NON C'E TRAMONTO ALL'EROISMO DI FEDE
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NON C'E' TRAMONTO ALL'EROISMO DI FEDE

La «martyrìa», testimonianza resa sino all'effusione del sangue, non è esperienza dei soli cristiani dei primi secoli della Chiesa indivisa. «Nel nostro secolo sono ritornati i martiri, spesso sconosciuti, quasi "militi ignoti" della grande causa di Dio». La lettera apostolica Tertio Millennio adveniente esorta a non disperdere questo patrimonio, anzi ad adoperarsi perché il semen christianorum possa fruttificare anche nelle generazioni che si affacciano all'appuntamento giubilare e in quelle future. La Commissione per i Nuovi Martiri ha così inteso lavorare in questi mesi, ponendosi in una prospettiva di servizio « alla memoria ».

Tra gli obiettivi primari, definitivamente portato a chiarezza nella riunione del 30 aprile, è la compilazione di un Catalogo oMartirologio, sensu lato, che ogni Chiesa particolare contribuirà a redigere raccogliendo anche una prima necessaria documentazione storica di questi testimoni della fede.

Martirologio in senso lato quindi, che, nella forma di Catalogo possa offrire ai fedeli ed alle Chiese locali l'ampiezza della straordinaria testimonianza di fede ancora velata e nascosta nelle pieghe della storia, in paesi e nazioni spesso ancora in transizione e mutamento, testimonianza ancora vivida nella memoria di quanti, pur sopravvissuti, hanno condiviso parte dei patimenti e delle sofferenze subite dai «nuovi martiri» (si pensi ad esempio all'Albania).

All'interno di questi Cataloghi, sarà poi compito precipuo e speciale del solo Vescovo diocesano, identificare chi abbia una rilevanza ecclesiale significativa (la fama del suo martirio), e pertanto degno di un processo canonico per l'accertamento del martirio stesso. L'eventuale promozione alla beatificazione e canonizzazione potrà essere realizzata dal solo Ordinario del luogo nel quale il testimone della fede sia morto. Sarà esclusiva competenza della Congregazione delle Cause dei Santi, valutare il materiale probatorio e pronunciarsi sul merito del martirio

La compilazione del Catalogo sosterrà perciò lo sforzo delle Chiese locali, cui il Papa ha rivolto un pressante invito perché « facciano di tutto per non lasciare perire la memoria di quanti hanno subito il martirio», omaggio a Cristo e dimostrazione «dell'onnipotente presenza del Redentore mediante i frutti di fede, speranza e di carità, in uomini e donne di tante lingue e razze» (TMA, n. 37).

Nella specificazione teologica e giuridica del termine Martirio, il Catechismo della Chiesa Cattolica lo definisce quale «suprema testimonianza resa alla verità della fede », ed il martire, «un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto, al quale è unito dalla carità» (n. 2473). Non frutto della sola azione dell'uomo, ma azione di grazia, il martirio è prova del supremo amore per Cristo al quale i cristiani eletti a questo atto supremo, si offrono obbedienti allo Spirito Santo.

La testimonianza di fede va considerata in relazione alla morte fisica per uccisione, anche quando non sia awenuta istantaneamente ma quale conseguenza delle sofferenze sopportate per la fede (es: caso di un fedele deportato per motivi anticristiani, e morto in campo di concentramento, o poco dopo aver recuperato la libertà). Va inoltre rilevato come ogni testimonianza di fede sino all'effusione del sangue, vada contestualizzata rispetto ai sistemi materialisti, tirannizzanti e radicalmente opposti ai principi cristiani, all'interno dei quali sia stata eventualmente offerta. Ed occorre poi precisare le motivazioni anticristiane del persecutore e la sua volontà persecutoria, in «odium fidei». Volontà persecutoria che ha il suo oggetto non solo nella verità da credere (ad esempio la fede in Dio, nella Trinità, in Cristo), ma anche nell'esercizio delle virtù richieste dalla fede, e cioè una vita coerente con la fede cristiana.

A fronte di queste riflessioni, la Commissione per i Nuovi Martiri si è adoperata per fornire un sussidio ai Comitati Nazionali già formatisi ed ai rappresentanti degli episcopati, ed indicare alcuni criteri essenziali di riferimento, insieme ad alcuni criteri organizzativi di raccolta del materiale concernente il Catalogo.

Il tessuto variegato dei «custodi» di queste memorie (diocesi, congregazioni religiose di diritto pontificio e di diritto diocesano...), ed il materiale gia pervenuto e organizzato (cataloghi essenziali ed iniziali da Austria, Guatemala, Laos e Cambogia, Albania, Ucraina, Romania, più di 400 schede attraverso l'Unione Internazionale Superiori Generali e l'Unione Superiore Generali da Europa, America Latina, Africa...) ha richiesto alla Commissione un primo lavoro di organizzazione dei documenti e di studio; si è resa pure necessaria una riflessione ulteriore sul raccordo tra questi "custodi", i Comitati nazionali e la Commissione stessa.

Servizio alla memoria, che tenga anche conto della communio sanctorum e del respiro ecumenico. A questo proposito è stata attivata una sotto-commissione, per investigare in accordo con le altre Commissioni ed il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, le opportunità e le forme di possibili memorie comuni.

MARCO GNAVI

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