Il Giubileo nel mondo
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IL GIUBILEO NEL MONDO

ANGOLA

"Lo Spirito Santo e la santità della vita"

Sono giorni di speranza e di rinascita questi in Angola: la comunità cristiana guarda al nuovo millennio vivendo il suo primo anno di pace e ricostruzione, dopo vent'anni di guerra civile. L'azione pastorale del '97 è stata lanciata in febbraio con una Nota dell'arcivescovo di Luanda, cardinale Alexandre do Nascimento, incentrata sulla figura di Gesù Cristo e sull'esigenza di intensificare l'opera di catechesi già avviata. Riportando alcuni brani della Tertio Millennio Adveniente sul fenomeno dell'indifferenza religiosa, la Nota Pastorale invita a guardare con speranza all'esempio dei martiri e dei perseguitati per la loro fede in Cristo. E forte anche l'invito a pregare per l'intercessione della Madre di Dio. Infatti l'Angola, in novembre, rinnova la sua consacrazione alla Vergine Maria, in occasione dell'Assemblea plenaria dei vescovi, al termine di un periodo di riflessione e di approfondimento di temi mariani. Ma le energie spirituali del Paese sono impegnate totalmente fin dallo scorso anno in un'opera capillare di catechesi biblica e sulla persona di Gesù Cristo, "Liberatore dalla violenza" e dal peccato, "Salvatore attraverso la Grazia del perdono ... nell'amore". Il "Mese della Bibbia", in settembre, è culminato in una grande celebrazione nazionale che ha coinvolto ogni diocesi nel giorno dedicato a San Geronimo, l'ultima domenica del mese. I frutti del primo anno del "Movimento di catechesi biblica", lanciato nell'ottobre '96, sono evidenti in tutto il Paese, dove quasi ogni parrocchia e missione organizza corsi biblici. Nell'arcidiocesi di Luanda è ormai solida l'interazione tra i Corsi biblici di informazione dottrinale ed i Circoli biblici, per la meditazione e il dialogo. Ogni due settimane, poi, sono numerosi i laici che accorrono alle lezioni tenute nella Scuola Biblica, nel suo primo anno di attività: i corsi, che finora hanno trattato specialmente temi di introduzione teologica e storico-geografica alla Sacra Scrittura, avranno presumibilmente una durata di 3-4 anni, e si sono già estesi ad altre diocesi, anche sotto forma di Settimane intensive di formazione. Altre iniziative hanno vivacizzato l'anno in corso. In particolare l'Assemblea nazionale di Pastorale giovanile, a partire dallo scorso febbraio, ha incentrato tutte le sue attività sulla Persona di Gesù Cristo in relazione alla vita dei giovani. Anche l'Istituto della Gioventù salesiana si è mosso nella stessa direzione e sta preparando per i primi mesi del '98 una grande celebrazione su Gesù. Come ogni ottobre, dal 1995, i vescovi dell'Angola hanno indetto una Settimana Pastorale sul tema pregiubilare dell'anno successivo: per il 1998, lo Spirito Santo e la santità della vita. Un'attenzione particolare sarà rivolta ai mezzi di comunicazione sociale. Già dal 1996 gli sforzi in questo senso sono stati numerosi, vista l'esigenza di informare non solo la popolazione, ma anche gli stessi giornalisti, formatisi per la maggior parte a Cuba negli anni del governo marxista, e spesso completamente digiuni di cultura cristiana. La diffusione di opuscoli esplicativi dei termini utilizzati dalla Chiesa e dei fondamentali principi che ne ispirano l'azione è stato solo un primo passo, al quale sono seguiti la re-inaugurazione dell'emittente Radio Ecclesia e del periodico, per ora a cadenza mensile, l'Apostolato, curato dalla Conferenza episcopale.

