornire aiuto) e raccogliere tutte le informazioni tecnico-organizzative. È prevista una Quota di partecipazione di £ 22.000 che comprende il pass di accesso, il kit del pellegrino, il fondo di solidarietà per aiutare i bambini poveri a partecipare, la copertura assicurativa. Altro strumento utile per la sensibilizzazione e l'aggiornamento sulla Giornata lo si trova sul sito ufficiale del Giubileo (www.jubil2000.org).

I bambini apostoli della gioia è il tema portante della celebrazione. Il Giubileo si apre con un grande atto di “giubilo” e di speranza. Ci sarà anche lo spazio per la riflessione sull’infanzia negata da guerre etniche e sfruttamento?

Le sofferenze dei bambini oppressi, sfruttati o vittime delle guerre saranno presenti sia nella preparazione e sia nella celebrazione giubilare. La giornata Bambini e ragazzi per il Giubileo promuove un'iniziativa di solidarietà chiamata "Un sogno di pace - Liberiamo i bambini-soldato" a favore della liberazione di bambini comprati e arruolati dall'esercito in Sierra Leone. Il progetto di liberazione si realizzerà concretamente nella diocesi di Makeni, a sostegno dell'azione già intrapresa da S.E. Mons.Giorgio Biguzzi, vescovo della diocesi. È un'iniziativa a cui teniamo molto: tutti i bambini e i ragazzi del mondo saranno invitati a "darsi da fare" (con la preghiera, con le attività di sensibilizzazione, con la raccolta di soldi…) per aiutare i loro coetanei della Sierra Leone. Si è quantificato che il "riscatto", cioé la liberazione di un bambino-soldato equivale a 200 mila lire italiane.

Come possono i bambini poveri partecipare all’evento? C’è un Fondo di solidarietà?

Abbiamo ricevuto già molte richieste di aiuto. Esiste un fondo di solidarietà e si sta pensando anche ad altre iniziative che permettano di andare incontro alle richieste di tutti.

Può illustrare il  programma della celebrazione nelle sue linee essenziali? ….Molto spazio è dedicato alla musica.

Il programma, che vedrà coinvolti tutti i bambini e i ragazzi presenti il 2 gennaio a Roma, ha il suo culmine nell'incontro con il Santo Padre. Un incontro fatto di gioia, di festa, di preghiera, di ascolto delle parole che il Papa rivolgerà a tutti i bambini. Il programma prevede, inoltre, la Celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro alle ore 9 per i bambini già presenti a Roma e un'attività di animazione in Piazza San Pietro con giochi, attività e scambi di amicizia. L'incontro terminerà a conclusione dell'incontro con il Santo Padre. Per i partecipanti italiani che arriveranno a Roma nella mattinata del 2 gennaio è prevista una Celebrazione eucaristica pomeridiana, alle ore 16, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.

Effetto dell’Anno Santo e dell’Indulgenza, si parla molto di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Un consiglio per spiegare ad un bambino il significato di questi aspetti del Giubileo?

Bisognerà parlare ai bambini della misericordia del Signore e del Suo grande Amore per noi, che giustificano la grande festa del Giubileo. Alla luce dell'amore di Gesù che dà la vita per noi, il bambino comprende anche la gravità del peccato che è disobbedienza al Signore, egoismo e infedeltà. L'ultima parola, però, tocca alla misericordia del Signore che va alla ricerca del peccatore e gioisce, ogni volta che questi ritorna alla casa del padre, come avviene per il Figliol prodigo. In questa luce vanno spiegate le verità di fede sui "Novissimi". L'inferno è il rifiuto tragico e definitivo dell'Amore del Salvatore; il Purgatorio è il cammino di purificazione che la misericordia di Dio prepara dopo la morte; il Paradiso è la felicità senza fine che il Padre ha pensato per tutti gli uomini redenti dal Figlio Suo. Soltanto chi si autoesclude ne rimane fuori. La morte, avvenimento doloroso anche per Gesù, è il "passaggio" alla Casa del Padre, che ha preparato "molti posti" per noi.

