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Una provvidenziale stagione di fede

+ Crescenzio Sepe

Il pellegrinaggio del Santo Padre a Fatima, il Giubileo dei Presbiteri e l’80° compleanno di Giovanni Paolo II segnano in maniera indelebile, insieme con il continuo fluire di milioni di pellegrini attraverso le Porte Sante delle quattro basiliche giubilari, queste ultime belle giornate di maggio, rivelando al mondo, ancora una volta, la natura spirituale dell’Anno Santo ed il desiderio dei fedeli di viverlo a stretto contatto con il successore di Pietro. Il pellegrinaggio a Fatima non è stato solo un rinnovato atto solenne di ringraziamento alla Vergine per la protezione accordata al Papa durante il suo pontificato. L’immensa folla raccolta in preghiera nella Cova da Iria simboleggiava l’intera umanità di questo secolo tormentato che, tradita e violentata dalle ideologie atee e totalitarie, all’alba del nuovo millennio si volge nuovamente al messaggio di pace e di salvezza di Cristo, cercando di tornare a leggere in questa luce la sua storia recente e futura ed affidandosi all’intercessione della Santissima Vergine, la Madre dei credenti che è anche la Madre del Giubileo. In questo clima di rinnovata e rinascente spiritualità ecco riemergere, grazie al Giubileo dei Presbiteri, tutta l’insostituibilità e l’importanza della figura del sacerdote, indispensabile strumento attraverso il quale il Signore Gesù continua sulla terra, per mezzo della Chiesa da Lui voluta, la Sua missione redentrice. Anche il Giubileo dei Presbiteri, allora, diventa qualcosa di più di uno dei molti pellegrinaggi “di categoria”: è il popolo cristiano che presenta al Padre i frutti più preziosi della propria fede nel Signore, ossia i suoi figli che hanno deciso di consacrare a Lui per il bene dei fratelli tutta la loro vita, stringendosi a loro con un affettuoso abbraccio di preghiera per assisterli in un apostolato al giorno d’oggi certamente difficile, impegnativo ed esigente, tuttavia proprio per questo più che mai necessario ed esaltante per lo spirito. Infine, dai Presbiteri al Presbitero che per tutti funge da guida e da sicuro punto di riferimento: il Santo Padre. La festosa celebrazione dei suoi ottant’anni, trascorsa insieme con i suoi sacerdoti venuti a Roma da ogni parte del mondo, diventa la festa di tutti i sacerdoti: il segno della visibile vicinanza della Chiesa di Dio ad ognuno dei suoi ministri - giovane o anziano, nel nord o nel sud del mondo, nelle città o nelle campagne - in qualunque momento della loro fatica quotidiana. L’esempio del Santo Padre si fa così prova evidente della vitalità della Chiesa e del Giubileo. Un Anno Santo che, infatti, giorno dopo giorno si conforma maggiormente alle intenzioni espresse dal Papa al momento della sua indizione. Un Giubileo con il volto del Papa e, per questo, anche un Giubileo con il volto di Cristo riflesso in quello dell’uomo.

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