CAMEROUN

L'assemblea plenaria dei vescovi per il Giubileo

Anche la Chiesa del Cameroun ha ormai alzato la preparazione del Grande Giubileo del 2000. Punto di partenza del suo itinerario verso l'Anno Santo, l'Assemblea plenaria dei vescovi del Cameroun che si è svolta nella capitale, a Yaoundé, dal 6 al 12 aprile 1997. L'incontro è stato preceduto da un capillare lavoro preparatorio nelle singole diocesi, che hanno risposto ad un questionario sul significato di Gesù Cristo per il camerounese, la difficoltà di incontrarlo nel contesto di oggi e la validità della pastorale cristiana proposta finora ai fedeli di questa parte dell'Africa. Nel corso dell'Assemblea Mons. Gabriel Simo ha presentato il contenuto della lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente, cedendo poi la parola agli altri oratori e delegati che hanno affrontato i temi della catechesi, del rapporto della religione tradizionale con il cristianesimo, delle esigenze della popolazione camerounese e delle idee più importanti emerse dal questionario. È stato deciso che nella stessa maniera con cui si cerca di inculturare in Africa la fede cristiana, così si deve presentare la celebrazione del Grande Giubileo. Questo non dovrà avere altro scopo che quello di promuovere l'incontro con Cristo dell'uomo camerounese, a partire dalla Bibbia e dalla catechesi, per passare quindi ad un approfondimento dell'azione evangelizzatrice della Chiesa e delle stesse possibilità che offrono la cultura e la religione tradizionale del Cameroun per avvicinarsi al Dio fatto uomo. In questa maniera, il Giubileo potrà servire realmente a far scoprire di più Gesù, invitando tutti alla conversione. «Per i cristiani cattolici del Cameroun si tratta di ravvivare nella loro coscienza individuale e collettiva ciò che implica per loro, oggi, la nascita di Gesù Cristo nel mondo degli uomini» ha detto l'abate Etienne Ngue, Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Cameroun. «In questo sforzo di coscientizzazione, la priorità torna alla riscoperta della storia della salvezza attraverso la Bibbia. La preparazione del Giubileo deve essere un tempo favorevole per rileggere le impronte di Dio nella storia degli uomini, ma deve pure condurre ad un migliore apprezzamento della nostra umanità. Vale a dire di ciò che noi siamo in seguito alla nostra cultura, con tutto ciò che essa sottintende di positivo e di negativo, per comprendere meglio verso quale umanità nuova ci invita Cristo diventando uno di noi ed inserendosi attivamente nella nostra storia».

Dario Busolini

GUINEA

Una preparazione all'insegna di entusiasmo e impegno

Il primo anno di preparazione al Giubileo è stato vissuto con entusiasmo ed impegno anche nella Guinea Equatoriale. La diocesi di Ebebilvín sta applicando il programma stilato nel gennaio scorso, affinché «la figura di Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, (sia) ieri, oggi e sempre» presso ogni cristiano della propria comunità. Le iniziative pastorali concordate con tutti i parroci si sono concretizzare seguendo tre direttrici principali: la preghiera, con un impulso forte per l'adorazione del Santissimo, la recita del Rosario (particolarmente intensa nei Misteri Gaudiosi) e l'organizzazione di pellegrinaggi nei luoghi sacri del Paese; in secondo luogo la catechesi, attraverso conferenze ed incontri di carattere cristologico, anche a commento dalla Redemptor hominis e dalla TMA. Una iniziativa specifica si è occupata del fenomeno dei riti spiritistici, e in particolare del «Mibili», insidiosi perché a volte praticati in apparente armonia con la religione. Infine l'attenzione verso i giovani e le loro energie volte alla crescita e al rinnovamento. Si sono moltiplicate le occasioni di incontro e di condivisione. Alle rappresentazioni sacre, ai concerti e ai concorsi di canto si è aggiunta la «IV Settimana per i giovani», un incontro a livello diocesano tenutosi a fine aprile e che ha riscosso un buon successo. Attraverso la musica, il teatro e il cinema, le centinaia di giovani intervenuti quotidianamente hanno potuto confrontarsi e approfondire temi quali il perdono, la giustizia, l'accoglienza, la libertà e la fedeltà, come valori guida della vita cristiana. Ognuno di questi argomenti è stato al centro di una giornata, introdotta da uno spazio riservato alla preghiera e ai canti, seguiti immediatamente dalla lettura di brani dei Vangeli, scelti appositamente per stimolare il dialogo e la riflessione. La Settimana è culminata in una messa speciale, che ha sottolineato il valore dell'incontro ed i risultati di crescita spirituale raggiunti.