Un ultima domanda, quali le principali sfide della pastorale dei bambini e dei ragazzi per il “Terzo Millennio”?

La sfida è una sola: vivere la fede ed essere testimoni di Gesù Cristo nel mondo secolarizzato. Tutta la pastorale dei bambini e dei ragazzi è un itinerario di fede. Essi sono invitati ed accompagnati a vivere vicino al Signore e ad essere tanto entusiasti di Lui da diventare suoi apostoli e testimoni. Si tratta di una grande sfida perché i messaggi in senso contrario sono numerosi, insistenti e, a volte, violenti; ma è una grande sfida anche perché dalla presenza di Dio nel Terzo Millennio dipenderà la dignità dell'uomo e la pace nel mondo.

Giubileo della terza età - La Lettera del Papa agli Anziani

Come già altre categorie di persone, ad esempio i sacerdoti, i giovani, gli artisti, anche gli anziani hanno ricevuto una lettera del Papa, inviata loro poco prima dell’inizio del Grande Giubileo, in quest’anno di vigilia, che le Nazioni Unite dedicano proprio alla terza età e alle soglie del nuovo millennio. Una prospettiva, quest’ultima, che non suscita sempre interesse od ottimismo in chi ha già vissuto e sofferto a lungo, alla quale però il Santo Padre invita a guardare con speranza, ricordando le ombre – certo – ma anche le luci di questo secolo e di questa vita che se ne va, ringraziando la Provvidenza per averci condotto fino all’ora presente.

Giovanni Paolo II (che si definisce «anziano anch’io») scrive con partecipazione e sensibilità, confessando ai propri coetanei, in modo semplice e diretto, di condividere tutti i loro timori e di soffrire tutte le limitazioni fisiche prodotte dall’età. Che tuttavia non hanno il potere di nuocere al servizio del Vangelo. Anzi, «lo spirito umano rimane… sempre giovane, se vive rivolto verso l’eterno» (n.12) e il messaggio di una vita vissuta in coerenza con i propri ideali diventa, con il passare degli anni, più forte. Il Papa esorta perciò gli anziani a vivere positivamente la loro vecchiaia nell’apertura e nel servizio, mantenendo curiosità ed interesse verso i cambiamenti della società. Alla quale ricorda, invece, di considerare l’anziano non un peso improduttivo, ma una persona, «custode della memoria collettiva», interprete di «quell’insieme di ideali e di valori comuni che reggono e guidano la convivenza sociale». Escludere gli anziani, pertanto, sarebbe come scegliere di rifiutare il passato illudendosi di poter vivere una modernità senza memoria. Da qui la moderna rilettura del comandamento “Onora il padre e la madre”, che il Papa traduce anche nello stare accanto agli anziani, lasciandoli concludere la loro vita nell’ambiente in cui sono «di casa», ovvero, qualora si renda necessaria un’assistenza specializzata, facendo in modo che le case per anziani somiglino il più possibile a quelle familiari e siano visitate con frequenza da parenti, amici, giovani e comunità parrocchiali.

Questa lettera è uno strumento importante per la preparazione del Giubileo degli Anziani, in calendario il 17 settembre del 2000, i cui partecipanti mediteranno le parole e l’esempio stesso del Papa.  «Il Santo Padre apporta così il Suo autorevole e amoroso contributo, di “prima mano” per dare, in quest’Anno dell’Anziano e nella prospettiva del Giubileo, il vero senso della vecchiaia» ha detto il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici Cardinale James Francis Stafford. «Il “tramonto” della vita è ricco di colori se viene illuminato dalla luce senza fine che è Cristo, “primo testimone della vita immortale”. I cristiani, uniti a Cristo mediante il battesimo, sanno di essere uniti a Lui “anche con la sua resurrezione”. Allora l’età che avanza può trasfigurarsi in un abbandono libero, obbediente e gioioso al prossimo viaggio di ritorno al Padre».

Dalla Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II agli Anziani:

«Tanti sono dunque i motivi per i quali dobbiamo ringraziare Dio. Questo scorcio di secolo si presenta, nonostante tutto, con grandi potenzialità di pace e di progresso. Dalle stesse prove attraverso cui è passata la nostra generazione emerge una luce capace di illuminare gli anni della nostra vecchiaia. Risulta così confermato un principio che è caro alla fede cristiana: “Le tribolazioni non solo non distruggono la speranza, ma ne sono il fondamento”.

È suggestivo allora che, mentre il secolo ed il millennio si avviano al tramonto e si intravede già l’alba di una nuova stagione per l’umanità, noi ci fermiamo a meditare sulla realtà del tempo che scorre via veloce, non per rassegnarci ad un destino inesorabile, ma per valorizzare appieno gli anni che ci restano da vivere» (4).

«La vecchiaia, dunque, alla luce dell’insegnamento e nel lessico proprio della Bibbia, si propone come “tempo favorevole” per il compimento dell’umana avventura, e rientra nel disegno divino riguardo ad ogni uomo come tempo in cui tutto converge, perché egli possa meglio cogliere il senso della vita e raggiungere la “sapienza del cuore”… Essa costituisce la tappa definitiva della maturità umana ed è espressione della benedizione divina» (8).

«In questo spirito, mentre vi auguro, cari fratelli e sorelle anziani, di vivere serenamente gli anni che il Signore ha disposto per ciascuno, mi viene spontaneo parteciparvi fino in fondo i sentimenti che mi animano in questo scorcio della mia vita, dopo più di vent’anni di ministero sul soglio di Pietro, e nell’attesa del terzo millennio ormai alle porte. Nonostante le limitazioni sopraggiunte con l’età, conservo il gusto della vita. Ne ringrazio il Signore. È bello potersi spendere fino alla fine per la causa del Regno di Dio.

Al tempo stesso, trovo una grande pace nel pensare al momento in cui il Signore mi chiamerà: di vita in vita! Per questo mi sale spesso alle labbra, senza alcuna vena di tristezza, una preghiera che il sacerdote recita dopo la celebrazione eucaristica: In hora mortis meae voca me, et iube me venire ad te – nell’ora della morte chiamami, e comanda che io venga a te. È la preghiera della speranza cristiana, che nulla toglie alla letizia dell’ora presente, mentre consegna il futuro alla custodia della divina bontà» (17).