INDONESIA

Per una nuova stagione nella chiesa e nella società

Con la lettura in tutte le chiese della lettera pastorale In attesa del Grande Giubileo del 2000 del cardinale arcivescovo Julius Darmaatmadja, il 29 giugno 1997, festa degli apostoli Pietro e Paolo, l'arcidiocesi di Jakarta ha ufficialmente dato il via alla fase preparatoria dell'Anno Santo. Già in precedenza, del resto, la Conferenza episcopale indonesiana e il Comitato centrale del "Piano d'azione per lo sviluppo di Lenten" si erano uniformati ai programmi per la preparazione del Giubileo. Anche per i cattolici della capitale dell'Indonesia, dunque, quest'anno è dedicato alla riscoperta di Gesù, mentre il prossimo lo sarà a quella dello Spirito e il 1999 a Dio come Padre. Rinviando a successive indicazioni del comitato per il Giubileo le modalità pratiche della sua celebrazione, la lettera richiama all'attenzione dei fedeli il significato dell'Anno Santo e ricapitola le novità, introdotte nella storia della salvezza da Gesù, che rendono opportuno celebrare il suo duemilesimo compleanno in modo diverso dal solito. Il cardinal Darmaatmadja si sofferma in particolare sulla "nuova situazione" creata dalla nascita di Cristo. Questa conduce al benessere e alla pace attraverso la liberazione dell'uomo dalle varie schiavitù del peccato. Innestandosi sul tronco dell'antico giubileo biblico che commemorava la fine dell'oppressione egiziana, quello del Nuovo Testamento assieme così il senso più completo di occasione di rinnovato riscatto sociale e spirituale, individuale e collettivo. Chiamando le persone alla conversione in risposta alla grazia ricevuta da Dio, gli anni santi si sono pure tradotti in una sorta di "dottrina sociale", capace di stimolare la testimonianza cristiana degli uomini e delle donne. Allora, visto che la grazia del rinnovamento consiste nella liberazione e nella pace, lo scopo della preparazione del Giubileo sarà quello di cercare di creare una "nuova atmosfera" in primo luogo nella stessa Chiesa e nelle istituzioni religiose, dove purtroppo esistono segni di «ingiustizia, mutuo sospetto, mancanza di perdono e di fratellanza, disonestà e intolleranza» e quindi nella società e negli ambienti di lavoro. In tal modo, il Giubileo servirà a far crescere la qualità della vita e del ministero di ogni sacerdote, perché dedichi tutto sé stesso solo a Cristo e ai fratelli, di ogni religioso, perché renda più visibile il suo carisma, e di ogni credente perché sia liberato dal materialismo e possa conformare la sua vita alla volontà del Signore. «La moderna vita sociale dimostra che le differenze possono facilmente far sorgere conflitti, ostilità e vandalismi. Perciò - scrive il cardinale - dobbiamo aumentare la qualità della nostra fraternità sviluppando l'amore, che può conquistare l'odio, il perdono, che è più forte della vendetta, la fiducia, che è più solida del sospetto. Accresciamo la qualità della vita sociale rispettando la dignità umana, specialmente quella del povero e dell'emarginato, coltivando la giustizia, l'onestà e lo spirito di sacrificio per il bene comune». (D.B.)