Congresso Eucaristico - Diecimila catechisti attesi a Roma

Il Giubileo dei catechisti italiani sarà celebrato nei giorni 21 e 22 giugno 2000, ovvero nel cuore del 47° Congresso Eucaristico Internazionale. Rispondendo all’invito del Comitato per la preparazione del Congresso, l’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI ha avviato l’organizzazione dell’evento, cui parteciperanno catechisti provenienti dalle realtà diocesane italiane, in rappresentanza dei catechisti di tutto il mondo. Triplice l’obiettivo: fare memoria del passato, riconoscersi nel presente e progettare il futuro. A trent’anni di distanza dal “Documento di base” della catechesi, si cercherà di riflettere sui percorsi della storia catechistica dal Concilio ad oggi, e soprattutto di affrontare le sfide del nuovo millennio in cui sarà sempre più centrale il tema dell’evangelizzazione. Risulta prioritario, infatti, proseguire sulla strada di una catechesi permanente che interessi più da vicino il mondo degli adulti, gli sposi, i genitori, e in generale tutti coloro che intendono approfondire nel corso dell’esistenza la formazione cristiana.  In molti casi si tratta di avviare il cosiddetto “ricominciamento dei credenti”, ovvero una pastorale che miri a “convertire” gli stessi battezzati.  “Su questa linea - dichiara mons. Bassano Padovani, direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale - ci si sta già muovendo con la diffusione dei gruppi di neocatecumenato, dei centri di ascolto e delle missioni popolari. Si impone un cambiamento di mentalità rispetto agli standard formativi delle nostre comunità: il catechismo non si rivolge solo ai bambini. Bisogna lavorare soprattutto nelle grandi città dove ci sono molte persone mature desiderose di intraprendere un cammino concreto di conversione”. L’evangelizzazione nel terzo millennio è stata oggetto di confronto anche per la Consulta dell’Ufficio catechistico, che ha svolto una verifica del recente convegno di Rimini, dedicato alla formazione. Per ciò che concerne il programma della Giornate del Giubileo dei catechisti, sono previsti due momenti comuni al Congresso Eucaristico: la catechesi del Papa in Piazza S. Pietro che avrà come tema “Eucaristia, Missione e Ministerialità”, (mercoledì 21 giugno alle ore 10.00) e la celebrazione eucaristica del Corpus Domini (giovedì 22 giugno, ore 18.00) nella Basilica di S. Giovanni, cui seguirà la solenne processione fino alla Basilica di S.Maria Maggiore. Due anche gli appuntamenti specificamente previsti per il Giubileo dei catechisti: una festa nell’Aula Paolo VI del Vaticano (il 21 giugno, ore 15.00) ed un pellegrinaggio giubilare con celebrazione penitenziale e passaggio attraverso la Porta Santa, presso la Basilica di S. Paolo fuori le mura (il 22 giugno, ore 18.00).  Pur essendo cominciata  solo da pochi giorni la campagna per la raccolta delle adesioni, si prevede già una partecipazione massiccia: al momento la stima è di circa 10 mila presenze, ma gli uffici catechistici diocesani contribuiranno a dare il loro ulteriore sostegno continuando a raccogliere le partecipazioni su tutto il territorio nazionale. Per informazioni e adesioni è possibile consultare l’indirizzo Internet: www.chiesacattolica.it/giubileocatechisti. (Paolo Romano)

Passaggio al Duemila - Un capodanno con il Santo Padre

Una gioiosa veglia di preghiera con il Papa in attesa del nuovo anno e una festa diversa dal solito, arricchita da un ponte radio tra Roma e tutti i paesi del mondo che passano al 2000 secondo i vari fusi orari della terra, in collaborazione con la Rai e la Radio Vaticana. Questo è il contenuto del programma dell’ “esperienza forte e spirituale” che la Diocesi di Roma, il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile e il Gruppo “Giovani e Giubileo” del Comitato Centrale offrono ai ragazzi e alle ragazze della città e ai loro coetanei venuti ad assistere all’apertura del Giubileo.

L’attesa del nuovo anno comincerà a San Giovanni in Laterano, con una Messa alle 11 del 31 dicembre, presieduta dal Cardinale Vicario Camillo Ruini e seguita dal primo collegamento mondiale per il passaggio all’anno nuovo, a mezzogiorno. Dopo il pranzo, i giovani seguiranno un “percorso giubilare” attraverso alcune chiese di Roma, che assicureranno loro spazi di preghiera, riflessione, ringraziamento e la possibilità di ricevere il Sacramento della Penitenza. La mèta è la Basilica di San Pietro, dove alle 18 chi si sarà  prenotato per tempo potrà partecipare al “Te Deum” del Santo Padre, mentre tutti gli altri lo vedranno dalla vicina Sala Paolo VI, tramite un collegamento video. Ma il momento forte di questa inedita festa di Capodanno avrà luogo (dopo una cena in comune col classico panettone e spumante) in Piazza, dalle 22 in poi, dove si alterneranno momenti di preghiera, collegamenti col resto del mondo, testimonianze, gospel e musica, suoni, luci e fuochi d’artificio fino al fatidico scoccare della mezzanotte del 2000, quando  il Papa si affaccerà dalla finestra del suo appartamento per impartire proprio ai giovani, da lui tanto amati, la prima benedizione del nuovo millennio.