REPUBBLICA DI CINA

Il nuovo secolo, la nuova evangelizzazione

Un congresso di cattolici dedicato al tema «Il nuovo secolo, la nuova evangelizzazione: il popolo di Dio, in spirito di comunione e di cooperazione, proclama la buona notizia di Gesù, il Salvatore, completa la missione di servizio di Cristo e amplia una famiglia di fede, speranza e carità» è la proposta lanciata dalla Conferenza episcopale regionale cinese nella sua lettera pastorale di preparazione al Giubileo. Il documento (che ha lo stesso titolo del congresso Il nuovo secolo, la nuova evangelizzazione)raccoglie le indicazioni avanzate lo scorso anno dalle diocesi, dalle comunità religiose e dai gruppi laicali e inserisce il cammino ecclesiale cinese verso l'anno 2000 nel solco del processo di rinnovamento della pastorale e dell'evangelizzazione già iniziato nel 1983, con la celebrazione del quarto centenario dell'arrivo in Cina di padre Matteo Ricci, seguito dal Convegno sull'evangelizzazione del 1988 e dai 700 anni dalla venuta di fra' Giovanni da Montecorvino, i 135 dall'evangelizzazione di Taiwan, i 70 dall'ordinazione dei primi vescovi cinesi e i 50 dall'erezione di una gerarchia ecclesiastica in Cina. L'assemblea sul Nuovo secolo, la nuova evangelizzazione rappresenterà, secondo i vescovi, il luogo ideale per preparare un efficace piano pastorale per il futuro. Che non pretende di coprire tutti gli aspetti dell'evangelizzazione nel XXI secolo (dato che, come scrivono, i cambiamenti introdotti da questa nuova era appaiono così veloci da impedire una pianificazione troppo estesa), ma solo le linee guida e gli obiettivi per i prossimi anni. Tra questi, la Chiesa cinese sottolinea l'urgenza di estendere il compito dell'evangelizzazione - in passato riservato ai sacerdoti, ai religiosi e ai catechisti a ogni battezzato, facendogli comprendere che esso non consiste solo nella conversione degli altri, i non cristiani, ma in primo luogo nella propria, per dare una veritiera testimonianza del Vangelo a livello individuale e sociale. Il popolo di Dio in tutte le sue componenti dovrà quindi dimostrarsi capace di promuovere la parola di Cristo, la pace, la giustizia sociale, gli scambi culturali, l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, in uno spirito di comunione e cooperazione. I vescovi della Cina desiderano trovare con i loro fedeli forme e strutture di evangelizzazione più rispondenti ai reali bisogni delle persone, a quelli dell'ambiente, dei tempi e della società. Evitando di fissarsi su schemi ormai antiquati, vogliono arrivare ad una proclamazione del Vangelo più libera a livello individuale, rispettosa di quanto lo Spirito suggerisce a ognuno e in linea con le indicazioni del Concilio Vaticano II, di Paolo VI e di Giovanni Paolo II.

La carità sarà il segno di questo cambiamento. Abbandonando ogni tendenza a «conquistare» la gente o farsi servire, i cristiani cinesi dovranno dimostrare maggiore attenzione ai bisogni dei poveri e degli oppressi, imitando lo spirito di servizio e di sacrificio di Cristo e vincendo la tentazione dell'individualismo e dell'isolamento, prodotta dagli effetti perversi del progresso economico e dell'urbanesimo. La preparazione del Convegno sul nuovo secolo e la nuova evangelizzazione - aperto a tutti i vescovi e a rappresentanti dei sacerdoti, delle religiose e dei laici - è dunque al centro del lavoro delle diocesi cinesi, attualmente impegnate nel fissare la data e definire gli aspetti tecnici di questo importante evento. Ma la Chiesa cinese non dimentica il programma tracciato dalla TMA e ha dedicato il 1997 anche ad un più forte annuncio di Gesù Cristo Salvatore.

SCOZIA

Condivisione e rinnovamento

Partire dalla base creando occasioni di incontro sulla Parola di Dio nelle famiglie e nelle parrocchie, per far sì che la preparazione al Grande Giubileo del 2000 divenga un'occasione per rendere più viva la fede in Cristo attraverso il primato della condivisione e della testimonianza dell'esperienza cristiana di ogni persona, inserita in piccoli gruppi, come nella Chiesa delle origini. È questo il pratico cammino verso l'Anno Santo intrapreso dalla Chiesa cattolica di Scozia, che inizia il 1998 - il tempo dedicato, com'è noto, allo Spirito Santo - mettendo a disposizione di sacerdoti, catechisti e gruppi liturgici o di preghiera una serie di sussidi per aiutare ciascuna comunità parrocchiale ad acquisire una maggiore consapevolezza di come essa debba rispondere alla chiamata dello Spirito.