La festa, poi, accentuerà il suo carattere di veglia di preghiera trasferendosi, fino alle 6 del mattino seguente, nella non lontana chiesa di Santa Maria in Vallicella. Per concludersi nuovamente a San Pietro, dopo altri collegamenti, il 1 gennaio 2000, con la Messa. Del resto l’avvicendarsi per tutte le 24 ore di alcuni gruppi giovanili nella Basilica dei SS. Quattro Coronati garantirà che ogni istante, anche il più spettacolare, di questo inedito capodanno sia accompagnato sempre dalla preghiera dei giovani.

L’idea di della serata di preghiera, testimonianza e festa insieme con il Papa si colloca nel contesto dell’attenzione ai giovani che caratterizza tutto l’anno giubilare, culminando nel mese di agosto con la celebrazione della XV Giornata mondiale della Gioventù, di cui la festa per il capodanno sarà, in un certo senso, una piccola anticipazione. «Ci è sembrato giusto offrire ai giovani un’opportunità per vivere la festa senza elevare all’ennesima potenza l’effimero, ma sperimentando la gioia che proviene da Cristo, che è cosa ben diversa». Ha spiegato il direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, Mons. Mauro Parmeggiani, ricordando come la festa faccia parte da sempre della cultura cristiana e del messaggio del Giubileo, grazie alla gioia portata all’uomo dall’evento dell’Incarnazione: «recuperare il gusto della festa significa trovare il motivo primo della gioia, che è Cristo, insieme a colui che continuamente lo annuncia e che sa dialogare con i giovani, rispondendo alle loro attese e guidandoli nella loro ricerca della Verità». (D.B.)

Giubileo del campeggio - Una casa con le ruote in dono al Papa

Girano il mondo con una "casa con le ruote", portando un messaggio di fraternità e solidarietà. Ad essi è dedicata una particolare giornata giubilare con una solenne celebrazione eucaristica nella Basilica di S. Pietro e la partecipazione all’Udienza del Mercoledì per l’incontro con il Santo Padre. Si tratta dei campeggiatori e degli associati alla Federazione Italiana del Campeggio e del Caravanning. Con la loro manifestazione denominata “Roma 2000”, in programma dal 28 dicembre 1999 al 2 gennaio del 2000, potranno festeggiare l'Anno Santo appena aperto e la fine del Millennio nella “Città che più ha segnato la storia del mondo”. La manifestazione si svolgerà nel periodo 28 dicembre 1999 – 2 gennaio 2000. "Per noi - commenta Gianni Picilli, Presidente nazionale - è un raro privilegio essere ufficialmente accolti nella Basilica di San Pietro per partecipare al Grande Giubileo. Si tratterà di un avvenimento che non sarà più ripetibile, anche perché quest'anno noi festeggiamo il cinquantesimo anniversario di fondazione".

Saranno accolte dal Papa circa 100 famiglie, per un totale di 300 persone. La sistemazione degli equipaggi sarà fatta in un'area privata, affittata per l'occasione, sulla Via Casilina. "Non vogliamo - ci tiene a sottolineare il presidente - essere di peso all'amministrazione comunale già duramente provata". Per questo niente mezzi pubblici, ma autobus noleggiati; niente strutture comunali, ma spazi privati dove sistemarsi.

Il 29 dicembre nella mattinata la Celebrazione nella Basilica di S. Pietro, nel pomeriggio l'udienza in Sala Nervi. Sarà proprio durante l'udienza, che la Federazione porterà i saluti di tutti gli iscritti e soci ed offrirà al Santo Padre una roulotte da destinare ad una famiglia bisognosa delle zone terremotate del mondo. L'omaggio, offerto dalla “Detheleffs Italia”, nasce dal desiderio di offrire l'opportunità di far sentire nuovamente un minimo di calore familiare a chi ha subito la terribile perdita della propria casa. La roulotte sarà sistemata in Piazza S. Pietro e due rappresentanti consegneranno al Santo Padre le chiavi durante l’udienza nell’Aula Paolo VI

Le severe limitazioni poste dalla modalità dell'evento hanno imposto una partecipazione a numero chiuso. Per questo, saranno presenti esclusivamente i soci di Associazioni riconosciute dalla FederCampeggio. (D. M.)

top