In particolare, il materiale distribuito in vista dell'Avvento 1997 offre suggerimenti per la preparazione della celebrazione della Liturgia della Parola domenicale secondo una prospettiva giubilare. Il Comitato nazionale scozzese per il Giubileo ha dimostrato particolare attenzione ai giovani, agli alunni delle scuole e alle famiglie. Per queste ultime sono state ideate preghiere apposite da recitare quando tutti i loro componenti si trovino insieme. Inoltre, sulla scia della buona accoglienza riservata ai sussidi su Gesù del 1997, è già disponibile un nuovo libretto con le tracce per un piccolo ritiro «fai da te» di tre incontri di un'ora ciscuno, incentrato sull'azione dello Spirito Santo e sul tema della speranza, dal titolo «Rinnova la Faccia della Terra». Una proposta rivolta a «gruppi di condivisione della fede» animati da laici, che si riuniscono in parrocchia o presso il domicilio di uno dei membri, per meditare insieme un brano della Scrittura, mettendo in comune riflessioni e preghiere.

«La volontà di riunirsi nelle case di ciascuno, seguendo l'esempio dei primi cristiani, è già in sé un segno della nostra speranza». Scrive il vescovo di Dunkeld Vincent Logan, Presidente del Comitato nazionale scozzese per il Giubileo del 2000, presentando quest'iniziativa. «Se il vostro gruppo si riuniva già l'anno scorso, vi potrebbe essere stato chiesto "cos'è che si fa in un gruppo di condivisione della fede?", "non vi dà fastidio spendere il vostro tempo per questo?" o "non è solo una delle tante riunioni?". Nel rispondere a tali interrogativi diamo spiegazione della speranza che è in noi».

SPAGNA

La Chiesa di Siviglia e la celebrazione del Giubileo. Lettera per il 1998

«Vivere e predicare il Vangelo di nostro signore Gesù Cristo: il nostro piano pastorale permanente non consiste che in questo» scrive l'arcivescovo di Siviglia, Carlos Amigo Vallejo, presentando le linee guida che accompagneranno il secondo anno di celebrazioni giubilari. L'anno dello spirito e della speranza, il 1998, sarà articolato secondo cinque obiettivi di fondo, che apriranno la strada ad una serie di iniziative e di riflessioni che accompagneranno la diocesi fino alle soglie del nuovo millennio.

Il primo capitolo di impegno è costituito dall'attenzione al sacerdote, al ministero sacerdotale, visto come primo protagonista dell' annuncio. Il secondo punto riguarda la celebrazione eucaristica, come alimento di fede per l'intera comunità e veicolo di comunione con l'intera Chiesa. L'interesse per la famiglia, come ambito privilegiato per la realizzazione di un'azione catechistica e formativa globale e permanente, primo ambito di annuncio e missione, è un altro dei punti forzi di questo piano pastorale. Seguono, infine, l'azione sociale e caritativa e la ripresa e il sostegno all'Azione Cattolica.

Tutte le iniziative messe in campo per realizzare le iniziative previste all'interno di questi cinque filoni di interesse, avranno destinatari diversi: alcune richiederanno la partecipazione di tutte le parrocchie, altre saranno aperte a tutti ma indirizzate a un settore determinato di interesse e di attività (catechesi, cultura, pastorale...), altre, fine, si dirigeranno a un target preciso di partecipanti (Religiosi e religiose, famiglie, giovani, ragazzi...). Per quanto riguarda la formazione dei sacerdoti, per esempio, sono previste giornate di spiritualità e un corso di formazione permanente sul tema Dominum et Vivificantem. Circa la riflessione sulla celebrazione eucaristica, si pensa di invitare le comunità a approfondire il rapporto con l'Eucaristia sia attraverso lo studio - con corsi approntati dall'istituto di Liturgia della diocesi - sia attraverso un ciclo di omelie a tema legate ai momenti dell'anno liturgico. Ai gruppi, infine, verrà chiesto di partecipare e animare la celebrazione eucaristica anche durante la settimana. Il capitolo famiglie passa attraverso corsi di catechesi, la promozione del movimento apostolico della famiglie e la celebrazione del sacramento della Cresima per adulti.

Un grande convegno diocesano, sul Carità e povertà, si terrà a fine novembre e sarà il punto di sintesi di un cammino di un anno che vedrà la promozione del volontariato, di scuole di formazione socio-politica, e di attenzione alle condizioni di quanti vivono in condizioni di disagio nelle grandi periferie. Infine l'attenzione al rinnovamento e al rilancio dell'Azione Cattolica spagnola parte dalle parrocchie ma punta soprattutto alla formazione degli assistenti spirituali e al lavoro per i giovani in collaborazione con il piano diocesano di pastorale giovanile.

FRANCIA

Sussidio su "Spirito Santo e confermazione"

Come già avvenuto ne1 1996, anche per quest'anno liturgico il Comitato nazionale francese per il Grande Giubileo dell'anno 2000, presieduto dal Vescovo di Never, Monsignor Moutel, ha predisposto la redazione del documento episcopale «L'Avvento dell'Anno 2000». Si tratta di un dossier incentrato sulla «Figura dello Spirito Santo nella preghiera della Chiesa e sul Sacramento della Confermazione». Scopo del sussidio accompagnare la riflessione e la preghiera dei cristiani all'interno delle famiglie, nelle comunità e nelle diocesi durante l'intero anno liturgico 97/98. ll volto dello Spirito Santo, le domeniche dell'Avvento dell'anno C e la consacrazione della propria vita allo Spirito Santo, sono queste le tre parti che compongono il sussidio realizzato da Padre Jacques Turck, delegato alla pastorale sacramentale della diocesi di Naterre.

«Una assistenza nella conduzione della nostra vita», così Mons. Francois Favreau, Vescovo di Nanterre, definisce la presenza dello Spirito Santo in ogni cristiano. Si tratta di conduzione illuminata, grazie allo spirito dell'imtelligenza, sostenuta da quello della forza ed alimentata dallo spirito dell'amore. L'inizio, il vento, il soffio, una visione, sono queste alcune delle definizioni con le quali nella Bibbia si cerca di spiegare la personalità dello Spirito Santo, ma esso può anche essere definito come «il respiro con il quale Dio anima il cuore dell'uomo». La presenza dello Spirito Santo si manifesta attraverso i gesti e i propositi della vita quotidiana, nel nostro avvicinarci al prossimo, soprattutto portando conforto e gioia a chi soffre.

Il sussidio si propone anche come interessante ausilio a quanti, giovani ed adulti, si preparano a ricevere il Sacramento della Confermazione. Questo sacramento attualizza la presenza dello Spirito Santo in ognuno di noi. La Confermazione, oggi, la si riceve da piccoli o da adulti; in entrambi i casi ci si prepara percorrendo un cammino che condurrà, giovani ed adulti a prendere coscienza della fede attraverso il ricevimento del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucarestia. Per meglio far comprendere il significato di tale sacramento dall'ottobre dell'1885 l'Assemblea Plenaria dell'Episcopato francese ha stabilito che la Confermazione doveva essere ricevuta in età adolescenziale tra i 12 ed i 18 anni dopo due anni di preparazione e di studio di appositi sussidi catechistici.

Come detto il libro redatto dal Comitato francese per il grande Giubileo del 2000 ha voluto anche tracciare delle linee guida che i sacredoti potranno seguire durante le quattro domeniche dell'Avvento 1997. Si tratta di canti, letture, spunti di riflessione per le omelie, indicazioni per i catechisti e gli educatori cristiani in generale. Particolare importanza riveste anche e soprattutto quest'anno la figura della Vergine Maria. La sua incondizionata fiducia nel Signore e nell'opera dello Spirito Santo sono la testimonianza di quanto l'uomo, grazie alle sue preghiere e all'approfindimento della Parola, possa elevare la propria anima al Signore.

Ed in concomitanza con l'inizio del secondo anno della fase prepraratoria all'evento giubilare la chiesa francese ha edito anche un secondo sussidio anche questo incentrato sullo Spirito Santo tema che caratterizzerà la riflessione della Chiesa cattalica durante l'intero anno liturgico così come stabilito dal Papa Giovanni Paolo II nella sua Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente. Lo Spirito Santo, si afferma nel testo realizzato dal vescovo Coadiutore di Lourdes, Monsignor Perrie, rappresenta l'agente principale della nuova evangelizzazione basata sulla aiuto ai deboli e a quanti versano in condizioni di indigenza non solo materiale ma anche spirituale. Alla fine di ogni capitolo del sussidio «Verso il Giubileo del 2000» si possono trovare spunti interessanti per delle riflessioni da svolgere all'interno delle comunità di base, nelle diocesi, ma soprattutto nelle famiglie luogo dal quale il messaggio della vita consacrata allo Spirito Santo deve partire.

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